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3. AMBIENTE D’ALLEVAMENTO E BENESSERE ANIMALE

3.2 Caratteristiche della stabulazione fissa.

Un altro aspetto fondamentale da valutare riguarda le caratteristiche principali delle strutture zootecniche dedicate all’allevamento della vacca da latte, coscienti che il bovino in queste strutture non potrà mai comportarsi come si comporterebbe allo stato naturale.

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Secondo l’EFSA si definisce un allevamento a stabulazione fissa qualsiasi tipo di allevamento nel quale le vacche in produzione rimangono legate alla posta per un periodo di tempo superiore a 180 giorni (The Efsa Journal 2009).

Questa definizione a livello teorico risulta immediata ma a livello pratico può risultare un po’ più complessa; non è difficile infatti imbattersi in sistemi di allevamento di tipo

misto, tipici degli ambienti montani, dove si assiste al pascolo degli animali nella stagione primaverile-estiva e allo svernamento in stalle a posta fissa nei mesi più freddi dell’anno. Il sistema di allevamento a posta fissa attualmente è poco praticato negli allevamenti medio-grandi, localizzati soprattutto in pianura, mentre risulta ancora abbastanza diffuso nei sistemi di allevamento in zone marginali o nei piccoli allevamenti a conduzione familiare (Popescu et al., 2013), anche se questo tipo di stabulazione fino a qualche decennio fa era considerato il tipico sistema di allevamento per la specie bovina.

Questo sistema prevede che gli animali siano tenuti alla posta grazie all’uso di una catena in modo tale da poter mangiare, bere e coricarsi mentre non possono muoversi ed esprimere liberamente il loro comportamento sociale. Per questo motivo questo tipo di stabulazione non soddisfa la “libertà di movimento” (Brambell Report 1965). Gli animali allevati con questo sistema possono subire un alterato comportamento sociale (Phillips 2002). Per quanto riguarda l’etologia è da ricordare che in questo tipo di stabulazione, quando la vacca partorisce è sottoposta ad uno stress molto elevato perché non riesce ad assumere la posizione adeguata e naturale che dovrebbe assumere al momento del parto. Con questo tipo di sistema inoltre la vacca potrebbe avere difficoltà nel dare le prime cure al vitello e se questo per qualsiasi motivo tende a spostarsi o non si avvicina può causare un ulteriore stress nella bovina (Angelucci et al., 2014).

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Fig. 2. Allevamento a posta fissa in provincia di Firenze

Molti ricercatori hanno studiato la correlazione negativa tra la scarsità di movimento e il benessere animale, situazione tipica di questo sistema di allevamento. Ad esempio Philips (2002) e Popescu et al (2013) ritengono che le vacche che si muovono hanno minori problemi locomotori e quindi migliori condizioni di salute rispetto a quelle a posta fissa. Melizi (1985) sostiene che con un regolare esercizio fisico delle bovine in accrescimento, si possono ridurre i problemi podali e agli arti, grazie anche all’incremento del tono muscolare e della struttura ossea. Mattiello et al (2006), sostengono che la presenza di lesioni agli arti, agli unghioni, ai garetti e ai piedi risulta essere notevole in questo tipo di allevamento. Le problematiche agli arti e ai piedi, ad esempio, possono essere causate dal mancato consumo degli unghioni, conseguenza di un moto ridotto o assente, in quanto queste problematiche, se pur presenti negli allevamenti a stabulazione libera, risultano avere un incidenza minore (Klotz, 2008).

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Fig. 3. Particolare di unghione in una stalla fissa in provincia di Firenze

L’uso dei materassini nelle stalle a posta fissa presenta aspetti controversi: da una parte migliora il benessere nelle fasi di decubito, dall’altra può ridurre ulteriormente il

consumo degli unghioni creando ulteriori problemi ai piedi (Mattiello 2008).

Ladewig e Von Borell (1988) hanno notato che il tempo necessario per alzarsi in bovine allevate a stabulazione fissa risultava molto maggiore (59 secondi) rispetto a vacche allevate a stabulazione libera (9 secondi), mentre Krohn e Munskgaard, (1993) asseriscono che le attività necessarie per il decubito prevedono tempi più elevati negli animali a posta fissa rispetto a quelli al pascolo, e questo tempo sembra essere maggiore soprattutto in poste con poca lettiera (Mattiello et al., 2006), dovuto molto probabilmente al tipo di pavimentazione e alle dimensioni della posta.

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Figura 4. Sequenza di movimenti che il bovino esegue durante il passaggio da decubito a stazione: a) con modalità anormale, detta “a cavallo” b) con modalità normale

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Nelle vacche alloggiate in poste non idonee, è nota l’alzata detta a cavallo (Mortensen, 1971) cioè quella posizione assunta dalle bovine, le quali per alzarsi sollevano prima il treno anteriore e successivamente il posteriore, mentre in condizioni normali la vacca solleva prima il treno posteriore rispetto all’anteriore.

