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Tetsuwan Atomu fu pubblicato in Giappone a partire dal 1952 ed è unanimemente riconosciuto

come l’opera più importante della produzione di Tezuka. La trama del fumetto fu ideata nel bel mezzo del periodo di ricostruzione, nel quale si era largamente diffuso l’ideale gijutsu rikkoku40 技

術立国diventato fattore imprescindibile del progetto di rilancio industriale del paese. Infatti, consci di vivere in un paese scarsamente dotato di risorse naturali, i Giapponesi capirono ben presto che l’unico modo per imporsi come nazione commerciale era quello produrre beni altamente specializzati e in grado di attirare l’interesse delle altre nazioni. Individuarono il settore della tecnologia: la meccatronica — fusione di meccanica ed elettronica — divenne l’industria chiave del paese. Come conseguenza, i robot cominciarono a esercitare una forte influenza sulle vite dei giapponesi41.

A questo contesto si ispira la storia di Tetsuwan Atomu, ambientata nel 2003 in un centro urbano futuristico. Il figlio del Ministro della Scienza muore in seguito a uno scontro automobilistico. Distrutto dal dolore per l’accaduto, il Dr. Tenma cerca di ricostruire il figlio: nasce così Atomu, un

robot altamente tecnologico. L’androide, identico a un essere umano, è in realtà una macchina

estremamente avanzata dal punto di vista tecnologico, in particolare possiede: un generatore nucleare della potenza di cento mila cavalli, un’intelligenza artificiale che funge da cervello, propulsori collocati nelle piante dei piedi che gli consentono di volare, raggi laser che fuoriescono dalle dita, una mitragliatrice nel fianco e una capacità uditiva cento mila volte maggiore di quella umana. Superaccessoriato com’è, Tetsuwan Atomu finisce per deludere il padre poiché, essendo

40 Significa letteralmente “nazione basata sulla tecnologia”. 41 ALLISON, Millennial monsters.., cit., p. 56.

26 una macchina, non cresce come farebbe un normale essere umano. Insoddisfatto della sua creazione, il Dr. Tenma decide di vendere il robot a un circo: qui, Atomu viene sfruttato come attrazione per il pubblico. Stanco della cattività cui è costretto, il protagonista si rivolta e, capeggiando la ribellione delle macchine, riesce ad ottenere il riconoscimento della carta dei diritti dei robot. Da questo momento in poi, Atomu impiega il suo tempo combattendo nemici di ogni sorta: politici corrotti, automi malvagi e complottisti — costruendo allo stesso tempo una sua comunità, fatta di esseri umani al fianco di macchine.

Al di là delle sue specificità artistiche, l’opera risulta particolarmente interessante perché contiene tematiche e modelli culturali strettamente correlati alla società dell’epoca. Una delle tematiche più importanti è quella relativa al rapporto tra uomini e macchine. Da una parte i robot hanno ricoperto un ruolo basilare nel processo di rilancio del paese, assumendo, quindi, una grande valenza in termini economici e diventando dei veri e propri miti; d’altra parte, grazie alla rappresentazione di una componente umana assieme a quella meccanica, si verifica una vera e propria feticizzazione dei robot. Nella maggior parte dei casi, essi vengono rappresentati in maniera giocosa e kawaii, caratteristica che sarà preponderante nei personaggi d’intrattenimento per bambini42.

Una figura resa importante per la prima volta da Tetsuwan Atomu, e che diventerà topos letterario di numerose opere successive, è quella dello scienziato. Generalmente rappresentati come uomini di mezza età che indossano camici da laboratorio, gli scienziati diventano le figure di riferimento della società, esattamente come lo erano stati i leader militari prima e durante la guerra. All’interno di una società in cui la tecnologia era considerata imprescindibile, essi fanno derivare la loro autorità dalle capacità tecniche. Nel caso di Atomu, poi, il tecnocrate è anche genitore, un accoppiamento di ruoli non raro nelle storie manga. In questo caso il padre è rappresentato con qualità spesso negative quali: l’inflessibilità, la rigidità e un grande egoismo. In conseguenze di ciò, durante lo sviluppo della storia si assiste poi alla progressiva corrosione della figura paterna. Questo è un riflesso, almeno in parte, dell’ennesimo cambiamento sociale avvenuto in Giappone durante tale periodo: nella figura del padre che progressivamente scompare dalla storia, è possibile riconoscere l’erosione della figura patriarcale come autorità principale del nucleo familiare: a partire dal 1947, tale autorità fu giustappunto rimossa dalla nuova costituzione e tutti i padri del dopoguerra furono costretti a subire la perdita di tale status.

