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Baldassarre Carducci ai Dieci di Libertà e Pace Da Angoulême, 5 maggio

ASF, Dieci di Balìa. Responsive, 151, cc. 476r-477v. Decifrato

Magnifici Domini, fu l’ultima mia de ventisette d’aprile: di poi

comparsono le di V.re S.rie de IIJ del medesimo, per le quali si monstra

non havere mie, de che forte mi maraviglio, havendo spesso scritto et duplicatamente, et essendo certo quelle essere condotte a salvamento a Genova à Luigi Alamannj, le quali non dubito per la prudentia et sollicitudine sua harà indirizzate alli commissarij di Pisa; se di quivi poi non haranno havuto quel ricapito che so per loro si sarà procurato

me ne duole, perché sono certo che degli advisi per quelle dati V.re S.rie

si havriano havuto piacere. Et se Dio darà buona sorte in questa, sono certo faranno il medesimo effetto. Ho bene presentito qua essere state intercette alcune, per le quali questi del Papa ne hanno fatto grave querela col X.mo. Et per riepilogare brevemente quello che per molte si è scritto, essendosi invano ricerco Sua Maestà di qualche subsidio per cotesta poverà città, finalmente per facilitarla atteso la strettezza del danaio in che si trovava per il rendere de’ figliuoli, le si pose il partito più volte referito del dare assegnamento a’ mercanti nostri di

certa quantità dovuta loro d’un 59M in 60M scudi; la quale facendosi

detti mercanti sotto quella assignatione sovvenirebbono V.re S.rie d’una

somma d’un 30M scudi, o di quello si potesse sopra detta assignatione

provedere, talché Sua Maestà non si harebbe a sborsare di presente alcuna somma, ma a quelli tempi che sariano daccordo, talché con la gratia di Dio si è venuto a tale conclusione, et si attende di expedire quello che intorno a ciò bisogna secondo l’ordine della corte, et in su questa conclusione benché non totalmente exeguita li detti mercanti non mancano del debito verso la patria come sviscerati di quella di

provedere a’ contanti per aiutarne V.re S.rie et per darne quello ordine

già noto a quelle.

Appresso essendo stato da V.re S.rie advertito che potendosi otte-

nere la persona del S.re Renzo, io ne dovessi fare opera, ne ho fatto

quello che mi è stato possibile, et per modo alcuno non si è potuto ottenere, per parere la cosa troppo aperta, et non si potere Sua Maestà coprire con alcuna coperta con Cesare et col Papa, ma essendo da Luigi

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Alcune lettere inedite della legazione di Baldassarre Carducci

Renzo, quando si potesse ottenere il cap.no Antonio D’Oria, il quale

per havere havuto a consegnare le galee del X.mo et sue a Cesare in Genova, si trova senza partito, et per venire quello alla corte per conti- nuare in quel servitio di Sua Maestà, quale gli sarà ordinato, giudiche- rebbono fusse huomo molto a proposito et che per me se ne dovesse fare diligentia con detta Maestà. Io ne ho strettamente parlato con quella, et benché i medesimi respetti la tenessino sospesa, non di meno havendo questa coperta dello havere detto capitano conce- pito qualche indignatione di havere havuto a dare dette Galere, gli è paruto più facile il potere condiscendere à tale domanda. Et essendo detto capitano venuto qui, et examinatolo diligentemente di quello

che pensi potere servire V.re S.rie l’ho trovato di tanto buono giuditio

et dispositione che ne sono restato molto satisfatto; perché veggio in

lui optimi discorsi circa modi del potere soccorrere, et […] 1 in tutto o

in parte V.re S.rie da tanti affanni mediante l’ordine quale gli si monstra

doversegli subministrare a tale effetto: da modo che hieri stringen- done il X.mo et monstrandogli quanto la celerità sua necessitasse per essere proficua a questa opera, la quale quella monstra havere grande- mente a cuore, largamente mi disse essere contento che venisse al ser-

