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(1)

ANNO XXXVI NUOVA SERIE MARZO2022CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

daily news: www.corriereortofrutticolo.it

THE FIRST ITALIAN MONTHLY ON FRUIT AND VEGETABLE MARKET | ANNO XXXVI Nuova serie Marzo 2022 Euro 6,00

PROTAGONISTI ROSARIO RAGO

L’innovazione green di un’azienda

che viene da lontano PAG.31

FIERE • PAG. 17 FRUIT LOGISTICA

Nonostante il momento critico dell’Europa, Berlino conferma la sua importanza

PRODOTTI • PAG. 45 FOCUS FRAGOLE

Superfici e volumi in crescita, preoccupano i costi

e la carenza di manodopera 2

(2)
(3)
(4)
(5)
(6)

EDITORIALE

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

5

www.corriereortofrutticolo.it marzo 2022

Mettere subito fra parentesi (so- stanzialmente: sospendere) il Green Deal e la correlata Farm to Fork per- ché al momento è prioritario l’obiet- tivo della sovranità (autosufficien- za) alimentare dell’Europa che va di pari passo con l’autonomia energeti- ca dal gas russo. E quindi non si può dar corso a tutte quelle misure che ridurrebbero il potenziale produtti- vo agricolo. Una parentesi temporanea comunque , perché – come ha ricordato l’europarlamentare Her- bert Dorfmann - “due anni di pandemie e l’attuale guerra ci ricordano che la sostenibilità ambientale e la produttività agricola devono andare mano nella mano. La sostenibilità è necessaria, ma deve essere conciliata con l’obiettivo sacrosanto della sovranità alimentare”.

Questo è quello che ci dice l’attuale situazione, a guerra Russia-Ucraina ancora in corso e mentre ca- la sull’Europa (e sul mondo) l’ombra di una nuova cortina di ferro (la Russia e i suoi alleati da una par- te, l’Occidente dall’altra). Un’altra conseguenza del- l’attuale emergenza è che la necessità impellente di un piano per la sicurezza alimentare europea (chiesto da tutti) spingerà il nostro Paese verso una politica agraria nazionale unitaria e condivisa da Stato e Re- gioni e dal mondo professionale agricolo che (forse) per questo sarà chiamato a mettere da parte le stori- che rivalità.

Ma quello che succede ci dice un’altra cosa, che ci ri- guarda da vicino. Che è incredibile – proprio alla lu- ce dell’attuale emergenza - la sottovalutazione che il mondo politico e delle istituzioni fa dell’ortofrutta.

Intanto perché questo comparto è strutturalmente eccedentario, tant’è che si permette di esportare ogni anno circa 4 milioni di tonnellate di prodotti che por- tano il made in Italy in giro per il mondo. Quindi il secondo posto nella classifica dell’export agroalimen- tare del Paese e un saldo attivo della bilancia com- merciale oltre il miliardo. Solo il vino fa meglio.

Poi ci sono i risultati davvero incredibili del 2021 che hanno fatto meglio del 2020 ma anche del 2019, ulti- mo anno pre-pandemia. Nonostante tutto (la pande- mia, la chiusura dei mercati, la difficoltà di reperire manodopera, le gelate, le fitopatie vecchie e nuove) l’export 2021 ha superato ampiamente i 5 miliardi € e il saldo commerciale positivo supera il miliardo, doppio record storico. Merito di un mondo privato e cooperativo che non ha mai mollato sul fronte del- l’impegno a raggiungere i mercati lontani. Un dina- mismo, un protagonismo che noi del Corriere non ci stanchiamo di mettere in vetrina, e che altri del- l’informazione di settore invece sottovalutano, quasi fosse la normalità, un dato acquisito, laddove invece

dedicano copertine e primi piani ai successi degli uo- mini della GDO, alle catene che continuano ad aprire punti vendite, che investono e innovano, che spiega- no alle imprese cosa devono produrre e come… Per carità, è legittimo che chi dialoga col consumato- re spieghi cosa si deve fare per vendere meglio e di più, però sarebbe carino che qualcuno ci spiegasse come mai, con la corsa impazzita dei costi di energia, trasporti e materiali, le catene fanno a gara nella corsa a ribassare i prezzi. Se tutto aumenta, perché le promozioni, le offerte speciali, i sottocosto, i 2x3? Chi paga, chi ci rimette?

Lo ripetiamo ogni volta: non tutte le catene giocano sporco, però ci sono episodi scandalosi (tipo arance nel secchio o passata di pomodoro dove il vetro vale più della materia prima) che qualcuno prima o poi sanzionerà con una denuncia di pratiche sleali, usan- do la nuova normativa. Se non altro per vedere come funziona e se funziona.

È dai primi di dicembre che il mondo produttivo chiede un adeguamento dei listini al boom dei costi in campagna, nei magazzini e nella logistica. Il con- fronto – chiesto da tutti – non è neppure iniziato e le catene hanno continuato a fare “ognuna come gli va” (come cantava Dalla). Adesso poi che la competizio- ne fra retailer è diventata feroce, perché le catene lot- tano non tanto per fare migliori risultati, ma per so- pravvivere a fronte dei grandi investimenti fatti, aspettiamoci che la situazione peggiori, che i super- sconti continuino, che i margini per la produzione scendano a livelli tali da rendere insostenibili la rac- colta e la lavorazione dei prodotti. Molte aziende chiuderanno, tante stanno giù chiudendo, gli inter- venti messi in campo dal Governo sono generici e in- sufficienti.

Per l’ortofrutta in specifico non c’è niente, come nul- la c’è stato durante la pandemia. Se a un qualunque operatore chiedete cosa servirebbe subito, quali le priorità, la risposta è più o meno sempre la stessa: non soldi ma aiuti indiretti, come eliminare le accise sui carburanti per trasporto e logistica, e agevolazio- ni sui costi dell’energia nei magazzini e nelle celle fri- gorifere, riduzione degli oneri fiscali-contributivi sul costo del lavoro, che in alcune regioni già ci sono e in

Lorenzo Frassoldati

QUALCOSA DI TROPPO

L’Europa in pochi anni deve conquistare l’autonomia energetica, quella alimentare e la neutralità climatica attraverso il Green Deal e la Farm2Fork. A occhio e croce, c’è qualcosa di troppo. *

PUNTASPILLI

segue a pag. 7

Ortofrutta figlia di un dio minore

(7)

Mettere subito fra parentesi (so- stanzialmente: sospendere) il Green Deal e la correlata Farm to Fork per- ché al momento è prioritario l’obiet- tivo della sovranità (autosufficien- za) alimentare dell’Europa che va di pari passo con l’autonomia energeti- ca dal gas russo. E quindi non si può dar corso a tutte quelle misure che ridurrebbero il potenziale produtti- vo agricolo. Una parentesi temporanea comunque , perché – come ha ricordato l’europarlamentare Her- bert Dorfmann - “due anni di pandemie e l’attuale guerra ci ricordano che la sostenibilità ambientale e la produttività agricola devono andare mano nella mano. La sostenibilità è necessaria, ma deve essere conciliata con l’obiettivo sacrosanto della sovranità alimentare”.

Questo è quello che ci dice l’attuale situazione, a guerra Russia-Ucraina ancora in corso e mentre ca- la sull’Europa (e sul mondo) l’ombra di una nuova cortina di ferro (la Russia e i suoi alleati da una par- te, l’Occidente dall’altra). Un’altra conseguenza del- l’attuale emergenza è che la necessità impellente di un piano per la sicurezza alimentare europea (chiesto da tutti) spingerà il nostro Paese verso una politica agraria nazionale unitaria e condivisa da Stato e Re- gioni e dal mondo professionale agricolo che (forse) per questo sarà chiamato a mettere da parte le stori- che rivalità.

