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La parte fondamentale e determinante del lavoro di un teatro è quella relativa alla produzione di spettacoli, produzione che permette di dare vita a percorsi artistici sensati e creare una propria identità all'interno della città. La produzione non è possibile senza una compagnia residente. La compagnia residente presso il Teatro Lux, da un anno, è la Ribalta Teatro, già "Il Circo della Fogna", duo teatrale composto da Alberto Ierardi e Giorgio Vierda.

Si conoscono durante il loro percorso di studi presso la Civica Accademia d'arte drammatica Nico Pepe, a Udine, e decidono di condividere pulsioni e poetiche teatrali, formando la loro compagnia. All'attivo hanno la creazione di tre spettacoli:

 Surrealista Cabaret, spettacolo comico-amaro, interpretato da due attori- giullari che raccontano quattro storie su alcuni aspetti del mondo di oggi;  Libera Uscita, ispirato al Molloy di Beckett, racconta di due pagliacci che

vogliono partire ma non riescono mai nel loro intento, trattenuti dalla paura;  In Religioso Silenzio, che fa rivivere i tre giorni della resurrezione di Gesù dal punto di vista dei due protagonisti che hanno l'incarico di rubarne il corpo.

A questi si aggiunge un altro progetto, i Comizi di Fogna, scritto e interpretato da Ierardi: al centro della scena un cantastorie che racconta con le sue canzoni storie di vita che ha visto o vissuto in prima persona36.

Non vi è un preciso filo conduttore tra le varie tematiche affrontate, le loro produzioni sono degli spettacoli di narrazione pensati sul linguaggio e sulla tradizione della coppia comica.

Prima della scelta di residenza hanno vissuto un'esperienza itinerante per la costruzione di spettacoli all'interno dei teatri occupati, o liberati, in Italia, "Residenze Itineranti", appunto. Esperienza che ha permesso loro di confrontarsi con una realtà differente, di allargare ed arricchire il loro

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bagaglio sperimentando i circuiti non tradizionali e allontanandosi dal meccanismo delle commissioni.

Per La Ribalta produrre uno spettacolo nella sua complessità è una sfida e, nella loro esperienza, hanno sempre proceduto per tentativi. La nascita di una produzione trova la sua origine in un'idea iniziale, un’intuizione che viene sviluppata fino ad essere messa per iscritto. Una volta completata la stesura del testo, viene messa a punto la sceneggiatura ed inizia ad entrare in scena l'elemento registico. Viene poi verificato il materiale realizzato sulla scena anche mediante delle anteprime, per mettere in atto eventuali aggiustamenti e modifiche, che portano, a volte, a cambiare molti aspetti del progetto iniziale. Spesso è molto utile che ci sia un occhio esterno, da "regista", per permettere di capire quali siano le parti su cui concentrarsi maggiormente e sciogliere alcuni nodi cruciali. Quando le figure sono almeno tre, cioè un attore, un regista o un drammaturgo allora il processo acquisisce un metodo più scientifico e preciso, ma quando, come nel caso trattato, la compagnia è composta da soli due attori, allora i passaggi da una fase a quella successiva diventano più sfumati. Riguardo ai costumi e la scenografia solitamente sono gli stessi attori a decidere, grazie anche alle caratteristiche del teatro portano in scena, un teatro molto semplice, per cui non occorrono elaborati travestimenti o ambientazioni. Come loro, moltissime piccole compagnie non possono permettersi di avere un entourage completo a curare le proprie produzioni.

Diversi fattori hanno portato il duo a scegliere di stabilirsi in un teatro, uno dei quali è senza dubbio rappresentato dal vantaggio e dalla possibilità di avere un luogo a disposizione in cui lavorare avendo la possibilità di gestire i propri tempi e i propri spazi. Il teatro rappresenta anche un luogo di raccoglimento nel quale si può creare una comunità, attraverso il senso del rito, la sua atmosfera: anche questo è quindi uno dei vantaggi di avere un teatro come "casa”, creare una comunità attraverso i laboratori, gli spettatori affezionati, gli amici grazie ai quali si ha un riscontro sul proprio lavoro.

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Numerosi sono i progetti di formazione teatrale all'interno del Lux. I laboratori tenuti da La Ribalta Teatro sono: "Il Lab", aperto a principianti e non, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, che è puntato sull'esplorazione dell'attitudine al rapporto col pubblico, a cui seguirà la costruzione di uno spettacolo; il "Laboratorio adulti", aperto a tutti, di qualunque età e avrà come epilogo uno spettacolo ispirato e tratto dal Peer Gynt di Henrik Ibsen; lo "Studio", un gruppo di studio, appunto, sulla figura dell'attore nel gioco dello spazio e del tempo e sull'analisi del rapporto tra attore e testo. Il gruppo sarà inoltre impegnato, con la compagnia La Ribalta e l'associazione Le Muse Ostinate, nella rassegna dei "classici".

Nello spazio del Teatro Lux hanno luogo altri due laboratori: il Laboratorio Permanente del Teatro dell'Assedio e quello dell'associazione culturale "Teatro del Ghigno". Il primo, condotto dal regista e drammaturgo Michelangelo Ricci, è un laboratorio teatrale libero e gratuito, che ha come scopo l'auto-produzione e la formazione di attori con un percorso sviluppato sul corpo, la voce e l'espressività, toccando anche ambiti come l'allestimento e la promozione. Durante la durata del corso saranno realizzate tre produzioni teatrali. Quella con l'associazione "Teatro del Ghigno" è più una collaborazione, che permette agli allievi più talentuosi di partecipare al "Progetto Palco" ed esibirsi al Teatro Lux.

Avere una compagnia residente comporta anche maggiori oneri organizzativi e culturali ma significa avere un costante riferimento artistico con cui confrontarsi quotidianamente rispetto alle strade da percorrere, essenziale per creare nuove sinergie e nuovi progetti che portano a notevoli vantaggi sia per la gestione sia per la compagnia.

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