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SAN.ARTI e dintorn

Nel documento I significati della mutualità (pagine 118-125)

I fondi sanitari collettivi del settore dell’artigianato: ricognizioni e criticità

2. SAN.ARTI e dintorn

Passiamo ora a considerare i fondi sanitari che fanno parte del sistema

leader di bilateralità fi n qui presentato. Se escludiamo i fondi costituiti dai

contratti collettivi conclusi da Confartigianato Imprese, da CNA, da Casar- tigiani e dalla CLAAI, esiste un solo fondo sanitario che non è pirata nel settore dell’artigianato. Si tratta del Fondo assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori delle aziende di panifi cazione e attività affi ni (FONSAP).

22. V. L’artigianato, 2018, n. 3, 18 e n. 7, 20.

Fig. 7 – Enti bilaterali sanitari istituiti da contratti collettivi del settore artigiano; LDIA = lav. dip. da imprese artigiane; T = territoriali

Nazionali T sostitutivi T integrativi Utenti

SAN.ARTI. LDIA (esclusa edilizia,

logistica e panifi cazione) con sede in Italia

WILA LDIA con sede in Lombardia

(esclusi edilizia e autotrasporto)

SANEDIL LDIA edili e non

FONSAP LDIA di panifi cazione

SANI.IN.VENETO LDIA con sede in Veneto

Sia3 (fondo interno a Sanifonds LDIA con sede in Provincia

Trentino) di Trento

Sani-Fonds BZ LDIA con sede in Provincia

Il fondo è stato costituito nel 2011 dalla Federazione Italiana Panifi - catori, Panifi catori-Pasticceri ed Affi ni che è l’organizzazione maggior- mente rappresentativa della panifi cazione italiana e da Assopanifi catori aderente a FIESA-Confesercenti. Non a caso il fondo è stato costituito con FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL.

Ciò premesso, il principale player del settore artigiano è senza om- bra di dubbio il Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori dell’artigianato costituito il 23.7.2012 in attuazione dell’AI del 21.9.2010 e dei contratti collettivi nazionali di lavoro (SAN.ARTI.). Soci fondatori del fondo sono le organizzazioni imprenditoriali dell’artigianato – Con- fartigianato Imprese, CNA, Casartigiani, CLAAI e le organizzazioni sin- dacali confederali dei lavoratori CGIL, CISL e UIL23. SAN.ARTI. ha la

forma giuridica dell’associazione riconosciuta ed è quindi dotato di per- sonalità giuridica ed autonomia patrimoniale. Usufruiscono dei rimborsi di SAN.ARTI. i lavoratori a tempo indeterminato, gli apprendisti e quelli con contratto a termine uguale o superiore a 12 mesi ai quali si applicano i CCNL citati nelle precedenti note 3 e 4.

Fin dall’AI del 21.9.2010 la contribuzione a SAN.ARTI. è fi ssata in 10,42 euro per 12 mensilità per ciascun dipendente. La quota deve essere corrisposta per intero anche per contratti part-time e dovrà essere versata esclusivamente dal datore di lavoro attraverso il modello F24. Per il di- pendente non è prevista alcuna contribuzione per poter essere iscritti al fondo. Gli arretrati delle quote da versare al fondo non possono supera- re, salvo casi particolari, i 5 mesi. Il nomenclatore del piano sanitario di SAN.ARTI. si compone dal 1.1.2020 di due parti: una riguarda le presta- zioni erogate in convenzione con UniSalue in collaborazione con Gene- rali, l’altra riguarda prestazioni erogate in autogestione. La fi g. 14 mostra come la prima parte giochi il ruolo del leone.