Ma quello che succede ci dice un’altra cosa, che ci ri- guarda da vicino. Che è incredibile – proprio alla lu- ce dell’attuale emergenza - la sottovalutazione che il mondo politico e delle istituzioni fa dell’ortofrutta.

Intanto perché questo comparto è strutturalmente eccedentario, tant’è che si permette di esportare ogni anno circa 4 milioni di tonnellate di prodotti che por- tano il made in Italy in giro per il mondo. Quindi il secondo posto nella classifica dell’export agroalimen- tare del Paese e un saldo attivo della bilancia com- merciale oltre il miliardo. Solo il vino fa meglio.

Poi ci sono i risultati davvero incredibili del 2021 che hanno fatto meglio del 2020 ma anche del 2019, ulti- mo anno pre-pandemia. Nonostante tutto (la pande- mia, la chiusura dei mercati, la difficoltà di reperire manodopera, le gelate, le fitopatie vecchie e nuove) l’export 2021 ha superato ampiamente i 5 miliardi € e il saldo commerciale positivo supera il miliardo, doppio record storico. Merito di un mondo privato e cooperativo che non ha mai mollato sul fronte del- l’impegno a raggiungere i mercati lontani. Un dina- mismo, un protagonismo che noi del Corriere non ci stanchiamo di mettere in vetrina, e che altri del- l’informazione di settore invece sottovalutano, quasi fosse la normalità, un dato acquisito, laddove invece

dedicano copertine e primi piani ai successi degli uo- mini della GDO, alle catene che continuano ad aprire punti vendite, che investono e innovano, che spiega- no alle imprese cosa devono produrre e come…

Per carità, è legittimo che chi dialoga col consumato- re spieghi cosa si deve fare per vendere meglio e di più, però sarebbe carino che qualcuno ci spiegasse come mai, con la corsa impazzita dei costi di energia, trasporti e materiali, le catene fanno a gara nella corsa a ribassare i prezzi. Se tutto aumenta, perché le promozioni, le offerte speciali, i sottocosto, i 2x3?

Chi paga, chi ci rimette?

Lo ripetiamo ogni volta: non tutte le catene giocano sporco, però ci sono episodi scandalosi (tipo arance nel secchio o passata di pomodoro dove il vetro vale più della materia prima) che qualcuno prima o poi sanzionerà con una denuncia di pratiche sleali, usan- do la nuova normativa. Se non altro per vedere come funziona e se funziona.

È dai primi di dicembre che il mondo produttivo chiede un adeguamento dei listini al boom dei costi in campagna, nei magazzini e nella logistica. Il con- fronto – chiesto da tutti – non è neppure iniziato e le catene hanno continuato a fare “ognuna come gli va”

(come cantava Dalla). Adesso poi che la competizio- ne fra retailer è diventata feroce, perché le catene lot- tano non tanto per fare migliori risultati, ma per so- pravvivere a fronte dei grandi investimenti fatti, aspettiamoci che la situazione peggiori, che i super- sconti continuino, che i margini per la produzione scendano a livelli tali da rendere insostenibili la rac- colta e la lavorazione dei prodotti. Molte aziende chiuderanno, tante stanno giù chiudendo, gli inter- venti messi in campo dal Governo sono generici e in- sufficienti.

Per l’ortofrutta in specifico non c’è niente, come nul- la c’è stato durante la pandemia. Se a un qualunque operatore chiedete cosa servirebbe subito, quali le priorità, la risposta è più o meno sempre la stessa:

non soldi ma aiuti indiretti, come eliminare le accise sui carburanti per trasporto e logistica, e agevolazio- ni sui costi dell’energia nei magazzini e nelle celle fri- gorifere, riduzione degli oneri fiscali-contributivi sul costo del lavoro, che in alcune regioni già ci sono e in

Lorenzo Frassoldati

QUALCOSA DI TROPPO

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PUNTASPILLI

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Ortofrutta figlia di un dio minore

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THE FIRST ITALIAN MONTHLY ON FRUIT AND VEGETABLE MARKET | ANNO XXXVI Nuova serie Marzo 2022

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GEMMA EDITCO SRL - VIA FIORDILIGI, 6 - 37125 VERONA - I - TEL. 0458352317 /e-mail:redazione@corriereortofrutticolo.it / Poste Italiane Spa Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n.46) Art. 1, comma 1, DCB VR

Direttore responsabile Lorenzo Frassoldati

Redazione Mirko Aldinucci (coordinatore),

Emanuele Zanini Hanno collaborato Chiara Affronte, Ida Cenni,

Mariangela Latella, Maria Ida Settembrino, Daniela Utili

Sede operativa via Fiordiligi, 6

37135 Verona Tel. 045.8352317 - e-mail: redazione@corriereortofrutticolo.it

Editore Gemma Editco Srl Coordinatore editoriale

Antonio Felice Comitato di indirizzo Duccio Caccioni, Antonio Felice,

Lorenzo Frassoldati, Corrado Giacomini, Claudio Scalise (coordinatore) Sede legale e amministrativa

via Fiordiligi, 6 - 37135 Verona E-mail:

redazione@corriereortofrutticolo.it P.IVA 01963490238 Fotocomposizione e stampa Eurostampa Srl - via Einstein, 9/C

37100 Verona Autorizzazione Tribunale di Verona n. 176 del 12-1-1965 Chiusura in redazione il 29.03.2022

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

S O M M A R I O

RITORNO A BERLINO. Meno espositori ma tanta Italia PAG. 17 EDITORIALE

Ortofrutta figlia di un dio minore 5

NOTIZIARIO 9

ATTUALITÀ

Sfida Fruit Logistica 17

Protagonisti dell’Ortofrutta

Italiana, un’edizione speciale 21 Il conto salato della guerra

lo pagherà anche il settore 23 Pere, ci si interroga sul futuro

“Troppe occasioni perdute” 25 Via libera alla legge sul bio:

“Ora si spingano i consumi” 27 Export da record nel 2021

Ma la politica snobba il settore 29 Clementina di Calabria IGP,

senza estero non c’è futuro 30 PROTAGONISTA

ROSARIO RAGO

Sostenibilià intelligente 31 MERCATI&DISTRIBUZIONE Se lo scaffale si svuota 35 La MDD perde terreno nel 2021 ma l’ortofrutta resta strategica 38 Redditività: Esselunga sul tetto d’Europa, bene i discount 39 La lunga volata di Ferrero

nel rush finale di Foody 42 FOCUS FRAGOLE

Superfici e volumi in crescita

Costi e manodopera preoccupano 45 CIV accelera sulla ricerca

Un breeding basato su tre pilastri 47 Efficienza, rusticità, precocità: Vivai Mazzoni firma cultivar top 48 Continuità, appeal e gusto

per le nuove varietà di NSG 50 Il gelo frena le aspettative del Sud Arcadia: domanda ok, poca merce 51 Territorio e innovazione: la ricetta di Primo Sole per la GDO 53 Marisol in vasetto fa breccia al Sud 54 PRIMO PIANO BASILICATA

Busines ortofrutta 55

“Così vogliamo diventare

piattaforma mediterranea” 56 Trattori in piazza contro la crisi 57 Più peperone di Senise

Investono anche i giovani 58 FOCUS PICCOLI FRUTTI

Ampi margini di crescita

per chi investe e innova 59 Residuo zero per il lampone

La new entry di Sant’Orsola 64 MONDO

Macron, Farm to Fork da rivedere 65 Spagna. Perdite per il colosso Anecoop

a causa della guerra 67

altre no.

