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Caratteristiche socio-anagrafiche e status occupazio-

3. Risultati e analisi

3.1. Caratteristiche socio-anagrafiche e status occupazio-

La popolazione oggetto dell’indagine è composta da 338 soggetti e costituita per il 72% da maschi e per il 28% da femmine.

(3) K.D.BAILEY, Metodi della Ricerca sociale. II L’inchiesta, Il Mulino, 2006.

(4) P.CORBETTA, La ricerca sociale: metodologie e tecniche della ricerca sociale, Il Mu-lino, 2003.

Grafico. Composizione percentuale per sesso

Il dato sulla composizione percentuale di maschi e femmine non stupisce e di fatto conferma la forte caratterizzazione maschile tipica di questo tipo di professioni, già rilevata in altre survey (5).

L’alta presenza maschile porta a far riflettere su tale caratterizza-zione, probabilmente dettata dalla scelta dei percorsi di studio che ancora oggi in Italia sono distinti per maschi e femmine. Per quanto riguarda la composizione percentuale per età si registra il 56,33% di rispondenti con età compresa tra i 45 e i 59 anni, il 21% di 60 e più anni, il 13% nella fascia d’età 35-44 anni e il 9,67% tra i 25 e i 34 anni (6).

(5) J.P.KOHN,D.L.TIMMONS,M.BISESI, Occupational health and safety profes-sionals: who are we? What do we do?, cit., p. 25; A.R. HALE ET AL., Surveying the role of safety professionals: objectives, methods and early results, cit., pp. 1-33.

(6) Il dato potrebbe in parte risultare viziato dalla modalità di diffusione del questionario attraverso alcune aziende e le associazioni professionali.

72%

28%

Maschi Femmine

Grafico. Composizione percentuale per classi d’età

La sovra rappresentazione di rispondenti che hanno da 45 anni in su (77,33%) potrebbe essere causata dalla modalità di diffu-sione del questionario veicolato ai rispondenti direttamente dalle aziende e dalle associazioni professionali. Non avendo dati certi sull’intera popolazione di riferimento non è possibile stabilire se tale sovra rappresentazione è effettivamente esistente all’interno del gruppo professionale.

In riferimento ai titoli di studio posseduti dai rispondenti si regi-stra che il 29,67% dei rispondenti è in possesso del diploma di scuola secondaria di II grado (liceo e istituto tecni-co/professionale), il 27,30% ha la laurea magistrale/specialistica, il 14,54% la laurea quadriennale (vecchio ordinamento) e il 10,98% la laurea triennale. Un numero residuale di rispondenti (1,48%) ha invece acquisito il dottorato. Sommando le percen-tuali di coloro che possiedono una laurea o un titolo di studio post universitario (master I/II livello e dottorato), si registra che

9,67%

13%

56,33%

21%

25-34 anni 35-44 anni 45-59 anni 60 anni e più

un numero maggioritario di rispondenti possiede un titolo di studio comparabile con i livelli EQF 6, 7 e 8.

Da questi dati si evince che le professioni in quest’ambito ri-chiedono una formazione specialistica/universitaria, dal momen-to che il 54,3% corrisponde a timomen-toli equiparabili ai livelli EQF 6, 7 e 8. La quasi totalità dei rispondenti (99,70%) possiede la citta-dinanza italiana.