Con la circ. n. 3 dell’1.3.2013, fi rmata a latere e ad integrazione del regolamento di SAN.ARTI., le parti sociali hanno concordato che, in caso di mancata iscrizione al fondo sanitario da parte dell’azienda e conse- guente mancato versamento della quota mensile, le aziende stesse do- vranno erogare 25 euro in più con le retribuzioni dei dipendenti a titolo di

elemento aggiuntivo della retribuzione. Con tale decisione, che accoglie

anche per la contribuzione all’ente sanitario la già vista contrattualizza- zione delle prestazioni (v. retro, § 1), le parti hanno reso (se non di diritto almeno) di fatto obbligatoria l’iscrizione al fondo in quanto più conve-

23. Accordo istitutivo, statuto, regolamento ed attestato di iscrizione all’anagrafe ministe- riale possono essere consultati al sito https://www.sanarti.it/Content/Index/Documenti-Docu-

niente rispetto all’obbligo retributivo da corrispondere ai dipendenti sul quale dovrà anche essere calcolata e versata la necessaria contribuzione. Ricordiamo invece che le quote di adesione a SAN.ARTI. scontano la contribuzione di solidarietà del 10%.

Fig. 8 – Costo per SAN.ARTI. prestazioni erogate al terzo trimestre 2019

A SAN.ARTI. possono, anzitutto, contribuire i dipendenti delle im- prese “artigiane” che vi aderiscono. Sul punto occorre però precisare che esistono due nozioni di impresa artigiana.

La prima è più restrittiva e vale per tutto ciò che ruota attorno a FSBA. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha, infatti, più volte espresso l’opinione che:

l’obbligo di iscrizione a FSBA sia previsto esclusivamente per quelle imprese inquadrate nel settore dell’artigianato, ed individuate come artigiane tramite il codice statistico contributivo INPS (CSC che per l’artigianato è il 4), con esclu- sione, quindi, delle imprese che, pur applicando il CCNL del settore artigianato, appartengono a categorie diverse (00141241 del 9.10.2017).

È altrettanto noto che in seguito a questa presa di posizione, che sem- bra riguardi 11.262 aziende per 60.709 lavoratori, le parti sociali dell’ar-

   Fuori Rete 732.557,36 In Rete 16.494.427,62 S.S.N. 2.076.969,07 Fonte: SAN.ARTI.

tigianato hanno concluso l’AI del 7.2.2018 nel quale esse distinguono tra: a) le imprese con CSC diverso dal 4 con un numero di dipendenti pari e inferiori a 5 che, non rientrando nell’ambito di applicazione del fondo di integrazione salariale (FIS), le quali continuano a versare alla bilateralità artigiana; b) le imprese che ai fi ni previdenziali versano contributi come «Industria» e dunque obbligate a versare al sistema Cig, e quelle classifi - cate con CSC 7 come «Commercio», e dunque quelle tenute a versare al FIS, che ciò nonostante aderiscono alla bilateralità del comparto artigiano oppure applicano un CCNL il quale prevede tale adesione; esse continua- no a versare il solo l’importo di 125 euro annui che viene trasferito agli enti bilaterali territoriali.

Fig. 9 – Adesione aziende e dipendenti per Regione media al terzo trimestre 2019

Fonte: SAN.ARTI.

La seconda nozione di impresa “artigiana” è quella molto più larga che deriva dalla contrattazione collettiva del settore (quella riportata retro nel

§ 1). Questa è quella che conta per SAN.ARTI. Può dirsi che l’AI sulle linee guida per la riforma degli assetti contrattuali e delle relazioni sin- dacali fi rmato da Confartigianato Imprese, CNA, Casartigiani, CLAAI e CGIL, CISL e UIL il 23.11.2016 abbia codifi cato tale sfasatura tra nozio- ne contrattuale ed, invece, legale dell’artigianato affermando che «al fi ne di garantire omogeneità di sistema per tutti i settori rappresentati dalle Parti fi rmatarie del presente accordo, nell’ambito del processo di moder- nizzazione delle relazioni industriali nel comparto le Parti daranno piena soluzione al tema della rappresentanza, anche contrattuale, della piccola

impresa e delle imprese associate, a partire dall’esperienza contrattuale

in essere» (corsivo mio).