Nulla di tutto questo è alle viste.

Quindi la febbre dei costi conti- nuerà e non abbiamo il paraceta- molo per curarla. Solo il termo- metro per misurarla.

direttore@corriereortofrutticolo.it segue editoriale

(9)

2

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Mariangela Latella, Maria Ida Settembrino, Daniela Utili

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Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

S O M M A R I O

RITORNO A BERLINO. Meno espositori ma tanta Italia PAG. 17 EDITORIALE

Ortofrutta figlia di un dio minore 5

NOTIZIARIO 9

ATTUALITÀ

Sfida Fruit Logistica 17

Protagonisti dell’Ortofrutta

Italiana, un’edizione speciale 21 Il conto salato della guerra

lo pagherà anche il settore 23 Pere, ci si interroga sul futuro

“Troppe occasioni perdute” 25 Via libera alla legge sul bio:

“Ora si spingano i consumi” 27 Export da record nel 2021

Ma la politica snobba il settore 29 Clementina di Calabria IGP,

senza estero non c’è futuro 30 PROTAGONISTA

ROSARIO RAGO

Sostenibilià intelligente 31 MERCATI&DISTRIBUZIONE Se lo scaffale si svuota 35 La MDD perde terreno nel 2021 ma l’ortofrutta resta strategica 38 Redditività: Esselunga sul tetto d’Europa, bene i discount 39 La lunga volata di Ferrero

nel rush finale di Foody 42 FOCUS FRAGOLE

Superfici e volumi in crescita

Costi e manodopera preoccupano 45 CIV accelera sulla ricerca

Un breeding basato su tre pilastri 47 Efficienza, rusticità, precocità:

Vivai Mazzoni firma cultivar top 48 Continuità, appeal e gusto

per le nuove varietà di NSG 50 Il gelo frena le aspettative del Sud Arcadia: domanda ok, poca merce 51 Territorio e innovazione: la ricetta di Primo Sole per la GDO 53 Marisol in vasetto fa breccia al Sud 54 PRIMO PIANO BASILICATA

Busines ortofrutta 55

“Così vogliamo diventare

piattaforma mediterranea” 56 Trattori in piazza contro la crisi 57 Più peperone di Senise

Investono anche i giovani 58 FOCUS PICCOLI FRUTTI

Ampi margini di crescita

per chi investe e innova 59 Residuo zero per il lampone

La new entry di Sant’Orsola 64 MONDO

Macron, Farm to Fork da rivedere 65 Spagna. Perdite per il colosso Anecoop

a causa della guerra 67

altre no.

Nulla di tutto questo è alle viste.

Quindi la febbre dei costi conti- nuerà e non abbiamo il paraceta- molo per curarla. Solo il termo- metro per misurarla.

direttore@corriereortofrutticolo.it segue editoriale

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N NOTIZIARIO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

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www.corriereortofrutticolo.it marzo 2022

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

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La Commissione Italiana Uva da Tavola (CUT) è entrata a far par- te, in qualità di socio cooperatore, del CSO ITALY. Soddisfatto il presidente Massimiliano Del Co- re: “È più che mai necessario che la filiera si muova secondo logi- che aggregate e, con questo spiri- to, la nostra partecipazione al CSO renderà possibile aumentare la rappresentatività del compar- to, sviluppare meglio l’azione di lobby e contare sulle grandi com- petenze dei professionisti che da anni lavorano al servizio dell’or- tofrutta italiana per analizzare ed interpretare dati statistici utili al- l’attività di promozione e pro- grammazione di cui le nostre aziende hanno oggi più che mai necessità”.

“Per noi è motivo di soddisfazio- ne annoverare tra gli associati una realtà rappresentativa come quella della CUT - dichiara Paolo Bruni, presidente di CSO Italy - perché ci offre la possibilità di ap- profondire gli aspetti di un’im- portante filiera come quella del- l’uva da tavola e consolidare ulte- riormente la nostra presenza nel- le regioni del Sud Italia, sempre più strategiche per l’ortofrutta italiana”.

E stato pubblicato in Gazzetta Uf- ficiale il decreto salva filiere made in Italy che stanzia 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere ma- de in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura.

Il Decreto disciplina i criteri, le modalità e le procedure per l’at-

tuazione dei contratti di filiera e di distretto previsti dal fondo complementare al PNRR. Per- metterà di implementare concre- tamente proprio i contratti di fi- liera, definendo nel dettaglio l’iter istruttorio, la procedura di valuta- zione per la selezione dei progetti e le modalità di finanziamento.

L’adozione delle proposte di nuo- ve norme sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e sui target di ripristi- no della natura, inizialmente pre- vista per il 23 marzo, è stata rin- viata.

È quanto emerge dall’agenda del Collegio dei commissari. Il rinvio, dicono fonti della Commissione UE, è dovuto all’affollamento di iniziative legislative straordinarie sugli approvvigionamenti ali- mentari ed energetici e sulla ge- stione dei flussi migratori conse- guenza dell’invasione russa del- l’Ucraina.

Secondo alcune fonti, le proposte (previste come regolamento e non come direttiva) potrebbero essere discusse per l’adozione prima della pausa estiva.

Il provvedimento, insieme al re- golamento sui “target di ripristi- no della natura”, avrebbe dovuto tradurre in obiettivi vincolanti il dimezzamento dell’uso dei fito- farmaci e la messa a riposo del 10% delle superfici agricole Ue entro il 2030.

Gli obiettivi del Green Deal dell’a-

groalimentare “vanno mantenuti ma adeguati alla nuova realtà - ha sintetizzato il ministro francese Julien Denormandie - e una gran- de maggioranza delle delegazioni ha chiaramente detto no a divieti (di agrofarmaci, ndr) in assenza di altre soluzioni, e sì alla ricerca e agli investimenti per accelerare l’adozione di alternative”.

La stagione degli asparagi è ini- ziata e l’Osservatorio di Mercato CSO Italy fa il punto. Nel 2021 i consumi domestici di asparagi freschi in Italia sono stati pari a 27.400 tonnellate, in leggera ri- presa rispetto all’anno preceden- te e un indice di penetrazione (la percentuale di famiglie che alme- no una volta nel corso dell’anno hanno acquistato il prodotto) ri- masto invariato al 41%. Aumen- tano le quantità acquistate per nucleo familiare, salite nell’ulti- mo anno a 2,60 kg a fronte di una crescita del 19% del prezzo medio (pari a 5,09 euro/kg).

Secondo l’Osservatorio CSO Italy i residenti del Nord Ovest sono i maggiori consumatori con una quota di penetrazione pari al 49% di tutte le famiglie dell’areale, se- gue il Nord Est al 45%, dunque il Centro con la Sardegna al 43% e il Sud con la Sicilia solo al 27%. La domanda è legata alla forte stagionalità del prodotto, concen- trata per l’87% del totale nel pe- riodo da marzo a giugno, in parti- colare concentrata sul canale del- la Grande Distribuzione Organiz- zata. Nel 2021 il 68% dell’intero flusso commerciale è transitato tramite GDO generando il 67% del totale degli introiti del com- parto.

