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Ci pare utile, insieme a cenni bibliografici più precisi, suggerire qualche testo lette­ rario facilmente reperibile, di quelli che possono appartenere al patrimonio consueto di un lettore anche semplice, per aggiungere significato a questo concetto di « vicinato ». U tile soprattutto per fa r comprendere, at­ traverso cose raccontate nel linguaggio vero ma non interessato dell’arte — che a fa tti e problemi giunge per suggestioni e riso­ nanze, non per deduzioni e logici sviluppi più d ifficili a seguirsi — come questo rap­ porto non sia un nuovo ritrovato di psico­ logi e urbanisti, un termine di partenza per teorie sociologiche, ma una delle realtà uma­ ne* di chi vive tra la gente, un legame qualche volta buono e qualche volta cattivo, riscontrabile in ogni tempo e in ogni luogo (lo provano i proverbi che abbiamo citato, dei quali alcuni sono versioni popolari di antichi detti latini, altri appartengono al mondo arabo, ai paesi più diversi).

Dalle commedie goldoniane (Goldoni, in una nota al Campiello, avvertiva il lettore come per c a m p ie llo dovesse intendere « ... una Piazzetta, di quelle che per lo più sono attorniate da case povere e piene di gente bassa » dove sovente nell’estate tutti gli abitanti si radunano per semplici diver­ timenti che chiamano « alle finestre o alla strada la m aggior parte del vicinato », e tutto il tema della commedia si svolge tra chiacchiere e battibecchi a commento di una vita fatta di minute vicende comuni), a certi racconti di Matilde Serao (Terno secco è la storia degli abitanti di un quartiere di Napoli, dove domestiche e dame decadute, ciabattini e questurini, lunatici e magistrati, tutti insieme giocano e tutti insieme vin­ cono al lotto tre numeri miracolosi), fin o ai libri di Pratolini, primo fr a tutti Cronache di poveri amanti, dove la fiorentina via del

Corno è più protagonista che non sfondo alle vicende dei personaggi, ai racconti di M a­ rotta ne L ’oro di Napoli, di Anna M aria Ortese (la partecipazione delle vicine alla compera degli occhiali per la bambina quasi cieca nel volume I I mare non bagna N a p o li) : il pretesto alle narrazioni è dato dal mate­ rializzarsi e manifestarsi, in occasioni

tra-, giche o in occasioni spiccioletra-, del valore non di continuo avvertito di uno stare in­ sieme, di un aver radici che è dato anche all’uomo più sradicato e più solo.

Quanto ad una specifica bibliografia, per ciò che riguarda il vicinato inteso in senso particolarmente urbanistico, rimandiamo il lettore alle indicazioni in nota all’articolo di Lewis Mumford, L ’unità di quartiere, pubblicato in « Comunità », n. 24, apri­ le 1954.

P er il vicinato dal punto di vista della ecologia e della socio-psicologia, riportiamo una nota bibliografica sommaria, cortese­ mente comunicataci da A lbert Meister, re­ sponsabile della Sezione di Sociologia della Cooperazione istituita ad Iv re a :

a) Teoria e metodi.

Wright, H. F., Barker, R. G., Methods in

Psychological Ecology, Università di Kan­

sas.

Esame di una doppia serie di problemi: 1) il problema del mondo non-psicologico nel quale vive l’individuo e i modi mediante i quali questo mondo viene trasformato in un mondo psicologico o habitat; 2) il pro­ blema dell’habitat psicologico, che dipende in parte dal mondo non-psicologico e in parte dalle determinazioni (motivations) e dalla personalità dell’individuo. La prospet­ tiva di ricerca deriva dagli studi di K. Le- win e F. Heider.

Lippitt R., Group Dynamics and Personality

Dynamics, in « The American Journal of

Orthopsychiatry, voi. XXI, n. 1, 1951. Attraverso lo studio dei rapporti tra dina­ mica di gruppo e personalità, si pone il problema degli ostacoli che devono essere superati per stabilire e mantenere rapporti sociali in seno a nuclei d’abitazione. Criswell, J. H., A Sociometric Study of

Race Cleavage in thè Class Room, in

« Areh. Psychol. », n. 235, 1939.

