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La famiglia dei mullidea comprende pesci di piccola taglia, con il corpo leggermente compresso, con faccia ventrale dell’addome e del ventre che risultano piatti.

L’ occhio è situato vicino al profilo dorsale, e le sue proporzioni relative dell'occhio e del muso variano durante la crescita.

La bocca è piccola e leggermente protetta da due spessi bargigli situati sul mento che possono piegarsi sulla gola in un solco mediano. Presentano due alette dorsali ben separate, la prima ha 7-8 spine, la seconda ha 1 colonna vertebrale e 7-8 raggi mediani. le scaglie relativamente grandi sono leggermente allungate, molto decidue. La

colorazione si presenta viva nella quale sono predominanti toni rossi e gialli.

Figura 9 - Immagine di Mullidea ripresa da (FAO volume 2 vertebrati)

Sono pesci demersali in acque costiere, su fondi sabbiosi o fangosi, in mari caldi e temperati. i bargigli trasportano organi sensitivi tattili e gustativi usati per la ricerca di alimenti che sono costituiti principalmente da piccoli invertebrati bentonici. Vivono isolati o in gruppi. Vengono considerati pesci di grande importanza commerciale per il consumo umano (FAO volume 2, 1987).

Mullus barbatus Linnaeus, 1758

Nomi vernacolari: Fao: An – Red mullet; ES – Salmonete de fango; Fr – Rouget-barbet vase.

I caratteri distintivi: sono rappresentati da un corpo moderatamente compresso con testa corta; un paio di spessi bargigli sotto il mento, la loro lunghezza è minore o uguale a quella delle alette pettorali; opercolo senza spina; muso si presenta corto e molto brusco. All’interno della cavità boccale troviamo piccoli denti villiformi nella mascella inferiore. Mentre la mascella superiore si presenta senza denti.

Alcuni denti sono presenti sulla volta boccale. Sull’addome la prima pinna dorsale ha 8 spine, di cui la prima molto piccola, la seconda pinna con 1 spina e 8 raggi morbidi. La pinna anale con 2 spine e 6 o 7 raggi morbidi con grandi scaglie poco aderenti, 31a 35 sulla linea laterale.

La colorazione: si presenta rosa, senza la presenza di macchie sul corpo o sulle pinne. Per quanto riguarda la taglia essa risulta essere massima a 30 cm con una taglia media compresa tra i 10 ai 20cm nel mar nero taglia media tra risulta essere compresa tra gli 8 e i 12 cm

Habitat e biologia: Sono pesci demersali ovvero nuotano attivamente ma si trattengono nei pressi del fondale sul quale o nei pressi del quale trovano nutrimento in particolare su fondali sabbiosi fangosi e ghiaiosi che si estendono dai 10 fino ai 500 metri di profondità. Pesce gregario, raggiunge la maturità sessuale a 15 cm (due anni di età le femmine mentre i maschi raggiungono la maturità sessuale a 14 cm (a partire da un anno) Si riproduce durante la primavera, quando gli adulti si spostano per la riproduzione in acque meno profonde del solito.

Dalle uova nascono larve che raggiungeranno i 4-5 cm (stadio giovanile), durante queste fasi viene svolta una vita pelagica; il pesciolino è privo di barbigli, molto allungato e di colore azzurro-argenteo. Quando raggiungono alcuni cm di lunghezza si spostano verso le acque basse costiere, spesso in vicinanza delle foci e iniziano a vivere sul fondo. Sempre in questo periodo di vita la livrea da azzurra passa al rosa rosso dell'adulto. Nell'inverno successivo infine migrano a profondità maggiori.

Areale di diffusione: diffuso in tutto il mediterraneo e mar Nero nell’ atlantico orientale, dalla Scandinavia fino al Senegal.