Infi ne, il fondo SAN.ARTI. è rivolto oltre che ai dipendenti, anche ai titolari, ai soci ed ai collaboratori delle imprese artigiane ed i loro fami- liari. È un elemento che ne rafforza notevolmente il ruolo concorrenziale nei confronti delle casse mutue.

Come già detto, SAN.ARTI. gestisce il rischio attraverso un modello misto e cioè ha «una gestione autoassicurata e il trasferimento ad un sog- getto terzo di rischi che, per ragioni legate alla frequenza del sinistro o all’importo erogabile, potrebbero pregiudicare la stabilità del fondo. Tale modello, se opportunamente costruito, permette di massimizzare i van- taggi legati ai due schemi»24.

La parte del nomenclatore del piano sanitario riguardante le presta- zioni in convenzione erogate tramite compagnia assicuratrice, ha come riferimento UniSalute in partnership con Generali. Per quanto riguarda la parte del nomenclatore relativa alle prestazioni in autogestione erogate direttamente da SAN.ARTI., il fondo da marzo 2019 ha già provveduto ad avviare le prestazioni relative alle lenti correttive e alla procreazione medicalmente assistita (PMA). Dal 1.1.2020 a tali prestazioni, si sono ag- giunti ora anche per i fi gli minorenni dei lavoratori: il rimborso dei tickets per visite specialistiche, accertamenti diagnostici e pronto soccorso; il rimborso di un pacchetto di prestazioni per maternità e la copertura della grave inabilità determinata da invalidità permanente da infortunio sul la- voro o da gravi malattie.

Questa la raffi gurazione dei dati sul fondo:

Fig. 10 – Incidenza costo delle prestazioni dal 1° gennaio al 30 settembre 2019

Tipo di prestazione %

Odontoiatria 41,1

Ricoveri interventi chirurgici 15,8

Diagnostica di immagine: radiologia tradizionale 12,5

Visite specialistiche 7,9

Accertamenti diagnostici 6,6

Pacchetto maternità 3,7

Prevenzione cardiovascolare 1,9

Prevenzione oncologica uomo/donna 0,6

Vis. specialistica/accert.diagnostici 0,5

Altro 9,4

Fonte: SAN.ARTI.

Fig. 11 – Grafi co distribuzione costo prestazioni per Regione dal 1° gennaio al 30 settembre 2019

Fig. 12 – Costo delle prestazioni

Fonte: SAN.ARTI.

In data 31.7.2015 in Lombardia è stato, inoltre, costituito un fon- do territoriale integrativo di SAN.ARTI. Si tratta di WILA, Fondo di

welfare integrativo lombardo dell’artigianato intercategoriale di assi-

stenza socio/sanitaria per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dell’ar- tigianato e delle imprese che applicano i contratti collettivi regionali di lavoro sottoscritti dalle parti sociali. La contribuzione è di 5 euro mensili per lavoratore che si aggiungono a quelli dovuti a SAN.ARTI. A tal proposito «è stata stipulata una convenzione per la gestione, da parte di SAN.ARTI., delle procedure di incasso di 3,5 dei 5 euro ver- sati dagli artigiani lombardi (destinati alla parte strettamente sanitaria di WILA), oltre che dell’archiviazione dei dati relativi agli iscritti. I rimanenti 1,5 euro (che fi nanzieranno le prestazioni “sociali”) saranno invece incassati da Elba, l’ente regionale dell’artigianato, che tornerà così a giocare un ruolo rilevante nel campo dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. È infi ne prevista la possibilità che un apposito accordo interconfederale regionale introduca l’adesione volontaria al fondo da parte dei datori di lavoro»25.

25. Razzetti, 2015, 32.

2016 2018

2017 2019

3. I fondi territoriali alternativi a SAN.ARTI.: Veneto, Trentino e

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