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La carità evangelica ispira il nostro stile di mutue relazioni

Nel documento r i m a 1 S 7 1 ; - J (pagine 104-109)

LO SPIRITO SALESIANO

TRALE E NELLA SUA ISPIRAZIONE EVANGELICA 1. Alla ricerca della ispirazione unificatrice

2. La carità evangelica ispira il nostro stile di mutue relazioni

100 a) Amorevolezza casta e virile

« Che i giovani non solo siano amati, ma che essi stessi conoscano di essere amati ».“ L ’azione apostolica mette il salesiano in contatto con molte persone: confratelli, gio­

vani, adulti; perciò egli chiede allo Spirito Santo il « dono della sim patia», modellata sulla mitezza del cuore di Cristo.

Coltiva il senso del contatto concreto con ciascuna per­

sona (fosse anche il più timido dei ragazzi), disposto sempre a fare il primo passo, ad avvicinare tutti con rispetto, con il desiderio di comprendere e di aiutare, con la gioia di essere presente (in questo contesto si capisce il vero senso della « assistenza » salesiana) tra i giovani poveri e abban­

donati. E ’ questa la « amorevolezza » salesiana: un vero affetto fatto ad un tempo di calore umano e di delicatezza soprannaturale ,24

Può superare la ricerca egoistica di sè, perchè ha pro­

messo una castità totale, generosa, senza nessun compro­

messo. Essa si irradia nel metodo educativo salesiano in modo da poter diventare per i giovani esempio trascinante.

N e ll’atmosfera odierna impregnata di erotismo, l ’im­

pegno del salesiano è un contributo per una azione libera­

trice mediante il suo messaggio e la sua mistica di purezza che orienti e promuova tutte le forze dei giovani verso un amore autentico.25

23 M B X V II, 11.

24 Sistema Preventivo in « Regolamenti » art 86-88.

25 M B X I I , 224; IX , 705.

101 b) Spirito di famiglia

Quando l ’affetto ottiene la reciprocità si crea una vera comunità ( sia « religiosa » tra i confratelli, sia « educativa » con i giovani) di carattere familiare. La mutua confidenza si esprime in una intensa intercomunicazione nel bisogno e nella gioia di condividere tutto, e in relazioni regolate più dall’appello alle capacità interiori di ognuno (affetto, ragione, libertà, fede) che dal ricorso alla legge e alla autorità.26 Di qui uno stile familiare di autorità e di obbedienza, e una coesione fraterna nell’azione. A D io non piacciono le cose fatte per forza. Egli, essendo Dio d ’amore, vuole che tutto si faccia per amore » .27

I l nostro spirito di famiglia offre una valida risposta a due appelli del mondo moderno, soprattutto giovanile: il riconoscimento del valore della propria personalità, e l ’ansia di vivere una esperienza di vera fraternità.

102 c) Ottimismo e gioia

« Niente ti turbi! » « Sii allegro » , diceva spesso Don Bosco. I l vero salesiano non si lascia mai scoraggiare dalle difficoltà che incontra: « Tutto crede, tutto spera, tutto sopporta » .28 II suo umanesimo ottimista, ispirato a San Francesco di Sales, lo porta ad apprezzare tutto ciò che è umano e ad avere fiducia nelle risorse naturali e sopran­

naturali delPuomo, pur non ignorando le sue debolezze (so­

prattutto quelle dei giovani). Sa cogliere ed apprezzare tutti i valori presenti nel mondo e nella storia; rifiuta di gemere sul proprio tempo, « ritiene tutto quello che è buono » ,29 soprattutto se piace ai giovani.

In uno stile di vita semplice nello sguardo e nei

con-26 Cfr Sistema 'Preventivo in « Regolamenti » art 86.

27 M B V I , 15.

28 I Cor 13, 7.

29 I Tess 5, 21.

tatti, egli nutre una gioia permanente, dote necessaria al­

l ’educatore dei giovani, ed esprime, nei limiti del possibile, un temperamento felice, ma più ancora una fede radiosa:

« i l frutto dello Spirito è carità, gioia, pace» .30

N el contesto odierno, nel quale i giovani son diven­

tati spesso scettici, tristi e talvolta disperati, oppure inge­

nuamente ottimisti di fronte al futuro, la gioia del salesiano, con tutto il suo realismo, serve a dare incoraggiamento agli uni e a ricondurre alla realtà gli altri.

