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- Art. 18

Campo di applicazione

1. I trattamenti depurativi disciplinati al presente capo, ai sensi dell’articolo 31, comma 2, del decreto legislativo, possono essere adottati per la depurazione di acque reflue urbane o domestiche provenienti da:

a) agglomerati o insediamenti fino a duemila AE se recapitanti i propri scarichi in acque dolci ed in acque di transizione;

b) agglomerati o insediamenti fino a diecimila AE se recapitanti i propri scarichi in acque marino costiere.

- Art. 19

Disposizioni generali

1. La scelta dei trattamenti appropriati deve garantire la tutela dei corpi idrici recettori e la tutela delle acque sotterranee ove sia stata stabilita la conformità ai relativi obiettivi di qualità ambientale, o per specifica destinazione nel caso di scarico sul suolo.

2. Gli impianti di depurazione di acque reflue urbane o domestiche di cui alla tabella 1 dell’allegato 2 al presente regolamento sono conformi alle disposizioni di cui all’allegato 5 del decreto legislativo relative allo scarico di acque reflue, qualora rispettino le prescrizioni di cui al comma 4, nonché al punto 1 e 2 dell’allegato 2 al presente regolamento (Trattamenti appropriati).

3. Gli impianti di depurazione di acque reflue urbane o domestiche esistenti alla data di entrata in vigore del presente regolamento, a servizio di insediamenti o agglomerati con carico inquinante minore od uguale a cento AE sono conformi alle disposizioni di cui all’allegato 5 del decreto legislativo relative allo scarico di acque reflue, qualora rispettino le seguenti condizioni:

a) essere progettati ed eseguiti a regola d’arte secondo le determinazioni della delibera del 4/2/1977, del Comitato interministeriale per la tutela delle acque dall’inquinamento di cui alla legge 10 maggio 1976, n. 319 (Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento);

b) il titolare dimostra e garantisce nel tempo il corretto stato di conservazione, manutenzione e funzionamento, ed il rispetto delle condizioni di autorizzazione.

4. L’ente che autorizza lo scarico, individuato ai sensi degli articoli 2 e 3 della l.r. 64/2001, definisce nel provvedimento di autorizzazione:

a) le condizioni di esercizio, manutenzione, autocontrollo dell’impianto;

b) la conservazione, se possibile presso l’impianto, della documentazione che attesta l’effettuazione delle operazioni di periodica manutenzione ed autocontrollo e, se richiesta dalla tipologia d’impianto, di estrazione dei fanghi, e che consente l’identificazione della ditta esecutrice.

5. Per gli impianti di depurazione di acque reflue urbane con oltre cento AE, dalla documentazione di cui al comma 4, lettera b) deve risultare la verifica, almeno semestrale, da parte di personale qualificato, delle condizioni di corretto funzionamento. Per gli impianti scaricanti in acque destinate alla balneazione un controllo

deve essere effettuato prima dell’inizio della stagione balneare e l’altro nel corso della stessa.

6. Gli impianti, o parti di essi, esistenti a piede di utenza se rispondenti alla buona norma ed in buono stato di efficienza possono essere considerati utili alla realizzazione delle tipologie descritte all’art. 20, comma 2.

- Art. 20

Caratteristiche degli impianti per i trattamenti appropriati

1. I trattamenti appropriati sono individuati e strutturati in vista dei seguenti obiettivi:

a) semplificare, in relazione alle dimensioni dell’impianto, la gestione e la manutenzione, minimizzando i costi d’investimento e gestione, adottando la minore intensità tecnologica ed il minor utilizzo di energia possibile;

b) assicurare che l’impianto sopporti variazioni orarie o stagionali del carico idraulico ed organico;

c) permettere la realizzazione di una depurazione efficace anche delle utenze minori e diffuse evitando il collettamento di bassi carichi per lunghe distanze;

d) definire soluzioni impiantistiche che permettano il recupero ed il riutilizzo degli impianti a piede di utenza già esistenti, se rispondenti alla buona norma ed in buono stato di efficienza;

e) minimizzare l’impatto paesaggistico e le condizioni di disturbo del vicinato, anche garantendo le distanze di sicurezza previste dalla normativa vigente;

f) tutelare le acque sotterranee specialmente in zone vulnerabili all’inquinamento da nitrati.

2. Sono ritenuti appropriati i trattamenti depurativi elencati alla tabella 1 dell’allegato 2 al presente regolamento.

N O T E A L L E C O N D I Z I O N I V I N C O L A N T I D I A S S I M I L A Z I O N E D I C U I A L L E C O L O N N E C e D D E L L A T A B E L L A 1 .