Anno su anno sono aumentate le quote acquistate in GDO: +15% i supermercati, +13% i discount e +1% gli iper. Unica eccezione le

9

www.corriereortofrutticolo.it

Uva da tavola, CUT entra in CSO Italy:

“Lobby e sinergie”

Decreto salva filiere,

stanziati 1,2 miliardi pro made in Italy

Uso sostenibile dei fitofarmaci, l’UE rinvia

la normativa

Asparagi: consumi

in ripresa e GDO

prevalente, prezzi

in progresso

(11)

La Commissione Italiana Uva da Tavola (CUT) è entrata a far par- te, in qualità di socio cooperatore, del CSO ITALY. Soddisfatto il presidente Massimiliano Del Co- re: “È più che mai necessario che la filiera si muova secondo logi- che aggregate e, con questo spiri- to, la nostra partecipazione al CSO renderà possibile aumentare la rappresentatività del compar- to, sviluppare meglio l’azione di lobby e contare sulle grandi com- petenze dei professionisti che da anni lavorano al servizio dell’or- tofrutta italiana per analizzare ed interpretare dati statistici utili al- l’attività di promozione e pro- grammazione di cui le nostre aziende hanno oggi più che mai necessità”.

“Per noi è motivo di soddisfazio- ne annoverare tra gli associati una realtà rappresentativa come quella della CUT - dichiara Paolo Bruni, presidente di CSO Italy - perché ci offre la possibilità di ap- profondire gli aspetti di un’im- portante filiera come quella del- l’uva da tavola e consolidare ulte- riormente la nostra presenza nel- le regioni del Sud Italia, sempre più strategiche per l’ortofrutta italiana”.

E stato pubblicato in Gazzetta Uf- ficiale il decreto salva filiere made in Italy che stanzia 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere ma- de in Italy, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura.

Il Decreto disciplina i criteri, le modalità e le procedure per l’at-

tuazione dei contratti di filiera e di distretto previsti dal fondo complementare al PNRR. Per- metterà di implementare concre- tamente proprio i contratti di fi- liera, definendo nel dettaglio l’iter istruttorio, la procedura di valuta- zione per la selezione dei progetti e le modalità di finanziamento.

L’adozione delle proposte di nuo- ve norme sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e sui target di ripristi- no della natura, inizialmente pre- vista per il 23 marzo, è stata rin- viata.

È quanto emerge dall’agenda del Collegio dei commissari. Il rinvio, dicono fonti della Commissione UE, è dovuto all’affollamento di iniziative legislative straordinarie sugli approvvigionamenti ali- mentari ed energetici e sulla ge- stione dei flussi migratori conse- guenza dell’invasione russa del- l’Ucraina.

Secondo alcune fonti, le proposte (previste come regolamento e non come direttiva) potrebbero essere discusse per l’adozione prima della pausa estiva.

Il provvedimento, insieme al re- golamento sui “target di ripristi- no della natura”, avrebbe dovuto tradurre in obiettivi vincolanti il dimezzamento dell’uso dei fito- farmaci e la messa a riposo del 10% delle superfici agricole Ue entro il 2030.

Gli obiettivi del Green Deal dell’a-

groalimentare “vanno mantenuti ma adeguati alla nuova realtà - ha sintetizzato il ministro francese Julien Denormandie - e una gran- de maggioranza delle delegazioni ha chiaramente detto no a divieti (di agrofarmaci, ndr) in assenza di altre soluzioni, e sì alla ricerca e agli investimenti per accelerare l’adozione di alternative”.

La stagione degli asparagi è ini- ziata e l’Osservatorio di Mercato CSO Italy fa il punto. Nel 2021 i consumi domestici di asparagi freschi in Italia sono stati pari a 27.400 tonnellate, in leggera ri- presa rispetto all’anno preceden- te e un indice di penetrazione (la percentuale di famiglie che alme- no una volta nel corso dell’anno hanno acquistato il prodotto) ri- masto invariato al 41%. Aumen- tano le quantità acquistate per nucleo familiare, salite nell’ulti- mo anno a 2,60 kg a fronte di una crescita del 19% del prezzo medio (pari a 5,09 euro/kg).

Secondo l’Osservatorio CSO Italy i residenti del Nord Ovest sono i maggiori consumatori con una quota di penetrazione pari al 49%

di tutte le famiglie dell’areale, se- gue il Nord Est al 45%, dunque il Centro con la Sardegna al 43% e il Sud con la Sicilia solo al 27%.

La domanda è legata alla forte stagionalità del prodotto, concen- trata per l’87% del totale nel pe- riodo da marzo a giugno, in parti- colare concentrata sul canale del- la Grande Distribuzione Organiz- zata. Nel 2021 il 68% dell’intero flusso commerciale è transitato tramite GDO generando il 67%

del totale degli introiti del com- parto.

Anno su anno sono aumentate le quote acquistate in GDO: +15% i supermercati, +13% i discount e +1% gli iper. Unica eccezione le

Uva da tavola, CUT entra in CSO Italy:

“Lobby e sinergie”

Decreto salva filiere,

stanziati 1,2 miliardi pro made in Italy

Uso sostenibile dei fitofarmaci, l’UE rinvia

la normativa

Asparagi: consumi

in ripresa e GDO

prevalente, prezzi

in progresso

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N NOTIZIARIO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

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www.corriereortofrutticolo.it marzo 2022

superette, in calo del 42% dopo i benefici registrati in periodo di lockdown per la maggior prossi- mità dei punti vendita.

In termini di prezzi, nel 2021 si è registrato un aumento in tutti i canali di acquisto: nei supermer- cati le quotazioni hanno raggiun- to una media di 5,40 euro/kg, mentre decisamente più econo- mici sono stati i discount con 4,08 euro/kg.

Nasce a Potenza Picena (Macera- ta) l’Agroadriatica Società Con- sortile per iniziativa di un gruppo di giovani imprenditori, tutti trentenni, che rappresentano un cambio generazionale dell’im- prenditoria agricola e che hanno fatto del lavoro dei campi la loro ragione di vita.

Al Consorzio, fa sapere in una no- ta il presidente Alessandro Roc- chetti, hanno già aderito 15 azien- de, collocate tra la valle del Po- tenza e quella dell’Aso, a cavallo di tre province (Ancona, Macera- ta e Fermo) per un totale di oltre 4 mila ettari di terreno coltivato con 10 milioni di fatturato e 400 occupati.

I 15 imprenditori “hanno voluto scegliere questa forma di aggre- gazione per sfruttare le opportu- nità offerte dal mercato a chi for- nisce prodotti di qualità certifica- ta e comprovata”.

L’obiettivo è “produrre ortaggi

anche durante la stagione inver- nale, grazie al clima decisamente più temperato che si registra nel- le nostre Marche. Ortaggi come radicchio rosso tondo, radicchio rosso lungo, indivia riccia e scaro- la, porri, finocchi e cavolfiori. Presto la produzione potrebbe al- largarsi alla frutta, ad esempio, della Valdaso o all’olio di oliva, un’altra delle eccellenze marchi- giana”.

