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Arnaldo Savorell

Nel documento Architettura ecosostenibile (pagine 39-48)

Villa Mairea

RIFERIMENTI

Villa Mairea viene realizzata da Alvar Aalto per una coppia di suoi amici un industriale del legno, e sua moglie Maire (da cui deriva il nome della villa) colle- zionista di opere d’arte. Progettata senza limiti di co- sto, è il risultato di continue modifiche tese a miglio- rare la villa per renderla perfetta in base a quelle che erano le esigenze dei committenti. Partendo dall’idea di accostare piani geometrici diversi, Aalto sviluppa una concezione di spazio che dalle radici autocto- ne della Finlandia si eleva fino a divenire un idioma universale. L’abitazione nasce pensando al modo in cui deve essere vissuta. L’impianto della villa è mol- to semplice. E’ costituito dall’intreccio di due corpi a L che definiscono una corte interna, definendo una forte relazione con la natura circostante (la foresta e il microcosmo del giardino su cui si affacciano gli ambienti principali della casa).Le due ali sono perpen- dicolari: una raggruppa la zona giorno, l’altra la zona notte. La pianta ad L si allunga nella parte posteriore in un porticato aperto che porta alla sauna, nel mezzo il prato con la piscina. Si nota una distinzione fun- zionale nei due livelli: il pianterreno è riservato alla vita sociale mentre il primo è strettamente privato. Le forme rispecchiano la duplice natura di Aalto: sono il risultato di un abile intreccio tra la sensualità della linea curva e dei materiali naturali e il rigore dell’an- golo retto e dei volumi bianchi. Interessante è inoltre lo studio dell’orientamento. Aalto dispone a sud il prospetto principale, con la pensilina d’ ingresso, le

camere, la biblioteca, lo studio e parte del salotto. A est la cucina, spazi ausiliari e camere per domestici e ospiti, mentre a nord tutta l’area è chiusa dalla grande foresta e racchiude la piscina infine a ovest si colloca invece uno spazio più aperto. Infatti al piano terra, luogo di vita sociale, lo spazio è studiato in modo da renderlo così fluido da avere la percezione di essere contemporaneamente all’interno e all’esterno dell’edifi- cio. Qui gli ambienti sono disposti su due livelli diffe- renti: dall’ingresso si salgono quattro gradini per poi ritrovarsi in un ampio ambiente di soggiorno, fulcro della casa in quanto permette l’accesso al piano supe- riore, all’esterno e ai vari ambienti collettivi. Al piano superiore invece, gli spazi risultano parcellizzati: c’è un unico percorso indirizzato da vari corridoi. Anche qui è molto importante il rapporto con l’esterno, esalta- to da grandi terrazze.

Casa Mosman

RIFERIMENTI

È raro che un architetto diventi celebre grazie alle case che ha disegnato. Oggi per diventare famosi bisogna aver costruito edifici grandi e complessi, come musei, torri, aeroporti, stadi di calcio, oppure avere idee assai originali e scabrose. Glenn Murcutt non ha fatto né l’una né l’altra cosa; da Sydney, dove abita, è assurto al rango di grande architetto progettando solo opere piccole, che sono anche sem- plici, immediate, facili da capire. Si direb- be, guardando le sue case, che Murcutt con l’invadente e deformante mondo dei media non abbia nulla da spartire, e che sia preoccupato soprattutto di costruire in modo semplice e bene (il che è sempre difficile). Glenn Murcutt è un architetto australiano molto legato alla sua terra d’origine, tanto che la totalità delle sue opere sono state realizzate proprio in que- sta terra. La decisione di realizzare opere architettoniche solo in questo continente potrebbe far pensare che Murcutt sia inte- ressato alla realizzazione di un’architettu- ra australiana, cosa più lontana dal vero, infatti, per l’architetto il pensiero-proces- so dell’architettura è ciò che dà forma a uno spazio, non uno stile imposto. Mur- cutt ha tentato di arrivare a un’architettu- ra del luogo in contrasto con un’architet- tura basata su una generalizzazione della regione o della nazione. Il fatto che le sue strutture si trovino nei luoghi australiani è certamente innegabile, ma l’architettura che ne risulta è una risposta a molti fattori specifici del posto come elemento di lavo- ro del territorio. L’approccio al design è in diretta opposizione all’applicazione arbi- traria di stile, le sue opere sono studiate per il sito, dove saranno costruite e pos- siedono un’intensa specificità che il luogo conferisce loro. E’ dunque facile compren- dere come Murcutt sia stato influenzato nella sua vita da architetti che durante la loro carriera hanno avuto un approccio più umano con lo spazio e la forma, archi- tetti come Aalvar Aalto, Jorn Utzon, oltre all’influenza della cultura giapponese e dalle sue strutture, che richiamano a un design semplice e pulito.

Casa zero Energy

RIFERIMENTI

Casa sperimentale che utilizza al massimo livello la progettazione bioclimatica e le più sofisticate soluzioni impiantistiche. Il progetto prevede la realizzazione di una residenza unifamiliare, caratterizzata da una strut- tura a telaio in legno lamellare e un involucro esterno che comporti una riduzione dei costi di riscaldamento del 70-80% rispetto alle costruzioni classiche. Sono previsti inoltre, la realizzazione di un sofisticato im- pianto demotico per il controllo remoto in tempo reale attraverso computer, palmare o cellulare, l’utilizzo di fonti energetiche alternative e pulite per il fabbisogno energetico della casa attraverso l’integrazione di pan- nelli solari, pannelli fotovoltaici, sistemi geotermici ed eolici, lo sfruttamento dell’energia solare per garantire il riscaldamento ed il raffrescamento dell’ambiente attraverso i meccanismi naturali di trasferimento del calore. La casa di Felettano è stata posizionata verso il lato nord del lotto, in modo da avere la parte di giardi- no più ampia aperta verso sud. In questo modo la casa può girarsi aperta verso il sole invernale, la piscina, il prato. Il corpo principale della casa presenta un tetto a falda unica inclinata verso nord. In questo modo si pro- tegge la parte di vita della casa dai venti freddi inver- nali e nello stesso tempo si espone una superficie più ampia della facciata sud ai raggi del sole invernale. La facciata a sud che si apre verso la piscina e di giardino è molto vetrata per permettere alla radiazione solare

invernale di penetrare profondamente all’interno della casa. D’altra parte queste vetrate sono ombreggiate in estate da opportuni sporti di gronda e saranno comun- que dotati di veneziane o brise-soleil esterni per la protezione dal re-irraggiamento. La più ampia superfi- cie vetrata è anche contenuta all’interno di un ulteriore serramento esterno (serra), che permette alle vetrate di lavorare nelle giornate e nelle notti fredde d’inverno ad una temperatura di circa 10°, limitando l’irraggiamento freddo nella zona pranzo. Il prospetto nord è invece poco finestrato, contenendo solo le aperture necessarie alla ventilazione notturna estiva e alla vista verso nord. Anche i prospetti est ed ovest hanno le finestre ridotte in altezza ma sufficientemente larghe per permettere una buona panoramicità senza incrementare eccessi- vamente il guadagno solare estivo. L’angolo nord-est della casa essa è sagomato ad imbuto per raccogliere le brezze fresche notturne in estate e convogliarle all’in- terno della casa attraverso un’apposita apertura posta a nord nella zona delle scale

7. COMUNE DI

ALMENNO SAN

BARTOLOMEO

PIANO DI

GOVERNO DEL

TERRITORIO

AI SENSI DELLA L.R.12/2005

Nel documento Architettura ecosostenibile (pagine 39-48)

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