Nell ambito dell autonomia funzionale, la Scuola è tenuta a giustificare sempre le scelte progettuali e a trovarvi le interrelazioni finalizzate al perseguimento di obiettivi comuni, monitorando il POF in itinere e valutando azione educativo-didattica attraverso criteri di qualità e attraverso l osservazione dei progressi fatti dagli alunni con verifiche iniziali e finali per ogni segmento di curricolo. Da qui l Istituto parte per realizzare una valutazione ed un autovalutazione efficaci al fine di promuovere quell organizzazione dell insegnamento in maniera sistematica , basandosi su specifici riferimenti normativi.
art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, che istituisce l autonomia delle istituzioni scolastiche, al comma 9 aveva già previsto per le medesime obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi .
art. 4 del D.P.R. n. 275 dell 8 marzo 1999, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche (ai sensi dell'art. 21 della suddetta legge 15 marzo 1997, n. 59) aveva previsto che le Scuole, nell esercizio dell autonomia didattica, individuassero le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati.
In ultimo, il D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80, all art. 2 stabilisce che Ai fini del miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti, il S.N.V. valuta l'efficienza e l'efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione in coerenza con quanto previsto dall'articolo 1 del decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286. Esso si compone dell'Invalsi, che ne assume il coordinamento funzionale, dell'Indire e del contingente ispettivo
Alla luce della normativa sopra specificata, l Istituto si attiva su più livelli nel processo di valutazione, inteso come un insieme di operazioni di ordine cognitivo che servono a determinare i risultati di un processo:
a) La valutazione degli alunni e dei loro apprendimenti: rappresenta la dimensione prettamente didattica che accompagna i processi di insegnamento-apprendimento. di competenza degli insegnanti.
b) La valutazione d Istituto, cioè del sistema scuola nel suo funzionamento complessivo: è un processo interno all Istituto ed ha come oggetto l efficacia rispetto agli obiettivi che l organizzazione della scuola si è posta e l efficienza nell utilizzazione delle sue risorse; è finalizzata ad evidenziare aspetti positivi e criticità dell offerta formativa per fornire all utenza (alunni e genitori) i servizi migliori possibili. In particolare, in fase di autovalutazione, l istituzione scolastica dovrà tenere conto di quanto stabilito all art. 6 dal già citato D.P.R. n. 80/2013.
c) La valutazione esterna: è prerogativa dell Ente di ricerca nazionale, l INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di istruzione e di Formazione).
A) LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI (MODALITA E CRITERI)
La normativa vigente introduce modifiche alla valutazione del comportamento e a quella degli apprendimenti:
art. 3 della legge 169 del 30 ottobre 2008 stabilisce:
comma 1
Dall anno scolastico 2008/2009, 3 della legge 169 nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante attribuzione di voti numerici espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall alunno .
comma 2
Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi.
comma 3
Nella scuola secondaria di primo grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
Il comma 8 dell art. 2 del DPR 122 del 22 giugno 2009 stabilisce:
La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto-legge, è espressa:
a) nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione;
b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione .
Il comma 4 dell art. 2 del DPR 122 del 22 giugno 2009 stabilisce:
La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 [23], ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla "legge 25 marzo1985, n. 121
Cosa si valuta:
Le diverse discipline: conoscenze e competenze.
La religione o l attività alternativa.
Le attività opzionali (nella Scuola Primaria, in base al modello orario adottato).
Il comportamento (anche in relazione alla partecipazione e all impegno): a decorrere dall anno scolastico 2008/09, per effetto del Decreto Legge 1 Settembre 2008, n . 137 art . 2, (convertito nella L. 169 del 30 ottobre 2008), la valutazione nella Scuola Secondaria di Primo Grado viene espressa in decimi e se inferiore a sei comporta la non ammissione all anno successivo o all esame conclusivo.
La frequenza.
Per le classi quinte della Scuola Primaria e per la classe terze della Scuola Secondaria di Primo Grado è prevista la certificazione delle competenze che rappresenta una descrizione degli esiti raggiunti da ogni alunno secondo standard nazionali e con modalità definite dal Ministero. La certificazione degli obiettivi e del livello di maturazione raggiunti dall allievo sarà quadrimestrale e si avvarrà dei seguenti strumenti:
Documento di valutazione per le discipline.
Documento di valutazione per la Religione Cattolica o attività alternativa alla religione.
