Non c’è dubbio che la rivoluzione tecnologica e multimedia- le, il protagonismo dell’immagine, la cultura dell’immediatezza e della frammentarietà, la crisi della grandi narrazioni e le con- seguenze della postmodernità hanno modificato l’estetica del XXI secolo e i modi tradizionali di avvicinarsi alla cultura, ispi- rando in gran misura il minimalismo, come principio artistico costruttivo, presente nell’ambito architettonico, pittorico, sculto- reo e letterario (Calvo Revilla 2012: 16-17). Per la sua brevità il microrrelato risulta disponibile ai più svariati formati comuni- cativi (oltre a quello giornalistico): pubblicitario, radiofonico, televisivo, digitale, elettronico, ecc. Il microrrelato si presenta dunque come un crocevia di percorsi tra scrittore e pubblico, tra nuove abitudini di scrittura e nuove abitudini di lettura, tra nuo- ve tecnologie e tradizioni consolidate e si presta, come forse nessun altro genere contemporaneo, a una pratica ludica della letteratura che può coinvolgere una fruizione immediata e/o in- teressata, cioè funzionale ad uno scopo extra letterario. Non è raro trovare concorsi di microrrelatos online, oltre che in perio- dici e riviste letterarie, anche nei social network, o promossi da case cinematografiche o da altri tipi di associazioni commerciali che cercano con questi tipi di eventi un legame con il cliente (González Ariza 2012: 96).
Il boom del microrrelato è segnalato, oltre che dalla quantità degli studiosi coinvolti8, anche dall’impegno di diverse case edi- trici che hanno compiuto scelte strategiche commerciali inve- stendo sul racconto e in particolare sul racconto iperbreve: Me-
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Sono stati numerosi i congressi di importanza internazionale sul micror- relato ispanico negli ultimi quindici anni: Messico, 2000, Salamanca 2002, Poitiers 2004, Valparaíso 2004, Buenos Aires 2006, Neuchâtel 2006, Valla- dolid 2006, Tucumán 2007, Málaga 2008. Recentemente, inoltre, sono appar- se raccolte monografiche di saggi critici, come quelle di David Roas (2010) e di Ana Calvo Revilla e Javier de Navascués (2012).
noscuarto, Páginas de Espuma, Paréntesis, Hipálage, la recente Colección Micromundo della casa editrice Thule. Negli ultimi anni, sempre nell’ambito ispanico, vari autori hanno ricevuto premi letterari per composizioni di microrrelatos: Andrés Ibáñez (premio Vargas Llosa), José María Merino (premio Sa- lambó), mentre proliferano concorsi, premi letterari e laboratori specifici su tale genere narrativo.
Importantissime sono le antologie che hanno influito deci- samente nella crescita, espansione e canonizzazione del genere. Forse l’antologia che ha anticipato la successiva diffusione del microrrelato e che ha avuto quindi il ruolo di iniziatrice è stata quella di Antonio Fernando Ferrer, La mano de la hormiga. Los cuentos más breve del mundo y de las literaturas hispánicas (1990). L’antologia che invece ha inaugurato la nuova tendenza, col nuovo secolo, è senz’altro quella di Clara Obligado, Por fa- vor, sea breve: antología de relatos hiperbreves (2001), che ha avuto un successo enorme e ha svolto il ruolo di detonatore.
È importante, inoltre segnalare le antologie preparate da Mi- guel Díez, Antología de cuentos e historias mínimas (siglos XIX y XX) (2002), da Lauro Zavala, Cartografías del cuento y la mi- nificción (2004) e da Neus Rotger y Fernando Valls, Ciempiés. Los microrrelatos de “Quimera” (2005), basata quest’ultima sui testi apparsi nella rivista Quimera la quale, nel 2003, aveva aperto una sezione apposita per i microrrelatos. Interessante è anche il contributo offerto dallo scrittore e studioso argentino David Lagmanovich con la sua antologia La otra mirada. Anto- logía del microrrelato hispano (2005) che include testi di autori spagnoli e ispanoamericani dei secoli XX e XXI. Fondamentale per ciò che concerne la sistematizzazione del genere e la sua evoluzione durante tutto il passato secolo e in questi primi anni del nuovo è l’antologia di Irene Andrés-Suárez, Antología del microrrelato español (1906-2011). El cuarto género narrativo (2012), che stabilisce in maniera perentoria, nonostante il disac- cordo di alcuni9, ciò che appare anche nel sottotitolo: il micror-
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David Roas sostiene che il microrrelato non è un genere autonomo di- verso dal racconto, ma una delle variazioni subite dal racconto negli ultimi anni, specialmente da quando Poe ha investito sull’intensificazione della bre- vità (Roas 2012: 53-54). Sulla stessa linea si trova Francisco Álamo che af-
relato come quarto genere narrativo (che si aggiunge, quindi, al romanzo, al romanzo breve e al racconto). Interessante è la va- rietà di autori che questa antologia presenta, segnaliamo tra gli altri: Juan Ramón Jiménez, Ramón Gómez de la Serna, Federi- co García Lorca, Luis Boñuel, Pío Baroja, Ana María Matute, Max Aub, Ignacio Aldecoa, Alfonso Sastre, Fernando Arrabal, Francisco Ayala, Álvaro Cunqueiro, ecc., per arrivare (passando per Millás e Zúñiga) a numerosi giovani e giovanissimi degli anni più recenti. I testi che la curatrice ha scelto sono tutti ap- parsi almeno una volta in un libro. Volutamente Andrés-Suárez ha evitato di selezionare testi direttamente da siti Internet. È ba- sata invece interamente sul web la recente antologia di Rosana Alonso e Manuel Espada, De antología: la logia del microrrela- to (2013) di cui si discuterà più avanti.
Esistono, infine, numeri monografici di riviste autorevoli come quello di Ínsula del 2008. Riviste che si dedicano esclusi- vamente al microrrelato come la rivista elettronica dall’ambi- zioso e suggestivo titolo: Internacional Microcuentista. Revista de microrrelatos y otras brevedades, formata da un gruppo di giovani studiosi scrittori e accademici spagnoli e latinoamerica- ni. Ecco la presentazione della rivista così come appare in una delle sue pagine web: “La Internacional Microcuentista, revista dedicada exclusivamente al género de la microficción, atraviesa fronteras y océanos para ofrecerte la mejor literatura hiperbreve. Todo lo que es pequeño es esquivo. Nuestra misión es reunirlo todo, desde el virus más microscópico, hasta la célula más gran- de. Si es literatura y es breve, nos interesa: desde las raíces a la más rabiosa actualidad”10.
ferma che “el microrrelato viene a ser, independientemente de sus connota- ciones ideológicas textuales emanadas de la denominada postmodernidad, una especial modalidad narrativa en la que se extreman las estructuras forma- les canónicas confirmativas del cuento” (Álamo Felices 2009). Ma è anche vero, come afferma Ana Calvo Revilla, sulla scorta di Claudio Guillén, che non sono i critici, ma gli scrittori che definiscono i generi emulando o rispet- tando i modelli della tradizione letteraria, contribuendo, così, alla configura- zione e alla evoluzione delle forme e dei generi (Calvo Revilla 2012: 16).
10 “Nuestro manifiesto” en Internacional Microcuentista, http://