Nell’analisi dell’elenco delle professioni presenti nei risultati del questionario si è riscontrata la difficoltà di porre una sintesi e classificare le figure dichiarate dal momento che in molti casi è stato difficile stabilire se alcune figure con una simile denomina-zione fossero da considerare come assimilabili o se di fatto rap-presentassero dei profili professionali a sé stanti. Chiarita questa difficoltà si è rilevato che la figura maggiormente presente (35,50%) è il responsabile del servizio di prevenzione e prote-zione, che spesso si trova a svolgere anche altri ruoli come quel-lo di formatore o consulente. Gli addetti al servizio di preven-zione e protepreven-zione sono invece il 23,37% dei rispondenti, i for-matori per la salute e sicurezza sul lavoro il 9,47%, i dirigenti si-curezza e ambiente il 3,25%, così come i rappresentanti dei lavo-ratori per la sicurezza. Le restanti percentuali sono invece: addet-ti alle emergenze, datori di lavoro, dirigenaddet-ti, dirigenaddet-ti sicurezza e ambiente, medici competenti, preposti, consulenti, auditor, coordinatori, HSE Manager, ingegneri, responsabili salute e rezza regionale, responsabili sistema di gestione integrato sicu-rezza, qualità e ambiente e altri profili citati una sola volta o in modo incompleto e non chiaro. Considerate le risposte ottenute si può affermare che il gruppo di partecipanti all’indagine rap-presenta chiaramente l’eterogeneità risultante dal processo di mappatura poiché sono presenti figure normate dal d.lgs. n.

81/2008 e professioni emergenti come Manager HSE e auditor.

Grafico. Figure professionali più diffuse tra i rispondenti

Da quanto dichiarato da alcuni rispondenti, è una pratica diffusa svolgere più ruoli contemporaneamente nell’ambito della salute e sicurezza: Questo dato di realtà impone inevitabilmente una riflessione rispetto alla fattibilità e effettiva possibilità di detenere le competenze afferenti a diversi profili professionali, e richiede la necessità di compiere un’analisi dei requisiti standard per po-ter ricoprire depo-terminati ruoli individuando in questo modo pos-sibili ambiti di sovrapposizione dei contenuti professionali.

Per delineare più approfonditamente questo spaccato del merca-to del lavoro occorre considerare anche la forma professionale nella quale i rispondenti svolgono il proprio lavoro che si carat-terizza per il 65,98% da lavoratori subordinati, il 26,92% auto-nomi e lo 0,89% parasubordinati (7). La commistione di queste tre diverse forme di lavoro testimonia che in questo gruppo pro-fessionale sussistono varie tipologie di lavoro non

semplicemen-(7) Le percentuali mancanti sono mancate risposte o risposte incomplete.

0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% 40,00%

RSPP ASPP Altro Formatori per la salute e sicurezza sul

lavoro

Consulente Dirigenti sicurezza e ambiente RLS Addetto alle emergenze HSE Manager

te assimilabili all’idealtipo del classico professionista che opera come lavoratore autonomo, con una propria attività e che si in-terfaccia direttamente con il proprio cliente.

Grafico. Composizione percentuale per tipologia di lavoro

La maggior parte di rispondenti che ha dichiarato di essere un lavoratore autonomo o parasubordinato collabora con più di una azienda (84,75%). Queste diffuse collaborazioni che portano i professionisti in tale ambito a collaborare anche con più di 20 diverse realtà aziendali apre una riflessione sulla fattibilità di que-ste diffuse collaborazioni partendo dal presupposto che ciascun contesto lavorativo è caratterizzato da una propria cultura orga-nizzativa, rischi, potenzialità, problematicità e forza lavoro.

Dal punto di vista della rappresentanza espressa attraverso l’iscrizione a una associazione professionale non emerge una netta demarcazione in quanto si registra che il 49,55% dei ri-spondenti è iscritto mentre il 50,45% non lo è. Si è rilevato che le associazioni che raccolgono il maggior numero di iscritti tra i

65,98%

26,92%

0,89% 6,21%

Subordinato Autonomo

Parasubordinato Mancate risposte/dati incompleti

partecipanti all’indagine sono AIAS (28,24%) e AIFOS (26,47%), e che dal punto di vista della rappresentanza i rispon-denti risultano altamente frammentati dal momento che a fianco di AIAS, AIFOS e altre associazioni presenti nell’elenco del MI-SE esistono numerose altre associazioni professionali non ap-partenenti al suddetto elenco.

3.2. Le competenze chiave: importanza e padronanza