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Il gelo frena le aspettative al Sud Arcadia: domanda ok, poca merce

Nel documento daily news: (pagine 52-55)

“Le prime raccolte di un certo pe-so pe-sono avvenute a metà febbraio, in un contesto generale più o me-no me-normale. La situazione è radi-calmente cambiata dai primi giorni di marzo con l’arrivo di un’ondata di freddo”, afferma l’imprenditore lucano a capo del-la prima associazione di organiz-zazioni di produttori della regio-ne. “Le temperature sono poi crollate, arrivando anche allo ze-ro termico nelle ore notturne. Il clima sta influenzando negativa-mente la raccolta”.

“Ad un’offerta limitata si contrap-pone una domanda piuttosto

so-stenuta. I prezzi sono buoni e le vendite corrono spedite”.

Nelle aree di produzione lucane a dominare il mercato rimangono le tre fragole “regine”: Sabrosa (meglio conosciuta con il nome commerciale Candonga), che rap-presenta circa il 50% delle quan-tità prodotte, Inspire (Matera) e Rossetta, che coprono insieme un ulteriore 20%, a cui aggiungere un altro 30% rappresentato da al-tre varietà.

All’orizzonte, intanto si profila un altro problema: la manodopera.

“Per il momento, vista anche la scarsità di prodotto a disposizio-ne, riusciamo a cavarcela”, pre-mette Nicodemo. “Ma siamo preoccupati per il prosieguo della campagna, specialmente ad apri-le, quando temo che potremo avere difficoltà a fronteggiare il previsto picco di produzione, dal momento che manca il personale impiegato per la raccolta”. Nel frattempo, sul fronte dell’in-novazione varietale, l’Aop lucana continua a testare e monitorare

nuove selezioni e potenziali culti-var: “Stiamo osservando l’evolu-zione di alcuni prodotti in speri-mentazione su alcuni campi spe-rimentali per comprendere se po-tranno diventare varietà adatte al mercato. Puntiamo in particolare a tipologie precoci, adatte al cli-ma mediterraneo, con ottime ca-ratteristiche organolettiche e so-prattutto resistenti e con un’otti-ma shelf life a scaffale, caratteri-stiche ormai imprescindibili nel mercato delle fragole”. (e.z.) Il colpo di coda dell’inverno si è fatto sentire in modo importante an-che sulla campagna fragole di AOP Luce, entrata nel vivo a fine marzo.

“Le temperature della prima parte del mese, dopo lo scorcio di prima-vera di fine febbraio, hanno determinato un deciso rallentamento nel-la maturazione dei frutti per cui i volumi delle nostre produzioni, loca-lizzate interamente in Campania, sono rimasti ridotti”, diceva a metà marzo Giacomo Galdiero amministratore delegato dell’AOP. “L’offer-ta però è coerente con i consumi nazionali, che ancora non decollano;

la fragola non è percepita come un frutto necessario e potrebbe quindi essere facilmente sostituita da altri prodotti con una battuta di cassa inferiore”.

Date le condizioni attuali, per Galdiero c’è il rischio che, in primavera, la produzione si concentri tutta in un periodo di tempo limitato, con sovrapposizione tra gli areali, e si debba ricorrere alla leva del prezzo:

“Ma - precisa - non siamo obiettivamente nella posizione di poterlo fa-re. Purtroppo siamo schiacciati dagli aumenti dei costi a tutti i livelli e non possiamo permetterci di fare promozioni.”

La produzione di AOP Luce si concentra prevalentemente sulle varietà Melissa, Marimbella e Parthenope: “Prevediamo un incremento dei quantitativi di circa il 10% grazie all’aumento delle superfici; supere-remo le 2.000 tonnellate”.

Agli inizi di aprile entrerà in piena produzione anche la fragola Favet-ta, tipicità del basso Lazio. “Una nicchia di mercato molto apprezzata soprattutto nel centro Italia, per cui i consumatori sono disposti a spendere un premium price”, aggiunge Galdiero. “La resa per ettaro bassa, il limitato periodo di disponibilità e la deperibilità elevata de-terminano un prezzo superiore del 60-70% sulle fragole tradizionali”.

Continua per il secondo anno l’esperienza di Aop Luce con il biologico:

“Il test fatto con pochi ettari nel 2021 ha dato buoni risultati, pertanto stiamo riproponendo la referenza in vaschetta di cartoncino da 300 grammi”. (m.a)

AOP Luce: rischio

concentrazione dell’offerta

Il gelo frena le aspettative al Sud

Arcadia: domanda ok, poca merce

FRAGOLE

Il freddo, fino a metà marzo, ha condizionato la campagna fragole al Sud, a partire dalla Basilicata.

