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- Tubazioni

La scelta del materiale da adottare per la realizzazione del collettore fognario viene usualmente condizionata da tutta una serie d'esigenze specifiche le più importanti fra le quali possono essere:

- la capacità di mantenere nel tempo una tenuta idraulica sia fra un tubo e quello adiacente sia all’immissione nel pozzetto;

- la necessità di controllare le deformazioni proprie del materiale e quelle prodotte dalle sollecitazioni introdotte dai materiali che circondano il tubo; tutto questo allo scopo di evitare sfilamenti e variazione delle pendenze;

- la capacità di sostenere nel tempo eventuali aggressioni chimiche ed abrasioni meccaniche;

Il collettore fognario sarà realizzato con tubazioni in PVC e ghisa sferoidale, (a seconda della pendenza del tratto) per quanto riguarda la parte funzionante a gravità, del diametro di DN 200. Per quanto riguarda il tratto di fognatura premente, il materiale scelto è la ghisa sferoidale; entrambi i materiali presentano un ottimo grado di resistenza all’usura e quindi garantiscono una buona durata nel tempo.

Le tubazioni saranno poste su un letto di graniglia o sabbione opportunamente costipato, dello spessore minimo di 10 cm con la quale si livellerà il fondo dello scavo realizzando il piano inclinato per la posa delle tubazioni alle pendenze di progetto.

Il rinfianco e la copertura della tubazione sarà realizzato con graniglia di cava, che verrà distribuita a strati, prima sui lati della tubazione, compattata e quindi sopra la tubazione fino a raggiungere la quota nello scavo di 10 cm sopra la generatrice del tubo. La resistenza delle tubazioni in dipendenza dal tipo di posa e rinfianco adottato e delle altezze di ricoprimento previste in progetto è ovunque assicurata.

Per quanto riguarda l’installazione dei collettori funzionanti in pressione è stato scelto come materiale la ghisa sferoidale, poiché materiale ormai da qualche tempo comprovato di notevole durata, di notevole resistenza meccanica e di rapida installazione. La posa delle tubazioni avverrà come per quelle a gravità, su letto di posa realizzato

in graniglia e successivo rinfianco e ricoprimento con lo stesso materiale.

- Scavi e ripristini

La quota di scavo risulta generalmente, tranne alcuni punti particolari, maggiore di 130 cm, (100 rinterro minimo richiesto + 20 diametro della tubazione + 10 spessore del letto di posa) tale valore consentirà il passaggio della condotta fognaria a quota inferiore rispetto agli altri servizi, già esistenti o futuri (rete di distribuzione del gas metano, acquedotto, elettrodotto ENEL, elettrodotto per pubblica illuminazione, rete telefonica e condutture acque bianche).

Lo scavo dovrà avvenire di regola con pareti verticali provviste d'armatura continua con la posa di pannelli anti- frana.

Potrà essere evitata unicamente l’armatura di fosse poco profonde purché scavati in terreni compatti, e su strade chiuse al transito di veicoli o a senso unico alternato con rallentamento del traffico, o su terreno di campagna in scavi con pareti inclinate.

La rimozione delle acque dagli scavi avverrà con drenaggi, posti sotto il letto di posa della tubazione, mediante pompe, e nei casi più difficili mediante Well Point o pozzi drenanti.

Il riempimento dello scavo al di sopra del rinfianco della tubazione in graniglia o sabbione verrà effettuato con materiale arido di cava o in riciclato o, dove richiesto, con misto cementato (fill- crete), a seconda di quanto disposto dalle amministrazioni locali e provinciali. Per ciò che riguarda il riempimento dei tratti di scavo su terreno, si riutilizzerà il materiale di risulta dello scavo, o la dove non fosse ritenuto più adatto, altro terreno di migliore qualità.

A scavo ultimato si procederà al costipamento del rinterro con mezzi idonei a raggiungere un grado di addensamento sufficiente (effettuando il costipamento degli strati ogni 30 cm) per scongiurare la possibilità di cedimenti differiti nel tempo.