Le tensioni internazionali nei rapporti umani sul piano dellhabitat si riscontrano già nei fanciulli in età scolastica. Applica­ zione del metodo sociometrico.

Ma i s o n n e u v e, Je a n, Recherches expérimenta­ les sur les cadres socio-affectifs, in « Ca­

hiers Internationaux de Sociologie », vo­ lume XIII, 1952.

Questo studio, insieme ad altro più par­ ticolareggiato (in « Sociometry », vol. IX, n. 1, 1952) ha per oggetto la « vicinanza » ovvero la cristallizzazione delle abitudini di vicinato.

Me is t e r, Al b e r t, Du Test socìométrìque à une mesure de l’integration, in « Commu­

nautés et Vie Coopérative », n. 7-8, 1954. Studio metodologico sul test sociometrico, dove in particolare si considera l ’influenza della struttura formale del gruppo e delle condizioni spaziali (dispersione delle abita­ zioni) sulla direzione delle scelte sociome­ triche.

b) Lavori dì ricerca.

Fe s t in g e r, L., Sc h ä c h te r, S., Ba c k, K., Social

Pressures in Inform ai Groups: A Study of a Housing Project, ed. Harper, New

York, 1950.

Studio effettuato in un nucleo d’abitazione costituito da 270 famiglie, avente per og­ getto le relazioni tra ambiente fisico e raggruppamenti sociali.

Me r t o n, R . K ., We s t, P. S., Jah o d a, M ., Pat­ terns of L iv in g : Explorations in the So­ ciology of Housing, ed. Harper, New

York, 1953.

Studio sull’influenza dell’habitat sul com­ portamento dei componenti. Questa ricerca, che è stata condotta in quartieri d’abita­ zione costruiti dallo Stato, rappresenta uno dei primi lavori nel campo della sociologia del vicinato II Merton si è dedicato ad al­ tre ricerche nello stesso settore.

Me r t o n, R., K ., Fi s k e, M ., Cu r t i s, A., Se­

lected Problems of Field Work in the Planned Community, in « American So­

ciological R e v ie w », n. 12, 1947. vedi sopra.

Lu n d b e r g, G. A., Social Attraction Patterns

in a Rural Village; a Preliminary Report,

in «Sociom etry», n. 1, 1937.

Ly n d, R ., S., Ly n d, H., M ., Middletown, Har­

court, 1929.

Middletown in Transition, Harcourt, 1937.

Lo o m i s, C ., P., P olitical and Occupational

Cleavage in a Hanoverian Village, G er­ many, in « Sociometry », 9, n. 4, 1946.

Le precedenti indicazioni si riferiscono a lavori che riguardano più l ’ecologia psico­ logica che non la sociologia del vicinato.

Fe s t in g e r, L ., Architecture and Group M em ­ bership, in « Human Relations ». National

Planning Comittee, India, National Hou­

sing, ed. Shah, Bombay, Vora, 1948.

De u t s c h, M., Co l l i n s, M., E., Interracial

Housing: A Psychological Evaluation of a Social Experiment, Università del Minne­

sota, 1951.

Studio sull’evoluzione dei pregiudizi raz­ ziali in nuclei d’abitazione misti di elementi bianchi e negri. Pare che certi tipi di coa­ bitazione entro lo stesso nucleo siano più favorevoli di altri al superamento dei pre­ giudizi razziali.

Ba r k e r, R., G., One Boy’s Day, Università del Kansas.

E’ il resoconto completo della giornata di un ragazzo di una piccola città del Kansas. Ogni dato del comportamento viene classi­ ficato e analizzato in funzione dell’habitat e del vicinato.

Ba r k e r, R., G., Instrument for Behavioral

Analysis.