La 21esima edizione di Cibus, or- ganizzata da Fiere di Parma e Fe- deralimentare, si tiene a Parma

dal 3 al 6 maggio 2022. L’allenta- mento dell’emergenza pandemica e le nuove norme a favore della partecipazione fieristica da parte di operatori extra-UE, sottolinea- no gli organizzatori, consentirà l’arrivo di buyer e operatori com- merciali da ogni continente, an- che d’oltremare. Sono attesi circa 60 mila visitatori professionali e circa 3 mila aziende espositrici. La fiera rimetterà il cibo al centro del dibattito sociale ed economi- co, mostrando gli scenari e il suo ruolo imprescindibile all’interno della nostra società. A Cibus 2022 l’attenzione alla sostenibilità sarà intesa in tutti i suoi molteplici aspetti: ambientale, economica e sociale. Protagonisti di Cibus an- che i prodotti IG italiani ed inter- nazionali per la promozione e la valorizzazione dei territori d’ori-

Agroadriatica, un Consorzio

di giovani dedicato agli ortaggi

Al Cibus di maggio attesi 60mila

visitatori professionali

SCHIRALDI DIRETTORE GENERALE DI MULTICEDI-DECÒ

Maurizio Schiraldi è stato nominato direttore generale del Gruppo Multi- cedi-Decò. Il manager, ex direttore generale di Tatò Paride e in preceden- za del Gruppo Tuo, inizia così una nuova avventura nel mondo del retail.

Mario Gasbarrino su LinkedIn ha così dato il benvenuto a Schiraldi: “So- no molto contento che una persona di peso, in tutti i sensi come te, sia en- trato nella grande famiglia di Multicedi: sono sicuro che ci divertiremo ed io… mi sentirò meno solo sul pianeta retail”.

SFT, PRESIDENZA A GRISENTI

Silvano Grisenti, politico di lungo corso, assessore al Comune di Trento, poi alla Provincia autonoma, consigliere regionale e presidente dell’Auto- strada del Brennero è stato recentemente nominato presidente di SFT, cooperativa che conta 280 soci frutticoltori. Grisenti ha raccolto il testimo- ne da Riccardo Forti, che ha assunto la vicepresidenza. Da gennaio SFT è associata a OP Sant’Orsola.

NOMINE

(13)

superette, in calo del 42% dopo i benefici registrati in periodo di lockdown per la maggior prossi- mità dei punti vendita.

In termini di prezzi, nel 2021 si è registrato un aumento in tutti i canali di acquisto: nei supermer- cati le quotazioni hanno raggiun- to una media di 5,40 euro/kg, mentre decisamente più econo- mici sono stati i discount con 4,08 euro/kg.

Nasce a Potenza Picena (Macera- ta) l’Agroadriatica Società Con- sortile per iniziativa di un gruppo di giovani imprenditori, tutti trentenni, che rappresentano un cambio generazionale dell’im- prenditoria agricola e che hanno fatto del lavoro dei campi la loro ragione di vita.

Al Consorzio, fa sapere in una no- ta il presidente Alessandro Roc- chetti, hanno già aderito 15 azien- de, collocate tra la valle del Po- tenza e quella dell’Aso, a cavallo di tre province (Ancona, Macera- ta e Fermo) per un totale di oltre 4 mila ettari di terreno coltivato con 10 milioni di fatturato e 400 occupati.

I 15 imprenditori “hanno voluto scegliere questa forma di aggre- gazione per sfruttare le opportu- nità offerte dal mercato a chi for- nisce prodotti di qualità certifica- ta e comprovata”.

L’obiettivo è “produrre ortaggi

anche durante la stagione inver- nale, grazie al clima decisamente più temperato che si registra nel- le nostre Marche. Ortaggi come radicchio rosso tondo, radicchio rosso lungo, indivia riccia e scaro- la, porri, finocchi e cavolfiori.

Presto la produzione potrebbe al- largarsi alla frutta, ad esempio, della Valdaso o all’olio di oliva, un’altra delle eccellenze marchi- giana”.

La 21esima edizione di Cibus, or- ganizzata da Fiere di Parma e Fe- deralimentare, si tiene a Parma

dal 3 al 6 maggio 2022. L’allenta- mento dell’emergenza pandemica e le nuove norme a favore della partecipazione fieristica da parte di operatori extra-UE, sottolinea- no gli organizzatori, consentirà l’arrivo di buyer e operatori com- merciali da ogni continente, an- che d’oltremare. Sono attesi circa 60 mila visitatori professionali e circa 3 mila aziende espositrici.

La fiera rimetterà il cibo al centro del dibattito sociale ed economi- co, mostrando gli scenari e il suo ruolo imprescindibile all’interno della nostra società. A Cibus 2022 l’attenzione alla sostenibilità sarà intesa in tutti i suoi molteplici aspetti: ambientale, economica e sociale. Protagonisti di Cibus an- che i prodotti IG italiani ed inter- nazionali per la promozione e la valorizzazione dei territori d’ori-

Agroadriatica, un Consorzio

di giovani dedicato agli ortaggi

Al Cibus di maggio attesi 60mila

visitatori professionali

SCHIRALDI DIRETTORE GENERALE DI MULTICEDI-DECÒ

Maurizio Schiraldi è stato nominato direttore generale del Gruppo Multi- cedi-Decò. Il manager, ex direttore generale di Tatò Paride e in preceden- za del Gruppo Tuo, inizia così una nuova avventura nel mondo del retail.

Mario Gasbarrino su LinkedIn ha così dato il benvenuto a Schiraldi: “So- no molto contento che una persona di peso, in tutti i sensi come te, sia en- trato nella grande famiglia di Multicedi: sono sicuro che ci divertiremo ed io… mi sentirò meno solo sul pianeta retail”.

SFT, PRESIDENZA A GRISENTI

Silvano Grisenti, politico di lungo corso, assessore al Comune di Trento, poi alla Provincia autonoma, consigliere regionale e presidente dell’Auto- strada del Brennero è stato recentemente nominato presidente di SFT, cooperativa che conta 280 soci frutticoltori. Grisenti ha raccolto il testimo- ne da Riccardo Forti, che ha assunto la vicepresidenza. Da gennaio SFT è associata a OP Sant’Orsola.

NOMINE

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N NOTIZIARIO

CORRIERE ORTOFRUTTICOLO

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www.corriereortofrutticolo.it marzo 2022

gine, il set informativo necessario a creare valore sugli scaffali e un’area start up con realtà italia- ne ed estere come incubatore di proposte innovative. Non man- cherà, poi, la valorizzazione delle buone pratiche dell’industria agroalimentare per innescare una reazione a catena positiva lungo tutta la filiera.

È stato costituito il COPOI, il Coordinamento Produttori Orto- frutticoli Italiani, con la finalità di avviare una serie di interlocuzioni istituzionali. Non sentendosi rap- presentati adeguatamente questi imprenditori, che si definiscono

“agricoltori autonomi italiani”, chiedono al Ministero delle Poli- tiche agricole Alimentari e Fore- stali e ai due rami del Parlamento

“che sia convocato al più presto un tavolo di crisi permanente con una delegazione composta dai va- ri rappresentanti dei movimenti e delle associazioni autonome di tutte le regioni italiane presenti nel coordinamento” per ap- profondire i temi caldi del settore primario e “trovare soluzioni che possano ridare senso e dignità al lavoro della terra in ogni parte d’Italia”.

Il freddo e le gelate hanno pesan- temente colpito alcuni prodotti interessati dalla liquidazione au- tunnale all’interno del Gruppo Apofruit, con un calo percentuale dei volumi conferiti del 23%, es- sendo il totale ritirato di 148.000 quintali di prodotto rispetto ai 193.000 dell’anno precedente.

