• Non ci sono risultati.

“The architecture of John Young and Deborah Natsios is made of information”: è la prima frase che si legge aprendo il

sito e portfolio dello studio di Deborah Natsios e John Young45

e, effettivamente, i loro progetti sono fatti di articoli, testi critici, infografiche e dati piuttosto che da muri e solai. In un’intervista i due architetti si definiscono “interessati alle zone decentralizzate dove architettura e infrastruttura pubblica si intersecano”, distinguendosi dagli “ingegneri di sistema che rivendicano di mettere in pratica una tecnica di valore neutrale, oggettiva”. Perciò l’architettura, il costruito e ogni elemento edilizio del fatto urbano vengono sovraccaricati di significato politico, sociale e collettivo nei lavori di Natsios e Young, al punto quasi da sostituire completamente il lavoro progettuale con quello testuale.

Nelle loro composizioni rimane comunque traccia persistente degli elaborati grafici tipici della disciplina architettonica,

probabilmente lo strumento più efficace per comunicare i processi di interazione tra spazio, fatto architettonico e informazioni.

Questi elaborati spesso vengono alterati o aggiornati in spaccati assonometrici fortemente bidimensionati o planivolumetrici infograficizzati, essenzialmente per rendere il linguaggio

architettonico più avvicinabile a quello verbale della comunicazione umana, in un processo simile a quello prosopopeico al centro della ricerca di Forensic Architecture.

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

96

Si potrebbe dire che l’oggetto principale delle ricerche dello studio Natsios e Young è la figura del sorvegliante, nonché il sistema di sorveglianza stesso: sono infatti famosi per avere creato

la banca dati Cryptome.org46, avviata nel 1993, ben prima delle

perdite di informazione (i leaks) che hanno rimesso completamente in discussione il rapporto tra tecnologie dell’informazione, governo e diritti del cittadino in America, ma non solo. Nato anche sotto la spinta di collettivi cypherpunk che durante gli anni novanta a New York si dedicavano alla diffusione di temi legati alla cultura cyber e alle “politiche dell’informazione” (“per molto tempo siamo stati gli unici architetti in un milieu di esperti di tecnologia, crittografi, hacker – abbiamo fatto esperienza di un particolare tipo di

isolamento in quegli anni”47), l’archivio di Cryptome contiene più di

65.000 documenti estorti ad archivi governativi inerenti a sistemi di crittografia, gestione dei diritti umani del cittadino di privacy e libertà di espressione, sicurezza nazionale e abuso delle tecnologie di governo. Questi dati sono disponibili online e sono anche distribuiti da Natsios e Young attraverso una memoria drive Usb di 64 gigabyte dal peso di 4 grammi e dalla misura di 38,9x12,3x4,5mm, che viene

spedita tramite corriere a casa del richiedente48.

Parallelamente a questa attività di whistleblowing (ovvero “segnalazione di irregolarità”), puramente legata all’informazione testuale, numerica e dei dati crudi, Natsios e Young portano avanti l’attività che più caratterizza la loro formazione di architetti, ovvero lo sviluppo di elaborati di progetto che, tuttavia, sono più propriamente una critica politico-spaziale in una forma ibrida tra approccio grafico- 46 Vedi http://cryptome.org/ 47 Korody N., The Whistleblower Architects: surveillance,

infrastructure, and freedom of information according to Cryptome (part 1), https://archinect.com/features/article/149955321/the- whistleblower-architects-surveillance-infrastructure-and-freedom- of-information-according-to-cryptome-part-1

48 Vedi http://cryptome.org/archive-dvds.htm; Cové-Mbede H., Interview. Cryptome 1996-2016, https://www.tecno-grafias. com/interview--cryptomeorg-19962016-mm-version/interview_ cryptome_1996_2016#

P

AR

TE III AR

CHITETTURE CHE SOR

VE

97

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

S tra te gie Ar chitett oniche

architettonico e testuale-letterario. Il risultato è l’archivio multimediale

Cartome.org49, gemello di Cryptome, che unisce pamphlet sulla

diffusione territoriale delle tecnologie di sicurezza nazionale (dall’aspetto simili a un incrocio tra la città analoga di Aldo Rossi e

le data visualizations di AMO/OMA)50, poster con pillole di critical

thinking sul dialogo tra istituzioni culturali e contesto urbano51, saggi

grafici sulla storia della Zona Demilitarizzata coreana52, elaborati

puramente illustrativi di esplorazione dell’estetica della colonizzazione

telecomunicativa nel territorio israeliano53 sovrapposti ad altri, più

dettagliati, sul tracciamento della “cintura di ferro” di sorveglianza

della città di New York54. In tutti questi lavori il soggetto non è

solo la sorveglianza come atto fisico, di visione, chiaroaudienza o localizzazione, ma, forse anche prima di ciò, è gestione di sistemi e informazioni occultati, rivelazione di saperi e aspetti prima ancora inosservati. Soprattutto, quello che fanno Natsos e Young nelle mappe, nei video e nelle infografiche è un tentativo di caratterizzazione spaziale di questi concetti, concreti e materiali sì (nonostante l’astrattezza e l’eterealità si tratta pur sempre di silicio e conduzione elettrica) ma difficili da rappresentare in una dimensione materica. Lavorano con materiali da costruzione che però, a detta loro, sono più “documenti da costruzione” proveniente da fornitori di informazioni da tutto il mondo, con l’interesse, più che di erigere edifici, di riformare ciò che è già stato costruito e criticare le pratiche architettonico-politiche che più minano i diritti del cittadino. Pochi studi di architettura mettono in pratica questo tipo di progettualità, in quanto “in fondo ai loro pensieri si cela la paura che questo tipo di

