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CAP. III

Nel documento ESPERIENZE E RIFLESSIONI (pagine 124-175)

FENOMENI E DIFFERENZE DELLACARIE.

XIII.

Cagionedel dolore.

Usodeisintomipi»ovvj,concomitantelacari*

deidenti,sièildotote,l3ntointensotalvolta,esì cnidele.chemuoveconfierotrasportoimeno tolleranti all'attentatoterribilesullapiopria csiMenu.

Se noi cerchiamo d'inoagare attentamentedilume piùcertoddfattil'eriginedeldolore in questo caso, noi saremobenlontani dal riconoscerla co-gliantichi(i)>e con Gariotfra imoderni,nell'acre sanie,che svoltasidallacarie,irrita ilnervo

deii-(i)Huffman, op.cit.pag.147, e moltialtri.

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101 tale rimastodenudato nella cavità (i). Permenon è rhelcitellod'unamaggior affluenza di sangue nella cavitàdeldente,el'arteria(abbialecompressa, scemando all'instanteildolore deldente cariato (2), dimoerà abbastanzacolettaverità.Ulterioriprove sgargeranno maggior lume su questi materia.

Unadonna nella Clinica di Pavia aveva uu mo-laredellamascella superiore assaidolente per ca-rie.11professoreRaggifeceapplicare dall'estratto digiusquiamo nella fossettadeldente cariato;ma ildoloresempre intenso illudevatalpresidio. Ado-pròl'estrattodibelladonna, e persistette tuttavia neigradoprimitivo(3).L'ammalatamanifestava ildesideriodiritrovarsiinpropriacasa,onde potersistrofinarliberamentelegengivecon rozzo panuo,e far gocciarealcunpoco di sangue: assicu-rava,cheunsisemplicemezzolatolsemaisempre aldolore,da cui eracon frequenzatormentata.

Le scalfiture delle gengive,ledeplezioni san-guigne,inogni caso di dolore neidenti,furono

(1)Ladouleurdesdencsdépend le plus souvent de la carie; aiortcenedouleurestuneaffectioa du nerf dentaire,quiéprouveuneimpressìonviva eidésagréablepar le contact delasanieacre quo produitla carie.Garbi, op.cit.

pag;i4°-(3)V.ili-XVIII.

<3) Inun altro caso natta clinicadiPavial'astrailo digiusquiamo,edibelladonna furono egualmenta in-fruttuosi.

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102

gii consiglialecongrande emoluménto da Plinio (i), da Vesalio (a),daSidenam (3); e l'Autore dell'articolo lui denti nell'antica Enciclopediaciassicura,che, sevengono sradicati nel tempodeldolore, pre-sentanoiloro vasi rigonfjdisangue.

Nonè dunque l'umor acredellacarie,che ir-ritandoilnerveofilamento,sialasorgentedel dolore.Unamaggior affluenza di sangue, che pro-babilmente sviluppa sulla parte dolorosauna flogosi leggiera,n'èlacausamendubbia, edipotetica.

Chesequesta affluenza di sanguenonsieffettua perentroladentalecavità,ildolorenonsarà d'ordinario manifesto, amenoperò,che degli agenti esterioriconcitantinon dirìganolapropria potenza sopra la sostanza del nervo rimasta denudata.

Se poi mi venisse contrapposto, che l'umor acre, per sestessoincapacea produrreildolore, po-trebbe talvolta svilupparlo irritandoilnervo,e for-mandointalguisauncentro di flussionesanguigna in quella parte,iorisponderei colleesperienzedi Mailer,dallequali risultacheinerviinqualunque modopunzecchiati,o lacerati,furono sempreinetti arisvegliareilpiùpicciolofebbrilemovimento.

Quandoperò sulletonache delle arteriose propa-ginivengadirettacotestamanieradi

vellica-(1) Lib. 3o, cap.7.

(2)DaAura, corp.fahr.lib.I.

P)V«g.gliOpusc. prai.