Descrizione dei concetti e dei principi uti­ lizzati per la classificazione del comporta­ mento entro l’habitat.

Fe s t in g e r, L., Ke l l e y, H., Changing Attitudes

through Social Contact, Università del

Michigan, 1951.

Studio sperimentale su di un nucleo d’abi­ tazione. Viene ad essere confermata l ’impor­ tanza dell’isolamento ecologico degli abi­ tanti, l’influenza di questo isolamento sulle comunicazioni tra abitanti, la mancanza di integrazione nel gruppo degli individui spa­ zialmente isolati.

Fe s t in g e r, L., Ca r t w r i g h t, D., e altri, A Stu­

dy of a Rum or; its O rigin and Spread,

in « Human Relations », n. 1, 1948. Difficoltà di stabilire un piano di attività sociali nel nucleo sopra descritto.

Il Comune

Commento alla tavola allegata al n. 1 , A n n o I I di «.Centro Sociale

»

A cura di G. Molino

Lo Stato attua i suoi fini non soltanto con i propri organi (amministrazione diretta), ma anche indirettamente attraverso i così detti enti pubblici autarchici terri­ toriali (Comune, Provincia, Regione). Tali enti si dicono autarchici perché hanno il potere di amministrare da sé i propri interessi, te rrito ria li perché esercitano il loro potere su un territorio determinato.

NelPordinamento vigente il più importante dei tre enti pubblici è il Comune. Gli elementi del Comune sono:

a) I l te rrito rio comunale : esso è una parte del territorio statale ed è deter­ minato con legge, e pertanto soltanto con legge può venire modificato. Sul proprio territorio il Comune esercita il suo potere con l ’esclusione di ogni altro ente territoriale, fatta eccezione dello Stato, nonché della regione e della provincia nelle cui giurisdi­ zioni rientra.

b) L a popolazione del comune : essa è form ata da tutti i residenti nel territorio. La residenza è data dalla dimora abituale e dalla conseguente iscrizione nei registri anagrafici del Comune. L a popolazione a seconda della natura della dimora si di­ stingue in:

-— residente o stabile : form ata da coloro che nel Comune hanno la dimora abituale o residenza;

— occasionale o flu ttu a n te: composta da coloro che nel Comune hanno soltanto una dimora occasionale;

— legale: costituita dalla popolazione residente o presunta tale, accertata in base alle risultanze del censimento generale. La popolazione legale ha notevole impor­ tanza perché al numero degli individui che hanno tale cittadinanza bisogna riferirsi ogni qualvolta la legge fa dipendere dal numero degli abitanti del Comune determinati effetti giuridici.

Se un individuo, per esempio, ha i suoi interessi a Napoli, perché ivi risiede sta­ bilmente ed ivi ha il centro dei suoi interessi, egli ha la cittadinanza napoletana, e la conserva anche se per un certo periodo di tempo debba risiedere a Milano. Durante tale periodo egli conserverebbe la cittadinanza sia stabile sia legale napoletana (in quanto censito a Napoli), pur essendo occasionalmente residente a Milano.

Secondo il Codice civile la residenza è nel luogo in cui si dimora abitualmente, ma dal Regolamento anagrafico sono stabiliti vari casi che costituiscono vere e pro­ prie eccezioni alla regola suddetta per diverse persone quali : studenti, ricoverati in luoghi di cura e beneficenza, bambini a baliatico ed esposti collocati in affidamento.

Può essere ai cittadini limitato il diritto di assumere q trasferire, la propria residenza dove loro più aggrada? Ciò è controverso: tanto la legge 9 aprile 1931 n. 358 sulla disciplina delle m igrazioni interne, quanto quella del 6 luglio 1939 n. 1092 contro l ’urbanesimo, che limitavano la facoltà di cambiamento di residenza, sono tuttora appli­ cate per i Comuni di m aggiore importanza, ma la sopravvivenza delle disposizioni restrittive contenute nelle leggi di cui sopra contrasta con l ’art. 16 della Costituzione, che riconosce a tutti i cittadini il diritto di abitare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce per motivi di sanità e di sicurezza.

c) I l potere di imperio, che è un potere derivato dello Stato.

