A NALISI S TRUTTURALE
3. ANALISI STRUTTURALE 1 INTRODUZIONE
3.3. DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE
3.3.3. AREA DI NEMBRO
L'area di Nembro si trova a NO del centro abitato di San Domenico (Varzo), in prossimità della testata della Val Cairasca. Qui, lungo la mulattiera che conduce all'Alpe Veglia dall'area di Ponte Campo, si attraversa la parte sommitale della successione di copertura meta‐sedimentaria della Falda Antigorio. Essa è caratterizzata, in quest'area, da una serie di dolomie e marne, seguite da calcari, talvolta marnosi, e marmi. Salendo nella serie si ritrova un livello continuo di calcescisti e conglomerati polimittici che marcano il contatto con la copertura della Falda Lebendun. Tale contatto è caratterizzato da zone di shear milonitiche. Continuando oltre tale orizzonte, lungo la mulattiera, si attraversa la parte sommitale della successione di copertura meta‐sedimentaria, rovesciata, dell'unità Lebendun. Essa è caratterizzata da una serie di marmi e calcari conglomeratici seguiti da una potente serie di micascisti e paragneiss.
Nell'area di Nembro è stata individuata una faglia normale immergente a SO. Essa è completamente sviluppata all'interno della Falda Antigorio laddove la foliazione è verticalizzata. Per tale motivo non è stato possibile risalire ad una stima certa del rigetto. Poco a nord questa faglia si interrompe lungo un'altra più importante che disloca il contatto tettonico tra le Falde Lebendun e Antigorio. Essa ha direzione NE‐SO ed è già stata descritta nell'area dell'Alpe Ciamporino. Tale struttura è evidenziata anche dalla presenza di un potente livello di gouge
C
APITOLO3
‐
A
NALISIS
TRUTTURALE
riconoscibile lungo il sentiero che porta alla Val Vergnasco. Continuando lungo la mulattiera in direzione dell'Alpe Veglia, all'inizio del pianoro, si attraversa un'altra zona di faglia simile alla precedente. Essa, infatti, è normale verticale o immergente verso NO ed è responsabile della dislocazione, di tipo normale verso NO, del contatto tra la serie di copertura meta‐sedimentaria dell'unità Lebendun e la porzione di basamento cristallina della stessa, denominata sub‐unità di Valgrande. Tale faglia è riconoscibile in foto aerea (fig. 3.1) poiché da origine alla scarpata a NO del Monte Leone. Il rigetto verticale calcolato per tale faglia è di 350 ‐ 400 m (sezione IV e V, appendice 4).
In quest'area sono state acquisite misure di cinematica in tre stazioni, di cui due situate in un'area distante dalla faglia principale (stazione ST06 e ST09), in ammasso roccioso poco deformato, l'altra posta in prossimità della faglia (stazione ST10).
La stazione ST06 è situata in prossimità della strada che corre parallelamente al torrente Cairasca, in sinistra idrografica, collegando l'area di Nembro con l'abitato di San Domenico. Qui affiora una successione di calcescisti ascrivibili alla copertura sedimentaria dell'unità d'Antigorio. L'affioramento è caratterizzato da diverse meso‐faglie che presentano piani slickenside e minerali quali quarzo e calcite fibrosi, con gradini. Le misure acquisite sono mostrate in fig. 3.23. Questa mostra la presenza di una famiglia di faglie piuttosto coerenti per direzione, ma non per cinematica (fig. 3.23). Tale configurazione è compatibile con l'attività lungo la faglia del Sempione.
La stazione ST09 è posta lungo il sentiero che dall'Alpe Ciamporino conduce all'Alpe Veglia, laddove questo diventa parallelo alla mulattiera che da Ponte Campo porta all'Alpe Veglia. Qui, affiora la stessa successione di paragneiss descritti in precedenza lungo tale percorso. L'affioramento è interessato da meso‐faglie con piani di slickenside e minerali di quarzo e calcite fibrosi con gradini. Le misure acquisite in tale stazione sono mostrate in figura 3.24. Esse riguardano faglie con direzione NE‐SO e cinematica di tipo dip‐slip e faglie con direzione NO‐SE che presentano in alcuni casi cinematica trascorrente destra pura e in altri, cinematica distensiva sinistra (fig. 3.24). Tale configurazione, coerentemente con quanto visto per le stazioni ST12 e ST13, testimonia una fase di deformazione fragile diversa da quella responsabile dell'attività del
Fig. 3.23: Diagramma di Angelier relativo alla stazione ST06. Le frecce azzurre indicano la direzione di estensione.
C
APITOLO3
‐
A
NALISIS
TRUTTURALE
Sempione e delle strutture a essa correlabili.
La stazione 10, posta in prossimità della faglia maggiore descritta sopra, è situata lungo sentiero che da Ponte Campo conduce all'Alpe Veglia, all'estremità meridionale di quest'ultima. Qui, come per la stazione precedente, affiora una successione di paragneiss e micascisti a granato appartenenti all'unità di Lebendun. L'affioramento è interessato da una serie di meso‐faglie caratterizzato da piani slickenside e minerali fibrosi quali calcite, quarzo e, in misura minore, clorite. Inoltre sono stati individuati anche altri indicatori tipo tension gash, con riempimenti di quarzo, fratture coniugate di tipo T. Le misure acquisite in tale stazione sono mostrate in figura 3.25. In particolare, dal diagramma stereografico di Angelier (fig. 3.25a) si riconosce un insieme di faglie, piuttosto coerenti dal punto di vista cinematico. Esse hanno principalmente direzione NO‐SE e immersione verso SO o NE con angoli d'inclinazione compresi tra 30 e 60°. La cinematica per tali strutture è di tipo dip‐slip. L'uniformità cinematica di tali strutture è evidenziata anche dai diagrammi P T (fig. 3.25b) dove è possibile riconoscere un raggruppamento di assi P nell'area centrale, e un raggruppamento di assi T poco inclinati verso NE o SO. L'asse P medio risultante è sub‐verticale e l'asse T medio è inclinato di pochi gradi verso NO. Tale configurazione è coerente con quella ottenuta, con il metodo dei diedri retti, per i tensori dello stress (fig. 3.25c), ed è comparabile a quanto ottenuto, in altre aree, per le stazioni ST02, ST06 e ST11. Si tratta quindi di strutture relative alla fase di deformazione responsabile dell'attività lungo la Linea del Sempione.
Fig. 3.24: Diagramma di Angelier relativo alla stazione ST09. Le frecce azzurre indicano la direzione di estensione
Fig. 3.25: Diagrammi stereografici relat b) proiezioni degli assi P, B T calcolati proiezione degli tensori dello stress.
3.3.4. AREA DELL'ALPE