Figura 11 - Areale di diffusione Mullus barbatus nel Mediterraneo ripreso e rielaborato da FAO volume 2 invertebrati

Pesca ed utilizzazione: pescato attraverso una pesca semi- industriale, artigianale e sportiva, metodi che prevedono una specifica attrezzatura che varia da un equipaggiamento con sciabiche da spiaggia, reti da traino e reti da posta inferiori, reti da pesca, pesca a mano e pesca subacquea. Specie regolarmente presente sui mercati

del Mediterraneo occasionalmente e più raramente nel mar Nero, è commercializzato come fresco refrigerato congelato e sotto sale (FAO, 1987).

15.2 Citharidae

Figura 12 - Immagine di Citharidae tratto da (FAO,1987 volume 2 vertebrati)

I Citharidae sono una famiglia di pesci ossei appartenenti all'ordine Pleuronectiformes. Distribuzione e habitat: Questa famiglia è diffusa soprattutto nell'Oceano Indiano e nella parte occidentale dell'Oceano Pacifico. La specie Citharus linguatula è presente nell'Oceano Atlantico orientale tra il Portogallo e l'Angola, compreso il mar Mediterraneo.

Vivono su fondali sabbiosi del piano infralitorale e del piano circalitorale, raramente più in profondità.

Descrizione: Si tratta di pesci piatti e come tali presentano corpo asimmetrico e molto appiattito, con entrambi gli occhi sullo stesso lato. Sono abbastanza simili ai Bothidae come Lepidorhombus whiffiagonis o Arnoglossus laterna ma si possono distinguere per le grandi scaglie che sono assenti o piccole nei Bothidae. Gli occhi sono di solito sul lato sinistro.

La linea laterale è presente su entrambi i lati del corpo. Nelle pinne ventrali c'è un raggio spinoso che è assente nei Bothidae.

La pinna dorsale è lunga e inizia anteriormente agli occhi.Hanno piccole dimensioni, raramente raggiungono i 30 cm. Si catturano con reti a strascico, reti da posta e lenze di vario tipo ma non hanno grande importanza commerciale.

Citharus linguatula (Linnaeus,1758)

Altri nomi scientifici ancora in uso: Citharus macrolepidotus (Bloch, 1787)

Figura 13 - Immagine di Citharus linguatula tratta da (FAO, 1987 volume 2 vertebrati)

La linguattola (Citharus linguatula) è un pesce di mare della famiglia Citharidae.

Distribuzione e habitat: Il suo areale comprende l'intero mar Mediterraneo e l'Oceano Atlantico orientale tra il Portogallo e le coste africane.

È comune nei mari d'Italia.Abita fondi molli, con una netta preferenza per i sedimenti a granulometria più sottile come i fanghi piuttosto che la sabbia.

Si trova a profondità tra 5 e 300 m ma è comune soprattutto tra 20 e 150 m.

Il regime alimentare della linguattola, esendo un predatore, è costituito principalmente da piccoli pesciolini e da gamberetti.

Areale di diffusione: mar mediterraneo e anche atlantico orientale, dal Portogallo all’Angola.

Figura 14 - Areale di diffusione (Chitarus linguatula) nel mediterraneo ripreso e rielaborato da (FAO,1987 volume 2 vertebrati)

Descrizione: Il primo carattere che salta all'occhio (oltre al caratteristico aspetto da pesce piatto) è il muso lungo ed appuntito con bocca grande, obliqua e con la mandibola che sporge visibilmente; all'estremità porta una piccola punta rivolta verso il basso. Gli occhi sono sul lato sinistro del corpo e sono molto vicini, il superiore è spostato leggermente in avanti. I denti sono robusti e ben visibili. Le squame sono grandi, caduche. La pinna dorsale è lunga, ha inizio all'altezza dell'occhio superiore ed arriva fino al peduncolo caudale, la pinna anale è opposta e più corta. Le pinne pari, di modeste dimensioni, sono asimmetriche: la pinna pettorale sinistra è più lunga della destra e la pinna ventrale sinistra è applicata più anteriormente della destra. La pinna caudale ha bordo posteriore convesso, con una piccola punta centrale. Il colore del lato oculare è grigio sabbia, con una o due paia di macchie scure alla base delle pinne anale e dorsale, nella parte posteriore. Il lato cieco è depigmentato. Misura fino a 25 cm.

