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“Frigidarium” Esposizione Internazionale di umorismo

“Il riso abbonda, sì, ma non sulla bocca degli stolti”.65

La vita artistica torinese nei primi decenni del Novecento, rinnovata dalla dire- zione della Società Promotrice di Belle Arti, nel nome di Davide Calandra e di Leonardo Bistolfi, trascorre un florido periodo.66

L’esposizione umoristica del 1911 a Rivoli, che si svolge contemporaneamente all’Esposizione Internazionale di Torino, è considerata il primo evento dedicato all’umo- rismo e alla caricatura organizzato nella Penisola67. Il Castello di Rivoli, riedificato nel

Settecento da Filippo Juvarra, dal 10 giugno fino a novembre, accoglie nelle sue sale più di tremila opere fra disegni, schizzi, quadretti, caricature e lavori in plastica.68

Il Comitato Generale è composto dai Presidenti Onorari Giovanni Giolitti, bene- merito della caricatura e Paolo Boselli. I Vice Presidenti onorari sono i deputati Edoardo Daneo, Cesare Ferrero di Cambiano, Napoleone Leumann, Piero Richelmy, i senatori Angelo e Teofilo Rossi.

Il Comitato Esecutivo è presieduto da Eligio Peyrot, Ermanno Leumann, Erasmo Cavalli e dai Vice Presidenti Vittorio Debenedetti, Giuseppe Appiotti, Luigi Baloire, Amedeo Claretta, Adolfo Doso, Tomaso Negro, G.B. Rossano, Oreste Sartirana, Gia- como Sereno.69 Il Segretario è Ettore Cellone e il Commissario Generale è il giornalista

Carlo Beniamino.70

Al sommo della prima scalinata del palazzo, si trova il gesso del ministro delle finanze Luigi Facta, in divisa da guardia, con il fucile a pied’armi, le giberne riboccanti di cartucce a palle, i mustacchi color rame folti e selvaggi ed occhi spiritati, probabilmente dovuti alle conseguenze della mostra che si svolge nei saloni superiori.71

La mostra di caricature nazionali si svolge nelle sale del primo piano, e nella prima delle quali, lo spazio espositivo è occupato dagli acquerelli umoristici, “corrotti di futu- rismo”,72 dell’artista ferrarese Adriana Bisi Fabbri (1881-1918).

65. A. Fraccaroli, L’arte umoristica all’Esposizione di Rivoli, in “La Lettura: rivista mensile del Corriere della Sera”, Milano, n. 7, luglio 1911, pp. 585-590.

66. Ivi.

67. G. Cottini, La prima esposizione internazionale di caricatura in Italia, Il “Frigidarium” di Rivoli, in “Ars et La- bor”, n. 8, 15 agosto, p. 583.

68. Ivi.

69. Il giorno dell’inaugurazione il paese di Rivoli accolse con calorosi applausi gli ospiti illustri e per quel giorno, le botteghe rimasero chiuse in segno di festa. I nomi di Luigi Facta, ministro delle finanze, Vittorelli, prefetto senatore, Rossi, sindaco senatore, Michele Bertelli, senatore, Angelo Rossi, senatore, Bacchialoni, procuratore generale della Corte d’Appello, Rocca, il procuratore del re, Boccu, vennero accolti dal sindaco di Rivoli Peyrot, e da altre entità del comitato, in L’inaugurazione dell’Esposizione Umoristica di Rivoli, in “La Stampa”, Torino, 11 giugno 1911. 70. Dalla prima pagina del Catalogo Ufficiale dell’Esposizione di Rivoli.

71. L’inaugurazione dell’Esposizione Umoristica di Rivoli, in “La Stampa”, Torino, 11 giugno 1911. 72. G. Cottini, Lo spirito internazionale condensato a Rivoli, in “La Gazzetta di Torino”, 10 giugno 1911.

Nelle tavole “fuori dal comune di questa disegnatrice, ridenti come fossero il frutto di una maniaca in balia del delirio,73 si esercita la superficiale ironia sulle donne”,

quasi evidenziandone le più sgradevoli caratteristiche morali e fisiche. Le raffigurazioni di creature femminili mutano in civette, serpenti e tigri.