In sostanza solo lo Stato è un ente sovrano, mentre il Comune ha potestà di comando, ma soltanto in quanto tale potere g li viene conferito da una legge deilo Stato. Il potere di imperio del Comune si esplica in materia di tributi, igiene, sanità, edilizia e polizia locale.

Organi del Comune

Hanno tutti origine elettiva. Essi sono :

a) I I Consiglio Comunale, composto da un numero di membri variabile secondo la popolazione, e precisamente: 80 consiglieri nei Comuni con popolazione superiore a 500.000 abitanti, 60 in quelli con più di 250.000 abitanti, 50 in quelli di oltre 100.000 abitanti e sempre diminuente fino al minimo di 15 nei Comuni con popolazione non superiore a 3.000 abitanti.

Il Consiglio delibera sugli argomenti più importanti propri delPAmministrazione Comunale ed in particolare su: l ’amministrazione del patrimonio e la gestione finan­ ziaria, l ’istituzione e soppressione degli uffici comunali, l ’istituzione e 1 esercizio dei pubblici servizi, l ’esercizio della facoltà regolamentare etc.

Il Consiglio Comunale è eletto dai cittadini del Comune.

Sono eleggibili gli iscritti nelle liste elettorali di qualsiasi Comune, purché sap­ piano leggere e scrivere. Sono esclusi coloro che ricoprono un incarico che è considerato incompatibile con la carica di consigliere : ad esempio gli ecclesistici, i funzionari governativi che hanno vigilanza sul Comune, g li impiegati e salariati del Comune, coloro che hanno rapporti di interesse col Comune etc.

Le elezioni si effettuano attraverso il sistema dello scrutinio di lista e del voto limitato: attraverso tale sistema si ha la formazione di una maggioranza rilevante e nel contempo si permette una rappresentanza sia pure non proporzionale delle minoranze.

b) L a Giunta, eletta dal Consiglio Comunale e nel suo seno, è composta da un numero di membri (assessori) variabili da due a quattordici. E ’ presieduta dal Sindaco. E ’ l’organo esecutivo delle delibere del Consiglio ed ha facoltà di sostituirsi ad esso nei casi urgenti.

c) I l Sindaco, eletto dal Consiglio Comunale nel suo seno. E ’ il capo della Amministrazione Comunale e rappresenta il Comune, firma tutti i provvedimenti che emanano dal Comune, presiede il Consiglio e la Giunta, sovraintende agli uffici. Il Sin­ daco può delegare ai singoli assessori di presiedere ad un ramo dell’Amministrazione Comunale.

Queste sono le funzioni del Sindaco quale capo dell’Amministrazione Comunale. Lo Stato, però, svolge attività amministrative anche nell’ambito della circoscrizione comunale e a tal fine si avvale dell’opera del Sindaco. Per lo svolgimento di tali fun­ zioni statali il Sindaco assume le vesti di « Ufficiale di Governo ». A tale titolo è tenuto a vigilare su quanto può interessare l ’ordine pubblico, a esercitare funzioni sanitarie, a tenere i registri di Stato Civile, a registrare le nascite e le morti, a cele­ brare i matrimoni, a compilare le liste elettorali. Quale « Ufficiale di Governo » il Sindaco è gerarchicamente dipendente dal Prefetto, il quale può dargli ordini ed istru­ zioni e può prendere provvedimenti nel caso che il Sindaco non ottemperi ai suoi doveri.

Invece, quale organo del Comune, egli è indipendente dalle autorità governative. F ra gli organi del Comune è da comprendersi il Segretario Comunale, che è, invece, un semplice funzionario dello Stato, nominato alla carica in seguito a pubblico concorso. E gli ha il compito di dirigere gli uffici comunali e per le sue funzioni è alle dirette dipendenze del Sindaco, del quale deve eseguire gli ordini. Tutti gli altri impie­ gati addetti agli uffici del Comune, pur dipendendo dal segretario comunale, non sono dipendenti statali, ma impiegati del Comune.