Alimentazione: Caccia crostacei e pesciolini dei quali si nutre

Pesca: Si trova comunemente nel pescato delle reti a strascico ma non ha valore commerciale. Finisce spesso nel misto per la frittura di paranza (FAO)

15.3 Classe delle oloturie “oloturie cocomeri del mare”

Le oloturie sono animali a forma di salciccia, possiedono bocca e ano situati alle due estremità. La bocca si presenta contornata da una corona di tentacoli e al contrario di altri echinodermi il dermascheletro si riduce a delle piccole placche isolate (spuntoni), che si trovano collocate dentro lo strato dermico della pelle. il corpo delle oloturie può essere cilindrico a forma di prisma depressa ovoidale o vermiforme la forma varia a seconda se è contratta o meno.

La simmetria bilaterale che si traduce esteriormente con la presenza di poli anteriori(orale) e posteriori (aborale) è nascosta dalla disposizione di cinque zone radiali e ambulacrali che si alternano con cinque zone interradiali o interambulacrali che si estendono longitudinalmente dalla bocca all’ano. Le zone ambulacrali sono anche chiamate raggio. Tre di questi raggi (trivium) sono situati sul lato ventrale che può essere leggermente schiacciato e formare una suola, mentre le altre due (bivium) sono poste sul lato dorsale. La bocca e l’ano sono terminali e sub terminali sul lato dorsale o ventrale.

Una corona di dieci fino a 30 tentacoli di dimensioni uguali è disposta a cerchio intorno alla bocca. Le Oloturie hanno una sorta di barriera o di ombrello (con una rosata di lobi alla loro estremità) con ramificazioni primarie e secondarie, piumose (con dei prolungamenti sui due lati) o con un piccolo numero di prolungamenti a forma filiforme alla loro estremità. I tentacoli sono dei tubi ambulacrali o pori modificati e possono quindi essere più o meno dilatati.questi pori sono o sparpagliati su tutta la superficie dell’animale oppure disposti in ranghi più o meno regolari lungo il raggio; possono mancare in alcune specie. I pori dorsali sono spesso conici, senza ventose e sono chiamati papille. Il tegumento è normalmente spesso e duro. La forma degli spuntoni dermici è spesso variabile e può essere usata come carattere di determinazione della specie.

Figura 15 - Immagine rappresentativa di un Oloturia ripresa da( FAO, 1987 volume 1 invertebrati)

Sotto il tegumento si trova uno strato di muscoli circolari interrotti da cinque bande muscolari longitudinali potenti, situati lungo il raggio. In mole oloturie si trovano potenti muscoli retro attori fissati ad un anello calcareo peri-esofageo composto in generale da 5 placche attorno alla laringe che permettono di retrarre la parte anteriore dell’animale. Come per gli orsini il corpo delle oloturie con posto da una grande cavità celomatica piena di liquido. Il tubo digestivo è lungo più o meno arrotolato e fissato alla parete del corpo attraverso dei mesenteri (piega del peritoneo che riveste la cavità celomatica). La parte posteriore o cloaca è una delle strutture più caratteriste delle oloturie, può essere considerevolmente allungata da dei muscoli fissati alla parete del corpo che permettono cosi l’entrata e l’uscita di una quantità d’acqua considerevole. La cloaca ricopre un ruolo respiratorio importante e può in numerose specie sviluppare delle escrescenze arborescenti di grosse dimensioni chiamate polmoni o organi arborescenti; questi organi hanno anche importanti funzioni idrostatiche e di escrezione. In molte specie dell’ordine Aspidochirotida si trova alla base di questi

polmoni un numero variabile di tubuli appiccicosi biancastri, rosei o rossastri, chiamati organi di Cuvier, che possono essere staccati ed evacuati dall’ano grazie alle contrazioni del corpo, sono delle armi di difesa grazie alle quali le oloturie intrappolano gli animali o gli oggetti che le disturbano, questi organi sono facilmente rigenerabili

Figura 16 - Rappresentazione dell’anatomia di un’oloturia ripresa da FAO volume invertebrati

Il sistema acquifero è formato da un annello periesofageo che comunica con i cinque canali radiali, le vescicole del poli, i canali tentacolare il canale della sabbia. Quest’ultimo termina normalmente con un madreporite interno situato nella cavità celomatica. I canali tentacolari penetrano nei tentacoli boccali e sono moniti di ampolle relativamente grandi; i canali radiali si dirigono all’indietro lungo dei raggi e danno dei diverticoli per i pori.

