es-aere state infuse in essa le cortecce degli
Albe*
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ri per tanto tempo, quello
che rimane dopo
es*trattane la tinta, riesce ottima per innaffiare le terre di
una
qualche Nitrierafmentre
la lisci*via,- la potassa, ilvegetabile,
come ognuno
ils^
molto
conferisce alla nitrificazione delle .terre;E*
adunque,non
v'ha dubbio, questoun
«meto-do
assai facile, assaieconomico ed
assai van-taggioso. Nulla ostante negare non posso che le tintead
ebollizione sieno assai più sicure,più
durevoli e più forti.25.
Ecco
ilmodo
con cuiva
posto in uso questo secondometodo.
Prendansi in qualsisia•tagione i
rami
degli Alberi*he abbiano almeno un
pollice didiametro
, si scortichinoe
tritate le cortecce pongansi in infusione nellafliscivia forte
e
fredda con la proporzione di un'oncia di corteccia per ogni libra di liscivia.Pongami
nello stessotempo ed
insieme in in*fusione i drappi e le stoffe
che
si voglionotin-gere,
le quali sienoprima
state allumate,t
silascino star ivi in quel
bagno almeno
perdue
giorni interi:
dopo
si estraggano dalbagno
le stoffe ed i drappi tinti, si lascino asciugare all'ombra, e se piace, asciutteche
sieno si la-vino con acqua fredda e si torninoad
asciu-gare. Meglio saràperò,
se in vece diacqua
fredda si lavino con altra liscivia forte, freddae
pura, ove statenon
sieno in infusione altre cortecce,ed
ivi si lascino i panni tinti in in-fusione permezzo
quarto d'ora. In tal guisa i colori diverranno piùvivaci, piùforti e più du-revoli.Con
questometodo
noiveniamo
adave-*e con
tutta faciliti dalle cortecce degli Alberi nastrali in qualsivoglia stagione dti belliawktfi*Digi
éei colori viraci, eleicolori di
moda
, senzache
• bisogno più vi sia di aver ricorso a dei
com-posti fatti con sali, con terre, con legni Ori*
entali ed Indiani; colori che poi perlo più
smon*
tano, svaniscono e
non
sono di durata.Noi
po*tremo
avere delle tinte bellissime senza alcuna spesa,oppure
con ispesa tenuissima. Noirispar-miar
possiamoanche
le legna da fuoco.Noi
de»gtinar possiamo la liscivia che ci sopravanza ad
un
qualche utile, qual è quellod'innaffiare con essa le terre delle Nitriere.. 26. D*
ambedue
questi metodimi preval-go
ancora per estrarne dellesufficientitinte dal-le cortecce seccheda
molti anni,ma
però conuna
qualche variazione.Ho
di già detto ed o-ra lo ripeto, che col diseccarsi le cortecce de-gli Alberi nostralinon
perdono no affatto lelo-ro resine, i loro sali, i loro ogli ;
ma
che sec-candosi i legni,leresine si condensano, gli ogli siaggommano,
i salisifissano.Dunque
per po-ter estrarre dalle cortecce secche degli Alberi rostrali i colori e le tinte, convien porre inca-perà dei
mezzi
efficaci e che atti sieno ade-comporre
le resine, a sciogliere gli ogli,- ad es-trarne i sali di esse.E primieramente
sipuò con
efficacia adoprare il seguentemetodo,
qua-le più volte è ame
felicemente riuscito. Pren-dansi le cortecce secche degli Alberi nostrali, sipongano
in infusione nell'acqua pura in pro-porzione di un'oncia di cortecciaper ogni librad'acqua,
e vi si lascino per otto giorni, ricor-dandosi dimoverle
e mescolarle conuna
spa-tola qualche volta al giorno,
onde
conmaggior
facilità possa
V acqua
penetrare le cortecceed
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ammollire le diseccate resine, scioglieregli ogfi ed i sali.
Già
si sa che queste cortecceprima
d'esser poste nell'acqua,debbono
a minuti pez-zi tritarsi. Passati gli otto giorni s'infondano in quest'acqua insieme alle cortecce i drappi e le stoffe che si vogliono tingere, le quali dbbono prima
essere state allumate. Pongasi tutto inuna
caldaja, corteccia acqua e stoffe, e si fac-ciano bollire sino a tanto che l'acqua evapora-ta sia permetà
: poscia cuoprasi la càldaja, si faccia freddare la tinta, se ne estraggano i drappi e le stoffe tinte , si lascino asciugare all'ombra: poi s' infondino nella liscivia fortee
fredda per circa tre ore, si lavino in essa esi tornino ad asciugare all'ombra. Potranno an-cora tingersi le stoffe ed i drappi con le cor-tecce secche degli Alberi nostrali a
bagno
fred-do
senza fuoco conimmergerle
nella liscivia for-te e fredda.Perciò
fare conviene tritare dette cortecce, infonderle per tre giorni nella liscivia forte, edopo
infondere in essainsieme allecor*tecce i drappi o stoffe
da
tingersi, e lasciarle in infusione per altri tre giorni, estrarle, farle asciugare all'ombra;
dopo
asciugate lavarle nel*la liscivia forte, ove
non
sia stata in infusione corteccia alcuna, e lasciarvele abagno
per cir-camezzo
quarto d'ora e dinuovo
farle asciu-gare all'ombra.27.
Sembrami
essere questoun
ritrovato disomma
utilità per li poveri e per la gente dicampagna.
