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Il tentativo di classificare le case-museo dell'area urbana di Helsinki, conserva una sua originalità in quanto per la prima volta si è riusciti a rendere disponibile il censimento delle case-museo dislocate nella capitale, facendo riferimento al lavoro promosso dal DemHist e alle unici definizioni da questo individuate. Tra i diversi portali online

24Alcuni collegamenti sono possibili dal sito: ‹http://www.museo-opas.fi/en/content/linkit›.

25L'Helsinki City Museum è l'ente che si preoccupa di mantenere il sito online della guida museale

‘Uusimaa’.

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consultati è assente infatti un progetto di catalogazione fedele alla Classificazione. Esistono infatti soltanto delle classificazioni improvvisate che si limitano a fornire una generica lista di musei, tra i quali occasionalmente compare la complessa tipologia della casa-museo.

L'idea è nata in seguito al soggiorno Erasmus nella capitale finlandese e in seguito a un progetto realizzato con la casa-museo del maresciallo Gustaf Mannerheim27.

La quotidianità nel frequentare l'importante istituzione culturale, il conoscere i suoi retroscena, il partecipare alle sue iniziative, la volontà di approfondire e conoscere la cultura locale e la realtà museale del posto, sono tra i motivi che hanno promosso l'interesse per questa particolare e complessa tipologia museale della casa-museo, promuovendone il suo studio.

Il lavoro in una prima fase ha comportato il censimento e il reperimento delle informazioni, successivamente si è arrivati a classificare e rielaborare i dati raccolti. Non poche sono state le difficoltà incontrate sul campo, tuttavia risoltesi grazie alla collaborazione e partecipazione dimostrata durante il lavoro da tutti i soggetti consultati.

L'articolazione delle diverse fasi di questo studio è stata agevolata dalla possibilità di risiede nella città per un periodo di tempo sufficientemente adeguato e di poter visitare gratuitamente tutti i musei, tra cui le case-museo28. A completamento delle visite si è

pensato di inviare il Questionario DemHist29 a dodici istituzioni ritenute idonee a

soddisfare i quesiti di partenza della ricerca, delle cinquantadue presenti nell'area urbana della città30.

Queste sono: The Aalto House, Mannerheim-museo, Tamminiemi, Lauri and Lasse Reitz Foundation, Didrichsen, Sinebrychoff Art Musuem, Taidekoti Kirpilä, Villa Gyllenbergs, Herttoniemi Manor House, Burger's House Museum, Worker Housing Museum e Villa Hakasalmi.

Delle seguenti case-museo intervistate sei hanno compilato e rinviato il Questionario;

27La collaborazione con il Mannerheim Museum nasce da un progetto avviato per il corso di Museum

Project Management tenuto dalla docente Robbins Nina, A.A. 20017 / 2018.

28I musei della Capitale consentono un giorno al mese la visita gratuita; le eccezioni sono poche come per

l'Ateneum, non considerabile casa-museo.

29Il questionario è reperibile online in lingua inglese.

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tuttavia non si può dichiarare una mancata partecipazione da parte delle restanti31. Il

presente lavoro ha riscosso il plauso e la fattiva collaborazione di tutti i soggetti interessati. Vale la pena di evidenziare che per quanto riguarda la casa-museo, Reitz Musuem e Villa Hakasalmi, la direzione nella persona della signora Jaana Cawén e Tiina Merisalo, ha chiarito di non aver compilato il questionario in quanto ritengono di non voler far rientrare le due strutture nella categoria di ‘casa-museo’.

Dal nostro punto di vista, nel primo caso, il Reitz Museum, riteniamo che questa esclusione sia dettata da convinzioni assolutamente contrarie a quanto abbiamo definito casa-museo. Il museo opera dentro l'appartamento del costruttore e collezionista Lauri Reitz, la cui raccolta di arte e di antichità costituisce il cuore stesso della raccolta ivi esposta. È palese la relazione tra architettura – contenuto – persona, caratteristica più distintiva della casa-museo, ragione che tuttavia sembra non bastare alla direttrice nel definire come tale il Reitz Museum.

La negazione contraddice anche una considerazione più ampia della casa-museo, come quella espressa da Pavoni, ovvero di come:

La priorità delle case museo non è unicamente la riproduzione fedele di un determinato ambiente, bensì la conversione di spazi che furono ideati per essere abitati, dunque come spazi privati, in luoghi pubblici con finalità educative e didattiche (come tutti i musei moderni)32.

Nel secondo caso, Villa Hakasalmi, pochi o nulli sono i riferimenti ad Aurora Stjernwall, che li ha abitato negli ultimi decenni del XIX secolo. Come non codividere, anche se parzialmente, la posizione assunta dalla direttrice che sottolinea come l'edificio più che casa-museo risulti sede di esposizioni e di eventi culturali. Ciò nonostante l'edificio rispetta la definizione di ‘Location’, rientrando perciò nel nostro interesse di studio.

Altrettanto problematico è stato definire le case-museo entro categorie stabilite, la natura propria di alcune di queste si presta a letture differenti e contrastanti; delle sub- categorie di casa-museo riconosciute dal DemHist, cinque definizioni sono risultate

31Hanno compilato il questionario le seguenti istituzioni: il Worker Housing Museum, il Burgher's House-

Museum, Villa Gyllenberg, il Mannerheim museum, Taidekoti Kirpila e Herttoniemi Manor House. I questionari sono consultabili in appendice.

80 applicabili per i casi di Helsinki.

La classificazione ha distinto i casi di studio nel seguente modo:

– PersH: The Aalto House, Mannerheim Museo, Tamminiemi

– CollH: Lauri and Lasse Reitz Foundation, Didrichsen, Taidekoti Kirpilä, Villa Gyllenbergs, Villa Hakasalmi

– HousM: Sinebrychoff Art Musuem – HistH: Herttoniemi Manor House – SociH: Burger's House Museum

Ultimata la classificazione si è proceduto alla redazione per ciascuna casa-museo di una scheda riassuntiva. Per ogni casa-museo sono riportate le informazioni generali: il nome, gli indirizzi e i recapiti ad essa attinenti, la dicitura DemHist, la tipologia della struttura architettonica, l'anno di apertura del museo, così come le chiavi suggerite per l'interpretazione e laddove presente una raccolta, la scala proporzionale delle opere.

Capitolo 6