• Non ci sono risultati.

BERRYWAY: NUOVE VARIETÀ IN ARRIVO

Nel documento daily news: (pagine 63-66)

Anche in Berryway - progetto vo-luto e realizzato da quattro azien-de, tra cui RK Growers e Ortofruit Italia, che garantisce piccoli frutti 12 mesi all’anno - aleggia un cer-to ottimismo sul setcer-tore, sebbene non manchino le incognite detta-te da pandemia, caro energia e materie prime, guerra.

Carlo Lingua, presidente del Con-sorzio, conferma uno scenario fa-vorevole con un mercato pronto ad accogliere più volumi: “Gli spazi per aumentare i consumi ci sono tutti: parliamo di prodotti che fanno bene alla salute, sono facili da mangiare e attirano an-che i giovani”. Il gruppo è al

lavo-ro su nuove varietà di mirtilli, more, lamponi e fragole puntan-do ad un ulteriore miglioramento delle qualità organolettiche dei prodotti. “Lavoriamo per imple-mentare il livello qualitativo ga-rantendo frutta di fascia pre-mium grazie a un’attività costan-te su gusto, shelf life e pezzatura”.

Il gruppo punta in particolare su tre regioni italiane: Puglia con 20

ettari, Calabria con 4 ettari (ma in crescita) e Sicilia, dove si sta defi-nendo un progetto per 20 ettari di piantagioni. “Il piano è di arri-vare a 200 ettari in alcuni anni”.

A queste tre aree si aggiunge quella “storica” del Piemonte, do-ve sono confermati i 150 ettari di mirtilli e i 70 di lamponi.

Per quanto riguarda la stagione,

“chi ha lavorato e lavora sulla qualità e sulle nuove varietà può guardare con fiducia al futuro. La produzione nazionale è in cresci-ta e il posizionamento sul merca-to dei piccoli frutti risente di una concorrenza sempre più dettata da quotazioni e da operatori non coinvolti nella produzione che non soffrono se i prezzi non co-prono i costi”.

“La disgregazione dell’offerta è tale che alcuni clienti non fanno che aspettare il prezzo più basso”, osserva Lingua. “Il consumatore, se messo in condizione di

sceglie-F FOCUS PRODOTTO

PICCOLI FRUTTI

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

62

www.corriereortofrutticolo.it marzo 2022

re, può optare per un prodotto premium ma, purtroppo, nella GDO regna un po’ di confusione.

Va riconosciuto tuttavia che alcu-ne insegalcu-ne stanno lavorando be-ne in questa direziobe-ne, offrendo una gamma molto ampia di refe-renze che permette al consumato-re di sceglieconsumato-re. Mele e pomodori ci insegnano che è possibile seg-mentare l’offerta, a beneficio di tutti”.

Non mancano tuttavia le proble-matiche, a partire dalla scarsa di-sponibilità di manodopera: “Il problema è generale, non riguar-da solo l’Italia e si farà sempre più sentire”. Inevitabile poi citare l’aumento dei costi delle materie prime, “a tutti i livelli”, dice Lin-gua: “Imballaggi, fertilizzanti, fi-tosanitari, elettricità ma anche i materiali per le coperture di pro-tezione per la produzione. Note-vole incremento anche per il ga-solio utilizzato sia per la

produ-zione che per il trasporto dei pro-dotti nelle varie destinazioni”.

Sul fronte della sostenibilità, l’im-prenditore puntualizza che “i pro-dotti non sono mai stati così sani, domani lo saranno ancora più di oggi e dopodomani saranno an-cora più sani del giorno prima”.

Per quanto riguarda la guerra, per Lingua è ancora difficile valu-tare il suo reale impatto sul mer-cato interno e su quello interna-zionale: “La produzione extra eu-ropea destinata alla Russia que-st’anno invaderà i nostri Paesi, quindi potrà appesantire la ven-dita. Con una situazione simile la preoccupazione è grandissima.

C’è il rischio che l’intero settore salti. La politica dovrebbe fare meno demagogia ed essere più preparata. Lo stesso, in molti ca-si, vale per gli organismi di cate-goria. Dobbiamo pensare al futu-ro e pfutu-rogettare cosa vogliamo es-sere tra 10, 15 e 20 anni”.

PICCOLI FRUTTI

re, può optare per un prodotto premium ma, purtroppo, nella GDO regna un po’ di confusione.

Va riconosciuto tuttavia che alcu-ne insegalcu-ne stanno lavorando be-ne in questa direziobe-ne, offrendo una gamma molto ampia di refe-renze che permette al consumato-re di sceglieconsumato-re. Mele e pomodori ci insegnano che è possibile seg-mentare l’offerta, a beneficio di tutti”.

Non mancano tuttavia le proble-matiche, a partire dalla scarsa di-sponibilità di manodopera: “Il problema è generale, non riguar-da solo l’Italia e si farà sempre più sentire”. Inevitabile poi citare l’aumento dei costi delle materie prime, “a tutti i livelli”, dice Lin-gua: “Imballaggi, fertilizzanti, fi-tosanitari, elettricità ma anche i materiali per le coperture di pro-tezione per la produzione. Note-vole incremento anche per il ga-solio utilizzato sia per la

produ-zione che per il trasporto dei pro-dotti nelle varie destinazioni”.