L’abbassamento delle temperatu-re ha ctemperatu-reato una contrazione dei volumi d’offerta almeno del 50%, rispetto quantomeno alle aspetta-tive iniziali per questo periodo iniziale della stagione. A confer-marlo è Francesco Nicodemo (nella foto), presidente dell’AOP Arcadia.

“Le prime raccolte di un certo pe-so pe-sono avvenute a metà febbraio, in un contesto generale più o me-no me-normale. La situazione è radi-calmente cambiata dai primi giorni di marzo con l’arrivo di un’ondata di freddo”, afferma l’imprenditore lucano a capo del-la prima associazione di organiz-zazioni di produttori della regio-ne. “Le temperature sono poi crollate, arrivando anche allo ze-ro termico nelle ore notturne. Il clima sta influenzando negativa-mente la raccolta”.

“Ad un’offerta limitata si contrap-pone una domanda piuttosto

so-stenuta. I prezzi sono buoni e le vendite corrono spedite”.

Nelle aree di produzione lucane a dominare il mercato rimangono le tre fragole “regine”: Sabrosa (meglio conosciuta con il nome commerciale Candonga), che rap-presenta circa il 50% delle quan-tità prodotte, Inspire (Matera) e Rossetta, che coprono insieme un ulteriore 20%, a cui aggiungere un altro 30% rappresentato da al-tre varietà.

All’orizzonte, intanto si profila un altro problema: la manodopera.

“Per il momento, vista anche la scarsità di prodotto a disposizio-ne, riusciamo a cavarcela”, pre-mette Nicodemo. “Ma siamo preoccupati per il prosieguo della campagna, specialmente ad apri-le, quando temo che potremo avere difficoltà a fronteggiare il previsto picco di produzione, dal momento che manca il personale impiegato per la raccolta”.

Nel frattempo, sul fronte dell’in-novazione varietale, l’Aop lucana continua a testare e monitorare

nuove selezioni e potenziali culti-var: “Stiamo osservando l’evolu-zione di alcuni prodotti in speri-mentazione su alcuni campi spe-rimentali per comprendere se po-tranno diventare varietà adatte al mercato. Puntiamo in particolare a tipologie precoci, adatte al cli-ma mediterraneo, con ottime ca-ratteristiche organolettiche e so-prattutto resistenti e con un’otti-ma shelf life a scaffale, caratteri-stiche ormai imprescindibili nel mercato delle fragole”. (e.z.) Il colpo di coda dell’inverno si è fatto sentire in modo importante an-che sulla campagna fragole di AOP Luce, entrata nel vivo a fine marzo.

“Le temperature della prima parte del mese, dopo lo scorcio di prima-vera di fine febbraio, hanno determinato un deciso rallentamento nel-la maturazione dei frutti per cui i volumi delle nostre produzioni, loca-lizzate interamente in Campania, sono rimasti ridotti”, diceva a metà marzo Giacomo Galdiero amministratore delegato dell’AOP. “L’offer-ta però è coerente con i consumi nazionali, che ancora non decollano;

la fragola non è percepita come un frutto necessario e potrebbe quindi essere facilmente sostituita da altri prodotti con una battuta di cassa inferiore”.

Date le condizioni attuali, per Galdiero c’è il rischio che, in primavera, la produzione si concentri tutta in un periodo di tempo limitato, con sovrapposizione tra gli areali, e si debba ricorrere alla leva del prezzo:

“Ma - precisa - non siamo obiettivamente nella posizione di poterlo fa-re. Purtroppo siamo schiacciati dagli aumenti dei costi a tutti i livelli e non possiamo permetterci di fare promozioni.”

La produzione di AOP Luce si concentra prevalentemente sulle varietà Melissa, Marimbella e Parthenope: “Prevediamo un incremento dei quantitativi di circa il 10% grazie all’aumento delle superfici; supere-remo le 2.000 tonnellate”.

Agli inizi di aprile entrerà in piena produzione anche la fragola Favet-ta, tipicità del basso Lazio. “Una nicchia di mercato molto apprezzata soprattutto nel centro Italia, per cui i consumatori sono disposti a spendere un premium price”, aggiunge Galdiero. “La resa per ettaro bassa, il limitato periodo di disponibilità e la deperibilità elevata de-terminano un prezzo superiore del 60-70% sulle fragole tradizionali”.

