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Sede Armando Diaz: I ragazzi che hanno partecipato alla compilazione dei questionari sono stati cinque, frequentanti tutte e tre le classi di scuola media Di loro, uno è d

nazionalità pakistana e di lingua madre urdu mentre quattro sono di nazionalità Filippina e di lingua madre filippino (tagalog).

Motivazione e demotivazione

Tipo di Motivazione Valori %

Estrinseca 62.5%

Intrinseca 70%

Demotivazione 10%

Autoefficacia

Aspetti Percezione Valori %

controllo emotivo efficace

non efficace 58.33% 41.67% perseveranza efficace non efficace 91.67% 8.33%

scelte e realizzazioni efficace

non efficace

62.50%

37.50% successo sociale e scolastico efficace

non efficace

risposta nulla

37.50%

50%

Stili attribut ivi

Attribuzioni Situazione di Successo nella Vita Quotidiana

Valori % impegno (locus interno, instabile, controllabile) 10%

fortuna (locus esterno, instabile, non controllabile)

15% aiuto esterno (locus esterno, instabile, non

controllabile)

25% facilità del compito (locus esterno, instabile, non

controllabile)

15%

abilità personale (locus interno, stabile, non controllabile)

35%

Attribuzioni Situazione di Successo nell’ Ambito L2

Valori % impegno (locus interno, instabile, controllabile) 25%

fortuna (locus esterno, instabile, non controllabile)

12.5% aiuto esterno (locus esterno, instabile, non

controllabile)

9.38% facilità del compito (locus esterno, instabile, non

controllabile)

18.75%

abilità personale (locus interno, stabile, non controllabile)

34.38%

Attribuzioni Situazione di Insuccesso nella Vita Quotidiana

Valori %

mancanza di impegno (locus interno, instabile, controllabile)

31.58%

sfortuna (locus esterno, instabile, non controllabile)

mancanza di aiuto esterno (locus esterno, instabile, non controllabile)

10.52% difficoltà del compito (locus esterno, instabile,

non controllabile)

21.05% abilità personale (locus interno, stabile, non

controllabile)

10.53%

Attribuzioni Situazione di Insuccesso nell’ Ambito L2

Valori %

mancanza di impegno (locus interno, instabile, controllabile)

28.57%

sfortuna (locus esterno, instabile, non controllabile)

0% mancanza di aiuto esterno (locus esterno,

instabile, non controllabile)

0% difficoltà del compito (locus esterno, instabile,

non controllabile)

57.14% abilità personale (locus interno, stabile, non

controllabile)

14.29%

Autos tima

Campi dell’Autostima Percezione Valori %

vissuto scolastico buona autostima

bassa autostima risposta nulla

56.25%

37.50% 6.25% controllo dell’ambiente esterno buona autostima

bassa autostima risposta nulla

75%

18.75% 6.25%

vissuto corporeo buona autostima

bassa autostima

50% 50%

Quesiti di controllo

Quesito 11 (“non sono intelligente come i miei compagni”), autostima nel controllo dell’ambiente esterno:

mai 50%

a volte 25% spesso 25% sempre 0%

Quesito 13 (“a scuola mi sento a mio agio”), autostima nel vissuto scolastico:

mai 50%

a volte 25% spesso 25% sempre 0%

Quesito 7 (“voglio essere contento di me stesso”), motivazione intrinseca: mai 0%

a volte 25% spesso 0%

sempre 75%

Quesito 8 (“voglio migliorare a scuola e per me i voti sono la cosa più importante”), motivazione estrinseca: mai 0%

