ATTIVITA’ E PASSIVITA’ DA VALUTARE CON CRITERI DIVERSI DA QUELLI DEI PRINCIPI CONTABILI NAZIONAL
4. La redazione del primo bilancio con gli IAS/IFRS: casi pratic
4.2.1 Il caso Abitare In
Il gruppo Abitare In opera nel settore dello sviluppo di immobili a destinazione residenziale, principalmente nell’area metropolitana della città di Milano. Il giorno 8 aprile 2016 la società fa il suo ingresso in Borsa, nel segmento AIM Italia. Il bilancio consolidato del Gruppo relativo all’esercizio chiuso al 30 settembre 2018 rappresenta il primo bilancio predisposto, su base volontaria, in conformità agli IAS/IFRS. La volontarietà dell’applicazione di tali principi è legata al fatto che il Gruppo non è obbligato a redigere il bilancio consolidato. Pertanto, ai fini comparativi, il bilancio consolidato al 30 settembre 2017 (in quanto il Gruppo chiude i propri esercizi al 30 settembre) è stato oggetto di conversione ai principi contabili IAS/IFRS in conformità a quanto disciplinato dall’IFRS 1; perciò, a tale fine, è stata identificata quale data di transizione il 1° ottobre 2016. Vengono quindi, nel proseguo, riportate le informazioni richieste dall’IFRS 1 e la descrizione degli impatti che la transizione agli IFRS ha determinato sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo, anche se non si dispongono di molte informazioni dettagliate sulla transizione ai principi internazionali. Per quanto riguarda la situazione patrimoniale-finanziaria alla data di transizione, essa è stata redatta in base ai seguenti criteri: - sono state rilevate tutte le attività e le passività la cui iscrizione è richiesta dai principi IFRS; - non sono state rilevate le attività e le passività la cui iscrizione non è permessa dagli IAS/IFRS; - gli IFRS sono stati applicati nella valutazione di tutte le attività e le passività rilevate. Con riferimento alla valutazione delle attività materiali ed immateriali, lo IAS 16 e lo IAS 38 prevedono che, successivamente all’iscrizione iniziale al costo, le attività materiali ed immateriali che hanno un mercato attivo, possano essere valutate al costo al netto degli ammortamenti cumulati e delle perdite di valore, ovvero determinano periodicamente il valore di mercato ed adeguando il saldo contabile a tale valore (revaluation model). Il Gruppo ha deciso di mantenere il costo come criterio di valutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali. Dal lato delle attività, al 1 ottobre 2016 (data di transizione) il Gruppo aveva iscritto in bilancio, secondo i principi contabili italiani, come da prospetto indicato in appendice, attività immateriali per 805.818; tale valore ha subito una rettifica in diminuzione di 660.760 in seguito alla transizione, portando quindi il valore totale delle immobilizzazioni immateriali a 145.058. Le attività materiali non hanno subito rettifiche, mentre le attività per imposte anticipate hanno subito un incremento
di 184.352, passando quindi da 332.854 a 517.206. Per quanto riguarda le rimanenze, si è assistito ad un incremento di 403.930.
Queste rettifiche sono dovute al fatto che le immobilizzazioni immateriali che non soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 38 sono imputate a conto economico quando è sostenuto il relativo costo di acquisto, pertanto, nell’ambito della transizione agli IAS/IFRS, sono eliminati alcuni costi capitalizzati in esercizi precedenti o nell’esercizio 2016/2017. Vengono inoltre eliminati dal conto economico i relativi ammortamenti.
Dal lato delle passività e del patrimonio netto, si assiste ad una riduzione complessiva di 72.478, passando quindi da un totale passività e patrimonio netto di 32.211.674 a 32.139.196. Questa riduzione è determinata da una riduzione delle riserve di 184.502 e da una riduzione dei benefici ai dipendenti di 886; queste sono però compensate da un incremento delle passività per imposte differite di 112.910. 4.2.2 Il caso Alkemy La mission di questa società è quella di accompagnare le aziende attraverso le rapide trasformazioni portate dal digitale, con l’obiettivo di contribuire significativamente alla crescita del loro business. Alkemy SPA aiuta quindi le aziende a ridefinire strategie, prodotti e servizi, strumenti di comunicazione e di vendita, al pari passo dell’evoluzione delle tecnologie e dei nuovi comportamenti dei consumatori. Fondata come società privata con una partecipazione azionaria diffusa, Alkemy nasce nel 2012 in Italia per iniziativa di un gruppo di imprenditori con significative esperienze pregresse nel mondo della consulenza aziendale, della comunicazione e dell’innovazione tecnologica. Dal 2012 in poi si susseguono varie acquisizioni da parte della Alkemy e successivamente, a fine 2017, la società debutta nel segmento AIM di Borsa Italiana, con lo scopo di migliorare la posizione di mercato e la competitività delle grandi e medie aziende.