27 L’abbinamento della componente meccanica a quella umana, oltre a suscitare un sentimento di affezione nello spettatore, ha un ulteriore conseguenza. L’osservazione delle gesta di un robot ultratecnologico che, allo stesso tempo, è in grado di provare sentimenti umani — ad esempio la tristezza nel constatare di essere diverso da tutti gli altri ragazzi — ha causato la nascita della cosiddetta “ideologia mecha”, ampiamente diffusasi tra i giapponesi. Sul modello di Tetsuwan Atomu, le persone comuni comiciarono a credere che fosse possibile instillare la tecnologia nella soggettività senza correre il rischio di perdere la propria umanità43. La laboriosità che caratterizza il popolo giapponese — sia essa in ambito lavorativo o in qualsiasi altro aspetto della vita quotidiana — è strettamente collegata alla concezione mecha che, in questa interconnessione, giustifica la sua importanza storico-sociale. Furono, infatti, queste due componenti — le tecnologia e il lavoro duro — che, durante gli anni della ricostruzione, permisero alla nazione di superare le difficoltà legate alla scarsità di materie prime e alla devastazione causata dalle bombe. Non è casuale il fatto che Atomu sia rappresentato come un grande lavoratore. Il robot è diligente nell’utilizzo dei suoi poteri e li sfrutta per tentare di rendere il mondo un posto migliore, convinto che sia possibile creare una società in grado di accettare la presenza delle macchine al fianco degli uomini. Nel desiderio di convivenza con gli uomini che Tetsuwan Atomu esprime costantemente, si palesa un altro dei temi portanti dell’opera: quello dell’integrazione sociale. Per questo motivo, essa è considerata ancora estremamente attuale.

Già rivoluzionaria per quanto riguarda le tecniche di realizzazione e le tematiche trattate, il

manga di Tezuka Osamu diventò ancora più importante e avveniristico quando si fuse con la più

straordinaria invenzione tecnologica dell’epoca: la televisione. Il nuovo dispositivo fu lanciato negli Stati Uniti nel 1947 e arrivò in Giappone solamente qualche anno più tardi — nel 1953 — a causa della grande povertà del paese. In quell’anno la NHK, ancora oggi la più importante emittente televisiva giapponese, cominciò a trasmettere e, poco dopo, fu seguita dalla prima emittente pubblica, la Nihon TV Hōsōmō, 日本放送協会. Grazie alla trasmissione di grandi eventi mediatici, in grado di attrarre una grande mole di spettatori, la TV divenne ben presto un bene imprescindibile e cominciò a entrare nelle case di tutti. In questo modo, furono poste le basi di quello che oggi è definito masukomyunikēshōn44, ovvero quella comunicazione di massa che caratterizza il mondo contemporaneo.

43 ALLISON, Millennial monsters.., cit., p. 59.

44 Il termine è la traslitterazione in giapponese dell’espressione inglese “mass communication”

28 Tezuka, da subito manifestò l’intenzione di sfruttare il nuovo medium per crearne una versione animata. Basato sulla trama del fumetto, il cartone animato di Tetsuwan Atomu fu trasmesso in Giappone a partire dal 1963, divenendo il primo esempio di serie animata della TV mondiale. Il successo riscosso fu grande, tanto che i diritti furono acquistati in numerosi paesi esteri, tra cui gli Stati Uniti. In Nord-America la serie fu acquistata dalla NBC che, dopo un minuzioso processo di riadattamento, la lanciò sui piccoli schermi statunitensi; tuttavia, tra il 1963 e il 1964, nonostante un buon riscontro in termini di audience, la serie fu interrotta dopo solo 104 episodi a causa della violenza dei combattimenti, ritenuta eccessiva dalla tv nazionale americana. La versione animata di

Tetsuwan Atomu fu supervisionata da Tezuka stesso, che nel frattempo aveva fondato la propria

compagnia di produzione, e sancì l’inizio di un trend destinato a monopolizzare il mondo dell’intrattenimento per ragazzi: una forte sinergia tra fumetti, cartoni animati e merchandising. Collegata alla versione animata, si sviluppò la creazione di giocattoli e merchandising avente come tema i personaggi protagonisti dei manga e degli anime, conosciuta con il nome masukomi gangu45,

マスコミ玩具. Ancora oggi il masukomi gangu caratterizza le produzioni d’intrattenimento giapponesi, basti pensare ai Jump shop, ovvero i negozi legati alle pubblicazioni della rivista

Shōnen Jump, che commercializzano i prodotti legati a queste serie. In questo caso ci troviamo di

fronte a un’estremizzazione del fenomeno commerciale descritto sopra, in quanto in tali negozi non si trova il merchandising di un solo franchise ma è possibile acquistare giocattoli appartenenti a più titoli.