a volte 25% spesso 20%

sempre 75%

sedi hanno partecipato alla somministrazione dei questionari, è possibile analizzare in modo comparativo i risultati ottenuti per ottenere informazioni a proposito dell’influenza di insegnanti diversi e diverse metodologia di gestione della classe può avere sui quattro fattori approfonditi in queste pagine, Per quanto riguarda i ragazzi di LM non italiana, è possibile notare come, nel caso della motivazione, in entrambe le sedi una minoranza di ragazzi (16% nella sede Calvi e 10% nella sede Diaz) ritiene di sentirsi “demotivata”, nel senso che ritiene che esistano validi motivi per non studiare l’italiano come L2, mentre una percentuale più significativa della sede Calvi (28%) e percentualmente la metà di ragazzi della sede Diaz (50%) ritiene che possano esserci buoni motivi per non farlo. Per quanto riguarda, al contrario, il desiderio di apprendere una L2, è interessante notare come in entrambi le sedi la differenza tra motivazione intrinseca ed estrinseca sia bassa, sebbene in entrambi i casi è la motivazione intrinseca (il desiderio di imparare e parlare più di una lingua, di essere contenti di sé stessi ecc.) rispetto ad eventi ed interventi esterni (il buon voto, la stima di insegnanti e genitori ecc.) ad essere ritenuta più valida dalla maggioranza dei ragazzi. Da notare, inoltre, che i ragazzi della sede Calvi in valore percentuale sembrano mostrare una maggiore motivazione (84% e 80%) rispetto ai ragazzi della sede Diaz (70% e 62.50%). La vicinanza tra le due fonti motivazionali, tra l’ altro, è evidenziata in modo più evidenti nella sede Diaz dal fatto che i ragazzi hanno scelto sia nel quesito 7 (motivazione intrinseca) e 8 (motivazione estrinseca) in maggioranza la risposta “sempre”, riconoscendo le due proposte (studiare una L2 per essere contenti di sé stessi e studiare una L2 per ottenere voti migliori, ritenuti essere uno degli aspetti più importanti della vita scolastica), con lo stesso valore percentuale (75%), mentre nelle sede Calvi, dove comunque il distacco tra le due forme di motivazione era minore (4%) i ragazzo hanno trovato più motivante la proposta del quesito 7 (80% lo pensa “sempre”) mentre la proposta del quesito 8 viene intesa come meno valida (per la maggioranza, 60%, è valida “a volte”). Per quanto riguarda le convinzioni di autoefficacia, la maggioranza dei ragazzi di entrambi le sedi ha descritto convinzioni di buona efficacia in tutte e quattro le aree considerate, soprattutto per quanto riguarda le convinzioni rispetto alle realizzazioni delle proprie scelte, nella realizzazione di buoni rapporti sociali e nella capacità di perseverare (tutte e tre le sfere con valori percentuali pari a 80%). Nell’ambito specifico della L2, i dati indicano come una significativa maggioranza di ragazzi ritenga di avere buona capacità e possibilità di svolgere con successo compiti che riguardano la scelta di attività linguistiche di livello a loro adeguato e con una buona funzione pratico-comunicativa considerandosi, in definitiva, in grado di gestire le scelte linguistiche nei rapporti intrapersonali e nello studio in maniera efficace e adatta allo scopo specifico, di avere una buona capacità di continuare ad impegnarsi anche nel caso in cui il compito si rivelasse più complesso del previsto e nel gestire i rapporti con amici e compagni anche nel caso di una recente immigrazione. D’altra parte, i ragazzi della sede Calvi hanno dimostrato un buon livello di convinzione di autoefficacia per quanto riguarda il controllo emotivo, la possibilità di realizzare le proprie scelte e, soprattutto, nel campo della perseveranza (con una percentuale di 91.67%), mentre sono divisi a metà tra chi ritiene di avere buone capacità di successo sociale e chi non ne è convinto.

Osservando le diverse attribuzioni in caso di successo e di insuccesso sia in eventi quotidiani sia in eventi più strettamente legati all’ambito dell’acquisizione di una L2, è possibile notare una coerenza tra i ragazzi di entrambe le sedi nelle attribuzioni di eventi di insuccesso quotidiano/L2, ma uno slittamento nelle attribuzioni successo/insuccesso e, nel caso dei ragazzi della sede Calvi, anche uno slittamento delle attribuzioni nel caso di successo L2/successo quotidiano. Infatti, la maggioranza dei ragazzi di entrambe le sedi ritiene che la causa più probabili di insuccessi sia nell’acquisizione della L2 sia nella quotidianità (gli amici, lo sport, il rapporto con i professori ecc.) sia la mancanza di impegno (85% nella L2 e 50% nella vita quotidiana per i ragazzi della sede Calvi e 28.57% nella L2 e 31.58% nella vita quotidiana per i ragazzi della sede Diaz) mentre per quanto riguarda il successo, sia nel caso dell’apprendimento linguistico (34.38%) che nel quotidiano (35%) una buona parte dei ragazzi di LM non italiana della sede Diaz ritiene che sia dovuto alla mancanza di impegno personale, mentre la maggioranza dei ragazzi della sede Calvi ritiene che le cause più probabile del successo nell’apprendimento di una L2 siano impegno e abilità (entrambe al 42.31% ) e la facilità del compito proposto (52.94%) nel caso di successo nella vita quotidiana. Stando agli studi di DeBeni, Moé e Ravazzolo (cfr. DeBeni, Moé e Ravazzolo, 2005) queste tendenze indicano, per i ragazzi della sede Diaz, sia nel caso delle situazioni relative all’apprendimento linguistico che in quelle relative alle situazioni del quotidiano, uno stile attributivo a metà tra lo stile attributivo di impegno strategico (tipico di chi ritiene che sia i propri successi che i propri insuccessi siano causati da un evento instabile, ma interno e, soprattutto, controllabile, come l’impegno) e lo stile abile (come suggerisce il nome stesso, lo stile tipico di chi ritiene che sia le situazioni di successo che di insuccesso siano causate da un fattore di locus interno ma incontrollabile e stabile come l’abilità). In realtà, il risultato indica elementi favorevoli allo studio in quanto i ragazzi dimostrano di intendere l’apprendimento della L2 come parte della loro vita, un aspetto integrato in loro al pari del rapporto con gli amici o una partita a pallacanestro, ma non come un elemento che li rende diversi dagli altri. Inoltre, dimostrano di essere consci che un evento negativo (come, ad esempio, un compito in classe andato male) rimane comunque un evento che loro possono controllare, se lo desiderano, in modo da non riviverlo in futuro: se l’attribuzione ritenuta più valida in caso di insuccesso fosse nuovamente stata “mancanza di abilità”sarebbe stato più difficile aiutarli a capire l’importanza dello studio, o

