A NALISI S TRUTTURALE
3. ANALISI STRUTTURALE 1 INTRODUZIONE
3.3. DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE
3.3.6. AREA DEL VERSANTE NORD DEL WASENHORN
L'area analizzata in questo paragrafo comprende tutto il versante nord occidentale del Wasenhorn, la valle Ganter che lo delimita a NO e il prolungamento sud occidentale della dorsale del Fülhorn, a SO dell'abitato di Rosswald. In quest'area affiorano in maniera estesa le rocce del basamento cristallino dell'unità di Pontis. Esse sono costituite prevalentemente da paragneiss a mica e granato e da ortogneiss, con livelli anfibolitici. Tali rocce sono in contatto con le coperture meta‐sedimentarie dell'unità di Pontis, caratterizzate da scisti, arenarie e conglomerati permo‐ carboniferi, affioranti nella valle Ganter. Lungo la valle Ganter affiora una porzione assottigliata del basamento cristallino della Falda Monte Leone, con le relative coperture meta‐sedimentarie, caratterizzate da livelli assottigliati di marmi dolomitici o calcarei e carniole seguiti da una più potente successione di calcescisti parzialmente conglomeratici. A NO dell'abitato di Rosswald affiora una successione piuttosto uniforme di calcescisti, attribuiti da Leu (1986) alla zona di Sion‐
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Courmayeur. Dove il versante nordoccidentale del Fülhorn si raccorda alla valle di Briga, a NO dell'abitato di Rosswald, le unità del Penninico Medio descritte sopra sono in contatto con le rocce della Falda Elvetica Wildhorn. In tutta l'area, la scistosità delle rocce di basamento e delle coperture sedimentarie, così come i contatti per sovrascorrimento tra le unità penniniche medie, penniniche inferiori ed elvetiche, sono verticalizzati o rovesciati per i fenomeni di retro‐piegamento tardivo di fase D4 (cfr. paragrafo 1.3) responsabili della formazione delle macropieghe di Berisal e di Glishorn (fig. 1.6).
Nell'area qui descritta sono state individuate tre faglie principali (sezione V, Allegato 2). La più meridionale, subito a SE del Wasenhorn, è sub‐verticale con direzione ENE‐OSO, simile a quanto visto per l'area dell'Alpe Veglia. Essa pone in contatto le rocce di basamento dell'unità di Pontis con quelle di copertura dell'unità di Monte Leone. Il movimento di tale faglia non è stato documentato da misure di cinematica poiché essa affiora in zone di difficile accesso. Tuttavia dalla reinterpretazione della cartografia esistente è stato calcolato un rigetto verticale di circa 300 m. Non si può escludere che, come nel caso della faglia dell'Alpe Veglia, tale faglia abbia un'importante componente trascorrente, non quantificata.
Un'altra importante faglia è stata individuata lungo il versante nord‐occidentale del Wasenhorn. Anch'essa è sub‐verticale, ma con direzione NNO‐SSE. Il movimento lungo tale faglia non è valutabile dai dati di cartografia, poiché essa attraversa litotipi molto uniformi; tuttavia i dati di cinematica acquisiti evidenziano un'attività di tipo normale. A nord dell'area analizzata, lungo la valle Ganter, è stata individuata un'altra importante faglia immergente di circa 80° verso NO. Questa, in base alla reinterpretazione della cartografia geologica unitamente all'individuazione di rocce di faglia e indicatori cinematici, mostra un movimento di tipo normale con rigetto verticale minimo di circa 700 m (sezione 1, Allegato 2). Tale faglia presenta un nucleo caratterizzato da un grado di fratturazione che varia da blocky a disintegrato, con alcuni livelli di gouge laminati (Marinos e Hoek, 2000).
Nell'area, le misure di cinematica sono state acquisite in tre stazioni (ST15, ST16, ST17), due delle quali si trovano all'interno di volumi di roccia meno danneggiati, mentre una è situata in
Fig. 3.28: Diagramma di Angelier relativo alla stazione ST15. Le frecce azzurre indicano la direzione di estensione.
prossimità della faglia con direzio La stazione ST15, situa danneggiato, è interessata da un Talvolta sono stati individuati mi permesso di riconoscere il vers presenza di un'unica famiglia di inclinazione variabili tra 60 e 8 stazioni, è caratteristica di una dell'attività lungo la Line stessa.
Fig. 3.29: Diagrammi stereografici relat b) proiezioni degli assi P, B T calcolati p con proiezione degli tensori dello stress
La stazione ST16 è situata SSE. Gli affioramenti qui sono in inclinazione con angoli variab prevalentemente da piani slicke gradini, quali quarzo con clor dislocazione. I dati sono inseriti mostra che tutte le faglie hanno trascorrenza destra. Come most coerenti dal punto di vista cinem
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one NNO‐SSE.
ta a O della faglia principale in un vo n sistema di meso‐faglie caratterizzate da pi
inerali striati quale il quarzo, e piani coniuga so del movimento. I dati, mostrati in fig. faglie con direzione NO‐SE e immersione v 80°. Tale configurazione compatibile con q a fase di deformazione fragile diversa da ea del Sempione e probabilment
tivi alla stazione ST16. Nella figura sono rappresentati per un angolo θ = 30° ‐ 20° e 54° rispettivamente; c) s.
a in prossimità di una delle faglie principali, a nteressati da un sistema di meso‐faglie con bili tra 60 e 90°. Le superfici di faglia
enside e strie. In alcuni casi sono stati tro
ite associata, che hanno permesso di de in figura 3.29. Il diagramma stereografico d o movimento di tipo normale con, talvolta, d trato dalla proiezione degli assi P T (fig. 3.2 matico producendo raggruppamenti concentr
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TRUTTURALElume di roccia poco ani slickenside e strie. ati di tipo P che hanno 3.28, evidenziano la verso NE con angoli di quanto visto per altre a quella responsabile te successiva alla
: a) diagrammi di Angelier; Diagramma dei diedri retti
avente direzione NNO‐ direzione NNO‐SSE e a sono caratterizzate ovati minerali striati e efinire il senso della di Angelier (fig. 3.29a) debole componente di 29b) esse sono molto rati di assi P nella zona
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centrale e raggruppamenti di assi T sub‐orizzontali con assi verso SO e NE. La configurazione dei tensori dello sforzo (fig. 3.29c) coincide con la configurazione degli assi P B e T medi con tensore principale σ1 sub verticale con azimut verso NE e tensore σ3 sub‐orizzontale con azimut verso SO. Tale configurazione, coerente con quanto visto in altre stazioni, permette di attribuire tali strutture alla fase di deformazione responsabile dell'attività lungo la linea del Sempione.
La stazione ST17 è situata a nord della faglia principale avente direzione NO‐SE individuata nella valle Ganter. Essa è posta in un volume di roccia meno deformato rispetto alla zona centrale della faglia. Qui sono state individuate una serie di meso‐faglie caratterizzate da strie e minerali fibrosi di calcite. Le misure acquisite sono poste in fig. 3.30. Esse si riferiscono a una famiglia di faglie con direzione NE‐SO inclinate verso NO di angoli compresi tra 70 e 80°. E' stata individuata una sola faglia principale inclinata verso N di 65°. Dal diagramma stereografico di Angelier (fig. 3.30) è evidente che tutte le faglie hanno cinematica coerente e sono caratterizzate da movimenti di tipo dip‐slip. Solo la faglia con direzione E‐O mostra una debole componente di trascorrenza sinistra.