Il critico Giacinto Cottini, nel numero di agosto della rivista milanese “Ars et Labor”, esprime alcune note critiche che riguardano l’altezza e la varietà di ispirazione dell’artista, lodando però la sua abilità tecnica.74

Un visitatore, Costantino Dalerio, accoglie con più entusiasmo la vista del- le opere della Bisi Fabbri, indicando le sue caricature “originalissime come con- cetto e come esecuzione”. Nella sua descrizione nota il riuscito Saggio del program- ma futurista ovvero, due persone si stanno strozzando, e una parodia dell’Amor dei tre Re.

Una sala dell’esposizione è dedicata alle caricature e vignette umoristiche dise- gnate dai bambini, che nelle ore d’ozio, hanno prodotto una collezione grottesca e primi- tiva, dimostrando una pura verità e forza d’espressione.75

Proseguendo lungo il percorso espositivo, gli schietti disegni di Eugenio Colmo (1885-1967), artista meglio noto con lo pseudonimo di Golia, scaturiscono nella ripro- duzione grottesca e dimostrano, in modo ridicolo, gruppi colorati elegantemente con de- licato pennello, denotando quelle caratteristiche che resero l’artista famoso in Italia ed all’estero. Le sue caricature sono prive di particolari eccessivi ma esatte, come nella serie di figurette, intitolata La Servitù viene studiata ed illuminata la psicologia dei vari tipi, in quella delle Lettrici, invece viene attestano il senso critico di Golia in materia letteraria, in quanto raffigura gli stati d’animo delle donne che hanno letto Antonio Fogazzaro, Ga- briele d’Annunzio o Carolina Invernizio. Nei Viveurs si osservano i vari modi con i quali si esprimono il desiderio o la gioia di vivere intensamente.

Nella sala un posto d’eccezione viene predisposto per la caricatura personale, in cui le figure del poeta Guido Gozzano e l’autoritratto dell’artista, spiccano con un vivace palpito di realtà.

73. G. Cavacchioli, Umorismo ed umoristi, in “Il Secolo: gazzetta di Milano”, 17 giugno.

74. Il giornalista Cottini procede con la descrizione del percorso espositivo che nella saletta accanto a quella di Adriana Bisi Fabbri, vedeva esposti “più freschi ed attraenti motivi” dell’artista G.E. Chiorino, il quale offre una rassegna d’arte rurale e viene inoltre si loda la sua arte per essere la prima che tratta la caricatura infantile, Ibidem, p. 585. 75. C. Dalerio, Una visita al “Frigidarium”, in “L’Attualità”, Palermo, settembre 1911.

La mostra di Giovanni Manca (1889-1984), caricaturista cagliaritano illustratore del giornale umoristico torinese “Pasquino”, fondato da Casimiro Teja nel 1856, spicca anch’essa nelle sale del palazzo, in quanto è portatrice di originalità per i temi trattati di satira politica e sociale, uniti all’ironia sentimentale dell’artista, osservatore penetrante della vita. Tra le sue opere alla mostra figurano la serie dedicata ai critici letterari, teatrali e d’arte figurative.

Anche la tagliente matita del “Guerin Meschino”, ovvero Aldo Mazza, è presente all’esposizione con caricature politiche, dense di pensiero e di forma, e vignette che scar- nificano figure comparse sul settimanale milanese, in cui raccoglie i migliori saggi del suo inesauribile spirito: La protesta contro il divieto dell’Indice vede un Gabriele d’Annunzio computo come un pellegrino ed in atto Pio X il protagonista e l’allampanatissima Rubin- stein; la caricatura di Sem Benelli viene ritratta in un maligno distico; Scelta di indirizzo politico, Dietro le quinte. Di simpatica tenuità cromatica e verace espressione è un finis- simo acquerello di un bimbo, in estasi dinnanzi a lontane ghiottonerie.

Amero Cagnoni, conosciuto Amerino (1853-1923), ha illustrato spesso le pagine della rivista milanese “Ars et Labor”. All’esposizione egli porta alcune macchiette che hanno figurato tra le pagine della rivista che ritraggono l’ambiente milanese.

