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Esposizione d’Arte umoristica

Sulla scia di “Frigidarium”, del 1911 si presentano numerosi eventi che prestano particolare attenzione al mondo della caricatura, incentivati anche dalle numerose cro- nache nate dalle testate locali e nazionali che seguono con curiosità il loro svoglersi. Un esempio di questo è dato dall’esposizione che dal 18 maggio si tiene a Bergamo, presso l’Albergo d’Italia, organizzata da un gruppo di amici dell’Arte, i quali hanno voluto crea- re un movimento artistico degno della città e cooperare all’elevazione dello studio e con- cetto dell’arte. La riunione di 300 opere, riscuote consensi da tutta la Nazione, nonostante non fossero presenti realizzazioni inedite. La conferenza inaugurale, trasforma la sala in un luogo di gaio e brillante convivio, viene tenuta dal caricaturista Filiberto Scarpelli.131

Secondo il cronista Giannetto Bisi, questa mostra conferma “poco umorismo e molta caricatura”. Le colonne dell’articolo dedicato all’evento bergamasco si presentano con sferzanti note critiche nei confronti della maggior parte degli artisti espositori.

Mario Bettinelli, pittore di Brescia, espone oltre venti grandi teste d’artista che si presentano non come caricature, ma volute deformazioni dei tratti fisici in cui si apprezza la virtuosità d’esecuzione. Aroldo Bonzagni, di Cento, viene individuato come artista dalla presenza incontrastabile, la sua opera è la più originale, benché smembrata e mal collocata. Il suo lavoro viene apprezzato in quanto dimostra di possedere una precisa in- tuizione degli eventi che interessano la quotidianità, sapendoli riassumere in una rapida sintesi di linee con singolare potenza cromatica in rapporto alla semplicità di mezzi. Mo- dernità, cromatismo, concettosità, senso della decorazione, sono caratteri esuberanti che vengono percepiti con forza dall’artista. I suoi cartelloni vengono definiti da Bisi come vere e proprie pugnalate che trafiggono le architetture del ridicolo.

131. G. Bisi, La mostra umoristica a Bergamo, in “Emporium”, Milano, XXXVII, n. 222, p. 474; La presente conferen- za venne tenuta precedentemente anche a Trieste, Capo d’Istria, Parenzo, etc.; L’Esposizione d’arte umoristica a

Bergamo, in “Il Giornale”, Bergamo, 16 aprile; Esposizione d’Arte umoristica a Bergamo, in “Il Lavoro”, Geno-

va, 17 maggio; L’“Umoristica” di Bergamo, in “La Provincia di Brescia”, 18 maggio 1913.

L’elenco degli artisti che hanno partecipato all’Esposizione si trova in due articoli presenti nel periodico berga- masco “Gazzetta Provinciale”: Mostra d’arte umoristica l’elenco delle opere e degli espositori, 15 maggio e Il

Si individua nelle tre tavole di Filiberto Scarpelli, il tema della mala vita romana, che è presentato con integrità di narrazione e dipinto con il rosso e il nero.

Si segnalano inoltre le presenze dei più rinomati caricaturisti delle testate umo- ristiche Bergamo, Milano (Plinio Codognato), Torino (Dante Zanardi Cinirin), Venezia (Lodovico Barlaffe), Genova (Enrico Carbone Rico, Gian Agostino Cirillo), Firenze (Ma- rio Fiorini), Roma (Bruno Angoletta), Napoli (Luigi De Luca), Palermo, inoltre Vespasia- no Bignami ed Eugenio Colmo (Golia).132

Il cartellone ufficiale dell’esposizione, è creato da Adriana Bisi Fabbri, in cui pre- senta una chiara allegoria che riassume l’espressione dell’arte umoristica.