Controlli dello Stato

Il Comune è libero di amministrarsi in modo autonomo, purché operi nei limiti fissati dalla legge. Lo Stato controlla l’attività dei Comuni a mezzo del Prefetto e della Giunta Provinciale Amministrativa.

Il Prefetto controlla se gli atti dei Comuni sono legittim i, cioè se sono conformi alle leggi vigenti. La Giunta Provinciale Am m inistrativa controlla le più importanti deliberazioni deH’Amministrazione Comunale per stabilire se sono opportune. Le deli­

berazioni per cui è ammesso il controllo della Giunta sono stabilite tassativamente dalla

legge.-La Giunta Provinciale Am m inistrativa si compone del Prefetto, del Vice-Prefetto ispettore, di due Consiglieri di Prefettura, del Ragioniere Capo della medesima, del­ l’Intendente di Finanza e di quattro cittadini eletti dal Consiglio Provinciale.

Funzioni del Comune

Le più importanti funzioni del Comune sono :

__ I servizi per la costruzione e la manutenzione delle opere pubbliche che, in modo particolare, curano le strade comunali, le piazze, i ponti, g li edifici pubblici, i giardini, i mercati, i macelli.

—■ I servizi di assistenza e beneficenza, consistenti nel pagamento delle spese di spedalità dei malati poveri, nel pagamento delle spese di ricovero per gli invalidi al lavoro, nel contributo alle spese per il mantenimento degli esposti. L ’assistenza agli indigenti viene attuata tramite l’Ente Comunale di Assistenza (E G A ), il quale ha amministrazione autonoma ed usufruisce per la sua attività di fondi erogati dallo Stato.

— La costruzione e la manutenzione degli edifici scolastici. — La tenuta dei registri di stato civile.

—- La vigilanza igienica e l’assistenza sanitaria. La prima è esercitata a mezzo dell’Ufficio Sanitario, la seconda consiste nell’organizzazione della condotta medica e ostetrica e nella somministrazione gratuita dei medicinali.

— Funzioni di polizia esercitate attraverso l ’emanazione di regolamenti di Poli­ zia urbana, Polizia rurale ed edilizia. L ’osservanza dei regolamenti è assicurata mediante contravvenzioni.

__ Gestione di alcuni servizi comunali, ad esempio: l ’illuminazione pubblica, la nettezza urbana, la fornitura di acqua e di gas, ecc.

Attività facoltative

Il Comune, qualora la situazione finanziaria sia soddisfatta, può intraprendere quelle attività che ritenga necessarie per il benessere dei cittadini. Ad esempio, l’isti­ tuzione di biblioteche comunali, di scuole d’arte e mestieri, di scuole di musica, la costruzione di bagni, ecc.

Condotte mediche ed elenco dei poveri

L ’assistenza sanitaria ai poveri del Comune viene esercitata dal medico comu­ nale. Se l’opera di un solo medico non è sufficiente, il Comune pensa a nominarne altri in numero sufficiente. Ogni medico comunale ha un suo territorio di competenza che viene chiamato condotta medica.

Hanno diritto all’assistenza sanitaria ed alla distribuzione gratuita dei medicinali i poveri del Comune che sono compresi in un elenco che viene reso pubblico ogni anno.

Sono iscritte nell’elenco le persone bisognose che ne fanno domanda e le cui condizioni economiche sono state esaminate dal Sindaco o da una Commissione da lui nominata. L e condizioni economiche per essere ammessi a ll’assistenza sanitaria non sono le stesse per ogni Comune, ma variano e sono fissate dagli amministratori secondo le possibilità finanziarie del Comune.