La ricca collezione di caricature di Luigi Rasi diviene protagonista anche nelle sale dell’esposizione di Rivoli. Essa è composta da volti di attori, commediografi e raccoglie in sé i tratti di matite, le quali sono caratterizzate ciascuna da un segno proprio. Pregevoli paiono due croquis di Augusto Majani (Nasica), nell’uno dei quali il Rasi di sulla porta della sua scuola di recitazione, in via del Lauro a Firenze, ricaccia una muta brancolante di cani al grido: Di qui non si passa! e nell’altro egli è aureolato nell’effimera luce di un proscenio, a cui l’ha evocato una folla di plaudenti alla sua Commedia della peste.

Degni di menzione inoltre, sono una Dina Galli di Filiberto Mateldi, alcune Va- riazioni decorative sul volto di Ermete Novelli di Augusto Majani (Nasica), un Tommaso Salvini di Jach, un Riccardo Sonzogno e Giannino Antona Traversi di Tirelli, una Eleo- nora Duse di Enrico Sacchetti, qualche schizzo di Scalarini e Manfredini, varie attrici italiane e straniere del napoletano Giuseppe Sciti (Senio), passato nella redazione del “Contropelo”, che espone inoltre parecchi membri dell’onorata società della camorra, del milanese Plinio Codognato e di Lodovico Zambeletti i cui lavori si distinguono per un tocco leggiadro e particolarissimo, ma peccano talora per l’indeterminatezza di contorno: sono fra le migliori Emma Gramatica, Lyda Borelli e Gemma Bellincioni.

Il triestino che si cela sotto il parodistico pseudonimo di Van Dock rifà la storia di Roma e quella del Medioevo in una ventina cartoni a colori vivacissimi.

Nirsoli, disegnatore nel “Pasquino”, espone acquerelli di satire politiche, in una delle quali compare la Triplice Alleanza.

La boutade finale del primo piano viene riservata allo scultore Stagliano, allievo di Bistolfi, propone una seduta plenaria del Consiglio Comunale nelle afosissime giornate estive i cui pomeriggi tendono al riposo e non alle ciance.76

Nullo Musini, medico di Parma, che condivide la stessa sala di Adriana Bisi Fab- bri, presenta i calembours caricaturali,ovvero giochi di parole, uno dei quali mostra un vecchio ammalato bronchioso che sollevandosi dalle coperte per arrischiare con umiltà, una preghiera a tre dottori riuniti a consulto esclama: “Lasciatemi morire di morte natu- rale”, oppure un cieco, simbolico, che aspetta da un oculista la salvezza misericordiosa, risponde ad una domanda: “Dunque buon uomo, avete fiducia in me! Oh professore, una fiducia cieca”. Tra i disegnatori sono presenti anche parecchi attori di teatro che espon- gono le loro caricature come: Giovannini, Mateldi, Ruggeri, Galvani, Farulli, De Antoni. Luciano Ramo dalla linea originale ed elegante, mette in mostra una magnifica fila di artisti caratterizzata da grazia e la singolarità del tratto. Giovanni Grandi partecipa alla mostra con grandi teste di scultori e pittori, molto ammirate per aver indovinato l’espres- sione.77

76. G. Corvetto, Tra figurine e caricature all’esposizione umoristica di Rivoli, in “La Stampa”, 4 giugno 1911. 77. L’esposizione d’arte umoristica a Rivoli, in “La Sera”, Milano, 11 giugno.

I pochi quadri di Gech ritraggono l’idiozia e la sordida avarizia campagnola. Sono inoltre presenti pupazzetti umoristici di Augusto Cecioni e di Luigi Rizzi.78

Le statuette di gesso di Giris, un architetto marchigiano che si trasferì a Parigi per fare statuine umoristiche, presenta una folla di movimentate e realistiche figurette boulevar- dières79. Le Sezioni straniere della mostra sono esposte al secondo piano del palazzo, e

l’impressione che ne ebbe il critico Cottini è la sensazione di trovarsi veramente in terra straniera, in quanto la caricatura è personale e nazionalista.