I lavori esposti nella sale suscitano l’interesse per la varietà e la curiosità verso i loro autori. Gli spazi ridotti però arrecano disagio agli espositori, come nel caso dell’arti- sta Aroldo Bonzagni. Egli rappresenta rapidi pannelli di soggetto musicale o che mettono alla gogna, caratterizzati da un amaro sarcasmo, la politica giolittiana e le complicazioni internazionali. L’esordio di Aroldo Bonzagni coincide con lo scoppio della guerra italo turca e i cartelloni che verrà creando, saranno basati sul racconto arguto e libero, dell’in- tera vicenda bellica coloniale a Tripoli. Egli pubblica i pungenti manifesti ogni quindici giorni spunto critico per il lettore che si documenta sull’attualità.133

Gli artisti degni di nota, che si distinguono in modo particolare all’evento berga- masco vengono segnalati dal “Il Giornale” di Bergamo e sono: Mario Bettinelli, Aroldo Bonzagni e Filiberto Scarpelli.

“Bonzagni dall’intuito rapido e grande, coglie il momento politico sociale mondano borghese e lo trasforma secondo la sua biricchina fantasia, burlandosi garbatamente di tutto, rilevandone con viva efficacia il lato allegro e comico. Egli usa con abbondanza dei vivaci colori, e il disegno è ampio energico esuberante di vita”.

“Il Bettinelli è un vigoroso ritrattista. Solo le dimensioni, le muscolature, le carat- teristiche individuali ricevono dall’artista sapienti trasformazioni: ma il ritratto rimane intatto nella sua integrità fisiognomica e espressiva. L’effetto è sorprendente: una fila di testoni enormi, gravi, severi, terribili. Ecco un Ibsen minaccioso e pesante come il cielo nordico, Rossini da ogni poro sprizza la sua mirabile allegria e bonomia, Tolstoi michelangiolesco, Toscanini che sembra in procinto di scatenare invettive ai suonatori e Rostand con Chantecler e Marcora e Beethoven impenetrabile e molti altri”. Le sue indovinate e feroci deformazioni sono eseguite a pastello.134

132. Esposizione d’arte umoristica, in “Il Giornale”, Bergamo, 14 maggio; Visitando la esposizione, in “L’eco di Ber- gamo”, 19-20 maggio.

133. Nel centro di Milano, presso il quartiere finanziario, una gran casa d’angolo offre al pubblico del marciapiede lo spettacolo gratuito e costante di questi manifesti satirici, F. Valsecchi, Guerra e pace nella caricatura, in “Il Se- colo XX”, Milano, n. 6, giugno 1913, pp. 509-512; il numero totale di questi cartelloni è 150, Gi.Bi., Mascheroni

ironici alla mostra umoristica, in “Gazzetta Provinciale”, Bergamo, 5 giugno 1913.

134. Le tele del Bonzagni sono conosciute, specialmente a Milano, poiché vennero volta a volta esposte nella vetrina di un grande negozio di via Orefici, L’inaugurazione della Mostra d’Arte Umoristica, in “Il Giornale”, Bergamo, 19 maggio; A. Giarratana, L’“Umoristica” di Bergamo, in “Provincia di Brescia”, 23 maggio.

“Scarpelli è uno studioso di bimbi, addentrandosi nelle piccole anime ne scopre il carattere rendendolo con evidenza e crudezza. Le caricature dei bimbi sono veramen- te deliziose. Il suo Trittico della malavita è l’opera più forte, vivo ed incisivo come una novella di Verga”. Plinio Codognato, noto al pubblico per i suoi cartelloni e la sua per- sonalità, risulta facile allo schizzo e alle piacevoli decorazioni, espone tipi di bellimbusti e donnine. Tra i giovani caricaturisti invece c’è il desiderio di riprodurre la vita arti- stica, intellettuale, mondana come per Ludovico Zambeletti che, portandoci nel mondo del teatro, presenta eleganti caricature delle attrici italiane più in voga del momento, le quali, realizzate in acquerello con sintesi di contorni e di colori, sono originali paradossi artistici. I loro grandi gesti interpretativi sono quelli della lirica e della tragedia che, cal- zati dall’attore, risultano essere la maschera della quale l’artista ha saputo trovare il lato satirico. Dino Busani presenta delle vivacissime cartoline, in cui molto allegramente, fa specchiare il gaio mondo dei monelli. Si distinguono le due cartoline rappresentanti il mondo, dove signore, fanciulle, militi, vetturali e carrettieri, si mescolano ed uniscono come fissati in una tappezzeria.

