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Su 42 pazienti inclusi nello studio, sono stati analizzati i dati di 38 di essi, in quanto 2 pazienti hanno mostrato scarsa compliance ad assumere il MdC per os, 1

paziente ha avuto difficoltà a mantenere l’apnea inspiratoria nelle sequenze T1 VIBE con MdC ev con conseguenti artefatti da movimento che hanno reso scarsamente diagnostiche le immagini RM ed infine in 1 caso l’esame RM è stato interrotto per insorgenza di nausea e vomito da parte del paziente.

Nei restanti 38 pazienti ( 20 maschi e 18 femmine con un’età media di 43 anni),

considerati la coorte finale (vedi tabella 1), la concordanza tra iperintensità di segnale all’aumentare del b nelle sequenze DWI,

restrizione della diffusività nella mappa ADC ed enhancement contrastografico è stata del 94,7% (p=0,485) (vedi immagine 1 e 2), a conferma del valore aggiunto delle sequenze DWI nella

individuazione delle anse infiammate (vedi tabella 2). In linea con tale esito anche il K di Cohen è risultato essere 0,883, considerato nell’apposita scala come eccellente.

Tabella 1. Caratteristiche cliniche della popolazione. Caratteristiche Statistiche Numero di pazienti 38 Età 43 (11–61) Genere M 20 (52,63%) F 18 (47,37%) CDAI 198,67 Deviaz. standard 102,35 Stato di malattia Acuti 26 (68,42%) Cronici 12 (31,58%)

Immagine 1. Paziente affetto da morbo di Crohn con

coinvolgimento dell’ultima ansa ileale. a. Sequenza DWI con b-value di 800 s/mm2. b. Mappa ADC c. Immagine assiale

aquisita dopo MdC. d. Immagine coronale acquisita dopo MdC. Le immagini mostrano una concordanza tra sequenze DWI e post-contrastografiche. L’ileo terminale mostra un significativo aumento dell’intensità di segnale nelle sequenze DWI (a) cui corrisponde una restrizione della diffusività sulla mappa ADC (b). Ciò concorda con le immagini acquisite dopo somministrazione del MdC in cui si osservano marcato aumento dello spessore murale e aumentato enhancement riferibile a MC in fase acuta. (c e d).

Immagine 2. Paziente affetto da morbo di Crohn con coinvolgimento del sigma. a. Sequenza DWI con b-value di 1000 s/mm2. b. Mappa ADC c. Immagine assiale aquisita

dopo MdC. d. Immagine coronale acquisita dopo MdC. Come precedentemente osservato per l’ileo anche nelle lesioni coliche si assiste ad un’iperintensità nelle sequenze DWI (a) cui corrisponde una restrizione della diffusività sulla mappa ADC (b) e un’aumentato enhancement

contrastografico (c e d). Infiammazione No infiammazione Totale Infiammazione 24 2 26 No infiammazione 0 12 12 Totale 24 14 38

Reperti rilevati in tutti i pazienti con le sequenze DWI

Reperti rilevati in tutti i pazienti dopo somministra- zione del MdC

Un obiettivo importante della RM nei pazienti con MC è quello di valutare se lo stato di malattia è attivo o cronico. Entrambe le condizioni causano ispessimento

parietale captante MdC ev, ma mentre il primo è significativo (> 3 mm) il secondo è più esile (< 3 mm) e con captazione contrastografica omogenea e meno intensa rispetto all’aspetto vivace e spesso pluristratificato della fase attiva.

Nella nostra popolazione di pazienti abbiamo osservato che mentre le anse con flogosi attiva mostravano incremento dell’iperintensità di segnale all’aumentare del b-value nelle sequenze DWI con restrizione della diffusività nella mappa ADC (1.4+0.08x10-3 mm2/sec ), le anse fibrotiche, quindi di aspetto cronico, avevano una decrescente iperintensità di segnale all’aumentare del b-value e valori ADC più bassi di quelli ottenuti nei tratti attivi (0.86+ 0.097x10-3mm2/sec) con un valore soglia di ADC discriminante le due fasi di malattia di 1.2 x10-3 mm2/sec (vedi

tabelle 3 e 4).

Tabella 3. Analisi statistica dei dati registrati rilevando i valori delle ROI sulla mappa ADC nei pazienti acuti.

Tabella 4. Analisi statistica dei dati registrati rilevando i valori delle ROI sulla mappa ADC nei pazienti cronici.