Le nazioni che vengono rappresentate nelle varie sezioni sono: Inghilterra, Stati Uniti d’America, Spagna, Germannia e Francia80. Quest’ultima include anche la Società

dei disegnatori umoristi, nella quale sono presenti i migliori francesi contemporanei.81

La trovata geniale dei parigini, accompagnata da uno stile elegante e mondano, vie- ne presentata da guazzi e cartoni che recano le firme di Cappiello, Caran d’Ache, Forain dimostrando la loro indiscutibile superiorità nell’arte caricaturista. La medaglia d’oro viene assegnata a: Plinio Codognato, Golia, Enzo Manfredini, Domenico Miserocchi, Luigi Riz- zi. La medaglia d’argento a: Giuseppe Zancolli, Guido Barattieri di S. Pietro, Geck, Giusep-

78. A. Fraccaroli, L’Esposizione d’arte umoristica a Rivoli, in “Corriere della Sera”, Milano, 10 giugno 1911. 79. G. Corvetto, Spirito francese e umorismo americano all’Esposizione di Rivoli, in “La Stampa”, Torino, 15 giugno

1911.

80. Nel Catalogo Ufficiale dell’Esposizione di Rivoli, gli artisti presenti nelle sezioni straniere sono:

INGHILTERRA: Aldin, Bateman, Baumer, Beardsley, Belcher, Canziani, Connard, Crane, Crombie, Delabere, Downs Edgar, Dulac, Fagan Mra Betty, Ibbetson, Thackeray, Moreland, Fowler, Furniss, Gillet Frank, Gladys, Gould sir Francis Carruthers, Hardy Dudley, Harrison, Haselden William Kerridge, Hassall, Holme S. Geoffrey, Hunter J. Young, King, Konody, Mac Wilson, May Phil, Morrow Norman, Murray, Nicholson, Norris, Pocock, Pry- de, Rackham, Reed Hope, Reed E. T., Robinson, Rotton, Rowntree, Satout, Schulfin, Septule, Shepherd, Simpson, Sims, Stampa, Strahan, Thomas, Thompson, Townsend Frederick, Venner, Ward, Wilkinson, Williams, Wilson, Wood. Plastica: Acton M.rs M. Adam.

STATI UNITI D’AMERICA: Macauley, Cesare Oscar E., Long, Roth, Smith Harry, Carr. Gene, Taylor Roy, John- stone, Steinigans, M. Manus, Ketten, Popini, Smith, Dwiggins, De Zayas, Frueh, Pielke, Edgren, De Fornaro, K. Ashiwara, Charles & Wright, Alfred J. Frueh, Carlo de Fornaro, G. Viafora. SPAGNA: Brunet Ferrol, Cornet, Junceda, Llaveria, Opisso, Miro, Smith. GERMANIA: Gelbke, Emil Richter. FRANCIA: Société des humoristes - Aguet, Alex, Boutet de Monvel, Bac, Bernard, Burrel, Blétel G., Barcet, Brunelleschi, Cappiello, Caran d’Ache, Cardona, Carlégle, Capy, Cadel, Charly, Camara L., Devambez, Debain, Descomps, Deville, Fabiano, Fernel, Florane, Florés, Fau, Gervesè, Giris, Guydo, Genty, Gottlol, Grün, Guillame, Gosé, Grèvin, Galanis, Hermann paul, Hèrmard, Huard, Herouard, Iribe, Iser, Jou, Jobbé Duval, Kirchner, Kuhn Regnier, Foy, Gonyn de Lurieux, Lami Grullaumo, De Losques, Le Petit, Métivet, Martin, Markous, Meunier, Mi- chl, Mirande, Mossa, Offermann, D’Ostroya, Pfefermann Pann, Pol Goss, Poulbot, Pourriol, Portalez, Ray, Rèalier Dumas, Robida, Robiquet, Roubille, Rousseau, Sancha, Savignol, Sandy, Torné Esquius, Touraine, Thin, Torent, Villemot, Wesgerber, J. Wely, Willy Slinter.

81. Société des Dessinateurs humoristes, fondée en 1904. Comité d’honneur: Chérel, Forain, Hermann, paul, Steilen, Jean Verber, Willette. President: C. Léandre, Vice Président: Louis Morin, Sécrétaire général: Maurice Neumont, Sècrètaire: H.G. Ibels, Trésorier: Abel Truchet, Comité: Anglay, Bagnolet, E. Bernard, B. Boutel de Monvel, Car- légle, Charly, Maxime Dethomas, Galanis, Gir, Léone Georges, Grandjonan, Jenniot, Marcous, Morris, Nam, B. Naudin, Poubbot, Redon, H. de Sta, Testeonide, Thélene, Trillean, Vallotton, Renée de Vériane, Jacques Villon, Weiluc, Widhopff, Commissaire des Expositions: Jacques Drésa.