.05 mento,od'irritazione,siaquestaprodottadalla materiapurulenta,o da un'altraqualunque potenza ,

ginnv'hadubbio in allora,chelatendone, e l'or-gasmodeisanguiferitubi,nonsiaperridesiar delledogliepiù.omenointense,c gagljaidc.

lononpretendoperaltro,cheognitolta chequest' afflussodi sanguesitcaliizanella ca-viladeldente,lacariedebba csserumaisempre accompagnata da dolorepiù,omenoveemente.

So,chesidanno delleforti,e leggiereiridartimagoni, che non sempre presentano coricato, Pct allrt> fre-quente,sintoma;e non ripugna quindi,che la carie progredisca,che1'ossea, sostanzadelde n(evenga ad essere distrutta lentamente,senzai!più picciolo dolore,quantunque rimanga costanteilsoverchio eccitamento del sistema arterioso.

-, XIV.

Miaopinione sullamaniera,concui la carie distruggeV ossea sostanza del dente.

Ellaèsenzafallola(urgenzadeivasi;,testé menzionata,lalateralepressionepulsantedjdU),a ry terie,insomma>1soverchioparzialeiticilamento deicapillarisanguigni nella cavitàdel;dente,che giunge alla fine ad ampliare enormemente codesta cavità,ed a distruggere affatto1'ossea sostanza del dentesuccennato:a guisaappunto degli aneurismi]

ìo4

che,come fariflettereMonteggta (i)>Scarpa,e moli'alici,distruggonotalvoltalecoste,lo ster-no,levertebre,esiaprono finalmente una strada all'esternocon tumore pulsante.

Ma nonsoloitumoripulsantipervengono ad incavarsiuna fossetta nelle parti delle ossa più dure, ecompatte; quest'effetto vien pure prodottonon dirado da certeintumescenze,che da questo sin-tonianonsono caratterizzate;tal"sono, p. e.,gli steatomi,gliatterrimi,ilpolipo nasale,ed altro molte di simile natura.

Orseglianeurismi,edidiversitumorinon pulsanti,sono sufficienti colla semplice loro pres-sione a disturbarelavitalitàdelleossa inmaniera, che vengano ad essereprobabilmentelematerie, dicuisonocomposte,daivasilinfaticiassorte,e perchènon sarà lecitoamedisupporre,chein caso di carie,lapressionecontinua dei vasi san-guigni soverchio pulsanti, inturgiditi, edeccitati, distruggadelpariladurasostanzadeldente? Questo morboso parziale eccitamentocivien di-mostrato chiaramente,edalgrande vantaggio, che incasodidoloreprodottodallacarie,arrecano sempreleperditedisangue,sienodesselocali ,

od in luoghi lontani dalla parte dolente,edalla compressione dell'arteria Iabbialc,che diminuendo l'affluenza del sangue nella cavità, diminuisce

egual-(i)Op.cit.,pari,i,pag. 171.

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to5 mente, otacessareall'istanteildoloremedesimo, comevedremo più sotto (§. XVIIL ) (j).

§.XV.

DifferenzedellaCarie.

Se tale,come1*abbiamo accennato(§.XIV.) , ilamaniera,concuiV ossodeldenterimane dallacariedistrutto,noipossiamoargomentare, chepotràguastarsiildente, econsumarsi più, o menorapidamenteperletrediversemaniere se-guenti:i.°per l'aumentatoeccitamento del siste-masanguignorisvegliatosinellacavità5a."Per una semplice (logosi ,chetiendietrofacilmente allagiàesaltatavitalità;3."perun' infiamma-zione,accompagnatadallasuppurazionediciò ,

cheècontenuto nella cavità succennata.