Per il bilancio 2018, l’organo amministrativo di Alkemy SPA ha deliberato di redigere il Bilancio Consolidato e il Bilancio di esercizio della capogruppo secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, conseguentemente si è proceduto anche alla conversione dei dati di bilancio al 31 dicembre 2017, i quali sono stati riclassificati e rettificati, secondo i nuovi principi, al fine di avere termini di corretta comparazione dei risultati consuntivi tra i due esercizi.
Il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 è, dunque, il primo bilancio redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS, i quali sono stati adottati volontariamente come previsto dal D.Lgs. n. 38/2005.
Come richiesto dall’IFRS 1, la società ha provveduto a rideterminare, secondo i principi IAS/IFRS, la situazione patrimoniale-finanziaria al 1 gennaio 2017 (data di transizione) che corrisponde all’inizio del primo periodo posto a confronto e la situazione patrimoniale-finanziaria, del conto economico e del rendiconto finanziario per l’esercizio che chiude al 31 dicembre 2017, periodo presentato ai fini comparativi alla data del primo bilancio IAS/IFRS. Tale situazione patrimoniale-finanziaria, per non appesantire l’analisi, sarà indicata in appendice. Inoltre, le rettifiche risultanti dalla prima applicazione degli IAS/IFRS sono state rilevate a Patrimonio netto in un’apposita riserva (chiamata Riserva FTA), al netto del relativo effetto fiscale, rilevato nelle passività per imposte differite o nelle attività per imposte anticipate.
Per quanto concerne le esenzioni facoltative all’adozione retrospettiva degli IFRS, la società ha scelto di non applicare in modo retrospettivo il principio IFRS 3 “Aggregazioni di imprese” per le operazioni avvenute prima della data di transizione ai principi IAS/IFRS, pertanto le poste patrimoniali derivanti dalla contabilizzazione delle operazioni di aggregazioni di imprese contabilizzate utilizzando i principi italiani non sono state rideterminate. Inoltre, per quanto riguarda la valutazione di immobili, impianti e macchinari, l’IFRS 1 consente di valutali al fair value e di utilizzare tale valore come sostituto del costo alla data di transizione agli IAS/IFRS, però la società non si è avvalsa di tale facoltà, confermando l’utilizzo del criterio del costo storico.
A proposito dei benefici per i dipendenti, la società ha deciso di rilevare tutti gli utili e le perdite attuariali cumulati esistenti alla data di passaggio agli IFRS ed ha deciso di fornire l’informativa dei benefici in modo prospettico a partire dalla data di transizione.
Tra le riclassifiche, in merito alle migliorie su beni di terzi, secondo i principi contabili nazionali tali coti sostenuti su beni di terzi aventi utilità pluriennale sono capitalizzati tra le immobilizzazioni immateriali. Secondo quanto previsto dallo IAS 16, nel caso in cui tali costi siano rappresentati da attività identificabili e separabili dal bene a cui si riferiscono, devono essere iscritti tra le attività materiali. Di conseguenza, soddisfando tali requisiti, sono stati riclassificati dalla voce “Attività immateriali a vita definita” alla voce “immobilizzazioni materiali” per un importo pari a 80.256 al 1 gennaio 2017.
Le rettifiche apportate, invece, riguardano le seguenti poste contabili:
- avviamento: secondo lo IAS 38, non è oggetto ad ammortamento in quanto attività immateriale con vita utile indefinita. La società, non avendo applicato retrospettivamente l’IFRS 3 alle operazioni avvenute prima della data di transizione, ha dato continuità ai valori dell’avviamento iscritti secondo i principi contabili italiani.