Abramovitz, Baer, Bailbac, Bagnolet, Baldo, Branly, Beauvais, Carlo, Chapuis, Detouche, Dollian, Dy, Elen, Eschemann, Haegy, Hern, Ibels, Falké, Florance, Forain, Galanis, Gatier, Lespinasse, Labòrde, Laforce, Leguey, Morin, Moriss, Maltese, Nam, Nollat, Petua, Redon, Richard, Séraphin, Truchet Abel, Truchet Jacques, Wagner, Valveran, Villon, Villeneuve.

G. Cottini, Lo spirito internazionale condensato a Rivoli, in “La Gazzetta di Torino”, 10 giugno 1911. G. Cavacchioli, Umorismo ed umoristi, in “Il Secolo: gazzetta di Milano”, 17 giugno.

pe Giglioli, Giovanni Grandi, Giovanni Manca, Michele Monti, Vincenzo Nasi, Filiberto Scarpelli, caricaturista del “Travaso delle idee”, Giuseppe Sciti, Lodovico Zambelletti. La medaglia di bronzo a: Guido Allegretti, Ettore Beraldini, Carlo Biscarotti, Francesco Boz- zo, Domenico Gatti, Augusto Majani, Adriana Bisi Fabbri, cui di recente ha partecipando, riscuotendo gli alti plausi della critica, alla mostra di San Pellegrino e alla mostra al Lyceum di Roma. Diploma di benemerenza: Achille Almasio, Carlo Bolognesi, Pietro Cannata, Saverio Gatto, Gioachino Amistà, Mario Nirsoli, Nullo Musini, Riccardo Negri, Guido Petiti, Luigi Paradisi, Luciano Ramo, Giuseppe Russo, Sergio Tofano, Lorenzo Viani, Mario Gazzera.82 I visitatori che prendono parte all’evento sono circa 50.000.83 L’Inghilterra presenta una preziosa rassegna di vignette ed illustrazioni per libri e giornali, dalla quale si evince come questi artisti trattano superbamente i soggetti infan- tili, scene animalesche e fantasmagorie di maghi, fate e miti silvani. I maestri britannici presenti alla mostra sono: Rackham, il Delaber, Cambridge, Thil May e Shepherd. Gli Stati Uniti d’America inviano schizzi ed originali vari di tutti gli artisti che collaborano al New York Herald. Degno di rilievo è il contributo portato dalla Spagna che nei cartoni e nelle sta- tuette in legno di Juan Mirò, di Lorenzo Brenet, di Ferros, prodiga un umorismo un poco macabro e doloroso.

Arnaldo Fraccaroli nel suo articolo84 ne “La Lettura”, sostiene che l’umorismo in

Italia è una professione infelice, in quanto non è retribuita a sufficienza rispetto a quella estera, soprattutto rispetto a quella francese che, in questi anni, gli artisti si sono riuniti in società. In questo modo però, l’umorismo italiano risulta essere più disinteressato, fresco, sincero, puro e non risente della necessità di unirsi in associazioni, perché esso risulta dal desiderio di divertimento.

La mostra del “Frigidarium” si conclude con un pranzo, offerto dal comitato ese- cutivo, a cui partecipano gli organizzatori della mostra, alcune personalità del comune di Rivoli e parecchi caricaturisti. L’industriale e presidente del comitato dell’esposizione Leumann, prende parte al pranzo e annuncia l’importanza della caricatura nella satira politica, compiacendosi inoltre per la riuscita della mostra.85

82. I premiati all’Esposizione di Rivoli, in “Gazzetta Provinciale”, Bergamo, 9 febbraio 1912. 83. I premiati all’Esposizione di Rivoli, in “Gazzetta Provinciale”, Bergamo, 9 febbraio 1912.

84. A. Fraccaroli, L’arte umoristica all’Esposizione di Rivoli, in “La Lettura: rivista mensile del Corriere della Sera”, Milano, n. 7, luglio 1911, pp. 585-590.

85. Il pranzo di chiusura del “Frigidarium”, in “La Stampa”, Torino, 14 novembre 1911.

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