Al contrario degli altri echinodermi le gonadi delle oloturie non hanno una disposizione radiale. c’è un solo organo riproduttore situato sotto la zona inter-radiale medio dorsale e formato da tubi semplici o rami disposto in uno o due fasce. Il gonoporo è semplice o doppio si apre dorsalmente tra i tentacoli boccali o leggermente all’indietro. La fecondazione è esterna e le larve auricularia sono plantoniche fino alla loro metamorfosi in giovani larve bentoniche.

Nonostante gli ordini e qualche famiglia di oloturie siano più o meno facilmente riconoscibili, l’identificazione delle specie è spesso difficile ed necessaria spesso la dissezione dell’animale e l’esame degli spuntoni al microscopio. Le caratteristiche esterne, ad eccezione del colore in certi casi, sono poco attendibili a causa della grande variabilità nelle forme di questi animali. Le identificazioni errate sono dunque relativamente frequenti nella letteratura.

Le oloturie sono degli animali bentonici tipici e poche specie sono in grado di nuotare; si spostano soprattutto grazie alle contrazioni dei loro muscoli circolari e longitudinali, Con il loro pori e qualche volta con i loro tentacoli. Sono per la maggior parte microfagi e utilizzano i loro tentacoli per reperire il cibo (protozoi, diatome e detriti sul fondo); i limovori ingeriscono in generale grandi quantità di sabbia e fango. se stimolati, questi

animali si contraggono, modificando fortemente la loro forma; degli stimoli molto forti provocano l’espulsione (e la perdita) di viscere attraverso l’ano o più raramente dalla bocca; come gli organi di Cuvier, le altre viscere vengono rigenerate in fretta.

Le oloturie possono essere trovate in tutti i mari, dalle zone del litorale alle grandi profondità, oltre 8000m. Nel mediterraneo sono conosciute attualmente 37 specie appartenete a 9 famiglie e 5 ordini. Molte oloturie hanno un grande valore commerciale nella regione indo-pacifica per la preparazione di un prodotto chiamato trepang, solamente qualche specie appartenente alle due famiglie Holothuriidae e Sticopodida e sembrano essere occasionalmente utilizzate nel Mediterraneo (Spagna Francia Turchia) per l’esportazione. La parte commestibile del corpo è la parete spessa. Il trepang è preparato seccando e affumicando questa parete dopo aver eviscerato l’animale. Dopo seccato e indurito è tagliato in piccoli pezzi e cotto fino a diventare una massa gelatinosa (FAO, 1987).

Holothuriidae

Presentano tentacoli boccali: da 18° al 30; sono presenti ampolle tentacolari. le gonadi sono rappresentate da una semplice fascia di tubuli situata a sinistra del mesenterio dorsale.l’organo arborescente sinistro è circondato da una rete di tessuto lacunare. Spesso sono presenti organi di Cuvier. In molte specie i pori sono sparsi su tutto il corpo; quegli sulla regione dorsale sono modificati in papille. Le specie di questa famiglia vivono nelle zone di litorale o nelle acque poco profonde su diversi tipi di fondi le specie più grandi sono spesso associate ai pesci del genere Carapus e molte specie esotiche (per esempio Holothuria Edulis ) sono utilizzate per preparare il trepang.Nel Mediterraneo se ne trova un solo genere e almeno una specie , Holothuria Tubulosa è usata come alimento nella zona.

Caratteristiche delle specie della zona: spuntoni fortemente ridotti; tegumento liscio, organi di Cuvier molto sviluppati colore generalmente nero con appendici bianche

Holothuria forskali(Delle Chiaje, 1823)

Figura 17 - Rappresentazione di Holothuria forskali ripresa (FAO, 1987 volume invertebrati)

Holothuria forskali (Delle Chiaje, 1823) è una specie del genere Holothuria della famiglia Holothuriidae.