Nonostante il calo di prodotto, il valore netto della liquidazione si è attestato su 10 milioni e 863.000 euro, in crescita quindi di un + 1,2% e con una media al chilo che ha segnato un incre- mento del 32%. La terza liquida- zione delle quattro che caratteriz- zano il percorso dei conferimenti di Apofruit interessa in prevalen- za mele del Gruppo Gala, pere au- tunnali (William), uva senza se- mi, kaki e susine Angeleno.

“Siamo di fronte a risultati soddi- sfacenti anche se non per tutti i soci in maniera omogenea - ha di- chiarato il presidente della coope- rativa Mirco Zanotti - Alcune zo- ne hanno ottenuto buone perfor- mance produttive, altre sono sta- te maggiormente colpite dalle ge- late. Analogo discorso si può fare

per i prodotti: tra questi le più colpite sono le pere autunnali con conferimenti più che dimezzati”.

Alce Nero consolida la sua posi- zione sul mercato chiudendo il 2021 con un fatturato di 86 milio- ni di euro e una quota a valore sul totale Biologico del 4,1%, confer- mandosi brand di riferimento del settore biologico.

L’innovazione continua ad essere una componente fondamentale del successo del Gruppo, atte- stando la sua incidenza al 10% sul

Alce Nero si consolida nel biologico

con l’innovazione

OP Primo Sole rivisita il packa- ging del finocchio Dolce Lucano con i colori identificativi del po- polo ucraino e dice no alla guer- ra. Il vassoio da due frutti, con- traddistinto dal bollino “No War”, si trova nei punti vendita di alcune insegne primarie e nel- lo shop online. Per ogni confezio- ne venduta, 20 centesimi vengo- no devoluti da OP Primo Sole al- la Croce Rossa Italiana, a soste-

gno delle attività svolte a suppor- to della popolazione civile colpita dal conflitto

Confezione “No War”

per il finocchio Dolce Lucano

Nasce il

Coordinamento dei produttori ortofrutticoli

Apofruit, liquidazioni autunnali

tra luci e ombre

(15)

gine, il set informativo necessario a creare valore sugli scaffali e un’area start up con realtà italia- ne ed estere come incubatore di proposte innovative. Non man- cherà, poi, la valorizzazione delle buone pratiche dell’industria agroalimentare per innescare una reazione a catena positiva lungo tutta la filiera.

È stato costituito il COPOI, il Coordinamento Produttori Orto- frutticoli Italiani, con la finalità di avviare una serie di interlocuzioni istituzionali. Non sentendosi rap- presentati adeguatamente questi imprenditori, che si definiscono

“agricoltori autonomi italiani”, chiedono al Ministero delle Poli- tiche agricole Alimentari e Fore- stali e ai due rami del Parlamento

“che sia convocato al più presto un tavolo di crisi permanente con una delegazione composta dai va- ri rappresentanti dei movimenti e delle associazioni autonome di tutte le regioni italiane presenti nel coordinamento” per ap- profondire i temi caldi del settore primario e “trovare soluzioni che possano ridare senso e dignità al lavoro della terra in ogni parte d’Italia”.

Il freddo e le gelate hanno pesan- temente colpito alcuni prodotti interessati dalla liquidazione au- tunnale all’interno del Gruppo Apofruit, con un calo percentuale dei volumi conferiti del 23%, es- sendo il totale ritirato di 148.000 quintali di prodotto rispetto ai 193.000 dell’anno precedente.

Nonostante il calo di prodotto, il valore netto della liquidazione si è attestato su 10 milioni e 863.000 euro, in crescita quindi di un + 1,2% e con una media al chilo che ha segnato un incre- mento del 32%. La terza liquida- zione delle quattro che caratteriz- zano il percorso dei conferimenti di Apofruit interessa in prevalen- za mele del Gruppo Gala, pere au- tunnali (William), uva senza se- mi, kaki e susine Angeleno.

“Siamo di fronte a risultati soddi- sfacenti anche se non per tutti i soci in maniera omogenea - ha di- chiarato il presidente della coope- rativa Mirco Zanotti - Alcune zo- ne hanno ottenuto buone perfor- mance produttive, altre sono sta- te maggiormente colpite dalle ge- late. Analogo discorso si può fare

per i prodotti: tra questi le più colpite sono le pere autunnali con conferimenti più che dimezzati”.

Alce Nero consolida la sua posi- zione sul mercato chiudendo il 2021 con un fatturato di 86 milio- ni di euro e una quota a valore sul totale Biologico del 4,1%, confer- mandosi brand di riferimento del settore biologico.

L’innovazione continua ad essere una componente fondamentale del successo del Gruppo, atte- stando la sua incidenza al 10% sul

Alce Nero si consolida nel biologico

con l’innovazione

OP Primo Sole rivisita il packa- ging del finocchio Dolce Lucano con i colori identificativi del po- polo ucraino e dice no alla guer- ra. Il vassoio da due frutti, con- traddistinto dal bollino “No War”, si trova nei punti vendita di alcune insegne primarie e nel- lo shop online. Per ogni confezio- ne venduta, 20 centesimi vengo- no devoluti da OP Primo Sole al- la Croce Rossa Italiana, a soste-

gno delle attività svolte a suppor- to della popolazione civile colpita dal conflitto

Confezione “No War”

per il finocchio Dolce Lucano

Nasce il

Coordinamento dei produttori ortofrutticoli

Apofruit, liquidazioni autunnali

tra luci e ombre

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totale del marchio Alce Nero. Il contributo dei prodotti lanciati nell’ultimo triennio è valso 7.6 milioni solo nel 2021, un risultato importante che dimostra l’effica- cia degli investimenti in Ricerca e Sviluppo.

Produrre e commercializzare pro- dotti freschi biologici è l’impegno di Alce Nero Fresco, che ha chiu- so il 2021 a 3 milioni. I grandi nu- meri restano legati a zuppe e uo- va, le categorie più importanti per l’azienda, che da sole ne hanno determinato il 70% delle entrate.

I canali di vendita e distribuzione vedono in testa GDO ed Export, che hanno avuto un peso dell’86% sul fatturato netto di tutto il marchio Alce Nero. Dopo il boom del 2020, l’e-commerce continua a crescere, con un incre- mento del 2.2%. Raddoppia quasi le sue performance il Food Servi- ce e anche il canale delle Farma- cie/Baby Shop fa registrare una buona ripresa.

Una società specializzata nella produzione, lavorazione e com- mercializzazione dell’aglio sicilia- no in primis quello di Bronte: è la Tastes of Sicily, con sede nel co- mune catanese, lanciata recente- mente dall’imprenditore etneo Giuseppe Guagliardi, attivo an- che al Mercato Agroalimentare di Catania, il MAAS.

È stato attrezzato un magazzino di lavorazione che consente di confezionare il prodotto per la GDO. I processi saranno certifi- cati ISO 22005 e IFS. Per quanto riguarda la commercializzazione, si punta soprattutto su un brand,

“Aglio di Bronte”.

“Offriamo prodotto sfuso in cas- sa, confezionato flopack, minicol- li e padelline per i calibri più so- stenuti”, racconta Guagliardi.

“Particolare attenzione è rivolta

Continua a crescere la preoccu- pazione per l’incremento dei co- sti di produzione e lo shortage di materie prime e componentisti- ca. L’incontrollato aumento dei costi energetici e l’indisponibilità dei materiali, con conseguente incremento dei prezzi per l’acqui- sto, rischia di mettere in serio pe- ricolo la produzione e di conse- guenza di bloccare intere filiere, minando da un lato la forte ripre- sa in atto e dall’altro indebolendo la competitività internazionale della meccanica avanzata made in Italy.

