un brillamento e nulla più» (ARDENGO SOFFICI,Fior fiore, pagine scelte e ordinate da Giuseppe De Robertis, Firenze, Vallecchi, 1937).
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In assenza della corrispondenza tra Giorgio Luti ed Elio Vittorini, indispensabile per ricostruire, al di là del primo contatto tramite Giuseppe De Robertis, il loro rapporto, è eloquente la dedica che lo stesso Vittorini ha apposto al libro di racconti Piccola borghesia (Firenze, Edizioni di Solaria, 1931), conservato nel Fondo Giorgio Luti presso la Biblioteca San Giorgio di Pistoia. Giorgio Luti ha dedicato ad Elio Vittorini un numero della rivista «Inventario» nel 1985, nel quale è presente un Motivo in cui Luti spiega cosa Vittorini abbia rappresentato per i giovani della sua generazione: «Vittorini fu allora per me, per noi, la personificazione della fine del mondo e insieme il testimone della nascita di un nuovo mondo. Quasi inconsapevolmente maturava la richiesta di una libera scelta di campo, irrimandabile per ciascuno di noi. Vittorini – il giovane letterato Vittorini – fu forse il primo ad alzare il velo e ad indicare, entro le nostre strette frontiere, di che lacrime e di che sangue grondasse il piccolo universo dell’Italia fascista» (GIORGIO LUTI, Motivo. Il testimone, «Inventario», XXIII, 13, I quadrimestre 1985, p. 6).
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«Il mio incontro con lui risale a molti anni fa, addirittura al periodo degli studi universitari nell’immediato dopoguerra. A presentarmelo fu il mio maestro di allora Giuseppe De Robertis in una delle consuete passeggiate giornaliere nella via Cavour; e ancora ricordo il tono, il senso dell’incontro con uno dei protagonisti di quel mondo letterario e culturale che avevo appena cominciato a intravedere e che si andava mitizzando nelle mie giovanili fantasie. Colpivano soprattutto la sua affabilità e il suo riserbo, quel distacco apparente che in realtà nascondeva e controllava la sua eccezionale vitalità, il suo interesse per tutto e per tutti. Negli anni cinquanta, come redattore della casa editrice Sansoni, mi occupai della stampa de La vipera e il toro [Firenze, Sansoni, 1955] e de I cavalli di bronzo [Firenze, Sansoni, 1956]; […] e sempre in quegli anni egli accolse nelle pagine di “Letteratura”, con disponibilità che ancora mi commuove, uno dei miei primi scritti, un lungo diario di cui io stesso ho perduto la memoria [si riferisce a GIORGIO LUTI, Diario bianco, «Letteratura», III, 13-14, gennaio-aprile 1955, pp. 77- 99]. In seguito i nostri contatti sono sempre avvenuti nell’ambito dell’attività del Vieusseux, per i convegni letterari che Bonsanti organizzava, utilizzando come lui solo sapeva fare le forze a disposizione: gli amici che stimava, i giovani che incoraggiava a misurarsi in pubblico, ad accettare la sfida che di volta in volta veniva proponendo, proprio lui che era così restio ad apparire nella ufficialità, a rompere quel signorile riserbo che caratterizzava la sua presenza nella cultura cittadina» (GIORGIO LUTI,Profilo di Alessandro Bonsanti in ID.,Cronache dei fatti di Toscana. Storia e letteratura tra Ottocento e Novecento, cit., p. 353). Molti sono i contributi che Luti ha dedicato ad Alessandro Bonsanti: GIORGIO LUTI Alessandro Bonsanti in Narratori
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Cicognani
78, Mario Luzi
79e Romano Bilenchi
80. In un articolo scritto in
occasione dei settanta anni di Romano Bilenchi, Romano Bilenchi o della fedeltà
a se stessi, Giorgio Luti ricorda di esser venuto a conoscenza dello scrittore
colligiano, il quale per molti studenti e per la generazione del dopoguerra aveva
rappresentato un «valido punto di riferimento, una testimonianza di umanità e di
italiani contemporanei, Firenze - Messina, G. D’Anna, 1969, pp. 75-76; ID., Alessandro Bonsanti in Narratori italiani del secondo Novecento. La vita, le opere, la critica, a cura di Giorgio Luti, Roma, NIS, 1985, pp. 50-51; ID., Alessandro Bonsanti scrittore in Alessandro Bonsanti scrittore e organizzatore di cultura, Atti del Convegno (Firenze, 5-6 maggio 1989), a cura di Paolo Bagnoli, Firenze, Festina Lente, 1990, pp. 11-21; ID., Profilo di Alessandro Bonsanti in Cronache dei fatti di Toscana. Storia e letteratura tra Ottocento e Novecento, cit., pp. 353-364; ID., Alessandro Bonsanti in Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento, a cura di Enrico Ghidetti e Giorgio Luti, Roma, Editori riuniti, 1997, pp. 111-112; ID., Alessandro Bonsanti scrittore in Le passioni di un letterato, cit., pp. 169-186.
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Cfr.: ID., «La nuora» di Cicognani, «Il Mattino dell’Italia centrale», 18 agosto 1954, p. 3; Bruno Cicognani, autografi, opere (Biblioteca Marucelliana di Firenze, maggio – giugno 1980), premessa di Giorgio Luti, profilo biografico e catalogo a cura di Jole Soldateschi, introduzione di Clementina Rotondi, Firenze, Tipografia commerciale, 1980, pp. 5-6; I luoghi di Cicognani. Documentazione storico letteraria e figurativa, Catalogo della mostra (Firenze, 2-17 dicembre 1989), a cura di Jole Soldateschi, introduzione di Giorgio Luti, Firenze, SP 44, 1989
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Cfr.: GIORGIO LUTI, Nel «magma» della poesia: l’opera di Mario Luzi, «milleottocentossessantanove», 3-4, dicembre 1986-gennaio 1987, pp. 2-5.
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Numerosi sono i contributi che Giorgio Luti ha dedicato a Romano Bilenchi: ID., Bilenchi Romano in Narratori italiani contemporanei, cit., pp. 73-74; ID., La fedeltà di Bilenchi in Firenze corpo 8. Scrittori, riviste, editori del 900, Firenze, Vallecchi, 1983; ID., Romano Bilenchi o della fedeltà a se stessi in Passioni e inganni. Dieci ritratti di scrittori contemporanei: Aleramo, Tozzi, Palazzeschi, Ungaretti, Sanminiatelli, Manzini, Alvaro, Bilenchi, Luzi, Calvino, Verona, BI & Gi editori s.r.l., 1987, pp. 193-202; ID., Le città di Bilenchi, «Il Vieusseux», III, 8, maggio-agosto 1990, pp. 17-24; ID., Le città di Bilenchi in Romano Bilenchi da Colle di Val d’Elsa a Firenze. Immagini e documenti, a cura di Vanni Scheiwiller, Milano, Libri Scheiwiller, 1991, pp. 25-30; ID.,Bilenchi: le riviste e i caffè letterari in Bilenchi per noi, Atti del Convegno di studi (Firenze, 23-24 maggio 1991 – Colle di Val d’Elsa, 25 maggio 1991), Firenze, Vallecchi, 1992, pp. 33-54; ID., Due paragrafi per Romano Bilenchi in Cronache dei fatti di Toscana. Storia e letteratura tra Ottocento e Novecento, cit., pp. 323-341; ID.,Le città di Bilenchi in Memoria del Novecento, Firenze, Franco Cesati Editore, 2002, pp. 105-112; ID., Romano Bilenchi o della fedeltà a se stessi in Le passioni di un letterato, cit., pp. 187-194.
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