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Caratteristiche morfologiche dei “calanchi” di Crotone

METODOLOGIE DI STUDIO

4.1 Caratteristiche morfologiche dei “calanchi” di Crotone

L’area di studio è caratterizzata da una vasta diffusione di forme calanchive s.l., da una assenza di vegetazione arborea e dalla presenza sporadica di vegetazione erbacea sui versanti dei bacini calanchivi esposti a Nord.

I versanti a calanchi si presentano nel loro aspetto tipico, cioè come un sistema di vallecole divise da sottili creste, con una forma a ventaglio o a spina di pesce.

Oltre alle forme dovute a processi di tipo idrico e gravitativi, uno dei caratteri che più è in risalto nell’osservazione è la presenza di lembi di superfici sub-pianeggianti, situate alla massima altezza dell’intera area che all’incirca è di 160 m s.l.m.

Le forme d’erosione di tipo calanchivo sono impostate prevalentemente sul lato rivolto a Est (grandi bacini calanchivi) verso mare, ma sono presenti anche, sui versanti esposti a SO (piccoli bacini).

Si evidenzia la presenza di valli e vallecole asimmetriche, caratterizzate da fianchi opposti con diversa pendenza cioè quelli sulla sinistra orografica risultano avere una pendenza maggiore rispetto a quelli sulla destra; ciò è dovuto a una diversa giacitura degli strati.

I versanti appaiono molto inclinati, e le pendenze più elevate si riscontrano sul fianco del lembo di terrazzo più a Sud dell’area e nella zona verso Capo Colonna, dove i versanti calanchivi si sviluppano direttamente lungo la fascia costiera.

Le pendenze dei versanti assumono valori differenti, secondo la modalità dell’erosione, raggiungendo 40°-60° sui versanti interessati dal forme calanchive e circa 20°-50° nelle zone a morfologia a biancana.

La morfologia più dolce è dovuta presumibilmente a fattori di tipo antropico, poiché nella zona si notano interventi di tipo agricolo ed edilizio, in cui i calanchi sono stati quasi totalmente rimodellati ed emergono solo dei piccoli testimoni del vecchio paesaggio calanchivo.

Vista l’estensione dell’area oggetto di studio (fig.12) e la ricorrenza delle varie morfologie più rappresentate sono stati messi a confronto due bacini calanchivi limitrofi con simili caratteristiche geologiche e litologiche, ma differenti caratteri morfologici, sui quali si è concentrata la descrizione di dettaglio.

I bacini presi in esame li distingueremo come: 1. “costa tiziana

2. “atlantis”

Il primo bacino, situato a Nord dell’area di studio si estende su una superficie di 1,71 Km², presenta una forma sub-circolare e pendenze medie di circa 20°.

Le forme di tipo calanchivo che più si riscontrano in quest’area sono le biancane, situate mediamente a 50 m s.l.m; esse si presentano nella loro forma più tipica, come cupole argillose alte qualche decina di metri, a volte di forma allungata, prive di vegetazione, con vallecole poco incise e culminazioni talora abbastanza addolcite (fig.13). Questi caratteri sono presenti su tutti i versanti che delimitano le biancane, versanti che presentano pendenze intorno ai 45°-50°. Essi presentano una porzione interna che si distingue da una crosta esterna di spessore centimetrico. La parte interna delle biancane risulta molto compatta e massiva, con fratture concoidi, granulometria molto fine; spesso si osservano nella parte interna concrezioni rossastre di ferro con forma subsferica e concrezioni saline sparse di colore biancastro.

La crosta, invece, si presenta intensamente fratturata, con fratture multidirezionali dovute al disseccamento di porzioni di dimensioni millimetriche e centimetriche.

Nei mesi piovosi, sulla superficie esterna delle biancane si osservano concrezioni saline di colore biancastro esposte prevalentemente a Nord, più precisamente ENE.

Sull’intera superficie delle biancane si osservano fasce di colore bruno-giallastro, di larghezza in media di 15 cm, legate a ossidi di ferro, che generalmente seguono le linee di massima pendenza.

Sono presenti occasionali pipes nel complesso poco abbondanti, e di piccole dimensioni: i più evidenti, con diametro variabile tra 20 e 40 cm circa, si osservano sui versanti esposti ad Ovest. I processi di erosione maggiormente attivi su queste forme sono rappresentati dal ruscellamento in rivoli e da piccoli colamenti. Il materiale asportato, accumulato alla base, è a sua volta reinciso, a formare gully con andamento meandriforme che, nella parti più distali, superano le dimensioni del metro.

Osservando verso Ovest (fig.14), e più precisamente verso il lembo di terrazzo calcarenitico posto ad una quota di 160 m, l’aspetto morfologico del bacino varia rispetto a quello dell’area finora descritta.

La valle principale presenta una forma circolare con un piccolo corso d’acqua; i versanti della valle principale hanno una pendenza che va dai 20° ai 40°, la vegetazione erbacea è abbondante sui fianchi esposti a Nord, e assente su quelli esposti a Sud, dove invece si vanno ad impostare le forme calanchive.

I versanti si dispongono a raggiera rispetto al terrazzo e seguono un ordine ben preciso.

Si presentano con il fianco sinistro esposto a Sud-Est (direzione Nord120°), incisi da forme calanchive con pendenze di 40°-50° circa, con sistemi spartiacque molto arrotondati e vallecole non molto incise.