Se in questetremaniere disparate,o nelgrado ,

onellasolaapparenza,può distruggersilasostanza deldente,noirimontiamo però sempre alla cagiona

(1)Considerandoilpiùvoltacitatomio amico, ilProfessure Filippi,chel'arterialebbiaUcompressa facessare,o diminuisceall'istante ildoloredaidenti, ciòthe perilprimoioho sperimentato,egliepura d'avviso,cheildento nel casodicariedebbaessera distrotto dallaturget™ dei vasi sanguigni,ossiadal soverchiopuniateeccitamentodeimedesimi,come filavoda una sua lettera amediretta.

mentovata, che produsse quest'effetto, cioè a dire allapulsazioni:dellearterie,edallapressionedei rasi)resiturgidi dall'affluenzamorbosa degli umori.

Marilleltendo,chelacarieaccompagnata da suppurazione,più rapida progredisce,epiù agevol-mente distrugge la sostanza del dente,v'ha mo-tivoa sospettare,chelecorrosivematerie puru-lenti,chetalipossonodivenireperlaremora lunganellacavità,abbianoparteanch' essealia produzione d'un simile disordine.

Esono codeste purulenti materie, che nella carie suppurata,laquale altronon è probabilmente se nonlacarieumida dei Nosologi,spargono un'at-mosfera diodore ributtante,ognivolta,chela cavitàdeldentesiasialcunpoco discoperta.Mail guasto prodotto nel dente per sempliceaumentato eccitamento,persempliceAogosi,nonsitrova accompagnato dasiffattosintonia, che io dirai ca-ratteristicodellacariesuppurata,ossiadell'umida carie,dellacarievera.

La distruzione del dente,effettodelmoiboso parzialeeccitamento,dellapressionedeiturgidi vasi,dellapulsanteazionecontinuadellearterie ,

accompagnata da dolori interpolati,e senza, sup-purazione,èforseciò,che viendenominato im-propriamentecariesecca.Dicoimpropriamente

,

poiché senonèdareputarsipercariataquella partediosso, chedellacarienon presenta alcun sifiloma,e vien soltanto gradatamente consumata ,

p.e. ,dallapressione del polipo nasale,dallevar

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io 7 ile!,da! stealnmi, e daglianeurismi;nemmenper tale,iopenso, dovrà considerali! quel dente, che vienedistruttodauna simile forza, sciita prescn-larolapiù picei olatrama di suppurazione.

Sembrerebbe pertantoassaipiùconveniente,chi unsiffattodisordino,ossialacarietecca,fosso distintocolvocabolo più acconciodipseudo-carie, difalsacarie;poiché in realtàisintomipresenta diquestamalattia;menoquel fetore, dirciquasi insopportabile,necessario effettodelle,materie sup-purate,che caratterizzano la vera carie,lacaria umida.

CAP.

IV.

METODO

CURATIVO.

XVI.

Stato attuale dellenostre cognizioni su onesta materia.

Discussi intalguisaiprincipalipunti teoretici ,

edassegnatalavera cagionedellacarie,non che lasorgente dei principali fenomeni patologici,che l'accompagnano, mi rimane ad accennare breve-mente alcunifattinonmenointeressantiperciò, che spetta alla cura di questa malattia.

Terveritàlenostrecognizioni sono assaipoco estese,e sviluppate su tale proposito;egliAutori

io8

sisono finora limitati a vantare alcune sostanze lo-calmente applicale por mitigarneildolore,o a con-sigliareredazionedeldentecariato,comeit mezzo piùpronto,più facile, edinsiemeilpiù

Mal'incertosuccesso diquelprimospediente, e ladoglia crudele,elepericolosecon'-eguenze ancora,che accompagnano non di radoilsecondo, hanno già da lungo tempo detcrminato gran parte dei Medici,edeiChirurghiadabbandonarela malattiain balladise medesima(ij.Solo alcuni cerretani,senza previo esame, senzacognizione ve-runadicausa,siarrogaronoildirittodisradicare crudelmente ogni dente addolorato,qualunquesiasi lacausa,da cuiildolore riconoscalapropria sor-Partebbe quindi audacia soverchia,cheiomi ac-cingessi a discuterequesta materia,cuiipiù insigni

(i)Della emorragie pertinacisuccedono talvoltaall' BStrazionedeidenti:talvoltaancoralamascella inferiore sislo^a,o resta fratturata:ingenerale l'estrazionedei denti èuna operazione,cheportaleconseguenzedel ciarlatanismoMulti denti,chesiestraggono, potrebbero forsesalvarsi,rimontando scrupulosamentaallacausa del dolore,od aduprandol'opportuno metodo curativo.

