Attività di custodia e sicurezza; Direzione e gestione amministrativa
e finanziaria
Tabella: Riassunto attività operatori culturali39
Tali operatori devono quindi possedere delle particolari e sempre nuove competenze che permettano di essere costantemente all’avanguardia e di rispondere alle diverse esigenze e capacità che questo settore richiede, per esempio:
Interagire positivamente nei vari contesti sia interculturali che multidisciplinari; Utilizzare sistemi informativi per il monitoraggio e per la valutazione finale
dell’attività;
Valorizzare le dinamiche territoriali attraverso un piano di marketing territoriale strategico;
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Tabella realizzata in base alla classificazione proposta dall’Isofol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) negli ambiti racchiusi nel settore dei Beni Culturali. Per maggiori informazioni: http://www.isfol.it/
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Utilizzare nel migliore dei modi la comunicazione – scritta, orali, online – anche in diverse lingue;
Interpretare e applicare normative generali e specifiche come per esempio quelle di carattere amministrativo;
Interpretare i diversi bisogni degli utenti sia generali che specifici;
Unire prodotti culturali a percorsi didattici ed educativi utilizzabili da fruitori diversificati.
La mancanza di ufficialità e la singolarità che caratterizza le professioni della cultura può portare a distinguerle in decine di modi diversi: in base ad ambito, ruolo, genere di attività svolta in quanto si può ritenere la cultura come tutto quello che si fa, come si agisce.
Restando più nel generale possibile, le diverse professioni si potrebbero articolare in tre grandi aree:
Area della mediazione
Area dell’azione
Area della relazione
Tale classificazione dipende dalla continua espansione del settore culturale che richiede quindi un delineamento sempre più specifico delle professioni in base al tipo di rapporto che si instaura tra la committenza e l’utenza e dalla interrelazione dell’ambito culturale con quelli ad esso correlati come educazione, assistenza e comunicazione.
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Vediamo ora più nello specifico in che modo è stata attuata la suddivisione 40 .
Area della mediazione:
All’interno di quest’area si potrebbero inserire coloro che si occupano di connettere chi finanzia, chi produce e chi fruisce dei diversi servizi come: bibliotecari, professionisti museali, artisti e organizzatori di manifestazioni e spettacoli dal vivo; un’interfaccia comunicativa e organizzativa tra amministrazione, produttori e fruitori.
Il ruolo di tale figura però, ad oggi, non si limita a creare quelli che possono essere definiti pacchetti culturali, ma si assume anche la responsabilità di curare tutto ciò che concerne promozione, formazione e comunicazione dell’operazione, assumendo in questo modo funzione di ideatore, mediatore e organizzatore.
Questi professionisti devono quindi essere dei mediatori all’interno delle varie iniziative. Dovranno essere in grado non solo di occuparsi degli aspetti economici, ma anche di identificare la domanda dei diversi utenti e i loro bisogni, di ipotizzare, progettare e programmare percorsi, di valutare gli impatti, di prevenire situazioni negative - ed in caso di mitigarle attraverso processi di mediazione -, di favorire l’informazione e la comunicazione, di predisporre verifiche e di essere in grado di collaborare con diversi partner.
Area dell’azione:
Coloro che hanno la padronanza di uno o più linguaggi del settore artistico, espressivo, culturale e ricreativo è possibile inserirli all’interno dell’area dell’azione.
Grazie alle loro competenze particolari, come la conoscenza di linguaggi e tecniche specifiche di comunicazione, queste figure hanno la capacità
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Classificazione fornita dal Il nuovo manuale delle professioni culturali. Strumenti, percorsi e strategie per le professioni nuove, di De Biase F., Garbanini A., Genovese M.C., Perissinotto L., Saggion O, Utet, Torino, 2003.
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di coinvolgere gli utenti in modo da realizzare un risultato in cui si riconoscano.
In base all’ambio in cui lavorano - che sia esso di tipo artistico, sportivo, fisico o intellettuale - queste figure sono esperti a vario titolo, per esempio: animatori turistici, animatori non-profit, animatori teatrali o animatori musicali.
Tali operatori hanno come scopo principale quello di creare un servizio che li mette di fronte a un rapporto diretto con il destinatario, motivo per cui vi è la necessità di avere buone abilità espressive e comunicative per poter coinvolgere al meglio qualsiasi genere di fruitore.
Con il tempo e l’affinare delle abilità, l’animatore può intervenire sia nel servizio che nella ricerca in quanto l’esperienza diretta con il pubblico permette il perfezionamento di competenze e conoscenze mettendolo in questo modo in una posizione di poter suggerire, proporre e guidare un lavoro che punti alla novità, all’adeguare al meglio il progetto al pubblico a cui è rivolto.
Questi animatori, qualunque sia il loro titolo, dovranno quindi sempre avere particolare attenzione per il rinnovamento del loro operato, possibile da raggiungere attraverso una crescita personale e creativa.
Area della relazione:
Quest’ultima area è quella all’interno della quale si possono inserire quelle figure che appartengono alle “professioni del sociale”, ossia che hanno una visione funzionale della cultura e delle prassi artistico- espressive-ricreative.
In base alle esigenze dei propri interlocutori e agli obbiettivi del proprio lavoro, queste figure si relazionano con le diverse figure professionali delle due aree precedentemente citate.
Tra i professionisti che operano in quest’area si possono individuare educatori, psicologi, sociologi, assistenti sociali e domiciliari,
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operatori socioculturali e insegnanti; questi conoscono, o almeno dovrebbero conoscere, le varie espressioni e prodotti della cultura, intuire il rapporto che ha una persona con la cultura in tutti i suoi risvolti, in modo da poter valutare al meglio le esperienze e scegliere solo le più consone alla propria utenza.
In questa suddivisione in aree, mediazione – azione – relazione sono considerate delle sfere d’azione delle professioni della cultura
Schema: Elaborazione personale – interazione tra aree e contributo
Attraverso la loro collaborazione e interazione, consentono di dare un decisivo contributo a quelli che possono essere considerati i punti cardine necessari per la crescita culturale, non solo di un individuo ma anche della società, ovvero: la cultura, l’educazione, la comunicazione e l’assistenza.
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