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2. CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI AD EVAPOTRASPIRAZIONE

2.6 Sezione ottimizzata per i vassoi assorbenti

2.6.1 Caratteristiche costruttive

La sezione del vassoio assorbente consigliata nel presente studio (Figura 2.49) riassume e ottimizza le caratteristiche costruttive consigliate dagli autori sopra citati.

Figura 2.49 Sezione schematica di un letto ad ET totale per il presente studio (quote in millimetri)

Il fondo del vassoio, del tubo di distribuzione e anche dello scavo devono essere in piano per agevolare la distribuzione del liquame su tutto il letto; inoltre è opportuno che lo scavo delle pareti laterali sia eseguito con la massima pendenza che il terreno del sito d’installazione consente nel periodo di costruzione del vassoio, questo perchè una leggera pendenza delle sponde comporta una zona con basse profondità di maggiori dimensioni in cui le radici delle piante possono non svilupparsi bene o danneggiare la geomembrana. Per evitare che eventuali inerti presenti sul fondo dello scavo causino probabili punture nella geomembrana, è necessario stendere uno strato di sabbia di

spessore variabile tra 5 mm (Pucci et al., 2005) e 50 mm (USEPA, 1980; Patterson, 2006; Pipeline, 2000) in relazione alla densità e alla grandezza degli inerti sul fondo.

Sopra lo strato di sabbia è necessario stendere una guaina impermeabile, ad esempio una geomembrana in polietilene da 0.5 mm con giunzioni a caldo. Come si nota dalla Figura 2.49, è opportuno posare un geotessile sopra la geomembrana per proteggerla dal sovrastante strato di ghiaia (Masotti e Verlicchi, 2005; Pucci et al., 2005).

La principale differenza della sezione di Figura 2.49 con le sezioni proposte dagli autori sopra citati è la presenza del tubo di distribuzione nella parte superficiale del letto invece che nella parte inferiore. Ciò comporta dei vantaggi:

• il tubo di distribuzione non è mai pieno e spesso il livello liquido nel letto ne consente lo svuotamento, ciò favorisce una buona aerazione nella zona circostante al tubo e quindi una migliore capacità di assorbimento di tale zona; questo effetto unito al dislivello idrico tra la tubazione e il livello nel vassoio permette un più veloce transito dei reflui nel tubo di distribuzione che evita o riduce la formazione di depositi;

• essendo il tubo di distribuzione facilmente ispezionabile, in caso di occlusione le opere di disostruzione sono più agevoli.

Comunque, il tubo distribuzione nella parte superficiale del letto comporta anche degli svantaggi:

• può mancare il dislivello minimo tra la base delle colonne di scarico dell’edificio e il vassoio assorbente che garantisce un collettore di adduzione con flusso a gravità;

• il tubo è più soggetto ad invasioni da parte delle radici delle piante sia per la maggiore vicinanza all’apparato radicale sia, nel caso di utilizzo di piante non acquatiche, perchè non è sommerso, infatti un tubo di distribuzione posizionato nella parte inferiore del letto è praticamente sempre sommerso e le radici (delle piante non acquatiche) non sopravvivono ad lunga sommersione e quindi non possono invadere il tubo (Allegato, 2);

• la distribuzione planimetrica delle piante può essere influenzata da un tubo in superficie.

Per l’ampiezza e l’interasse delle fessure nel tubo di distribuzione si possono adottare i valori consigliati dalla Delibera 4/2/1977 per la dispersione nel terreno mediante subirrigazione.

Sopra lo strato di ghiaia 19464 mm, per impedire che la sabbia ostruisca i vuoti della ghiaia, è opportuno posare uno strato di ghiaia fine 5410 mm (o anche graniglia 648 mm) e non il geotessile perchè esso, secondo Kele 2005, rappresenta un ostacolo all’approfondimento delle radici (almeno per le più fini); mentre sopra il cumulo di ghiaia 19464 mm è opportuno stendere il geotessile perchè è meno ingombrante, non deve rispettare pendenze minime di posa e inoltre perchè è utile un ostacolo all’intrusione delle radici nel tubo di distribuzione.

Il dislivello di 150 mm tra la superficie e il massimo livello di “falda” (imposto attraverso un tubo di troppo pieno), è necessario alle piante non acquatiche per non danneggiare le radici (Allegato, 2). Tale dislivello di 150 mm è da intendersi come minimo, infatti, a seguito di sperimentazioni, può risultare insufficiente per il buono sviluppo della pianta in esame; eventuali incrementi del dislivello giovano alla salute dell’apparato radicale delle piante non acquatiche, ma riducono la capacità di accumulo del vassoio e se l’incremento è elevato, probabilmente, si riduce anche il tasso di evapotraspirazione massimo. Inoltre, dislivelli minori di 10 cm, anche utilizzando le piante acquatiche, sono sconsigliati perchè non garantiscono l’assenza di esalazioni moleste e possono favorire il proliferare degli insetti (Masotti e Verlicchi, 2005)

Se la pendenza della superficie del 4%, per elevate larghezze del letto, comporta eccessivi dislivelli, allora è possibile o diminuire tale pendenza superficiale e ciò può comportare una maggiore infiltrazione delle acque di pioggia o progettare una copertura a più campate (con più compluvi e displuvi) dove in corrispondenza del compluvio è utile inserire un drenaggio artificiale formato ad esempio da strisce di geomembrana interrate lateralmente; le linee di displuvio e compluvio possono essere anche perpendicolari alle tubazioni di distribuzione. Inoltre può essere utile una pianta del vassoio con una dimensione predominante in cui (Figura 2.50):

allora è opportuno realizzare il displuvio parallelo alla dimensione predominante; così rispetto ad una pianta con dimensioni simili si possono raggiungere pendenze superficiali maggiori;

• se sono necessarie più campate allora può essere utile realizzare i compluvi e displuvi perpendicolari alla dimensione predominante; così rispetto ad una pianta con dimensioni simili le linee di compluvio sono più brevi e quindi gli scarichi di acqua piovana più efficaci.

Figura 2.50 Schema della disposizione dei displuvi e dei compluvi

Infine è necessario impedire che le acque di pioggia non cadute sul letto si infiltrino in esso e quindi si deve realizzare una sconnessione idraulica tra il letto e il piano campagna di circa 10 cm, che si può eseguire (Figura 2.49) attraverso una corretta disposizione dell’estremità della geomembrana (Masotti e Verlicchi, 2005).

Si ritiene opportuna una verifica sperimentale della sezione del vassoio assorbente proposta nel presente studio allo scopo di ottimizzare eventuali zone o elementi critici.

Una volta definita la sezione del letto ad ET è importante definire anche la disposizione planimetrica dei vassoi ed essenzialmente se è migliore un unico grande vassoio o più vassoi e se è migliore, nel caso di installazioni con più vassoi, una disposizione in serie o in parallelo; ciò è trattato, oltre alle indicazioni dei Paragrafi 2.5.3.1 e 2.5.4.2, nel Capitolo 3 allo scopo di massimizzare l’evapotraspirazione.