GliAntichi,secondo Cicerone(DbNat.Oeor.lib.ut.) appendevano on pajoditanagliedipiomboneltempio d'iEsculapio, per dinotare, chenonsidovevano estrarre identi,sonon sequando erano giàvicinia cadere.

log praticidei secolipassaliriputarononon che diffi-cile.mainutileimpresaailodevole loroproponi-mento, lo non oso per altrodiassicurareinogni caso, senzal'estrazione,pericolosaaltronde,del dente,laguarigione in coloro,che dalla carie fos-serotormentati.Masealcunicasidifacile gua-rigionefosserodameriferiti;se,comemi lu-singo,nuovi metodidicura fossero damestabiliti ,

collascorta deifattiipiù sinceri,e collafacedi piùsicuroraziocìnio,nonsarebbequestopasso intieramentesuperfluoaiprogressidell'arte sa-lutare.

%.XVIL Carapreservativa.

Avendonoiprovato,chelacarieèquasisempre l'effettodel calorico,chesisvolge dalle calde so-stanze alimentari( §.X.) ,un ottimo mezzo,capace a preservare daquesta malattia,saràquellodi evi-tare1'applicazioneaidentidellecalde sostanze.

Questomezzo,che fu tanto amestesso proficuo ,

dettatodalraziocinioilpiùcastigato,edaitatti molteplici,osoconsigliarloconfiduciagrandea coloro,che bramassero di accoppiareallasanila pro-pria1'avvenenza del volto,chedall'ordine,edalla integrità dei dentiprincipalmentedipende (i). Egli

(i)La potanti attrattive di Laura dipendevano

prin-110

ticeriopiùapprezzabile dellefamose polveri den-tifricie,chelaciarlataneriaha saputo multiplìcare all' infinito.Ilbutirro proposto dalloScoccino; l'o-rina,con cuigliSpaglinoliconsigliano di sciacquarsi ogni mattinalabocca;lapolvere dicorno di cervo, ilcorallorosso,ilsangue di drago, L'osso di seppia, lapolveredeimattoni,lacorpacciatedifragole suggerite dal Linneo,ilcremor ditartaro,ilsa!

marino,Y ossi-septonico,oacidonitrico,1* ossi-solforico(acido solforico),e mille altre sostanze per lamaggior parte sordide, o ridicole, saranno forsebastantiaconservareidentinellaloro bian-chezza naturale;manon sono sufficienti a difen-derliinsieme dallacarie,quantol'astinenza dall«

calde sostanze alimentari.

cipaimeritedallabellezzadeidanti,coma mostrail Petrarca nal Sonetto:

Onde tolse amor toro, e di qua! vena.

ConobbeeglipureSalomone,ella lararabellezzadella sua cara,edamorosaSuiamitideeraingran parla dovutaallabianchezza,all'ordina,all'integritiàtì denti,cheegli,teneroamante,paragona a delle can-dido agnelletto,tutteuguali,tosate,ed uscontialiar da un limpido lago. (Canticum Cantic. cap.iv, v.3.)

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XVffl.

Nuovo metododicuramomentanea(i).

CoiiiurMEBDO l'arteria labbiale nella partecorri-*

spendenteallatodiun dente molare cariato,che mi tormentava nella mascellasuperiore,iofaceva cessare quasiaffattoildoloresull'istante;matolta lacompressione,ricompariva colla pristina forza.

