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CAPITOLO II. IL RISCHIO NELLE BANCHE

2.4. G LI ACCORDI DI B ASILEA

2.4.2. Basilea III

Lo scopo degli accordi di Basilea III, sviluppati in risposta alla crisi finanziaria, è stato quello di rafforzare la regolamentazione, la supervisione e la gestione del rischio nelle banche. Una delle conseguenze della crisi è stata che il mercato ha percepito un elevato rischio nel settore bancario e gli stakeholder delle istituzioni finanziarie hanno perso fiducia in queste e nelle disclosure dei rischi dalle banche fornite. Da cui il BCBS con questi nuovi accordi mira a tutelare il sistema bancario nel suo complesso, evitando l’insorgere di crisi sistemiche con impatti negativi sull’economia reale.

Le prime riforme relative al framework30 di Basilea III sono state pubblicate nel 2010, con una serie di successive modifiche apportate nel 2017 e nel 2018. Con il recente

framework il Comitato intende (BIS, 2017):

§ Migliorare la solidità e la sensibilità al rischio degli approcci standardizzati per il rischio di credito ed operativo in modo tale da facilitare la comparabilità dei coefficienti patrimoniali tra le diverse banche;

§ Limitare l’uso di approcci sviluppati internamente alle banche;

§ Integrare il coefficiente di capitale ponderato per il rischio con un coefficiente di leva finanziaria e una solida base patrimoniale.

Entrando più nello specifico delle riforme, le principali necessità che hanno guidato le riforme di Basilea III sviluppate nel 2010 sono state (BIS, 2017):

(i) Aumentare il livello e la qualità del capitale. Ossia alle banche è stato richiesto di conservare una maggiore quantità di capitale che sia anche di più elevata qualità così da poter coprire eventuali perdite inattese. È stato previsto un aumento del Tier 1 (patrimonio di base): dal 4% al 6% dell’attivo ponderato dopo le deduzioni, di cui almeno ¾ deve essere di una superiore qualità. Sono stati stabiliti inoltre requisiti di capitale addizionali per le banche di rilevanza sistemica (G-SIBs31).

30 Insieme degli standard sviluppati dal Comitato di Basilea.

31 Le Globally Systemically Important Banks (G-SIBs) sono individuate dal Comitato di Basilea e dal

58 (ii) Rafforzare la “cattura” del rischio. Basilea III ha richiesto un notevole aumento dei requisiti di capitale per il rischio di mercato. I requisiti vengono calcolati sulla base di un ipotetico periodo di 12 mesi di stress sui mercati. (iii) Limitare la leva finanziaria delle banche. Il coefficiente di leva finanziaria

(Leverage ratio32) ha lo scopo di limitare l’aumentare dell’indebitamento riducendo in tal modo il rischio di una spirale negativa durante i periodi di recessione.

(iv) Vigilare la liquidità delle banche. Un’importante novità introdotta con Basel

III è stata quella di disciplinare il rischio di liquidità. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) richiede alle banche di detenere sufficiente liquidità per

rimanere solvibili in caso di stress fino a 30 giorni così da fronteggiare il rischio di liquidità a breve termine. D’altra parte, il Net Stable Funding

Ratio (NSFR) serve per ottenere una miglior corrispondenza tra la durata di

attività e passività delle banche così da rispondere al rischio di liquidità di medio/lungo termine.

(v) Limitare la pro-ciclicità. Secondo i nuovi standard durante i periodi di elevata crescita economica le banche non devono aumentare la loro esposizione al rischio, ma bensì devono trattenere parte dei loro guadagni così da costruire dei buffer di capitale da poter utilizzare durante i periodi di recessione.

Le revisioni di Basilea III effettuate nel 2017 hanno riguardato in particolare (BIS, 2017):

(i) Il rafforzamento della “cattura” del rischio. Il Comitato ha rivisto gli approcci standardizzati per calcolare il rischio di credito, il rischio di mercato, il Credit Valutation Adjustment e il rischio operativo così da ottenere una maggiore sensibilità al rischio e al contempo garantire una migliore comparabilità.

(ii) La leva finanziaria delle banche. Per le banche di rilevanza sistemica il BCBS ha richiesto più elevanti Leverage Ratio.