vitio et stipendio di V.re S.rie, et quando bene Cesare, o il Papa ne pren-

dessino qualche admiratione sperava che havendo a quel tempo che sarà recuperati i figli, poco si curerebbe di loro querele: e nondimeno volendo che tale cosa fusse secreta, et per la via di mare, talché non se ne dia notitia a’ nimici, et così questa mattina ha non solamente pregato e stretto detto capitano a pigliare tale assumpto, ma coman- datoglielo et dato ordine à certi suoi bisogni et affari. Penso che fra IIIJ o VI giorni doverrà partire per a cotesta volta; Dio gli dia prospero

cammino acciocché possa dare a V.re S.rie quello aiuto che si desidera,

significando a quelle che ancora che al presente si trovasse capitano di galere, non ha mancato ne’ tempi passati di condurre e governare gente di pie’, di maniera che il X.mo proprio mi disse haverlo trovato anchora che giovane di tanta sufficientia che gli pareva essere certo che si havesse a mettere alla morte per fare cosa honorevole e a Sua Maestà grata, et havendo già più volte havuto colloquio qui con uno

nostro fiorentino figliuolo di Rinieri Rustichi 2 capitano di Lanzi, per

1 Lacuna di una parola, provocata dall’acidità dell’inchiostro. 2 Figliuolo di Rinieri Rustichi, sottolineato nel testo.

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essere egli nato e nutrito in quelle parti, et havervi donna et trovarsi qui huomo di questa Maestà, e già stato in campo di San Polo, il quale credo sia noto à Lorenzo Martellj, quello si potesse fare a beneficio di

V.re S.rie per essere in campo de’ nimici qualche banda de’ Lanzi, l’ho

trovato desiderosissimo di servire alla patria sua: e bastargli l’animo di divertire e fare mutinare buona parte di quelli, o conducendoli a

servitio di V.re S.rie, o facendogli altrimenti partire 3: il che conferito con

detto D’Oria gli è parso molto a proposito. Et però vedrò con quella destrezza che mi sarà possibile che Sua Maestà faccia con lui il mede- simo officio, et per adventura venghino insieme da coteste bande.

Penso che anchorché V.re S.rie dell’una cosa o dell’altra non mi habbino

dato commissione, ne si possa dire essere al ricordo di Luigi, quale

V.re S.rie usano et meritatamente per optimo instrumento negli affari

loro per la commodità del luogo et la sufficientia della persona, et non essendo spesa di qualità che non si sia dovuta intraprendere in tanto bisogno. Hora se questi mercanti faranno come credo, anzi sono certo,

il debito loro 4, non doverranno mancare di fare il provedimento ordi-

nato, essendosi fatti vivi per tale merito tali loro crediti quasi despe-

rati, potranno V.re S.rie sperare qualche subsidio di momento, con spe-

ranza di alleggerirsi se non in tutto in buona parte da tanti affanni; et havendo per altre detto a quelle che stante questa provisione di questa assignatione pur grossa in fin che questi figli non si recupereranno poco si poterà sperare altra subventione. Nondimeno sperandosi dovere essere presto la restitutione di essi, come hieri efficacemente mi affermò Sua Maestà, non dubito che la potremo assalire et ricer- carla bisognando d’altro subsidio, come ella medesima si offerse lar- gamente di fare; et parla con tanta affectione delle opere generose di

V.re S.rie che non si poteria stimare, dicendo che tutta la virtù e gloria di

Italia si è ristretta nella città vostra, et che tutti gli altri si sono portati da poltronj, di modo che mi prometto potere trovare facilità in Sua Maestà in tutte le cose che saranno di bisogno, perché conosce esserle solo restata aperta cotesta porta gagliarda et fedele in Italia.

Dissi per l’altra mia che sendo state intercette lettere mie non era fuori di proposito mutare cifera, anzi necessario; et però consideran- dosi facultà di poterlo fare giudicherei fusse bene. Et perché tutte le

3 Da et bastargli fino a proposito, sottolineato nel testo.

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Alcune lettere inedite della legazione di Baldassarre Carducci

cose detti mi paiono importanti, anzi importantissime per la salute

di V.re S.rie, userò in espedirle quella diligentia et quella manco spesa

che sarà possibile che si concluda a salvamento: perché stringendosi la materia è necessario tenere quelle certificate di quanto occorre.

Da Angulem, il giorno V di maggio MDXXX Baldassarre Carduccio

Alessandro Monti

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