M'invogliaidisperimentarequestamanieradi guarigionemomentanea,tostoche1'occasionemi sifossepresentataopportuna.Nèandò guari,che una donna ricevuta nella Clinica di Pavia,frai ma-lori,chelatormentavano,erapure travagliata da un intenso dolore prodotto dalla carie in un molare deliamandibola superiore(2).Iofecila compres-sionedell'arterialabbiale,edildolore repente dif-falcò:matoltalacompressione,rìcornpaivecolla forza primitiva.

loaveva comunicato questo metodo di cura mo-mentaneaaldottissimoProfessore Filippi,ed ecco ciòche fece l'onorediscrivermi su tale proposito;

L'assai,quevous avet fati de calmer la douteur par la compression,m'adonni lemémerisaltai.

(1) Diquestu,edelseguenteparagrafo nelio com-postounaMemoria,chelessiallaSocietàMedica di EmulazioneinGenova nella sedutadei27 aprile 1812.

(2)liSignor Prof.Raggifeteapplicareinutìlment»

entroildente cariato un picciul boludi es tratto digiul*

quiamo.

113

L'ingegnoso mio Amico,ilDottor Sibilla della Pieve miscrisseeglipure,cheidolori deidenti scemarono alquanto,avendo eglifatta,a mio invito,sopra sua moglielacompressionedell'arterialabbiale.

Bisogna confessarecandidamente,cheuntals vantaggionon c sempre costante: alcuni ammalali, a cui fecilacompressione,non risentirono allevia-aione sensibile;siaciòper difettodiiesattfl com-pressione,o di un' altraqualunque cagione,che ionon cercheròd'indagare.

Adonta di ciò, V esperienzanon tralasciadi pre-sentarsisottounaspettoalcunpoco interessante;

tantopiùcheIostessanon è giàriferìbileallaserie immensa de'fatti,chesiammirano tacitamentein Medicina,senzapoterne disvelarelareale sorgente.

La più fina, ed esatta notomla somministra suffi-ciente sviluppoalfattoda noiriferito.

L' arteriamascellare esterna,o labbiale,spande delle numerose ramificazioni,chevanno ad ano-stomi zzarsicoli'in fra-orbitale,laqualeprovvede specialmentediramigì' incisivi ,edicaninidella mascella superiore:manon manca di somministrare dellebrancheaimolaridellamascella medesima.

Altrondel'arteriaalveolare,che irriga di sanguo Ìmolari della mascella superiore,trae origine tal-voltadall'infra-orbitale;e questeduearterie for-manotraloro dellefrequentianostomosi.

Daquestocenno anatomico non è certodifficile dibenconcepire,comecompressal1arteria 'ab-biale,minorandosi Y ondadisangueneimola»

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n5 dellasuperioremascella,ildoloro o acompaja,o diminuisca bene spossoall'istante.

Mi dirà forse talur iquasi

o

metododicura istanianea,poichéWansvieteni suoitomentiagliaforismidelgranboerave, ciparla diun empìrico,che compr'mondoilnervo aldisottodellobulodell'orecchio,faceva ces-sare,odiminuivaall'istanteildoloredeidenti.

AncheValsalva(.),emoltialtriinsigniMedici, giàdagrantempoconobberolamaniera di cu-rareildolore dei dentiilpiù pertinace,applicando unferro rovente dietrol'antitrago,oppurdiquella parte togliendolamolle sostanza con qualche stru-mentoincisivo.Maambedue questi metodi mancano talvoltaall'effettodesiderato(2),siccomenonsi ottieneun esito sempre fortunato,comprimendo 1'arterialabbialenelluogodamepiùSOpra

in-

dicato-Checessiildolorecomprimendoilfilonervoso chesitrasportaallapartedolente,o comprimendo l'arteria,cheticonduce1'umore nutritizio,ella ècosa del pari antica, che certa, e non mai con-troversa.Ègiàdalungo tempo,chesiscoperse lamanieradi farcessareildolore dei denti, com-primendoilnerveotronco, chesiportaagli al-veoli:mailmetododilarloscomparire,o di scemarlo, arrestando,odiminuendoilcorsoalla

(1) Deaure humana.