del miglioramento personale. L’impegno è considerato il fattore “controllabile” per eccellenza perché mentre non si sceglie di nascere con particolari abilità, e le abilità non si possono né “imparare” né “acquisire” (per questo l’abilità è un fattore stabile, non si perde o varia l’abilità, e non controllabile, non si sceglie, capita e basta ) ma si può scegliere di impegnarsi nel compito proposto, nello studio o in una attività di gruppo (o anche di non impegnarsi). Questo indica che la maggioranza dei ragazzi che hanno compilato il questionario, sebbene ritenga che la fonte primaria dei loro successi sia la capacità personale, ha comunque l’impressione di avere un controllo maggiore sul proprio apprendimento e miglioramento linguistico e quotidiano in caso di fallimento, e di poter migliorare in futuro. Per quanto riguarda i ragazzi della sede Calvi, invece, i risultati indicherebbero, nel caso dell’acquisizione linguistica, uno stile attributivo di impegno strategico e, per quanto riguarda la vita quotidiana, uno stile attributivo a metà tra lo stile attributivo di impegno strategico e lo stile pedina ((lo stile generalmente definito “fatalista”, in quanto attribuisce a cause di locus esterno e, di conseguenza, non controllabile come la facilità, la difficoltà, l’aiuto ecc. la causa di successi e insuccessi personali). Come per i compagni della sede Diaz, anche in questo caso i risultati indicano un atteggiamento positivo nei confronti degli insuccessi, dal momento che sono indicativi della presa di coscienza del fatto che anche gli eventi negativi si possono controllare in modo da non dover ripetere l’esperienza in futuro, che non dipendono da volontà esterne ma, almeno per quanto riguarda la scuola, dal proprio desiderio di impegnarsi. Più particolare è la differenziazione tra i successi in ambito di L2 e i successi nelle altre situazioni di vita, sebbene si evinca che la maggioranza dei ragazzi abbia l’impressione di poter avere un maggiore controllo nella possibilità di apprendere in maniera efficace l’italiano piuttosto che di controllare altri eventi, che ritengono causati principalmente da forze esterne (come la facilità intrinseca del compito proposto o la decisione di qualcuno di semplificarlo).