Statistiche nei pazienti cronici

Valori registrati nelle ROI

N Valido 28 Mancante 48 Media 0,865x10-3 Mediana 0,860x10-3 Deviazione std. 0,097x10-3 Intervallo 0,076x10-3 Minimo 0,784x10-3 Massimo 1,087x10-3 Statistiche nei pazienti acuti

Valori registrati nelle ROI

N Valido 48 Mancante 28 Media 1,432x10-3 Mediana 1,427x10-3 Deviazione std. 0,081x10-3 Intervallo 0,288x10-3 Minimo 1,316x10-3 Massimo 1,604x10-3

La riproducibilità inter- e intra- osservatore è risultata essere piuttosto alta e non sono state riscontrate differenze statisticamente significative nell’analisi separata delle immagini.

I due esaminatori sono risultati essere in accordo nell’interpretazione delle

sequenze DWI di 37 pazienti su 38. Il caso in cui si è verificato disaccordo è relativo ad un paziente con ansa intestinale di pertinenza del colon valutata come

infiammata nelle sequenze DWI da uno solo dei due esaminatori.

Abbiamo inoltre diagnosticato in 4 pazienti la presenza di alcune tra le complicanze principali della MC: 1 paziente con fistola entero-enterica, 1 paziente con ascesso e 2 pazienti con almeno un tratto stenotico. Nelle sequenze DWI queste complicanze sono state rilevate in 2 soli pazienti su 4; in particolare non sono stati rilevati un esile tramite fistoloso e un tratto stenotico di breve lunghezza.

Immagine 3. Paziente affetto da morbo di Crohn in fase cronica.

Le immagini mostrano una decrescente iperintensità di segnale all’incrementare del b-value. (a. sequenza DWI con b-valuedi 800 s/mm2 ; b. sequenza DWI con b-valuedi 1000 s/mm2),

cui corrisponde nella mappa ADC (c) una restrizione della diffusività. d-e. Dopo

somministrazione di MdC ev si documenta lieve ma omogeneo enhancement contrasto grafico tipico della fase cronica di malattia.

Data l’elevata densità e viscosità del pus all’interno dell’ascesso questo invece è stato ben individuato nelle sequenze DWI le quali mostravano una elevata

iperintensità di segnale in DWI e marcata restrizione della diffusività nella mappa ADC (Immagine 4).

Nei pazienti maggiormente impegnati è inoltre stato possibile mettere in evidenza alcuni linfonodi reattivi (immagine 5).

Immagine 4. Le immagini sono relative ad un paziente con malattia in fase attiva in cui è stata riscontrata la presenza di multipli ascessi intraparietali. a. Sequenza DWI con b-value di 1000s/ mm2.. b. Mappa ADC c. Immagine assiale acquisita dopo somministrazione del MdC. Alle

caratteristiche dell’ansa infiammata evidenziate si associa la presenza di alcune formazioni ascessuali nel contesto della parete il cui contenuto piogeno presenta un’importante

iperintensità di segnale nelle sequenze DWI (a) corrispondente ad una significativa restrizione della diffusività sulla mappa ADC (b) e ad una evidente captazione post contrastografica (c).

Immagine 5. Le immagini sono relative ad un paziente con malattia in fase attiva in cui è stata riscontrata la presenza di coinvolgimento attivo dell’ultima ansa ileale associato alla presenza di alcuni linfonodi reattivi . L’immagine 5a (sequenza DWI con b-value di 1000s/mm2.) mostra

iperintensità circonfreneziale dell’ultima ansa associata all’iperintesnità di uno dei linfonodi reattivi più significativi a questa limitrofo.

b. Nella mappa ADC sia l’ansa ispessita che il linfonodo reattivo mostrano restrizione della diffusività, ben evidenziati nelle immagini morfologiche dopo contrasto (c).

E’ stata infine valutata la correlazione tra DWI e lo stato di malattia con i dati clinico- laboratoristici e in particolare con il CDAI. Si è cercato di capire se le sequenze giudicate come rappresentanti segmenti intestinali coinvolti da malattia in fase acuta corrispondessero a pazienti con CDAI > 150.

Anche in questo caso per entrambi gli esaminatori c’è stata discordanza in due soli casi su 38. In particolare la metodica ha fallito non rilevando alcun impegno

infiammatorio intestinale in due pazienti con malattia in fase acuta, a causa della scarsa distensione dei tratti coinvolti e per il loro breve coinvolgimento (grafico 1). Non essendo inoltre stato riscontrato nessun caso in cui pazienti con CDAI < 150 fossero invece positivi nelle sequenze DWI, la sensibilità e la specificità sono è risultate essere molto alte (rispettivamente del 92% e del 100%).

0 8 15 23 30 Acuti Cronici Concordanza Nessuna Concordanza p= 0,485 Grafico 1. Rappresentazione dell’associazione tra concordanza tra le due metodiche e stato di malattia (il caso di non concordanza è relativo ad un paziente in cui solo MdC risulta concordare con lo stato di malattia).

CAPITOLO 5

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