Continua per il secondo anno l’esperienza di Aop Luce con il biologico:

“Il test fatto con pochi ettari nel 2021 ha dato buoni risultati, pertanto stiamo riproponendo la referenza in vaschetta di cartoncino da 300 grammi”. (m.a)

AOP Luce: rischio

concentrazione dell’offerta

Il gelo frena le aspettative al Sud

Arcadia: domanda ok, poca merce

FRAGOLE

Daniela Utili

Le preoccupazioni ci sono: l’au-mento del gasolio agricolo a cau-sa della guerra in Ucraina, quello sul packaging che è arrivato a un 30-40%, gli scioperi dei trasporti, la difficoltà a reperire manodope-ra specializzata per la manodope-raccolta di un frutto così delicato come la fragola.

Ma nulla riesce a frenare l’entu-siasmo e la determinazione delle sorelle Appio, Francesca e Rosan-gela, l’una responsabile ammini-strativa e della comunicazione, l’altra del commerciale e direttore di magazzino dell’OP Primo Sole.

E non si fermano mai, neppure davanti alla pandemia.

“Certo - raccontano - nel 2020 la campagna ha sofferto un calo dei volumi, il trend commerciale era in negativo, ma è stato compen-sato dal blocco delle importazioni di fragole dalla Spagna. L’anno scorso la stagione è stata ottima grazie alle condizioni climatiche temperate e costanti, il Covid non ha inciso sulle vendite e la Basili-cata continua a detenere il prima-to produttivo in Italia”.

Dopo aver commercializzato esclusivamente la varietà top di gamma Sabrosa attraverso il club di prodotto Candonga Top Qua-lity, l’anno scorso l’OP ha lanciato il brand Made in Lucania che comprende Candonga e altre va-rietà tra le migliori della Lucania.

“La scelta fa parte della strategia per valorizzare questa zona -spiegano - e soprattutto per far emergere l’intreccio varietà-terri-torio. Con Made in Lucania ab-biamo dato al consumatore quel che chiedeva, cioè l’eccellenza lo-cale e anche la sostenibilità nel packaging: una foodbag in carto-ne con coperchio in plastica rici-clata e riciclabile Social Plastic®.

Abbiamo cercato di avere

un’i-dentità aziendale forte, così da portare ogni anno sui banchi del-l’ortofrutta delle innovazioni per lo stesso prodotto”.

E poiché ogni promessa è debito, anche quest’anno riserva delle novità: è in arrivo nei supermer-cati Alì la confezione in vaschette da 500 grammi con entrambi i brand Candonga e Made in Lucania, “perché l’uno rafforza l’altro -affermano le sorelle Appio - è una politica di co-branding”.

In cantiere anche un progetto per far comprendere sempre più il le-game fra prodotto e territorio. “Ci stiamo organizzando per realizza-re visite guidate in campo, non solo per attirare i turisti che for-tunatamente hanno cominciato ad affluire in modo più consisten-te dopo Maconsisten-tera capitale europea della cultura 2019, ma anche per far capire a chi è del territorio ma non vive di agricoltura, come si coltiva. Da marzo collaboriamo con un ente turistico che ci aiuta a diffondere l’iniziativa. Crediamo fortemente che, come è accaduto nei settori vinicolo e caseario, an-che l’ortofrutta possa diventare un buon veicolo turistico per chi decide di esplorare un territorio e viverlo anche attraverso le produ-zioni agricole, soprattutto quan-do si tratta di eccellenza”.

Verso fine maggio, invece, si

ar-ricchirà la gamma di confetture, vendute esclusivamente sul sito (primosoleortofrutta.com).

Quando si arriva al termine della campagna (fine maggio, inizi giu-gno) e comincia a fare più caldo la pianta è stanca ma il frutto è buo-no, però essendo delicato e non avendo una sufficiente shelf-life per la grande distribuzione “in-terrompiamo la raccolta e realiz-ziamo le confetture; abbiamo ini-ziato con quella tradizionale, poi si sono aggiunte fragola e ciocco-lato e fragola e zenzero e ora stia-mo studiando nuove ricette”.

“All’inizio eravamo un po’ spa-ventati perché siamo l’azienda che in Basilicata produce più a Nord, mentre tutte le altre sono sulla fascia ionica, quindi vicinis-sime al mare. In realtà fin dal pri-mo anno abbiapri-mo avuto grandi risultati, così abbiamo affiancato altri due soci produttori. Insieme quest’anno abbiamo fatto circa 15 ha di frutti. Se riuscissimo a con-vincere nuovi produttori ad en-trare allargando la nostra compa-gine sociale sarebbe veramente un doppio vantaggio per l’orga-nizzazione e la produzione. Cer-chiamo di essere un veicolo di en-tusiasmo perché riteniamo l’ag-gregazione un punto di forza che possiamo giocarci come territorio nei confronti della distribuzione”.

Le sorelle Francesca e Rosangela Appio con il padre

Nel documento daily news: (pagine 52-55)

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