Certificazione delle competenze per la classe 5^ della Scuola Primaria.
Certificazione delle competenze per la classe 3^ della Scuola Sec. di I Grado.
Al termine della Scuola Secondaria di I Grado è previsto l esame finale, che contempla anche la quarta prova scritta (seconda Lingua Comunitaria) e la prova INVALSI a carattere nazionale (Italiano e Matematica). Per valutare gli alunni i docenti possono avvalersi di strumenti volti a rilevare aspetti formativi (di processo) e sommativi (i risultati): osservazioni sistematiche, prove orali, prove scritte, esercitazioni pratiche, colloqui, questionari Il collegio utilizza i Documenti di valutazione come indicati dal MPI. Per l assegnazione del giudizio i docenti fanno riferimento agli Obiettivi di Apprendimento desunti dalle Indicazioni per il Curricolo, e allegati al POF. Per la Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado sono stabiliti criteri per attribuire a ogni materia i voti in decimi. Nella Scuola Secondaria, l anno scolastico è valido se le presenze sono state di ¾ del complessivo monte ore annuale; sono previste eventuali e motivate eccezioni.
B) AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO
Lo scopo principale dell Autovalutazione d Istituto è quello di verificare l efficacia del progetto d Istituto (P.O.F.), nelle sue diverse dimensioni: il sistema-scuola nel suo complesso; i percorsi formativi svolti all interno; l analisi del contesto e dell utenza. L autovalutazione finale (dell intero Piano dell Offerta Formativa) consente di esprimere un giudizio sulla qualità dell attuazione del progetto proposto all utenza e costituisce anche un analisi di situazione, per la risoluzione di eventuali nodi critici, per il successivo anno scolastico, a seguito di condivisione/scelte degli organi collegiali d Istituto preposti. A tale scopo si definiranno le aree di indagine, si procederà con un lavoro di monitoraggio/raccolta dati e si procederà a darne una interpretazione diretta all individuazione di aree di possibile intervento e miglioramento della qualità dell offerta formativa. Tra il momento iniziale della progettazione ed il momento conclusivo della verifica e del controllo si colloca, necessariamente, un articolato movimento di scambio reciproco di comunicazione tra la Scuola e le Famiglie, che utilizza canali di diffusione chiari e trasparenti, per consentire la conoscenza dell Offerta Formativa, del modello pedagogico adottato e dell organizzazione scolastica. Questo in quanto la nostra Scuola è consapevole che il P.O.F. si configura come un progetto in cui il rapporto tra Istituzione ed Utenza è necessariamente molto stretto: le famiglie, infatti, costituiscono non solo il retroterra in funzione del quale va a modellarsi l intervento formativo predisposto ed attuato dalla scuola, ma rappresentano anche il testimone di controllo dell azione formativa stessa, il terreno di verifica dell efficacia dell intervento didattico-educativo. Tenendo conto di ciò, nell Istituto, accanto ad occasionali momenti di incontro, si prevedono specifici momenti di confronto e
§ Diffusione delle informazioni con comunicazioni apposite.
§ Partecipazione dei rappresentanti dei genitori ai Consigli di Classe, di Interclasse, di Intersezione, al Consiglio di Istituto.
Parte integrante di questo processo è, inoltre, la modalità indicata all art. 6 del D.P.R. 28 marzo 2013 n. 80, la quale prevede che l autovalutazione delle istituzioni scolastiche dovrà attuarsi tenendo conto dell
analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola . In base al predetto D.P.R., l Istituzione Scolastica ha elaborato il Rapporto di Autovalutazione RAV - (pubblicato su Scuola in chiaro ) in formato elettronico secondo un quadro di riferimento predisposto dall'INVALSI e formulato un successivo Piano di Miglioramento (PdM) per il miglioramento degli esiti degli alunni e della qualità dell insegnamento / apprendimento.
C) LA VALUTAZIONE ESTERNA
Come previsto dal M.I.U.R., anche per l anno scolastico in corso, il nostro Istituto procederà alla somministrazione delle prove nazionali, per la valutazione degli apprendimenti, elaborate dall INVALSI, nelle classi individuate dallo stesso Ente di ricerca (come già dall A.S. 2008-2009). Inoltre, così come normato dal D.P.R. n. 80/2013, nell ambito della valutazione esterna è prevista l eventuale visita da parte dei Nuclei di Valutazione Esterna.