Possono essida
semedesimi
tingerei proprj panni senza spesa alcuna, né
meno
di legna d'ardere, se vorranno far uso delbagno
freddo sella liscivia fòrte»Debbo
avvertire jpc^DigitizedbyGoogle
0
rò
fcke
le tinte estrattemediante V
ebollizione eono assai più coloriteed assaipiùdurevoli.Qua*
lunque
corteccia secca èbuona
per tingere.La
corteccia di
Noce,
quella eh" i falegnami get-tano via, è ottima. Ione ho
esperimeritatauna,
della quale il tronco erastato già da otto anni reciso, ene
produsse ottimi colori.Buo-na
è pure la corteccia diQuercia
secca, quel-la del Faggio secco, degli Spini secchi; le cor-tecce dell'Abeto,
dell'Orno, delPioppo,
del Salce,dell'Olmo
sonobuone.
Ciascunpovero e
tutta la gente diCampagna
fanno il lorobu-catoda
semedesimi,
e lelavandare per lo più gettano via la liscivia passata per il bucato:questa é ottima pertingere.
É
siccomeoggigior-no
moltissimi Contadinihanno
nella propria ca-sa delle picciolo Nitriere, cosìimpiegar
posso-no
congrande
utilità e vantaggio la lisciviache
loro sopravanzada
queste tintenell'innaffiare le terre delle loro Nitriere, le qualiprodurranno molto
più di Nitro.Sembrami
pertantoche que-stomio
ritrovato sprezzarenon
debbasi daipo-veri,
né
dalla gente diCampagna.
28.
Ottime
ancora sono le tinte estrattedalle cortecce degli Alberi nostrali per colorire la car-ta da scrivere eda
disegno, senza che iDi-rettori delle Cartiere abbiano alcuna spesa
nè
di terre,nè
di sali,nè
didroghe
forestiere; econ poco
o nulla di fatica e d'industria possono a loro talento dare alla cartada
scrivere e da di-segno dei delicati colori atti a fare risaltare i chiari oscuri dei disegni, e dal custodire la vi-sta che suol restare offesa col troppo scrivereed
applicare aulla carta bianca. ,Debbono
pertantoDigitizedbyGoogle
prendere i
rami
degliAlberi, scorticarli, tritare lecortecce, infonderle nella liscivia fortee fredda elasciarvele infuse perdiciotto o ventioreenon
più, perchèaltrimenti la liscivia si caricherebbe cTuna
tinta assai densa,elacartadiverrebbetrop-po
colorata. Passate queste ore d'irifusionesico*li la liscivia, e si separi dallecortecce e pongasi in altro vaso.
Ciò
fattobagninoinquella colorata liscivia i foglidella cartada
scrivereoda disegnodopo
chericevutahanno
la collaedopo
averlifat-tiasciugare: li
pongano
nei loro cosìdetti spati*ditoiadasciugare di nuovo,
ed
asciutti che sono liscinoifoglielicompongano
inquinternisecondo laloro arte»Anche
in questa operazione ottimo è il ranno o liscivia avanzataalle lavandare dal bucato, e gli avanzi possono congrande
utilità impiegarsiad
innaffiare le terre delle Nitriere*29.
Prima
di por fine alla presenteMemoria
stimo di dover aggiungereun
9 osservazione sul*la
maniera
di estrarre dalla corteccia dellaNo-ce il color nero.
Noi
lovediamo
coir esperien*za, che il color della
Noce
in ultima analisiè
il nero. Se si
maneggiano
le noci fresche, fin*gonsi le
mani
diun
color neroe si tenace,che
stentasi moltissimo a cancellarlo e raderlo dalla pelle.
Noi vediamo
chedopo
maturati i frut*ti della
N<xe,
laprima
scorza laquale esterioremente
èwrde
r aprendosi interiormente vaa poco
a poco- caricandosi diun
color nero assaicupo. Dunque
il color neroè inerente agi* iste*»si sughi della Ifoce.
Ora
siccomegli altri colo»ri inerenti sì afia
Noce
che agli altriAlberico-municar
si possono ai drappi ed alle stoffe bian-chej cosìpure ad
essecomunicar
si potrà il co?f
40
tor nero inerente ai saghi della £Toce. Per rivi*1 scire in questa operazione convetri porre in e-bollinone le Cortecce tritate della
Noce
in pro-porzione didue
once emezza
di cortecciacon
tina libra di acqua. 1/ acqua dovrà evaporare per
due
terzied anche tre quarti. Bisogna aver la cautela di chiuderele cortecce entroun pan-no
lino grossoe
raro,oppure
entroun
sac-chettoj poiché altrimenti correrebbe perico-lo, che i drappi e le stoffe poste in ebollizione insieme ad esse restassero macchiate, qual
pe-ricolo
non
evvi usando delle cortecce degli al-tri Alberi,non
essendovene alcun altro, il qua-le abbia sughi tanto oleosie vitriuolicicome
lafcJoce,
quantunque
però potrebbe dirsi,chedo-%6Jidosi questa tinta ridurre al nero, sebbene le ftoffe'èd i drappi restassero macchiati , il color néro verrebbe a cuoprire ogni
macchia ed
ogni difetto*, poiché non; vi è colore o tinta che sor-passar pòssa il fiero. Asciutti«che sieno idrap-i e le stoffe por si
devono
nelbagno
freddaella liscivia forte e pura per tre ore,e lasciar-la di
nuovo
asciugare.Se
nellaprima
ebollizio-ne
il color nero non égiunta a perfezione, bi-sogna ripetere le ebollizioni la seconda ed an-che la terza volta, sintantochénon
*t-dasi esser-si estratto il color nero morato, ricordandosi di porre ?dopo ciascuna ebollizione i ch'appi e le Stoffe tinte nelbagno
freddodi liscivia forteper
tre ore»; Confesso essere questa operazione