I comparti delle macchine e delle attrezzature per la ceramica, la plastica, la gomma e l’imballag- gio avevano già denunciato negli scorsi mesi tale situazione critica che in questi giorni sta assumen- do sempre più i toni dell’emer- genza: nel giro di pochi giorni in- fatti, i costi energetici sono schiz- zati alle stelle e si stanno drastica- mente riducendo le disponibilità di alcune materie prime essenzia- li per la produzione delle com- plesse macchine automatiche. A questo si aggiunge la difficoltà di reperire, se non con notevolis- simi ritardi e a prezzi salatissimi, componentistica industriale, ma- terie plastiche e argille. Un ulte- riore colpo alla tenuta dei tre set- tori è dato dal blocco degli ordini degli impianti diretti in quelle zo- ne e in quelle limitrofe.

Dopo un 2021 chiuso con una crescita che confermava la ripre- sa in atto nel paese - con un fat- turato aggregato dei tre settori di oltre 15 miliardi di euro, in au- mento del 13,2% rispetto al 2020 - Acimac (Associazione Costrut- tori Italiani Macchine e Attrezza- ture per Ceramica), Amaplast (Associazione Nazionale Costrut- tori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma) e Ucima (Unione Costruttori Ita- liani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballag- gio) si uniscono all’allarme già lanciato da altri settori e rivolgo- no un appello alle istituzioni per avere aiuti immediati e duraturi e non palliativi temporanei.

“Siamo nel mezzo di una situa- zione paradossale: le nostre aziende hanno un corposo por- tafoglio ordini che non riescono ad evadere. Il rischio che si sta fa- cendo via via più reale - sottoli- nea Paolo Mongardi, Presidente di Acimac - è quello dello stop produttivo”.

“Servono subito proposte mirate - prosegue Dario Previero, Presi- dente di Amaplast - per calmiera- re non solo il costo di gas ed elet- tricità ma anche quello delle ma- terie prime necessarie per la pro- duzione dei nostri macchinari e quello delle materie plastiche usate dai trasformatori nostri clienti”.

“Plastica e packaging, produzioni a rischio”

Tastes of Sicily

Una nuova società

per l’aglio di Bronte

e non solo

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totale del marchio Alce Nero. Il contributo dei prodotti lanciati nell’ultimo triennio è valso 7.6 milioni solo nel 2021, un risultato importante che dimostra l’effica- cia degli investimenti in Ricerca e Sviluppo.

Produrre e commercializzare pro- dotti freschi biologici è l’impegno di Alce Nero Fresco, che ha chiu- so il 2021 a 3 milioni. I grandi nu- meri restano legati a zuppe e uo- va, le categorie più importanti per l’azienda, che da sole ne hanno determinato il 70% delle entrate.

I canali di vendita e distribuzione vedono in testa GDO ed Export, che hanno avuto un peso dell’86% sul fatturato netto di tutto il marchio Alce Nero. Dopo il boom del 2020, l’e-commerce continua a crescere, con un incre- mento del 2.2%. Raddoppia quasi le sue performance il Food Servi- ce e anche il canale delle Farma- cie/Baby Shop fa registrare una buona ripresa.

Una società specializzata nella produzione, lavorazione e com- mercializzazione dell’aglio sicilia- no in primis quello di Bronte: è la Tastes of Sicily, con sede nel co- mune catanese, lanciata recente- mente dall’imprenditore etneo Giuseppe Guagliardi, attivo an- che al Mercato Agroalimentare di Catania, il MAAS.

È stato attrezzato un magazzino di lavorazione che consente di confezionare il prodotto per la GDO. I processi saranno certifi- cati ISO 22005 e IFS. Per quanto riguarda la commercializzazione, si punta soprattutto su un brand,

“Aglio di Bronte”.

“Offriamo prodotto sfuso in cas- sa, confezionato flopack, minicol- li e padelline per i calibri più so- stenuti”, racconta Guagliardi.

“Particolare attenzione è rivolta

Continua a crescere la preoccu- pazione per l’incremento dei co- sti di produzione e lo shortage di materie prime e componentisti- ca. L’incontrollato aumento dei costi energetici e l’indisponibilità dei materiali, con conseguente incremento dei prezzi per l’acqui- sto, rischia di mettere in serio pe- ricolo la produzione e di conse- guenza di bloccare intere filiere, minando da un lato la forte ripre- sa in atto e dall’altro indebolendo la competitività internazionale della meccanica avanzata made in Italy.

I comparti delle macchine e delle attrezzature per la ceramica, la plastica, la gomma e l’imballag- gio avevano già denunciato negli scorsi mesi tale situazione critica che in questi giorni sta assumen- do sempre più i toni dell’emer- genza: nel giro di pochi giorni in- fatti, i costi energetici sono schiz- zati alle stelle e si stanno drastica- mente riducendo le disponibilità di alcune materie prime essenzia- li per la produzione delle com- plesse macchine automatiche.

A questo si aggiunge la difficoltà di reperire, se non con notevolis- simi ritardi e a prezzi salatissimi, componentistica industriale, ma- terie plastiche e argille. Un ulte- riore colpo alla tenuta dei tre set- tori è dato dal blocco degli ordini degli impianti diretti in quelle zo- ne e in quelle limitrofe.

Dopo un 2021 chiuso con una crescita che confermava la ripre- sa in atto nel paese - con un fat- turato aggregato dei tre settori di oltre 15 miliardi di euro, in au- mento del 13,2% rispetto al 2020 - Acimac (Associazione Costrut- tori Italiani Macchine e Attrezza- ture per Ceramica), Amaplast (Associazione Nazionale Costrut- tori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma) e Ucima (Unione Costruttori Ita- liani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballag- gio) si uniscono all’allarme già lanciato da altri settori e rivolgo- no un appello alle istituzioni per avere aiuti immediati e duraturi e non palliativi temporanei.

“Siamo nel mezzo di una situa- zione paradossale: le nostre aziende hanno un corposo por- tafoglio ordini che non riescono ad evadere. Il rischio che si sta fa- cendo via via più reale - sottoli- nea Paolo Mongardi, Presidente di Acimac - è quello dello stop produttivo”.

“Servono subito proposte mirate - prosegue Dario Previero, Presi- dente di Amaplast - per calmiera- re non solo il costo di gas ed elet- tricità ma anche quello delle ma- terie prime necessarie per la pro- duzione dei nostri macchinari e quello delle materie plastiche usate dai trasformatori nostri clienti”.

“Plastica e packaging, produzioni a rischio”

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Una nuova società

per l’aglio di Bronte

e non solo

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al prodotti flopack: si utilizzano pellicole compostabili al 100% e a breve anche le vaschette in carta, perché la sostenibilità non è un lusso, ma un bisogno primario”, chiosa Guagliardi.

“Infine per chiudere il ciclo pro- duttivo, al fine di non sprecare nulla, stiamo lavorando ad una serie di semilavorati e trasforma- ti provenienti dai bulbi non com- merciabili”. (m.a.)

Orsero ha chiuso il 2021 con rica- vi totali pari a circa 1,1 miliardi di euro, con una crescita del 2,7% ri- spetto all’anno precedente.

L’ebitda adjusted è stato pari a 53 milioni di euro (+9,3%) con un ebida margin in miglioramento pari al 4,9%.