49 Vedi http://cryptome.org/cartome/index.html 50 Vedi http://cryptome.org/cartome/Natsios-NSS.htm 51 Vedi http://cryptome.org/2013/05/newmuseum-censor/ newmuseum-censor.htm 52 Vedi http://cryptome.org/cartome/parallel-atlas/dmz-intro. htm 53 Vedi http://cryptome.org/cartome/jerusalem-sky/ introduction.htm 54 Vedi http://www.cryptome.org/cartome/voir-dire.pdf; http:// www.cryptome.org/cartome/ring-of-steel/ring-of-steel-00.htm

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

98

discorso possa minare il rapporto con la propria clientela”55.

Per progettare con le informazioni, i due architetti si servono anche di rappresentazioni tipicamente architettoniche: sezioni, planivolumetrici, piante. Tuttavia l’interesse costante è cercare di sovvertire la tradizionale rappresentazione statica dell’architettura verso invece una struttura grafica più aperta e discorsiva. Questo impulso nasce già nelle prime collaborazioni tra Natsios e Young, che già all’inizio della carriera riscontravano come ai tempi “gli utenti di programmi CAD di architettura sembravano molto

distanti dai cambiamenti radicali in atto con l’emergente economia dell’informazione”. Andare oltre la rappresentazione assegnata dal programma preassemblato per loro voleva dire scomporre l’iconografia alla radice, per poterne riprogrammarne una nuova più adatta a restituire il respiro di un’architettura non per forza autoriferita nella propria prassi progettuale.

Questo vuol dire anche abbandonare eccessi di esteticizzazione del progetto, per attenersi al dato, all’informazione (almeno

idealmente) spoglia di carichi di significato subdolo o estetico, in un’operazione avversaria alla logica di mercato. Difatti, oltre agli accesissimi e densi chiaroscuri dei disegni di Natsios e Young, i documenti che li accompagnano sono spogli, privi di una vera e propria impaginazione che non sia aggiornata oltre al layout grafico dell’archeologia di internet, al fine di concentrare il lettore sulla concretezza dell’oggetto dei testi critici.

In sintesi, la brutalità, la chiarezza e la schiettezza sono le chiave comunicative di Natsios e Young, sia quando hanno a che fare con testi e diffusione di dati, sia con la riflessione sulla spazialità di questi processi. La stessa immediatezza viene anche messa in pratica in altre operazioni, in questo caso fotografiche, di segnalazione di dispositivi di videosorveglianza sospetti e indagine sulla loro possibile finalità. È interessante segnalare, in questa operazione molto simile

anche a quella fatta da James Bridle56 e tanti altri artisti e giornalisti,

che la spazializzazione e la localizzazione di questo sistema integrato 55 Korody N., Ibid. 56 Bridle J., Nor, http://shorttermmemoryloss.com/nor/

P

AR

TE III AR

CHITETTURE CHE SOR

VE

99

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

S tra te gie Ar chitett oniche

éNatsios e Young, Taboo: African Burial Ground, da VOIR DIRE:

interrogating NYC Ring of Steel, 2012.

êNatsios e Young, Will you go UNDERGROUND?, da Party Wall:

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

100

éNatsios e Young, Irredenta, da Greece Irredenta in the

Eurozone, 2013.

êNatsios e Young, Absorb the relics of the Japanese Occupation

(1910-45), da Parallel Atlas: 38°N, 2002.

P

AR

TE III AR

CHITETTURE CHE SOR

VE

101

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

i ii iii iv v vi a b c d e f o oo ooo oooo ooooo

S tra te gie Ar chitett oniche

nel tessuto urbano è effettivamente il primo passo del processo induttivo di conoscenza di un regime di sorveglianza, soprattutto quando non sono molti i dati che pervengono a riguardo all’utente finale.

Non sempre le analisi visuali della coppia di architetti sono stringenti e, spesso, nella loro componente grafica tendono a esagerare con la suggestività di pochi elementi ripetuti, allentando con il contagoccie il contenuto nella composizione. Tuttavia alcune intuizioni sono di notevole efficacia e l’approccio generale dello studio è uno stimolo a una maggiore autocoscienza della propria professione e delle pratiche situate nello spazio. Questo messaggio è diretto alla figura intellettuale dell’architetto, tenuto a interagire spazialmente con gli stimoli culturali, territoriali, fisici e tecnologici del proprio contesto.

Armature Globale