Inoltre nel Mediterraneo e nelle aree costiere della Toscana e presente anche un’altra specie di Holothuria che abbiamo utilizzato nel nostro lavoro questa è rappresentata dall’ Holothuria tubulosa come rappresentato in Figura 18.

Figura 18 - Esemplare di Holothuria tubulosa (FAO, 1987 volume invertebrati)

Habitat e distribuzione: Mar Mediterraneo e Oceano Atlantico orientale.

Descrizione: Viene chiamato comunemente "Cetriolo di mare a punte bianche" per la somiglianza che presenta l'aspetto di questo animale con un cetriolo e per avere sempre la papille bianche (caratteristica che ha in comune con il congenere Holothuria poli). Il corpo è cilindrico con alcuni elementi calcarei distribuiti in modo irregolare sul derma altrimenti molle. La bocca presenta tentacoli con funzioni meccaniche e sensorie. Questa specie si caratterizza per avere il corpo di colore nero o, meno di frequente, bruno-verde o giallo ma sempre con le papille di colore bianco. All'estremità delle papille c'è di norma un piccolo puntino nero. Di norma la parte ventrale dell'animale presenta sfumature gialle. Raggiunge 25 cm di lunghezza massima. Quando si sente minacciata, emette dei lunghi filamenti appiccicosi di colore bianco o roseo detti Tubi di Cuvier che sono presenti in molte specie appartenenti a questa famiglia.

Alimentazione: Si alimenta ingerendo enormi quantità di sabbia e fango dalle quali trae il nutrimento.

Specie affini: Nel Mediterraneo vivono altre sei specie di Holothuria: Holothuria

tubulosa, Holothuria helleri, Holothuria impatiens, Holothuria mammata, Holothuria poli, Holothuria sanctori.

15.4 Octopodidae

Polpi e piovre

Specie di taglia differente (da qualche grammo a più di 20kg) possiede 8 tentacoli con una o due file di ventose sessili

Figura 19 - Immagine relativa ad un Octopodidae (FAO,1987 volume 1)

Unica Famiglia bentonica appartenente al sott’ordine degli Incirrata. Presente in tutti gli oceani e mari dal sotto costa fino ad una profondità di oltre 100m. alcune specie conducono una vita solitaria all’interno di cavità, fra i coralli o tra le alghe o infine all’interno di gusci di molluschi vuoti. Altri sono gregari e si trovano su fondi aperti sabbiosi o fangosi. Le femmine depongono delle uova senza essere ricoperte di gelatina e le covano fino schiusa dei piccoli. Le uova hanno dimensioni varie oscillanti da (2mm a più di 25 mm). I giovani che escono da uova piccole (dimensioni dell’uovo << 10% la lunghezza del mantello passano attraverso una fase plactonica, quelli che escono da uova grandi (>10% la lunghezza del mantello) adottano immediatamente lo stile di vita bentonico e predatorio, cibandosi principalmente di pesciolini e crostacei. Sono riconosciute tre sotto famiglie: Octopodinae, Eledoninae, Bathypolypodinae. Polpi e in una certa misura gli Eledoni, alimentano e riforniscono pescherie. Quantità stimata dalla (FAO nel 1983 di31128 t per le specie della famiglia)

Eledone Moscata (Lamarck,1799)

Figura 20 - Immagine rappresentativa di un Eledone Moscata (FAO, 1987 volume 1)

Altri nome scientifici ancora in uso: Moscardino

Nome vernacolare: FAO: Inglese :(musky octopus) ; Spagnolo( pulpo almizclado); Francese (elédone musquée (poulpe musqué).

Caratteristiche distintive: mantello liscio o finemente granulato. Testa meno larga del mantello braccia più lunghe rispetto all’ Eledone Cirrosa quasi identico. Presenta una ligula corta 1,3% dell’ectocotile. L’estremità delle altre braccia del maschio sono modificate dalla divisone di ventose uni-serie in due file parallele di piccole lame appiattite. Da 11 a 12 lamelle branchiali esterne. La pelle emana un odore moscato. La colorazione è grigia tendente al marrone con grandi macchie nere.