L’utile netto è stato pari a 18,5 milioni (+50,9%) mentre la posi- zione finanziaria netta è pari a 84,3 milioni è migliorata rispetto ai 103,3 milioni del 30 dicembre 2020. Il CdA proporrà all’assem- blea la distribuzione di un divi- dendo lordo di 0,30 euro per azione e il rinnovo dell’autorizza- zione all’acquisto e alla disposi- zione di azioni ordinarie proprie

di Orsero, previa revoca della precedente autorizzazione per la parte non eseguita. La nuova au- torizzazione è richiesta per 18 mesi, per l’acquisto, anche in più tranche, per un massimo di 4 mi- lioni di euro.

Soddisfatta la CEO Raffaella Or- sero che parla di “ottimi risultati che confermano la bontà del no- stro piano strategico e ci consen- tono di puntare con fiducia a rag- giungere i traguardi ancora più ambiziosi definiti per il 2022”.

Matteo Colombini, CO-CEO e CFO di Orsero, ha aggiunto: “Sul fronte finanziario vanno sottoli- neati i significativi miglioramenti nella gestione del capitale circo- lante, che, unita alla generazione di cassa della gestione operativa, ci consente di avere una situazio- ne patrimoniale molto solida che permette di pensare concreta- mente ad una crescita importante anche per linee esterne”.

Orsero: ricavi a 1,1 miliardi di euro Ulteriori progetti di espansione

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ATTUALITÀ

Mariangela Latella

È ancora una volta quella italiana la delegazione più numerosa di una Fruit Logistica che, a due an- ni dall’ultima edizione in presen- za, riapre i battenti dal 5 al 7 apri- le. Anche se in modalità ridotta rispetto ai numeri a cui aveva abi- tuato in passato (quasi quattro- mila espositori nel 2020), la fiera di Berlino si conferma in ogni ca- so leader internazionale nel setto- re ortofrutticolo con circa 2mila espositori.

La partecipazione italiana è in or- dine sparso: chi è in fiera con un proprio stand, come La Linea Verde o VIP Val Venosta e chi in- vece, è legato alle collettive che, come due anni fa, saranno due;

quella del CSO Italy e quella, de- nominata ‘Italy’, di Italia Orto- frutta Unione Nazionale.

“Fruit Logistica - fa sapere Pier Goffredo Ronchi, direttore gene- rale della delegazione ufficiale per l’Italia di Messe Berlin - man- tiene anche alla ripresa post-Co- vid il ruolo di salone leader inter-

nazionale del settore ortofruttico- lo con oltre 1.940 espositori pro- venienti da 87 Paesi quando nel 2020 erano 91. I numeri sono in calo rispetto ad un’edizione in pieno regime ma sono comunque significativi per il settore. Sono 313 le aziende italiane che parte- ciperanno, complessivamente; sia in forma singola che aderendo alle esposizioni collettive. Nell’ul- tima edizione, quella del 2020, erano 554. Anche in questa edi- zione, l’Italia si conferma la pre- senza più importante in un salo- ne che conferma la sua forte voca- zione internazionale. al di sopra dell’asticella del 90%”.

Dopo l’Italia, è la Spagna il secon- do Paese più presente con 245 espositori, seguono i Paesi Bassi (221) e la Francia (130).

“Lo stand Italy - ci spiega Paolo Bruni, presidente di CSO Italy - quest’anno è ridotto rispetto al

passato per ovvi motivi. Il mo- mento in cui le aziende dovevano prendere la decisione se parteci- pare o meno a Fruit Logistica, era caratterizzato da una situazione pandemica molto peggiore rispet- to all’attuale: non era possibile prospettare la tipologia di restri- zioni che sarebbero state messe in atto e le fiere sono per loro na- tura l’emblema del contatto far le persone. In quel contesto, al di là di ciò che poteva essere permesso o meno, permaneva anche il giu- stificato timore per il personale che doveva presenziare e c’era molta incertezza sulla presenza da parte di operatori e buyer pro- venienti da diversi Paesi extra UE e quindi sull’efficacia della fiera stessa”.

“Alcune aziende poi - prosegue Bruni - hanno deciso di disertare perché non hanno ritenuto la da- ta di svolgimento idonea per la

Numeri e aspettative legate all’evento che cade in un momento critico per l’Europa: la parola agli organizzatori e ad alcuni dei principali protagonisti della tre giorni. Cresce il ruolo del bio

Sfida Fruit Logistica

RITORNA BERLINO. Espositori dimezzati, c’è comunque tanta Italia

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Mariangela Latella

È ancora una volta quella italiana la delegazione più numerosa di una Fruit Logistica che, a due an- ni dall’ultima edizione in presen- za, riapre i battenti dal 5 al 7 apri- le. Anche se in modalità ridotta rispetto ai numeri a cui aveva abi- tuato in passato (quasi quattro- mila espositori nel 2020), la fiera di Berlino si conferma in ogni ca- so leader internazionale nel setto- re ortofrutticolo con circa 2mila espositori.

La partecipazione italiana è in or- dine sparso: chi è in fiera con un proprio stand, come La Linea Verde o VIP Val Venosta e chi in- vece, è legato alle collettive che, come due anni fa, saranno due;

quella del CSO Italy e quella, de- nominata ‘Italy’, di Italia Orto- frutta Unione Nazionale.

“Fruit Logistica - fa sapere Pier Goffredo Ronchi, direttore gene- rale della delegazione ufficiale per l’Italia di Messe Berlin - man- tiene anche alla ripresa post-Co- vid il ruolo di salone leader inter-

nazionale del settore ortofruttico- lo con oltre 1.940 espositori pro- venienti da 87 Paesi quando nel 2020 erano 91. I numeri sono in calo rispetto ad un’edizione in pieno regime ma sono comunque significativi per il settore. Sono 313 le aziende italiane che parte- ciperanno, complessivamente;

sia in forma singola che aderendo alle esposizioni collettive. Nell’ul- tima edizione, quella del 2020, erano 554. Anche in questa edi- zione, l’Italia si conferma la pre- senza più importante in un salo- ne che conferma la sua forte voca- zione internazionale. al di sopra dell’asticella del 90%”.

Dopo l’Italia, è la Spagna il secon- do Paese più presente con 245 espositori, seguono i Paesi Bassi (221) e la Francia (130).

“Lo stand Italy - ci spiega Paolo Bruni, presidente di CSO Italy - quest’anno è ridotto rispetto al

passato per ovvi motivi. Il mo- mento in cui le aziende dovevano prendere la decisione se parteci- pare o meno a Fruit Logistica, era caratterizzato da una situazione pandemica molto peggiore rispet- to all’attuale: non era possibile prospettare la tipologia di restri- zioni che sarebbero state messe in atto e le fiere sono per loro na- tura l’emblema del contatto far le persone. In quel contesto, al di là di ciò che poteva essere permesso o meno, permaneva anche il giu- stificato timore per il personale che doveva presenziare e c’era molta incertezza sulla presenza da parte di operatori e buyer pro- venienti da diversi Paesi extra UE e quindi sull’efficacia della fiera stessa”.

“Alcune aziende poi - prosegue Bruni - hanno deciso di disertare perché non hanno ritenuto la da- ta di svolgimento idonea per la

Numeri e aspettative legate all’evento che cade in un momento critico per l’Europa: la parola agli organizzatori e ad alcuni dei principali protagonisti della tre giorni. Cresce il ruolo del bio

Sfida Fruit Logistica

RITORNA BERLINO. Espositori dimezzati, c’è comunque tanta Italia

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