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Anche se nel Bilancio di missione della Fondazione Vodafone Italia esaminato, manca la relazione sociale, e di conseguenza le Proposte di miglioramento per il futuro, non s

PRATICO La Fondazione

C) INDICE DI INCIDENZA DEGLI ONERI DI SUPPORTO SUGLI ONERI TOTAL

2) Anche se nel Bilancio di missione della Fondazione Vodafone Italia esaminato, manca la relazione sociale, e di conseguenza le Proposte di miglioramento per il futuro, non s

può dire che la Fondazione non si sia adoperata per fornire informazioni sugli obiettivi di miglioramento su cui, trasformandoli in progetti, indirizzare gli sforzi della futura gestione. Dal sito web www.fondazionevodafone.it si può constatare che per il biennio 2013/2015 la Fondazione finanzierà progetti che:

- sviluppino tecnologie che aiutino a superare disagi e proteggere le persone in difficoltà, come anche a superare le barriere digitali (fra generazioni, nella gestione degli enti non profit, etc.);

- sostengano le imprese per le attività sociali anche trasferendo competenze manageriali a vantaggio delle organizzazioni e progetti finanziati;

La Fondazione opererà con le finalità di mettere a disposizione l'esperienza maturata dell'azienda fondatrice nell'utilizzo e sviluppo di sistemi tecnologici di comunicazione a favore del sociale; di prevedere nei progetti modalità di coinvolgimento attive, oltre che della comunità di riferimento e delle istituzioni, anche dei membri della Vodafone Community (clienti, dipendenti, ecc); di promuovere innovazione tramite lo sviluppo di imprese sociali. La Fondazione attingerà dal proprio background di conoscenze manageriali e di esperti nei vari campi e valuterà forme innovative di partecipazione all'investimento sociale diverse dalla semplice erogazione.

CONCLUSIONI

La recente evoluzione del ruolo svolto dalle aziende ha comportato il riconoscimento di una dimensione sociale della loro attività, che si affianca e si integra con i profili economici, finanziari e competitivi dell’azienda. Fino a qualche decennio fa, si riteneva sufficiente comunicare esclusivamente i dati relativi all’andamento economico e finanziario della gestione, perché queste erano le informazioni richieste da quanti avevano interessi nelle aziende. Oggi esiste un interesse generale, che si manifesta non solo come la somma delle aspettative delle singole persone che con l’azienda intrattengono rapporti diretti, ma anche come interesse della collettività. Le imprese si devono fare carico di diversi tipi di responsabilità, che vanno oltre i risultati puramente economici. La Responsabilità Sociale d’Impresa, quindi, diventa un obiettivo

da raggiungere al pari del profitto, per aumentare la competitività delle aziende incrementando il loro sviluppo. Essere socialmente responsabili significa attuare azioni che permettano alle imprese di accrescere il loro valore come “istituzioni sociali”, rafforzando la loro identità, migliorando la qualità totale e promuovendo le relazioni con

gli stakeholders.

Negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi da parte di organismi a livello comunitario e a livello di governi nazionali, allo scopo di definire delle linee guida per l’applicazione della RSI, segno che l’esigenza di un orientamento sociale nelle attività

delle imprese era forte ed indispensabile.

Sono numerosi gli strumenti della Responsabilità Sociale che sono stati proposti ed applicati dalle imprese: i codici etici, le norme della famiglia delle ISO, ma meritano un

particolare riguardo soprattutto il Bilancio sociale.

Lo scopo principale del presente lavoro è stato quello di verificare, attraverso l’analisi di un caso empirico, l’applicazione della responsabilità sociale nel settore non-profit. La responsabilità sociale suggerisce al non profit di interrogarsi sui modelli di gestione e sugli investimenti che servono per differenziarsi all’interno di un mercato in cui una serie di attori con cultura e struttura differente si troveranno a competere. La responsabilità sociale nelle organizzazioni no-profit, viene ricondotta alla sua capacità di perseguire in modo efficace ed efficiente la propria mission istituzionale nel rispetto di criteri di qualità, di inclusione e di reciproco riconoscimento degli interessi di tutti gli stakeholders. Anche per le organizzazioni no-profit esiste però una responsabilità che si estende oltre la mission per il perseguimento della quale l’organizzazione è stata costituita. Condividendo tale impostazione, emerge nelle organizzazioni no-profit un finalismo aziendale il cui cuore è costituito da una “mission strettamente giuridico- istituzionale” che costituisce la ragione per cui un’organizzazione è stata istituita ed è retta, a cui si legano sinergicamente altri obiettivi, non strettamente riconducibili allo scopo costitutivo, ma altrettanto importanti per ottenere la necessaria legittimazione ad operare. Tale “meritorietà” è strettamente connessa alla coerenza tra finalità dichiarate ed

attività effettivamente poste in essere.

comunicare, in termini economici e sociali, con una pluralità di “pubblici” variamente composti e interessati, secondo un linguaggio capace di:

- rendere evidente la missione solidaristica perseguita;

- dimostrare i momenti decisionali ed operativi attraverso i quali si definiscono i percorsi strategici implementati;

- qualificare e quantificare gli esiti dei percorsi scelti illustrandone i livelli dei risultati raggiunti;

- confermare/ ridefinire, attraverso l’analisi dei risultati raggiunti, mission e posizionamento strategico.

Le motivazioni che spingono ad agire conformemente al criterio di responsabilità sociale fanno leva sull’aspetto reputazionale. Affinché il meccanismo della reputazione possa partire, e tramutarsi in vantaggio competitivo, deve esserci il committment dell’organizzazione, oltre ad essere verificabile e quindi osservabile. Le organizzazioni non profit devono costruire una relazione di fiducia anche attraverso gli strumenti della comunicazione sociale e della trasparenza nei confronti dei diversi stakeholders.

La possibilità di informare gli stakeholder sul reale perseguimento delle condizioni di efficacia sociale ed efficienza gestionale attraverso parametri ed indicatori chiari e comprensibili assume infatti rilevanza strategica in quanto dal consenso sociale consegue l’ottenimento delle fonti di finanziamento a titolo gratuito, necessarie, in molti casi, a permettere all’organizzazione no-profit di sopravvivere ed autosvilupparsi.

D’altronde “La solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai ”94.

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