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Art. 51 - Disciplina delle strutture commerciali

1. Il PGT individua puntualmente la localizzazione delle grandi strutture di vendita presenti sul territorio comunale.

2. Gli usi commerciali sono articolati come previsto dall’art.15.

3. Le diverse tipologie di usi commerciali sono ammesse nel territorio comunale come indicato nella tabella che segue:

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Immobile di interesse storico e paesaggistico X

Ambiti prevalentemente residenziali X Fatta salva le attività commerciali esistenti

Fatta salva le attività commerciali esistenti Ambiti delle attività economiche X Fatta salva le attività

commerciali esistenti Fatta salva le attività commerciali esistenti

Ambiti di Rigenerazione Urbana X

Verde privato con valenza paesaggistica Ambiti agricoli

Impianti di distribuzione del carburante e

autolavaggi X

Ambito di Trasformazione Strategico ATS.01 Scheda di Indirizzo da DdP

X X X X

Aree di Ricomposizione a Piano Attuativo o

Permesso di Costruire Convenzionato X

(Si rinvia all’ (*) comprese le Strutture di vendita organizzate in forma unitaria

Ammesso X

Non ammesso

4. Gli esercizi di somministrazione, quale che ne sia la superficie complessiva e di somministrazione, sono ammessi nel Tessuto Urbano consolidato.

5. Le Medie Strutture di Vendita esistenti nel Tessuto Urbano Consolidato (TUC) sono fatte salve ed ammessa il loro trasferimento all’interno del Tessuto Urbano Consolidato.

6. Le grandi strutture di vendita presenti sul territorio comunale esistenti alla data di adozione del presente PGT sono fatte salve ed è ammesso un ampliamento nella misura massima del 10% della superficie di vendita autorizzata. Le medie strutture di vendita esistenti sul territorio comunale alla data di adozione del presente PGT sono fatte salve ed è ammesso un ampliamento nella misura massima del 10% della superficie di vendita autorizzata.

7. Le nuove grandi strutture di vendita e le medie strutture di vendita di tipo 1 e di tipo 2 sono subordinate a studio di impatto viabilistico e sono assoggettate a Piano attuativo o Permesso di costruire convenzionato.

8. Per quanto riguarda l’esercizio delle attività commerciali, si rinvia alla disciplina dettata dalla normativa statale e regionale di settore e ai relativi provvedimenti di attuazione del Comune.

9. Gli Indirizzi normativi e relativi Allegati definiscono le diverse tipologie di usi commerciali per gli Ambiti di Rigenerazione Urbana e per l’Ambito di Trasformazione Strategico n. 01. Si precisa che per tali ambiti è sempre ammesso l’insediamento di attività commerciali al dettaglio.

10. Le Schede norma di cui all’Allegato A delle presenti NTA definiscono e disciplinano le diverse tipologie di usi commerciali ammessi.

Condizioni di inammissibilità delle sale gioco o di installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo

11. Comunque classificata l’attività insediata o da insediare, ai sensi dell’art.5 comma 2 della LR n.

8/2013, non è ritenuta compatibile con la residenza l’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo localizzati entro un raggio di 500 metri da attività sensibili, quali istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti

Pag. 42 di 63 aggregazione giovanile e oratori.

Centri di telefonia in sede fissa

12. I centri di telefonia in sede fissa è ammessa in tutti i tessuti in cui è consentito l’insediamento di attività commerciali di vicinato e/o di servizio.

13. Dalla data idi entrata in vigore del presente PGT le nuove aperture, i trasferimenti di sede e gli ampliamenti di tali attività sono consentite a condizione che vi siano aree di parcheggio privato, all’uopo destinate, aventi superficie minima pari al 50% di quella aperta al pubblico, poste a distanza non superiore a 100 metri pedonali di uno degli ingressi di accesso per il pubblico.

14. In alternativa, in presenza di parcheggi pubblici nelle vicinanze, è ammissibile la monetizzazione degli spazi come sopra determinati e dimensionati, equiparando (per l’importo della monetizzazione) tali aree a standard pubblico.

15. In caso di ampliamento dell’area di servizio all’utenza il fabbisogno di parcheggio è calcolato in funzione della superficie complessiva.