Giovanni Bucciolini interessa per le sue caricature cubiste, l’opera di Primo Sino- pico appare varia e distinta. Aldo Bruno nei suoi quaderni di schizzi, e quadretti disegna- ti con cura calligrafica, ritrae in acquerello, graziosi ed aristocratici figurini di donnine eleganti. Il cubista Bucciolini viene ritenuto moderato e quindi di poco interesse per una trattazione più approfondita. L’Agostoni del “Lavoro” di Genova espone tre quadretti dai colori vividi e contrastanti.135

Tra gli artisti bergamaschi: Adriana Bisi Fabbri è una “caricaturista senza pietà” le sue Donne che producono, robustamente disegnate, hanno “un sapore acre, di sinceri- tà critica, più che di caricatura”; Galizzi, è un artista dal tratto notevolmente sapiente e fine, i suoi disegni rappresentano scene ed illustrazioni comiche. Egli in questa occasione espositiva si fa finalmente conoscere ed apprezzare con il piccolo disegno Le quattro sta- gioni e con il tributo a Dante, eseguito in grandi ed originalissimi pannelli.

Lo spirito puramente bergamasco del vecchio Maironi, espresso in una serie di pitture, invece risulta essere a questa data oltrepassato. Gli amici di Faino, machiettista bergamasco stabilitosi a Parigi, qui apprezzato esecutore di ritratti, hanno raccolto le sue operette più note e caratteristiche in gesso colorato. Da giovane venne conosciuto per la produzione di acquerelli comici dal gusto grezzo e di piccole, promettenti sculture. Il milanese Grondona espone le caricature di Mazzucottelli e dei suoi maestri di vetrate.

135. All’Esposizione d’Arte Umoristica, in “Gazzetta Provinciale”, Bergamo, 17 maggio; L’“umoristica” di Berga-

mo, in “Gazzetta Provinciale”, Bergamo, 23 maggio; L’esposizione d’arte umoristica, in “L’eco di Bergamo”,

Le vere statuette umoristicamente più animate, che includono anche tipi e sce- nette, sono quelle di Mario Fiorini, pubblicista di Firenze. La sua Disperazione di un pover’uomo viene considerata tra le opere più originali della mostra: un gravido e pesante testone, come oppresso da un terribile destino sopra un corpo curvo ed esile. Daumier nel- le sue piccole sculture, si realizza più maestosamente rispetto al pittore e disegnatore.136

Verso le 16 in sala si presenta l’artista Filiberto Scarpelli, per dare il via alla con- ferenza inaugurale la quale, illustrata da pupazzi, affronta il tema della storia della cari- catura che sostiene essere nata ancor prima della civiltà egizia: “Domineddio, dopo aver creato lo scimmiotto, che la nostra scienza ci insegna essere il nostro progenitore, egli fece la caricatura modellando una bella statuina in creta. Poi la statuina andò a male e diventò l’uomo”. L’uomo è dunque la caricatura della scimmia e su di un pupazzo: “si potrà edificare il capolavoro dell’arte”.

Da ciò si evince che, secondo il conferenziere, l’anima dell’arte è la caricatura, la quale deve essere intesa nel senso di ridurre l’espressione alla sua semplicità schematica, accentuandone contemporaneamente il carattere in modo che possa colpire e convincere con la forza di un assioma. Da questo egli, successivamente passa a rilevare come la ve- rità in arte debba risultare da un accordo convenzionale con la menzogna perché solo in questo modo potrà affermare le grandi verità della vita.137 2.13. Torino, giugno 1913:

Esposizione di caricature all’Internazionale d’Arte femminile

L’8 giugno, nel Palazzo stabile del Valentino, si inaugura nel Salone delle Feste e delle Conferenze la II Esposizione internazionale femminile di Belle Arti per iniziativa della rivista torinese “Donna”, che dedica una sezione alla scapigliata mostra “La donna nella caricatura”, presentata come edizione ridotta della precedente “Frigidarium” di Rivoli.138

La I Esposizione internazionale femminile di Belle Arti avvenne presso la Mole Antonelliana nel dicembre 1910 e nel comitato promotore vi si trovava Emma Ciardi, pittrice protagonista della scuola veneziana di fine Ottocento. In un breve invito diramato ai migliori artisti, si riassumeva il programma dell’Esposizione e si chiedeva l’invio di caricature femminili raggruppate in alcune categorie:

136. L’Esposizione Umoristica di Bergamo, in “Il Secolo”, 28 maggio 1913.

137. Ibidem; La piccola mostra umoristica ha suscitato anche fuori Bergamo uno speciale interessamento, infatti sulle pagine dei giornali di Brescia, Milano, Bologna, Firenze, Mostra d’Arte umoristica, in “Il Giornale”, 23 maggio 1913.