- Pozzetti

I pozzetti saranno distribuiti oltre che ad ogni importante cambio di direzione, lungo la condotta ad una distanza variabile in funzione del tracciato planimetrico, dell’esigenza o meno di effettuare allacciamenti, generalmente compresa tra i 20 e i 50 metri.

Essi permettono le ispezioni alle condotte, agli allacciamenti che dovranno essere effettuati tramite sifoni tipo Milano, e gli interventi di manutenzione classica.

I pozzetti saranno di regola del tipo prefabbricato con elemento di fondo in monoblocco di conglomerato cementizio, sul quale verranno disposti uno o più elementi di prolunga fino a raggiungere la quota d’imposta della soletta. Per i pozzetti di semplice ispezione, o dove confluisce un allacciamento, sono state previste le misure minime interne come da schemi allegati al progetto.

Il chiusino in ghisa posto su anello di muratura in mattoni pieni, dovrà risultare a perfetto livello con la pavimentazione stradale.

Al fine di evitare fastidiosi fenomeni di basculamento si prevede l’impiego di chiusini speciali di forma circolare con battuta di appoggio rettificata al tornio, o con guarnizione.

- La pavimentazione

Effettuato il riempimento dello scavo con materiale arido di cava, verrà steso, ed adeguatamente compattato con mezzi appositi, uno strato di pietrisco di livellamento.

Una volta effettuato il riempimento, e assestatosi lo scavo, verrà steso uno strato di conglomerato bituminoso (binder) e, scarificata la parte di riempimento in eccesso, si procederà alla pavimentazione con un manto bituminoso di usura per le strade già asfaltate.

Lo strato di conglomerato bituminoso di completamento sarà posto in opera sul cassonetto dello scavo ed avrà uno spessore compatto di 10 cm. Si procederà in seguito al ripristino della pavimentazione stradale con il manto di usura dello spessore minimo di 3 cm.

Per ciò che riguarda gli scavi attraverso il borgo, dove è presente una pavimentazione in pietra, l’intervento sarà di salvaguardia e ripristino.

La pavimentazione verrà accuratamente smontata ed i pezzi numerati e catalogati in un'apposita mappa, per poter poi essere rimontati al loro posto come prevede un lavoro eseguito a regola d’arte.

- Gli allacci

Lungo i collettori di convogliamento dei reflui all’impianto di depurazione non è in genere possibile eseguire allacciamenti diretti alla singole utenze anche se tramite pozzetti di ispezione o pezzi speciali. L’uni possibilità di eseguire collegamenti sarà individuata tramite tratti fognari che raccolgano più utenze e che comunque dovranno essere in numero limitato ed eseguite solo se strettamente necessarie.

Gli allacciamenti alla fognatura pubblica saranno progettati nelle fasi più avanzate di progettazione esecutiva, tramite opportuno “piano degli allacciamenti” ma non vengono inseriti nell’attuale progetto e non risulteranno essere una spesa poiché questa è a carico delle utenze. Ove possibile dovranno essere previsti, durante l’esecuzione dei lavori, i punti di immissione sulla base dei piani strutturali da eseguirsi tramite predisposizione di rami o pozzetti di ispezione, facendo sempre particolare attenzione alla scelta dei materiali che dovranno risultare gli stessi che sono stati usati per il progetto dei collettori principali in modo da avere omogeneità sull’intera condotta.

Saranno previsti un numero limitato di allacciamenti in modo da avere una più agevole gestione della condotta principale e limitare il numero di interventi in caso di ostruzioni. I collegamenti alle condotte principali dovranno rivelarsi dello stesso materiale e realizzati con braca di allacciamento e con derivazione a Y nel senso di scorrimento dei reflui.

Sono previste, all’interno della zona di Petrognano, le predisposizioni per il completamento dei rami secondari della rete da realizzarsi con un tratto di fognatura e l’installazione di un pozzetto di testa.

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