Occupandosi di autostima, la maggioranza dei ragazzi (65% per la sede Calvi e 56.25% per la sede Diaz) dimostra una buona autostima nel vissuto scolastico (ad esempio, nella capacità di impegnarsi nello studio o nel rapporto con gli insegnanti), mentre i ragazzi della sede Diaz hanno descritto una bassa autostima (la metà dei ragazzi, il 50%) nel vissuto corporeo e i ragazzi della sede Calvi una bassa autostima nell’ambito del controllo ambientale (anche in questo caso, con una percentuale pari al 50%). C’è da considerare che il vissuto corporeo è un fattore importante durante la preadolescenza nel rapporto con il gruppo classe e il gruppo di pari in generale, ma è anche vero che nell’età della preadolescenza è uno dei fattori più instabili, sebbene i ragazzi della sede Calvi comunque dimostrino una buona autostima in questo senso (con un risultato del 65%). Interessanti sono i risultati ottenuti nella valutazione dei questi di controllo, in quanto, per quanto riguarda la sede Diaz, la maggioranza dei ragazzi (50%) ha risposto al tredicesimo quesito affermando di non trovarsi mai a proprio agio a scuola, mentre la maggioranza dei ragazzi della sede Calvi (40%) ha risposto di sentirsi spesso a proprio agio a scuola. Divergenti anche le risposte riguardo l’ undicesimo quesito, dal momento che i ragazzi della sede Diaz hanno risposto in maggioranza di non sentirsi mai (con una percentuale del 50%) meno intelligenti dei compagni, mentre nella sede Calvi i ragazzi sono divisi a metà tra chi si sente “spesso” inferiore ai compagni e chi non si sente mai meno intelligente (entrambe le risposte con il 40%). I risultati sono interessanti proprio perché, da un lato, propongono risultati opposti per quanto riguarda il proprio rapporto con l’ambiente scolastico sebbene i questionari siano stati compilati dai ragazzi che frequentano sedi staccate della stessa scuola, nella stessa città, e che in maggioranza condividono la stessa LM (filippino), ma anche perché, nel caso della sede Diaz, i ragazzi hanno risposto con il medesimo valore percentuale dicendo di non trovarsi mai a proprio agio a scuola e di non sentirsi mai meno intelligente dei compagni, indicando come il rapporto con la classe non viene sentito necessariamente come condizionato dalla gestione della classe stessa. Per quanto riguarda l’ analisi per lingua materna, come anticipato ci si è occupati dei ragazzi di LM filippina. E’ interessante notare come, anche in questo caso, nonostante i ragazzi considerati condividano la stessa LM, ci siano delle differenze sostanziali tra le due diverse sedi e delle differenze tra le tendenze generali e quelle specifiche per lingua materna. Ad esempio, i ragazzi della sede Diaz riguarda i livelli motivazionali, mantengono una tendenza simile a quella presentata nell’analisi globale, con poca differenza tra motivazione intrinseca ed estrinseca ma comunque con un prevalenza rispetto alla motivazione intrinseca, mentre i ragazzi della sede Calvi mostrano un livello motivazionale percentualmente quasi pari tra motivazione intrinseca ed estrinseca con valori più alti rispetto sia ai risultati globali che a quelli dei compagni della sede Diaz (valori molto vicini al 100%), con bassi valori di demotivazione lieve (20%) e una demotivazione quasi nulla. Per quanto riguardale analisi relative alla convinzioni di autoefficacia, i risultati risultano essere simili a quelli dell’analisi globale, con buona efficacia in tutte e quattro le aree analizzate (soprattutto nel caso della perseveranza), sebbene i ragazzi di LM filippina della sede Calvi tendenzialmente abbiano riscontrato valori di convinzione più alti. L’analisi delle attribuzioni indica una tendenza generale parallela a quella riscontrata nell’analisi di tutto il gruppo, con percentuali simili nelle attribuzioni di L2/vita quotidiana e anche tra successo e insuccesso, in cui sia le situazioni positive che negative vengono ritenute soprattutto causate dall’impegno (o dalla mancanza di impegno) e dall’abilità personale (o, anche in questo caso, dalla sua mancanza), sebbene sia da sottolineare come nel caso dei ragazzi della sede Diaz ritengano un fattore importante anche la difficoltà del compito come possibile causa principale di insuccesso linguistico e quotidiano e,

soprattutto nel caso della vita quotidiana, anche alla sfortuna, rifacendosi, quindi, a cause esterne ed incontrollabili, su cui loro non avrebbero capacità di controllo in situazioni future, credendo quindi alla possibilità di poter nuovamente subire un fallimento se fosse una giornata sfortunata. Come nel caso dell’ autoefficacia, anche in quello dell’autostima i ragazzi di LM filippina di entrambe le sedi in maggioranza hanno risposto con buon livello di autostima in tutti e tre gli ambiti, soprattutto per quanto riguarda il vissuto scolastico (i ragazzi ritengono, quindi, di essere in grado di stringere buoni rapporti con insegnanti e compagni, e di meritare buoni risultati nello studio), in modo particolare, in questo caso, per quanto riguarda i ragazzi della sede Diaz.

· Scuola 4: Istituto Comprensivo Aldo Moro di Campagna Lupia. L’istituto comprende una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado a Campagna Lupia e una scuola primaria nella sede staccata di Lughetto ed è presente, come descritto dal POF di istituto, sia un percorso di rafforzamento della lingua italiana L2 per ragazzi stranieri a cura dei docenti di classe edei responsabili interni per la multiculturalità, affiancati da parte dei facilitatori della provincia, sia percorsi in orario extrascolastico di continuità tra i vari gradi di istruzione per il rafforzamento di percorsi interculturali multidisciplinari condotti dagli insegnanti stessi.

1. Scuola primaria Fratelli Bandiera, sede di Lughetto (Campagna Lupia): i bambini che hanno