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ATTIVITÀ DI MEDICINA NUCLEARE - ESPOSIZIONE ESTERNA

Aggiornamento della valutazione delle dosi per i lavoratori in condizioni di normale attività e per esposizioni potenziali

2. ATTIVITÀ DI MEDICINA NUCLEARE - ESPOSIZIONE ESTERNA

L’esposizione esterna del personale è dovuta alla manipolazione delle sostanze radioattive, alla somministrazione dei radiofarmaci, all’esecuzione degli esami scintigrafici, all’assistenza prestata ai pazienti portatori di radioattività, all’esecuzione di controlli di qualità sulle apparecchiature, alle operazioni di decontaminazione, alla gestione di rifiuti.

Le valutazioni delle dosi assorbite dagli operatori vengono eseguite partendo da modelli “della situazione operativa standard” che, pur essendo inevitabilmente rigidi e schematici, consentono di ottenere una valutazione di massima e comunque cautelativa del rischio radiologico associato alle attività di Medicina Nucleare.

La stima delle dosi è stata effettuata principalmente per il corpo intero e per le estremità in quanto, come noto, per la maggior parte delle attività di medicina nucleare la dose equivalente per esposizione esterna al cristallino è generalmente confrontabile con la dose efficace per esposizione esterna (tempi e distanze sono confrontabili); si consideri che le attività di manipolazione avvengono per lo più all’interno delle celle schermate, utilizzando i guanti spessi del glove-box (ulteriore attenuazione per la radiazione beta). È stata valutata separatamente la dose al cristallino sostanzialmente solo per le attività di somministrazione. Sostanzialmente, il rispetto del limite di dose efficace al corpo intero garantisce quindi anche il rispetto del limite di dose equivalente al cristallino.

Di seguito si riassumono i criteri utilizzati per la valutazione delle dosi, che sono state riassunte per ogni settore nelle tabelle in calce, sia in termini di dosi cumulate annuali, sia in termini di stime di dosi individuali, considerando un numero di operatori indicativo (ritenuto minimo, sulla base dei vincoli), come indicato nelle tabelle.

Preparazione radiofarmaci (diagnostica convenzionale e terapia MN)

Gli operatori (solitamente TSRM per la diagnostica, solitamente il medico nucleare per la terapia, coadiuvato dal TSRM), nella fase di preparazione e conteggio delle dosi, sostano di fronte alle celle di radiochimica nella camera calda del settore specifico, che sono schermati con diversi cm di Pb (3 cm di Pb per la diagnostica convenzionale e 5 cm per la terapia), rendendo i ratei di dose dovuti alla presenza delle sorgenti dentro alle celle, confrontabile con il fondo ambientale all’esterno delle stesse.

Le sorgenti dentro alle celle sono conservate e manipolate all’interno dei propri contenitori schermati (per vial e per siringhe, si considerano i fattori di schermatura di questi ultimi, distanza media mani-sorgente 5 cm; tutta l’attività impiegata/anno, durata manipolazione 2 min per diagnostica, 5 min per terapia, 15 min per Y-90) e si è considerato il tempo di manipolazione delle sorgenti schermate e non schermate (necessario per effettuare la misura al calibratore: 5 sec; 15 sec per Y-90); si è anche considerata l’esposizione per l’operazione di estrazione dalla cella della siringa pronta (entro scherma siringa; attività somministrata/anno) e trasporto al locale di somministrazione (subito inserita in ulteriore cassetta schermata), considerando una distanza media tra la sorgente e le mani pari a 5 cm e per corpo e cristallino pari a 30 cm, per un tempo di 2 min.

Per la preparazione delle dosi diagnostiche di I-131 si trascura la manipolazione non schermata poiché il radiofarmaco viene somministrato sempre mediante capsula e dunque non sono previste manipolazioni.

Somministrazione radiofarmaci (diagnostica convenzionale e terapia MN)

Il carico di lavoro è suddiviso tra i medici nucleari e gli infermieri professionali (IP), si sono valutate la dose efficace e la dose equivalente alle mani e al cristallino.

Per la diagnostica la somministrazione è manuale: 5 min di preparazione con le mani mediamente a 5 cm dalla siringa schermata, il corpo a 50 cm, il cristallino a 30 cm; in questo intervallo, per 1 min di somministrazione vera e propria, si è in prossimità del punto di iniezione-paziente (non schermato) per le stesse distanze; subito dopo si assiste il paziente per 10 min mediamente a 100 cm (mani, corpo,

cristallino). La somministrazione di I-131 avviene solo con capsule per via orale (sistema di cannuccia da contenitore schermato), di cui si è tenuto conto (2 min preparazione, no iniezione).

Per la terapia lo schema è:

• la somministrazione di I-131 è per via orale, solitamente tramite capsule (e sistema di cannuccia da contenitore schermato): 2 min di preparazione contenitore schermato (mani a 5 cm, corpo 50 cm, cristallino 30 cm); supervisione paziente a 100 cm per 5 min

• la somministrazione del Ra-233 è manuale: 5 min di preparazione contenitore schermato (distanze come sopra); 5 min iniezione; 5 min assistenza post iniezione a 100 cm

• per le terapie con Y-90 e Lu-177 è previsto l’utilizzo di sistemi per infusione lenta, tramite dispositivi schermati (box per la TARE, sistema a gravità per altre terapie): 5 min di preparazione contenitore schermato (distanze come sopra); 2 min in prossimità a inizio infusione; 15 min assistenza durante infusione a 100 cm

Assistenza ai pazienti (diagnostica convenzionale e terapia MN)

Per la diagnostica si è calcolata la dose efficace per assistenza a 75 cm dal paziente (attività somministrata/anno) per il tempo indicato per ogni paziente: medico nucleare (2 min), infermiere (10 min), OTA (5 min); la dose equivalente alle mani è calcolata a 20 cm distanza dal paziente per infermiere (5 min), OTA (2,5 min).