3. La carità evangelica ispira il nostro stile di relazione con Dio

103 a) Preghiera semplice e vitale

« N o i lavoriamo contemplando. N oi siamo attivi e con­

templativi. Don Bosco era così » .31 II salesiano percepisce Dio molto vicino, presente in tutti gli avvenimenti, e quindi intrattiene con Lui un dialogo « col cuore », quasi continuo, semplice e filiale. Le sue pratiche di pietà sono poche, quelle proprie di un religioso di vita attiva; ma coltiva soprattutto

« lo spirito di pietà » e l ’unione con Dio. E ’ un contempla­

tivo nell’azione, dove percepisce il senso profondo del mi­

stero incluso nel suo apostolato.

I l Concilio ha rilanciato il messaggio di San Paolo riguardo al «c u lto spirituale» che comprende l ’intera vita del fedele: il lavoro salesiano, « lavoro santificato » , trova in questo messaggio un motivo di approfondimento illu­

minato.32

104 b) Apertura viva al mondo sacramentale

L ’Eucaristia è centro e culmine della vita del cristiano, come pure forza di coesione e nucleo dinamico della comu­

nità. E ’ incontro con la pienezza di quello stesso mistero di salvezza al cui servizio spende la vita. Su questa verità

30 Gal 5, 22.

31 Da una Conferenza di don R i n a l d i nel 1927.

32 C fr Linee di rinnovamento, L D C 1971, I I I 60-63, p 145-148.

è particolarmente fondata la vita del salesiano. Dal mistero eucaristico traggono origine Io slancio e la ricchezza di ogni sua attività.

Per questo il salesiano coltiva il senso della celebra­

zione liturgica e delle sue esigenze tanto di interiorità quanto di bellezza esteriore, consapevole che i giovani sono attratti dallo splendore e dalla verità delle celebrazioni.33

Nel sacramento della Penitenza, il salesiano incontra il Cristo che gli perdona e gli infonde il senso della perma­

nente necessità dello spirito penitenziale, non soltanto per i suoi peccati, ma anche per i peccati dei giovani, nell’espia­

zione dei quali vuole prendere solidariamente la sua parte.

« L a frequente confessione e la frequente comunione...

sono le colonne che devono reggere un edificio educativo » , 34 105 c) Fiducia speciale in Maria

« Maria Santissima è la fondatrice e sarà la sostenitrice delle nostre opere ».3S II salesiano è convinto del ruolo indi­

scutibilmente speciale che Maria, sempre serva di Dio e coo- peratrice del suo Figlio, ha avuto nella vita di Don Bosco e della Congregazione.

E ’ la Madre vigilante dei suoi giovani e la loro « educa­

trice interiore ». E ’ inoltre la sua Madre; ha quindi per Essa, in quanto Immacolata e Ausiliatrice, una devozione tenera e virile, semplice e vera, illuminata e dinamicamente pratica.

La prospettiva mariologica aperta dal Vaticano I I , che inserisce il mistero di Maria in quello di Cristo e della Chiesa, offre al salesiano una solida base teologica per rin­

novare e intensificare la sua tradizionale devozione mariana, in quanto mostra Maria Immacolata assunta alla pienezza escatologica del Cristo, e con Lui Ausiliatrice realmente im­

pegnata nella storia per la salvezza dell’uomo.

33 E. Ce r i a, Annali I, p 728.

34 Sistema Preventivo in « Regolamenti » art 92.

35 MB V I I , 334.

— Non possiamo infine dimenticare il contenuto pedagogico di questi elementi dello spirito salesiano. La sua ricchezza, dono dell’unico Spirito, deve diffondersi con attiva fecondità tra i destinatari della nostra missione apostolica.

C A P O Q U A R T O

Nel documento r i m a 1 S 7 1 ; - J (pagine 104-109)