Sempre per quanto riguarda l’importanza del movimento, e stato notato che questo può

incidere in maniera positiva sulle problematiche digestive e metaboliche, in quanto è in grado di ridurre la concentrazione dei NEFA a livello ematico (Adewuyi et al., 2006). Khron e Munskgaard, (1993), in più hanno osservato che bovine allevate in stabulazione fissa e soprattutto con scarsa lettiera, possono avere una riduzione del tempo trascorso in decubito, rispetto alle bovine al pascolo, probabilmente dovuto ad un minor comfort della vacca. Il decubito risulta fondamentale nella vacca da latte, la quale deve poter stare coricata a ruminare diverse ore al giorno per far sì che le proprie funzioni fisiologiche siano garantite. Mattiello et al., (2005 e 2006), sostengono che in allevamenti che presentano un’elevata percentuale di vacche in piedi per diverso tempo, sarebbe necessario andare a valutare la quantità di lettiera e gli spazi a disposizione degli animali, i quali spesso non consentono alle bovine di potersi coricare contemporaneamente perché risultano avere le poste troppo piccole o troppo strette. I battifianchi delle poste risultano di primaria importanza per consentire il corretto decubito della bovina in quanto la loro assenza o la loro scarsa manutenzione possono creare problematiche di benessere della vacca (Mattiello 2008).

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Fig. 6. Allevamento a posta fissa in provincia di Massa

Non è difficile osservare in vacche stabulate a posta fissa la presenza di stereotipie ovvero comportamenti anomali, dovute a fattori di stress. Queste possono essere rappresentate per esempio dal “gioco con l’acqua” e dal “gioco della lingua”. Per quanto riguarda il “gioco con l’acqua”, alcuni autori sostengono che questa stereotipia sia maggiore in tipologie costruttive dove l’acqua risulta essere sempre disponibile ed in quantità elevate (Mattiello 2008); molti allevatori allora, per ridurne lo spreco decidono di razionarla con il rischio di non soddisfare a pieno i fabbisogni fisiologici della vacca con ricadute sulla produzione e sul benessere (Herren 1994).

Redbo (1990) ha notato che ad esempio il gioco della lingua scompare in manze condotte al pascolo nel periodo estivo per poi ricomparire nel periodo autunno- invernale, quando tornano di nuovo a essere stabulate.

Mattiello (2008) invece sostiene che una volta appreso il gioco della lingua, esso può continuare a manifestarsi, anche se in maniera ridotta, in vacche che vengono mandate

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in alpeggio nel periodo estivo ed inoltre alcune razze come la Jersey sembrerebbero più soggette a questo tipo di stereotipia (Mattiello et al., 2004).

Molte vacche, soprattutto quelle più vecchie (Mattiello et al., 2006) possono presentare le spalle aperte. In questo tipo di problematica si nota la chiusura del gomito e la punta della spalla risulta sporgente verso l’esterno. Le spalle aperte sono causate da una lassità

del legamento scapolare e una minore tonicità dei muscoli di questa regione (Angelucci et al 2014). Questo problema non risulta presente in vacche allevate a stabulazione libera, in quanto esse hanno una migliore tonicità muscolare, mentre negli allevamenti con posta fissa, l’incidenza di questa problematica può colpire anche il 67% delle vacche (Klotz, 2008). Lucchesi e Mattiello (2008), hanno inoltre notato che in stalle a stabulazione fissa con disposizione delle poste groppa a groppa sono presenti soggetti che nella parte distale delle corna presentano abrasioni dovute al ridotto spazio tra muro e animale. Questo problema oltre a interessare le corna può creare anche conseguenze sulla postura assunta dai soggetti. Questo sistema di allevamento inoltre potrebbe contribuire, insieme ad altri fattori, a ritardi nella manifestazione dei calori (Mattiello 2008). Vučemilo et al (2012) hanno osservato che gli animali costantemente legati alla posta presentano un comportamento frustrato, annoiato o indifferente, dovuto alla mancanza di stimoli ambientali e interazioni sociali.

L’allevamento a posta fissa tuttavia è caratterizzato anche da elementi che possono incidere positivamente sul management e benessere.

Il rapporto uomo-animale risulta favorito negli allevamenti a stabulazione fissa, generalmente di dimensioni piccole, nelle quali il rapporto tra le due specie si instaura subito dopo la nascita e si mantiene nel tempo. Klotz (2008) ha notato che nelle stalle a stabulazione libera la reazione di fuga tra vacca e un uomo estraneo si innesca ad una

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distanza minore rispetto alle stalle a posta fissa. L’EFSA (2009) sostiene che in questi ultimi il controllo del singolo capo è più preciso consentendo interventi sanitari tempestivi con ripercussioni positive sulla longevità. Nella stabulazione fissa inoltre sono eliminate le aggressioni tra gli animali.

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