Per le prove da sforzo (stress) durante gli esami cardiologici (10 esami /settimana, attività somministrata 370 MBq di Tc-99m) si considerano: medico nucleare (15 min @75 cm), infermiere (20 min @75 cm e mani 5 min @5 cm). In tutti i casi la dose equivalente al cristallino è stata valutata per gli stessi tempi e distanze del corpo. Si è considerata la possibile presenza di un medico cardiologo durante tali attività (un medico specializzando in formazione, a rotazione tra tutti gli studenti dei 4 anni, di fatto almeno 25 persone), presente per il 50% delle prestazioni, un solo giorno alla settimana;

le condizioni di tempi e distanze sono le stesse considerate per il medico nucleare.

Per la terapia si considera invece il seguente schema: medico nucleare (10 min @75 cm), infermiere (15 min @75 cm e mani @20 cm), OTA (10 min @75 cm e mani @20 cm). Non si considera l’eliminazione del radiofarmaco. In tutti i casi la dose equivalente al cristallino è stata valutata per gli stessi tempi e distanze del corpo.

Esami diagnostici (diagnostica convenzionale)

Si considera l’attività svolta dal TSRM per il posizionamento del paziente per l’esame (il coinvolgimento delle altre figure professionali rientra nel paragrafo precedente): corpo e cristallino 10 min @75 cm, mani 5 min @20 cm.

Controlli di Qualità (convenzionale e terapia MN)

I TSRM effettuano i controlli di qualità giornalieri dei calibratori di attività con le sorgenti detenute all’interno della cella in camera calda di ogni settore (circa 7,4 MBq di Cs-137; 9,19 10-5 mSv/h/MBq

@1m): si considera 1 min di contatto delle mani ad una distanza media di 5 cm (non schermata); si trascura l’esposizione di corpo e cristallino poiché la sorgente rimane all’interno della cella. Sempre i TSRM effettuano i controlli di qualità giornalieri di entrambe le gamma camere con la sorgente flood detenuta all’interno della sala diagnostica (conservata entro la schermatura; al massimo 555 MBq di Co-57; 2,2 10-5 mSv/h/MBq @1m): si considera 1 min di contatto delle mani ad una distanza media di 5 cm e 3 min per il posizionamento con corpo e cristallino @75 cm.

Operazioni di gestione rifiuti solidi radioattivi (diagnostica convenzionale e terapia MN) I contenitori per rifiuti radioattivi presenti nella camera calda di diagnostica convenzionale vengono periodicamente svuotati (TSRM) quando la radioattività è già molto decaduta (trascorsi diversi tempi di dimezzamento); allo stesso modo si procede con i residui nei flaconi originali, conservati all’interno delle celle schermate, estratti dopo un tempo adeguato.

Gli altri contenitori per rifiuti radioattivi, presenti nelle sale diagnostiche e di trattamento, vengono periodicamente svuotati dal personale OTA. Si considera cautelativamente che questi contengano il 10% dell’attività somministrata per il settore diagnostica convenzionale e il 4% per il settore terapia (0,1% per Ra-223, considerata la modalità di escrezione principalmente per via fecale), e si considera un decadimento minimo di 24 ore. Il personale OTA effettua lo svuotamento periodico di questi contenitori: si considerano 5 min di contatto delle mani ad una distanza media di 20 cm e lo stesso tempo @50 cm per corpo e cristallino.

Operazioni di decontaminazione (diagnostica convenzionale e terapia MN)

Si considera cautelativamente che una frazione dell’attività annua impiegata pari a 10-5 (10-4 per I-131) dia luogo a contaminazioni ambientali; per le operazioni di decontaminazione (OTA) si considerano 15 min di tempo con il corpo e il cristallino @50 cm e lo stesso tempo con mani ad una distanza media di 20 cm; inoltre 5 minuti delle mani a distanza ravvicinata (5 cm).

Rassetto servizi igienici caldi (diagnostica convenzionale e terapia MN)

Si considera cautelativamente che una frazione dell’attività annua impiegata pari a 10-4 (10-3 per I-131) sia presente come residuo all’interno dei sanitari; per le operazioni di pulizia si considerano 15 min di tempo con il corpo e il cristallino @50 cm e lo stesso tempo con mani ad una distanza media di 20 cm; inoltre 5 minuti delle mani a distanza ravvicinata (5 cm).

I risultati delle valutazioni delle dosi efficaci annue per esposizione esterna per le attività di diagnostica convenzionale e terapia medico nucleare, ottenute utilizzando le ipotesi sopra riportate, sono riassunti nelle Tabella IV, Tabella V, Tabella VIII, Tabella IX.

3. ATTIVITA’ DI MEDICINA NUCLEARE - IRRADIAZIONE INTERNA