1 . I l r i s p e t t o d e l l e p r e s e n t i c o n d i z i o n i è c o n d i z i o n e n e c e s s a r i a p e r l ’ a s s i m i l a z i o n e d e l l e a c q u e reflue e devono essere riportate come prescrizioni nell’autorizzazione allo scarico:

1 0 2 8 . 5 . 2 0 0 3 - B O L L E T T I N O U F F I C I A L E D E L L A R E G I O N E T O S C A N A - N . 2 3

a ) l i m i t e s u l l i v e l l o d e i s o l i d i s o s p e s i d a d e t e r m i n a r e a c u r a d e l l ’ a u t o r i t à c o m p e t e n t e i n r e l a z i o n e alle caratteristiche del corpo recettore finale;

b) presenza di un opportuno specifico pre-trattamento delle acque reflue in relazione alla t i p o l o g i a d i i m p i a n t o d i t r a t t a m e n t o d e p u r a t i v o a d o t t a t o e d a l l e c a r a t t e r i s t i c h e d e l c o r p o r e c e t t o r e finale;

c ) r e a t t i v i , r e a g e n t i , p r o d o t t i a n a l i z z a t i , s m a l t i t i n o n c o m e a c q u e r e f l u e , - s o s t a n z e u t i l i z z a t e n e i l a b o r a t o r i ( r e a t t i v i , r e a g e n t i , p r o d o t t i a n a l i z z a t i , e c c . ) smaltiti non come acque reflue;

d ) s e n z a l o s c a r i c o d i s o s t a n z e s o l v e n t i ;

e) limite sul livello delle sostanze ad azione disinfettante o conservante da determinare a cura dell’autorità competente in relazione alle caratteristiche del recettore;

f) prescri z i o n e c h e l o s c a r i c o d i s v u o t a m e n t o d e l l a p i s c i n a a v v e n g a a l m e n o q u i n d i c i g i o r n i d o p o l ’ u l t i m a d i s i n f e z i o n e ;

g ) i n c a s o d i s c a r i c o i n c o r p i i d r i c i s u p e r f i c i a l i p r e d i s p o s i z i o n e , q u a n d o p r e v i s t o d a l l ’ a u t o r i z z a z i o n e o d a l l ’ a u t o r i t à s a n i t a r i a , d i u n i m p i a n t o di d i s i n f e z i o n e d a u t i l i z z a r s i n e i t e r m i n i d e l l ’ a u t o r i z z a z i o n e o s u r i c h i e s t a d e l l ’ a u t o r i t à s a n i t a r i e ;

h) deve essere attuata la totale separazione del siero o della scotta.

2 . L ’ u t i l i z z o n e l l e a t t i v i t à d i t r a t t a m e n t i p e r l a r i d u z i o n e d e l l a d u r e z z a d e l l e a cque non pregiudica l ’ a s s i m i l a z i o n e p e r g l i s c a r i c h i i n p u b b l i c a f o g n a t u r a ( c o l o n n a c ) .

CAPITOLO 2: IL COLLETTAMENTO

La zona oggetto dell’intervento è ubicata interamente all’interno del territorio comunale di Capannori che attualmente non risulta servita da fognatura nera, con conseguente scarico nell’ambiente dei reflui provenienti dalle civili abitazioni. Non risultano nelle frazioni di S.Gennaro e Petrognano scarichi industriali e produttivi, per cui l’attenzione alla natura e soprattutto alla quantità dei reflui da raccogliere in fognatura fino all’area di trattamento è rivolta soprattutto al calcolo degli abitanti residenti e dall’incremento fornito dal turismo vista la presenza di tre elementi recettivi, nella fattispecie due agriturismo e un bed&breakfast, che ne fanno lievitare il numero soprattutto nel periodo estivo.

2.1 Inquadramento generale

Il progetto di seguito illustrato riguarda 2 frazioni della parte nord del comune di Capannori facente parte di un più ampio progetto d'estensione e risanamento della rete fognaria di quest’ultimo. Più specificatamente, con la presente progettazione s'intende rispondere alle esigenze di raccolta e trattamento del refluo delle frazioni di S.Gennaro e Petrognano, dove le abitazioni si trovano tuttora sprovviste di recapito per le acque nere. Il territorio oggetto dell’intervento è, di fatto, servito da piccoli tratti di fognatura mista che sversano nei canali e rii che insistono nella trama esistente senza un servizio di depurazione. Saranno descritti nel seguito i dettagli relativi all’intervento specifico.

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