138. A.V., La donna e la caricatura, in “Venerdì della Contessa”, Torino, 10-12 giugno; Notizie sull’esposizione sono state diffusamente inserite nei maggiori giornali cittadini ed italiani, N. Caimi, La donna nella caricatura, in “La Donna”, Torino, anno IX, n. 204, 20 giugno 1913, pp. 17-20.

I. Sezione - LA DONNA NELL’ARTE:

Caricature di attrici, pittrici, scultrici.

II. Sezione - LA DONNA IN CASA: Vita domestica, bimbi. III. Sezione - LA DONNA FUORI DI CASA:

Mondanità, vita sociale, femminismo.

IV. Sezione - LA SIGNORINA MODERNA: Educazione, flirt. V. Sezione - LA DONNA E LO SPORT.

VI. Sezione - LA DONNA E LA MODA.

Il discorso inaugurale, viene tenuto da Nino Caimi, direttore della rivista che ha organizzato l’evento. Alla mostra partecipani parecchi artisti ma soprattutto artiste le qua- li arricchiscono le sale di oltre duecento operette caricaturali. In particolar modo sono presenti gli artisti che compongono il gruppo di Torino, ovvero Golia, Manca, Riccardo Müller, Max Lupo, Minos, Felix Velan, Chin, Simonetti, Castello Enrico di Torino. Anche Aldo Mazza, il popolare illustratore e caricaturista del “Guerin Meschino”, è presente alla mostra con una cospicua serie di lavori.139

I caricaturisti si sono sbizzarriti a colpire la donna nell’arte, nello sport, ed in modo particolare, la figura delle suffragette.140

Dal 28 giugno la giuria, composta appositamente per assegnare i premi alla sezio- ne di caricature, e presieduta dalla contessa Amalia Cappello, dall’ing. Dalbesio, da Nino Caimi e da Golia. La giuria assegna per la categoria artiste, la medaglia d’oro ad Adriana Bisi Fabbri141, la medaglia d’argento a Maria Palma di Teramo, la medaglia di bronzo ad

Anna Zago.e a Maria Colzani di Milano. La categoria artisti diede in premio la meda- glia d’oro a Giuseppe Russo (Girus) di Milano, medaglia d’argento dorata a Tarquinio Sini, del “Pasquino” tra i più importanti periodici satirici italiani, medaglia d’argento a Manca, Piero Haider di Trieste e Felix Velan, a Sto, a Nullo Musini di Parma; medaglia in bronzo a Guidetti, Müller, a Pietro Cannata, Max Lupo. Un diploma speciale di benemeri- to viene assegnato a Golia e Manca per le loro opere fuori concorso.142 Alcune delle opere

in mostra vennero acquistate: Dina Galli di Giuseppe Russo (Girus) va all’avv. Giorgio

139. Una esposizione di caricature all’“Internazionale femminile di Belle Arti”, in “La Stampa”, Torino, 8 giugno; La

mostra “La donna nella caricatura” a Torino, in “Corriere della Sera”, Milano, 9 giugno..

140. Nudi, fiori e caricature, in “La Sera”, Milano, 7 luglio. 141. Ibidem.

142. Premiazione all’Esposizione femminile di Belle Arti, in “La Stampa”, Torino, 28 giugno; La premiazione d’una

Fubini, le caricature di Eugenio Colmo (Golia), sono acquistate dai signori Chiolaro, Filippi e Pangetti. Nino Caimi prende una caricatura di Giuseppe Russo (Girus) e una di Sergio Tofano (Sto). La mostra si conclude il 15 luglio.143

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