Anche qui riscontriamo una porzione interna più compatta e massiva, con fratture di tipo concoide, e granulometria molto fine ed una crosta esterna di spessore centimetrino, fratturata, con fratture multidirezionali di spessore centimetrico. Si osservano concrezioni di ferro di forma subsferica e a volte allungata, sia in superficie che nella porzione interna, fasce d’ossidazione di colore brunastro e di larghezza di qualche centimetro, che si dispongono con direzione da sub- orizzontale a obliqua su tutti i versanti.

Anche qui sono presenti i pipes, che hanno dimensioni dai 10 ai 15 cm di diametro e sono disposti lungo i versanti a varie altezze.

Anche in questa zona, come del resto in tutta l’area, troviamo solchi di ruscellamento concentrato con diametro superiore al metro e abbastanza profondi, alla base dei versanti.

I fenomeni franosi che riscontriamo in quest’area, sono rappresentati da scorrimenti traslativi e rotazionali; questi sono processi attivi e danno luogo a morfologie accidentate, con profondi solchi, con scarpate e corpi di frana aggrediti a loro volta da processi di erosione lineare.

Le colate, alla base di questi versanti, subiscono a distanza di mesi processi di reincisione e conseguente parziale riaccumulo nelle zone più distali con pendenza bassa.

Nel tratto intermedio della valle, si notano biancane cupoliformi molto simili a quelle della zona precedente; tutte le principali caratteristiche sono analoghe con l’unica differenza significativa nelle dimensioni, che non superano i 5 m d’altezza.

In quest’area lungo le linee di impluvio, si nota la presenza sparsa di blocchi di natura

calcarenitica di dimensioni variabili provenienti dall’erosione del “cap” roccioso che costituisce la sommità del terrazzo marino sovrastante.

Da un punto di vista stratigrafico vi è la presenza di intercalazioni di sabbie di colore brunastro e spessore da qualche decimetro a 1,20 m al massimo, la cui giacitura presenta una direzione Nord 30° e un’immersione Nord 120° (fig.15)

La presenza di pipes è molto scarsa; dove presenti, le dimensioni vanno da 15 a 35 cm di diametro circa.

La vegetazione di tipo erbaceo è più presente alla base e più sporadica nella parte alta dell’area. Questi morfotipi, contraddistinti da vallecole relativamente ampie e a fondo concavo e displuvi dal profilo non eccessivamente affilato, si possono classificare come calanchi di tipo B (Rodolfi e Frascati, 1979); essi interessano terreni prevalentemente argillosi, con forme meno nette e arrotondate, dovute ad un’azione di un processo di approfondimento erosivo verticale non particolarmente marcato e con la prevalenza, invece, di movimenti di massa superficiali di tipo colata di fango. Infatti, all’interno delle vallecole calanchive si rinvengono corpi di frane di tipo colamento, di spessore decimetrico, che successivamente vengono reincise con formazione di solchi meandriformi molto profondi.

vegetazione erbacea e sono diffusamente interessati da movimenti franosi; inoltre, il substrato è coinvolto da movimenti di massa del tipo creep con scarpatine di altezza decimetrica e crack da disseccamento rinvenibili sotto la copertura vegetale.

Il secondo bacino è situato nel settore più meridionale dell’area di studio e si estende su una superficie di 1,97 Km², con una forma allungata Est-Ovest e pendenze medie di 30° .

Si differenzia dal primo bacino descritto per la sua maggiore estensione e diverse caratteristiche morfologiche.

Il bacino presenta un corso d’acqua in posizione centrale rispetto a due fianchi vallivi opposti, che determinano una caratteristica forma a V con versanti asimmetrici.

Il versante esposto a Sud-Est (fig.16) è interamente occupato da calanchi che si estendono fino all’orlo esterno del terrazzo sovrastante.

Il versante è suddiviso in una serie di vallecole disposte a spina di pesce fortemente incise.

Tali vallecole sono delimitate da creste affilate, con pendenze che spesso raggiungono e superano i 45° .

Possiamo definire queste morfologie come calanchi di tipo A (Rodolfi e Frascati, 1979) sui quali le acque di ruscellamento superficiale concentrato incidono forme molto marcate ed aguzze, costituite da profondi solchi con sezione trasversale a V.

Come per le forme precedenti la parte interna è più compatta e massiva, mentre, la superficie esterna delle pareti è molto sottile e microfratturata con fratture multidirezionali ed è interessata da fasce d’ossidazione con orientazione sia sub-orizzontale che obliqua. I pipes sono innumerevoli, si dispongono su tutto il versante calanchivo, e mediamente non superano i 50 cm di diametro. La vegetazione è assente su tutto il versante tranne che nella parte bassa dove è comunque scarsa e di tipo erbaceo

A quote diverse, si osserva la presenza di intercalazioni sabbiose, con spessori che vanno dai 40 cm circa nella parte sommitale a più di un metro nella parte centrale.

Il ruscellamento superficiale rappresenta comunque l’agente morfogenetico principale.

Il versante con esposizione N-E (fig.17) è situato al di sotto del lembo di terrazzo marino calcarenitico con maggiore estensione rispetto agli altri presenti nell’area ed è interessato da frequenti ed intensi movimenti di massa, distinguibili in colate e scorrimenti rotazionali che dalla testata si muovono fino al piede del versante.

La vegetazione abbondantemente sviluppata ricopre quasi l’intero versante, sul quale si rinvengono spesso blocchi calcarenitici provenienti dalle scarpate sommitalidel terrazzo sovrastante per fenomeni di crollo indotti dallo scalzamento al piede dei litotipi argillosi.