Art. 52 -

Spazi commerciali sfitti e sistema lineare primario del commercio, manufatti precari [dehors]

1. Si definiscono spazi commerciali sfitti da almeno tre anni dalla cessazione definitiva dell’attività, effettuata al SUAP, per i quali l’AC potrà introdurre specifici incentivi urbanistici per la riattivazione degli stessi eventualmente limitati ad alcuni ambiti specifici del tessuto urbano consolidato nell’approvazione di una successiva delibera di consiglio comunale.

2. Gli Esercizi di Vicinato, inclusi nel sistema lineare primario del commercio e collocati al Piano terra con affaccio sullo spazio pubblico/privato di uso pubblico, saranno esclusi dal calcolo della SL, se individuati in uno specifico atto di vincolo di destinazione funzionale da trascriversi nei pubblici registri, e non concorrono al computo della quantità massima di SL edificabile in relazione all’applicazione degli indici urbanistici e non determinano fabbisogno di servizi: in caso di nuova costruzione, in caso di altra tipologia di intervento, anche in caso di cambio d’uso, previo atto di densità che ne attesti la SL e la destinazione d’uso già esistente.

Manufatti precari [dehors]

3. Sono da considerare manufatti precari [c.d. dehors] le strutture temporanee, assimilabili per dimensioni e caratteristiche funzionali a dei manufatti edilizi, ma destinate ad un uso limitato nel tempo, per un periodo complessivo inferiore ai 180 giorni all’anno e volte a soddisfare le esigenze delle attività nell’arco temporale della loro durata, collegate quindi ad una attività di pubblico esercizio quali bar, gelaterie, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, birrerie e simili, senza creare un incremento della capacità insediativa.

4. Le strutture devono essere fissate al suolo mediante appositi sistemi di ancoraggio che non richiedono movimenti di terra ed escavazioni sia durante la posa in opera, sia durante la rimozione.

5. Le strutture precarie [c.d. dehors] sono soggette al preventivo atto amministrativo.

6. I manufatti realizzati non costituiscono superficie utile [SU] o coperta [SCOP], né volume in relazione agli indici urbanistico edilizi; la loro installazione deve essere eseguita comunque in conformità alle normative sovraordinate, alle disposizioni comunali, a quanto previsto dal Codice Civile, dal Regolamento di Igiene e dal Codice della Strada.

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ad uso pubblico, all’interno dei centri abitati o in territorio aperto, a servizio delle attività commerciali di pubblico esercizio, garantendo la maggiore attiguità possibile all’esercizio.

8. Non è consentito installare dehors che siano raggiungibili dall’ingresso dell’esercizio cui sono annessi attraversando strade adibite al transito veicolare.

9. Le opere non devono arrecare intralcio al pubblico transito sia veicolare che pedonale e carrabile, né porsi in contrasto con le norme del Codice della Strada e garantire passaggio veicoli di soccorso.

10. Per l’occupazione di suolo pubblico deve essere acquisita apposita autorizzazione amministrativa.

Nella tipologia del manufatto dovrà essere posta attenzione al contesto, acquisendo il parere della Commissione per il Paesaggio; i manufatti non devono comportare la compromissione per l’identificazione dell’ambiente nello spirito di salvaguardia e tutela.

11. Le strutture precarie [c.d. dehors] potranno avere una superficie massima non superiore alla SL dell’esercizio di cui costituiscono pertinenza a un massimo assoluto di mq 50.

12. Le strutture non potranno avere altezza interna superiore a m 3,30 e altezza minima inferiore a m 2,20.

13. Le strutture fronteggianti i marciapiedi e comunque in tutti i casi di uso di suolo pubblico o privato ad uso pubblico dovranno garantire un passaggio libero non inferiore a ml 1,50 esclusi manufatti e/o arredi urbani collocati sui marciapiedi stessi.

14. Le strutture poste a confine con le proprietà di terzi dovranno acquisire il preventivo accordo con la proprietà confinante.

15. La realizzazione di dehors stagionali come definite al precedente comma 1.3 è gratuita, Onerosità, Obblighi, e Garanzie specifiche saranno disciplinati da delibera di Giunta comunale e /o Regolamento Edilizio.

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