Inoltre, l’applicazione degli IAS/IFRS ha comportato l’eliminazione dell’ammortamento relativo a tali voci con l’effetto di un aumento del risultato netto dell’esercizio 2017, nonché del patrimonio netto al 31 dicembre 2017, di 92.014.
- attività immateriali a vita definita: alcune tipologie di costi capitalizzabili in base agli OIC non presentano i requisiti per essere qualificate come immobilizzazioni immateriali secondo lo IAS 38. La situazione patrimoniale-finanziaria secondo gli IAS/IFRS subisce quindi una diminuzione del patrimonio netto per effetto dell’eliminazione di immobilizzazioni immateriali che non soddisfano i requisiti per la capitalizzazione. Nello specifico si tratta dei costi di impianto e ampliamento. Infatti, la diversa impostazione contabile in relazione a tali costi ha determinato, al 1 gennaio 2017 una riduzione del patrimonio netto pari a 36.910. - benefici ai dipendenti: i principi contabili OIC richiedono di rilevare la passività per il TFR sulla base del debito nominale maturato secondo le disposizioni civilistiche in vigore alla data di chiusura del bilancio. Secondo gli IFRS, invece, i benefici successivi al rapporto di lavoro sono distinti in programmi “a contributi definiti” e programmi “a benefici definiti”; il TFR, in base allo IAS 19, rientra nella seconda tipologia ed è soggetto a valutazioni di natura attuariale per esprimere il valore attuale di quanto erogabile al termine del rapporto di lavoro. Pertanto, la rideterminazione del TFR ha comportato un aumento al 1 gennaio 2017 pari a 64.107. 4.2.3 Il caso Banca Farmafactoring Il Gruppo Banca Farmafactoring è l’operatore leader specializzato nella gestione e nello smobilizzo pro-soluto di crediti commerciali vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni in Europa. È attivo in tre principali linee di business: factoring pro-soluto, finanziamenti ai fornitori del Sistema Sanitario Nazionale e ai governi locali dell’Europa centro-orientale e gestione del credito. BFF Banking Group è presente, con oltre 450 dipendenti, in Italia, Croazia, Francia, Spagna, Grecia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Slovacchia, oltre a Germania, Olanda e Irlanda dove è attivo attraverso depositi on-line, salendo così ad un totale di 12 paesi in Europa. Ad aprile 2017 il Gruppo decide di quotarsi in Borsa Italiana, nel segmento MTA. La società, inoltre, si è avvalsa della facoltà di adottare gli IAS/IFRS per il bilancio chiuso al 31 dicembre 2005 e di conseguenza il bilancio al 31 dicembre 2006 è il primo redatto in conformità agli IAS/IFRS, con data di transizione 1 gennaio 2005.
Relativamente alle attività/passività diverse dagli strumenti finanziari, le principali novità riguardano:
- la valutazione al fair value sugli immobili strumentali all’attività d’impresa di proprietà che a partire dalla data di first time adoption (FTA) diventa il nuovo costo;
- lo scorporo dei terreni e l’annullamento dei relativi ammortamenti cumulati;
- la valutazione attuariale del TFR e degli altri benefici ai dipendenti secondo quanto disposto dallo IAS 19. Per quanto riguarda le rettifiche e riclassifiche apportate nella riconciliazione del patrimonio netto al 1 gennaio 2005 (vedere Appendice), le principali sono: - la rilevazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, passando da 0 a 125, grazie alla valutazione dei derivati al fair value; - una rettifica in diminuzione dei crediti verso la clientela di 4.534, passando quindi da 1.296.172 a 1.291.638, dovuta all’adeguamento di crediti acquistati a titolo definitivo; - la rilevazione di passività finanziarie di negoziazione, passando quindi da 0 a 606, sempre grazie alla valutazione dei derivati al fair value; - una rivalutazione del TFR di 59, passando da 868 a 927; - lo storno completo del fondo rischi su crediti di 21.513; - una rettifica in aumento di 980 al fondo per rischi e oneri, dovuta ai benefici differiti per i dipendenti; - lo storno completo del fondo per rischi finanziari generali di 7.387; - infine, una rettifica in aumento delle attività materiali di 4.307, dovuta alla rivalutazione di un immobile.