(aj Heittaro,htiii. Chir. trad. lui.t.i,pBg,4^5.

„4

rapidaonda sanguigna, era certo prima d'ora in-tieramente sconosciuto.

So guidati dalla face(iellanotoralanoivogliamo considerare perun istantelaparte,su dicuifeci la compressione,noitroveremosenzafallo,clic 1"arteriasoltanto,enongiàilnervo,chesi trasportaallapartedolente,potevaessere

com-Questosaggiodisporienzedameeseguite,ci richiamaallainentequeifattisingolarideldottor ParrydiBatt,ilquale iriuscitoasospenderela mania,ildolore di capo,levertigini,le convul-sioni, comprimendo ambedueitronchi,od un tronco solo dellacarotidearteria.La malattìaricompariva peraltroistantaneatostochea!sanguesilasciava liberoilcorsosullacerebralesostanza;siccome appunto ricompareildoloredeidenti,appenatolta lacompressionedell'arterialabbialc.

Masebbeneildoloresiridesti ,rimossoilcorpo comprimente, ciò non per tantol'utilitàdella com-pressionead intervalli eseguita,oltrealvantaggio diprocurare un fugacesollievo,fa sì,chelaparte ,

sgombrata da quel fluido soverchio, che l'opprimeva, vada adequilibraregradatamentelapropria sensi-bilitàcolleleggidellamacchina sana.

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n5

%.XIX.

Altronuovo metododicuraistantanea benespessopermanente,eradicale.

altrometodo di cura istantanea,bene spesso radicale,ch'ioho ritrovato,consistenellelavature di acquafredda, principiandole dalcapo ed esten-dendolemano manosopra tuttalasuperficiedel corpo.

Iopraticaiquestometodoperlaprimavolta sopramestesso,nelmomentoincuiilpiùacerbo doloremi cruciava in un molare dellamandibola superiore.La mia testa era in quel tempo riscaldata e dolente,l'arterialabbiale reiteravalesue vibrazioni con maggior velocità dalla parte del dolore; e da questapartelaguanciaalmiotattosirinveniva più calda.

Nellostatopenoso,iticuimi ritrovava, ogni consigliodidolorososperimentomi parveassai dolce, e lusinghiero. Eccitato soverchiamente nell'in-tierosistema, m'avvisai di lavarmi conacqua fredda l'esteriorevelamento,eprincipiaisull'istantele lavaturedalcapo,estendendolesuccessivamente sinoalleinferioriestremità.Manon erano in queste partiancor propagate, cheildolore repentecessò quasipermagicoincanto.Èindicibileilpiacere che provai in quelmomento. Persuaso di trovarmi intieramenterisanato,raiposisull'istantenelmio Ietto,ondeabbandonarmiadun placidosonno.

n6

Madopoireo più minuli,intanto cheiogodeva deldolcerisultatodell'esperienzamia,rinvenne piùleggieroildolore,llinnovellailelavature,e scomparvealtravoltaper ridestarsicomeprima.

Mi bagnai per l'ultima fiata, eildolore sull'istante fugatomi ripigliò cosi mite, che iomi addormentai in brevetempo,erinvennidopo alcune ore a' miei sensiperfettamente risanato.

Queste esperienze furonodamepiùvolte pra-ticate,e sopramestesso,esopraaltriindividui col piùuniforme, e fortunato successo, lononmi faròcaricodiriportartuttelestoriedegli amma-lati ,cuiprocurai,coli'espostomiometodo,una dolce, ecostanteguarigione,ed atalunisoltanto unfugacesollievo(i).Milimiteròariportarela

Queste esperienze furonodamepiùvolte pra-ticate,e sopramestesso,esopraaltriindividui col piùuniforme, e fortunato successo, lononmi faròcaricodiriportartuttelestoriedegli amma-lati ,cuiprocurai,coli'espostomiometodo,una dolce, ecostanteguarigione,ed atalunisoltanto unfugacesollievo(i).Milimiteròariportarela

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