Sul fronte della sostenibilità, l’im-prenditore puntualizza che “i pro-dotti non sono mai stati così sani, domani lo saranno ancora più di oggi e dopodomani saranno an-cora più sani del giorno prima”.

Per quanto riguarda la guerra, per Lingua è ancora difficile valu-tare il suo reale impatto sul mer-cato interno e su quello interna-zionale: “La produzione extra eu-ropea destinata alla Russia que-st’anno invaderà i nostri Paesi, quindi potrà appesantire la ven-dita. Con una situazione simile la preoccupazione è grandissima.

C’è il rischio che l’intero settore salti. La politica dovrebbe fare meno demagogia ed essere più preparata. Lo stesso, in molti ca-si, vale per gli organismi di cate-goria. Dobbiamo pensare al futu-ro e pfutu-rogettare cosa vogliamo es-sere tra 10, 15 e 20 anni”.

F FOCUS PRODOTTO

PICCOLI FRUTTI

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

64

www.corriereortofrutticolo.it marzo 2022

Sant’Orsola lancia il lampone Re-siduo Zero, prodotto dalla società cooperativa agricola trentina: “È il primo in Italia ed è certificato”, assicurano dall’azienda di Pergi-ne Valsugana.

“Un gustoso frutto clean ricco di sapore, in linea con l’elevato standard di qualità tipico e tradi-zionale dell’azienda produttrice”, aggiungono. “Il lampone RZ Sant’Orsola è totalmente italia-no, ottenuto esclusivamente dal-la varietà Lagorai Plus, di pro-prietà e brevettata ad uso esclusi-vo dei soci della cooperativa. È certificato CSQA e dunque alla raccolta non può essere rilevata la presenza di prodotti fitosanita-ri, nel pieno rispetto di quanto previsto dal disciplinare del CSQA”.

Dal mese di aprile è sugli scaffali della grande distribuzione orga-nizzata e nei migliori negozi di ortofrutta della penisola: “Sarà disponibile nel tradizionale cesti-no coperchiato in materiale rici-clato e riciclabile, nelle pratiche confezioni da 125 grammi. Dopo il mirtillo RZ lanciato lo scorso anno, Sant’Orsola allarga ora la famiglia con il lampone, ma con-tinuerà a proporre novità esclusi-ve al mercato e ai consumatori”.

Il lampone RZ della cooperativa viene coltivato dai soci in alcuni territori particolarmente vocati del Sud, in Sicilia ed in Calabria, su una ventina di ettari dove i metodi di produzione sono total-mente rispettosi della natura e seguono rigidi protocolli di lotta integrata.

I soci sanno che difendere la na-tura garantisce la qualità. Con-cetto sviluppato dal direttore ge-nerale della società cooperativa Matteo Bortolini alla presenta-zione del nuovo RZ. “Questo lam-pone è frutto della naturale evo-luzione della nostra visione

com-plessiva. I nostri piccoli frutti a residuo zero non sono l’unico obiettivo della società cooperati-va, ma una naturale evoluzione che si sviluppa in molteplici dire-zioni. E rappresentano un suc-cesso indiscutibile vista l’ottima accoglienza riservata l’anno scor-so al nostro primo mirtillo RZ”.

Il lampone RZ è il risultato di 15 anni di ricerche effettuate nel campo sperimentale aziendale attivo sull’altopiano trentino del-la Vigodel-lana, i cui risultati sono trasferiti ai soci produttori che li praticano nei campi di loro pro-prietà.

“Produrre il lampone RZ ha ri-chiesto la somma di molte com-petenze acquisite dall’intero staff di ricercatori e sperimentatori della società agricola guidati da Gianluca Savini, responsabile del gruppo assistenza, tecnica, ricer-ca e sviluppo. La varietà Lagorai Plus è stata scelta tra le numero-sissime esistenti al mondo

per-ché prodotta e sperimentata in cooperativa, resistente e mag-giormente adattabile”.

“Il residuo zero è una modalità di frontiera avanzata”, conclude Sant’Orsola. Garantisce la insus-sistenza di residui da fitofarmaci nel frutto in vendita ovvero la sua salubrità. La produzione di que-sto tipo di lampone rispetta quanto previsto dal DDTP 021-5 del 03/11/2016 ed è certificata da CSQA, ente accreditato e ricono-sciuto dal Ministero delle politi-che agricole, alimentari e foresta-li. CSQA esercita la leadership nazionale nel settore agricoltura ed è il primo ente italiano accditato nel food. Certifica che il re-siduo di fitofarmaci nel lampone residuo zero è inferiore al limite minimo quantificabile ovvero è inferiore a 0,01 parti per milione, secondo metodi standard euro-pei di misura praticati, ricono-sciuti e validati dalle autorità competenti”. (e.z.)

Residuo zero per il lampone

Nel documento daily news: (pagine 63-66)

Documenti correlati