59 Per una maggior chiarezza espositiva, la figura 6 riporta il riassunto delle riforme rientranti negli Accordi di Basilea III.

Nel capitolo IV verrà invece approfondito l’esame del Terzo Pilastro di Basilea, oggetto della presente analisi.

60 Figura 6. Riassunto di Basilea III

Fonte: BIS, 2017

Basel Committee on Banking Supervision reforms – Basel III Strengthens microprudential regulation and supervision, and adds a macroprudential overlay that includes capital buffers

Capital Liquidity

Pillar 1 Pillar 2 Pillar 3

Global liquidity standards and supervisory monitoring

Capital Risk coverage Containing leverage Risk management and supervision Market discipline

Al

l Ba

nk

s

Quality and level of capital

Raising minimum common equity to 4.5% of risk- weighted assets, after deductions.

A capital conservation buffer comprising common equity of 2.5% of risk-weighted assets brings the total common equity standard to 7%. Constraints on a bank’s discretionary distributions will be imposed when it falls into the buffer range.

A countercyclical buffer within a range of 0–2.5% comprising common equity will apply when credit growth is judged to result in an unacceptable build-up of systematic risk. Capital loss absorption at the point of non-viability Allowing capital instruments to be written off or converted to common shares if the bank is judged to be non-viable. This will reduce moral hazard by increasing the private sector’s contribution to resolving future banking crises.

Revisions to the standardised approaches for calculating

credit risk; market risk;

credit valuation adjustment risk; and operational risk

mean greater risk-sensitivity and comparability. Constraints on using internal models aim to reduce unwarranted variability in banks’ calculations of risk-weighted assets. Counterparty credit risk

More stringent requirements for measuring exposure; capital incentives to use central counterparties for derivatives; a new standardised approach; and higher capital for inter-financial sector exposures. Securitisations

Reducing reliance on external ratings, simplifying and limiting the number of approaches for calculating capital charges and increasing requirements for riskier exposures.

Capital requirements for exposures to central counterparties (CCPs) and equity investments in funds to ensure adequate capitalisation and support a resilient financial system. A revised output floor, based on Basel III standardised approaches, limits the regulatory capital benefits that a bank using internal models can derive relative to the standardised approaches. A non-risk- based leverage ratio including off-balance sheet exposures is meant to serve as a backstop to the risk-based capital requirement. It also helps contain system- wide build-up of leverage. Supplemental Pillar 2 requirements address firm-wide governance and risk management, including the risk of off-balance sheet exposures and securitisation activities, sound compensation practices, valuation practices, stress testing, corporate governance and supervisory colleges. Interest rate risk in the banking book (IRRBB) Extensive guidance on expectations for a bank’s IRRBB management process: enhanced disclosure requirements; stricter threshold for identifying outlier banks; updated standardised approach. Revised Pillar 3 disclosure requirements Consolidated and enhanced framework, covering all the reforms to the Basel framework. Introduces a dashboard of banks’ key prudential metrics.

The Liquidity Coverage Ratio (LCR) requires banks to have sufficient high-quality liquid assets to withstand a 30-day stressed funding scenario that is specified by supervisors. The longer-term, structural Net

Stable Funding Ratio (NSFR) is

designed to address liquidity mismatches. It covers the entire balance sheet and provides incentives for banks to use stable sources of funding.

The Committee’s 2008 guidance

Principles for Sound Liquidity Risk Management and Supervision takes

account of lessons learned during the crisis. It is based on a fundamental review of sound practices for managing liquidity risk in banking organisations.

Supervisory monitoring

The liquidity framework includes a common set of intraday and longer- term monitoring metrics to assist supervisors in identifying and analysing liquidity risk trends at both the bank and system-wide level.

Large exposures

SI

Bs

The Committee identifies global systemically important banks (G-SIBs) using a methodology that includes both quantitative indicators and qualitative elements. In addition to meeting the Basel III risk-based capital and leverage ratio requirements, G-SIBs must have higher loss absorbency capacity to reflect the greater risks that they pose to the financial system. The Committee also developed principles on the assessment methodology and the higher loss absorbency requirement for domestic systemically important banks (D-SIBs).

Large exposures regime established to mitigate systemic risks arising from interlinkages across financial institutions and concentrated exposures.

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Capitolo III.

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