La taglia raggiunge come lunghezza massima 14 cm del mantello nei due sessi (il peso va dai 600 ai 700 grammi).

Habitat e biologia specie bentoniche vive su fondi sabbiosi trai 15 e i 90 metri (fino a 300 metri sulle coste algerine). Vive una vita gregaria. Il periodo di riproduzione va da gennaio a maggio/giugno. Le femmine depongono tra 100 e 500 uova (in acquario), ognuna con una lunghezza da 12 a 16 mm. I giovani animali bentonici dalla schiusa delle uova. L’aspettativa di vita varia dai 15 ai 24 mesi.

Areale di diffusione: Mediterraneo e coste dell’oceano Atlantico.

Pesca ed utilizzo è una specie comune. Pochi dati statistici; viene confusa spesso con

l’Eledone cirrosa ed altri octopodidei. Pescato sia attraverso la pesca artigianale che in

modi industriali e semi industriali. Viene pescato con reti a strascico reti da posta e infine con il tramaglio. È regolarmente presente sui mercati di quasi tutti i paesi della zona. Viene utilizzato fresco, refrigerato congelato e seccato. È meno apprezzato del

Eledone Cirrosa in certi paesi (FAO,1987).

15.5 Ordine stomatopoda

Termini tecnici e caratteristiche generali

La famiglia delle squillidae comprende animali piccoli e grandi simili a gamberetti e aragoste con dei grandi occhi mobili, una testa o carapace molto corti che rappresentano solamente un terzo del corpo, tre paia di zampe ambulanti, una lunga “coda” appiattita (comprendente i quattro segmenti posteriori toracici e i segmenti addominali) con un ventaglio codale ben sviluppato e grandi zampe raptatorie notevoli (secondo paia di zampe) simili a quelle della mantide religiose.

Delle nove specie di stomatopoda mediterranee solo la Squilla mantis ha un importanza commerciale. Una specie vicina, Oratosquilla Massavensis , di forma e di taglia simile alla squilla mantis, è emigrata dall’oceano indiana e dal mar Rosso attraverso il canale di Suez ed è diventata cosi abbondante presso le coste orientali del mediterraneo che andrebbe considerata come di potenziale interesse commerciale. Gli stomatopoda Mediterranei vivono in tane che abbandonano per cercare nutrimento.

Squillidae Squilla

Stomatopoda di taglia piccola fino a media. corpo depresso; l’angolo posteriore laterale del carapace è arrotondato senza cavità. Presenta delle linee longitudinali nette sui segmenti toracici e su tutti i segmenti addominali. Il sesto segmento addominale presenta sei linee; il telson (sezione terminale dell’addome) presenta una linea netta a metà; almeno quattro sporgenze intermedie tra i denti sub-mediani e intermediani del bordo posteriore del Terson; L’artiglio della zampa raptatoria è di grandi dimensioni con 5 o 6 denti.

Fig 22 - Immagine rappresentativa di una Squilla mantis (Linnaueus 1758) (FAO, 1987 volume 1)

Nomi vernacolari: FAO: inglese (spottail mantis shrimp); spagnolo (Galera ocelada); francese (Squille ocellée).

Caratteristiche distintive: la Squilla mantis appartiene all’ordine degli Stomatopodi (stoma = bocca, podos = piede), cosiddette perché le appendici toraciche concorrono a formare, unitamente a quelle cefaliche, l’apparato boccale.

Presenta cinque paia di zampe mascellari, le seconde trasformate in un organo prensile robusto munito di uncini (pseudo chele o arto reptatorio). Ognuna è costituita da un articolo mobile esterno munito di 6 spine e di una parte interna munita di piccoli denticoli. La loro similarità con le zampe della mantide religiosa gli è valso il nome di Squilla mantis. Il resto delle zampe locomotrici sono sottili e biramate.

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