Domicilio di soccorso

Si intende per domicilio di soccorso l ’appartenenza di una persona ad una deter­ minata comunità territoriale a cui, in caso di indigenza, spetta l ’opera dell’assistenza. Il domicilio di soccorso è diverso dalla residenza e per acquistarlo si richiede, in genere, la dimora in una località per almeno tre anni. Il Comune è tenuto a pagare le spese di ospedale, le spese di ricovero per inabili al lavoro e parte delle spese per il mantenimento degli esposti per i cittadini che abbiano conservato il domicilio di soccorso nel Comune, anche se essi abbiano usufruito di queste prestazioni in altri Comuni.

Scuole comunali

Un tempo faceva carico ai Comuni l ’organizzazione delle scuole elementari: ora l’amministrazione delle scuole dipende dallo Stato, che l’attua attraverso il Ministero della Istruzione Pubblica ed i Provveditorati agli Studi. A i Comuni spetta il compito della costruzione e manutenzione degli edifici scolastici e l ’onere finanziario relativo agli stipendi del personale di servizio e di segreteria, alla fornitura dell’acqua, alla illuminazione e al riscaldamento. Le stesse spese devono sostenere i Comuni nel cui territorio sorgono scuole medie, fatta eccezione per gli stipendi del personale di ser­ vizio, che sono a carico dello Stato.

Servizi pubblici

Alcuni servizi pubblici, quali il trasporto di persone, l ’illuminazione pubblica, gli acquedotti, la distribuzione del gas, gli stabilimenti di bagni, la pulizia delle strade e la raccolta delle immondizie hanno assunto un grande sviluppo, in particolare nei grandi Comuni.

Questi servizi possono essere appaltati a privati imprenditori, o gestiti direttamente dal Comune. In questo secondo caso, quando l ’importanza del servizio lo richiede, il Comune può costituire apposite aziende, dette aziende municipalizzate, che sono fornite di organi propri ed hanno un’amministrazione distinta da quella dei Comune. Se l’azienda ha degli utili, questi devono essere versati al Comune, se viceversa ha delle perdite, il Comune deve rimborsarle.

Case popolari

I Comuni sono autorizzati a stanziare somme per sovvenzionare la costruzione di case popolari ed economiche ed a contribuire al pagamento degli interessi sui mutui contratti dagli enti preposti alla costruzione di case popolari. Sono anche autorizzati a cedere per la costruzione di case popolari terreni propri o espropriati, gratuitamente od a prezzo di costo, ovvero mediante corresponsione di un canone per un dato numero di anni o perpetuo. La legge autorizza altresì i Comuni a provvedere direttamente alla costruzione delle case in questione.

Usi civici

P er antica consuetudine in alcuni luoghi esiste una forma speciale di demanio comunale detto « uso civico », che consiste per lo più in terreni e boschi, sui quali la popolazione del Comune, o di determinate frazioni, ha diritto di raccogliere legna, fieno e di fa r pascolare il bestiame.

Consorzi di Comuni

I Comuni che non dispongono dei mezzi per raggiungere i loro fini possono associarsi ad altri Comuni allo scopo di dividere le spese di gestione di determinati servizi. L ’associazione di vari Comuni si chiama Consorzio. Una delle form e più note di Consorzio è quella che ha lo scopo di gestire i servizi medici ed ostetrici: il medico e l’ostetrica assunti dal Consorzio prestano la loro opera a favore dei cittadini dei Comuni consorziati.

Notizie statistiche

I Comuni italiani ammontano a 7871, oltre i 6 della Zona A di Trieste. La regione che ne ha un numero maggiore è la Lombardia con 1476, la regione che ne ha meno è la Val d’Aosta con 74.

II Comune più popoloso è Roma con 1.657.000 abitanti; segue Milano con 1.260.000 e Napoli con 1.011.000 (dati provvisori del censimento 1951). La densità maggiore si ha a Napoli con 1777 abitanti per chilometro quadrato; quella minore a Nuoro con 35 abitanti per chilometro quadrato.

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