Tutte queste rettifiche e riclassificazioni hanno pressoché mantenuto inalterato il patrimonio, comportando soltanto una riduzione di 102, passando perciò da 1.329.566 a 1.329.464. 4.2.4 Il caso Carel Industries ll Gruppo Carel è tra i leader nella progettazione, nella produzione e nella commercializzazione a livello globale di componenti e soluzioni tecnologicamente avanzate per raggiungere alta efficienza energetica nel controllo e la regolazione di apparecchiature e impianti nei mercati del condizionamento dell’aria e della refrigerazione. Il Gruppo progetta, produce e commercializza
soluzioni hardware, software e algoritmiche finalizzate sia ad aumentare le performance di unità e impianti a cui le stesse sono destinate sia al risparmio energetico.
La società si è quotata nel segmento MTA nel giugno del 2018 e il bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 è il primo bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, individuando come data di transizione il 1 gennaio 2015. L’effetto dell’adeguamento ai nuovi principi contabili dei saldi iniziali delle attività e delle passività è stato rilevato a Patrimonio Netto in apposita riserva (riserva FTA) al netto del relativo effetto fiscale di volta in volta rilevato al fondo imposte differite o nelle attività per imposte anticipate.
Per quanto riguarda le esenzioni facoltative previste dall’IFRS 1, la società si è avvalsa dell’opportunità di non applicare in modo retrospettivo il disposto dell’IFRS 3, pertanto i dati relativi alle acquisizioni di aziende, rami d’azienda e partecipazioni avvenute prima del 1 gennaio 2015 non sono stati rielaborati. Per quanto riguarda la valutazione delle attività materiali e immateriali, la società ha scelto di adottare il metodo del costo; ha stabilito, inoltre, l’inizio dell’ammortamento nel momento in cui il bene è divenuto disponibile per l’utilizzo ed ha rideterminato la vita utile degli impianti e macchinari. Si analizzano ora le rettifiche effettuate dalla società, specificatamente indicate nella situazione patrimoniale-finanziaria redatta al 1 gennaio 2015 e riportata in appendice. In merito al TFR, i principi OIC richiedono di rilevare tali passività secondo disposizioni civilistiche esistenti alla data di chiusura del bilancio; secondo lo IAS 19 il TFR è qualificato come beneficio successivo al rapporto di lavoro e la passività maturata verso i dipendenti è calcolata attraverso la metodologia attuariale. Si assiste quindi ad un incremento di 444.330, passando da 4.375.897 a 4.820.227. Passando ad analizzare le attività materiali ed immateriali, in ottemperanza agli IAS/IFRS, la società ha stabilito l’inizio dell’ammortamento nel momento in cui le stesse divengono disponibili per l’uso ed ha pertanto provveduto a determinare la differenza tra l’applicazione di questo criterio e le convenzioni precedentemente applicate. Le attività materiali ed immateriali hanno subito, pertanto, un aumento, rispettivamente, di 995 e 2.177.382; inoltre, ha provveduto all’adeguamento della vita utile residua di alcuni progetti di sviluppo di alcuni impianti e macchinari sulla base della previsione dei benefici economici futuri. In aggiunta, la società ha qualificato gli avviamenti come attività a vita utile indefinita e, pertanto, ne ha sospeso l’ammortamento a partire dalla data di transizione ai principi contabili internazionali, andando ad incidere positivamente, in questo modo, sul risultato operativo. Sulla base dello IAS 16 e IAS 38 la società ha identificato alcune attività
rilevate in base agli OIC che non presentano i requisiti per essere rilevate in bilancio, pertanto ha proceduto ad eliminare il valore residuo di tali attività alla data di transizione.
Infine, una nota in merito ai fondi rischi. La società, infatti, presenta fondi rischi per passività potenziali derivanti da un contenzioso fiscale e dall’indennità suppletiva di clientela, prevista dalla normativa italiana a favore degli agenti. Conformemente a quanto previsto dallo IAS 37, essendo rilevante l’effetto del valore temporale del denaro, è stato determinato il valore attuale di tali fondi, comportando di conseguenza una rettifica in diminuzione pari a 186.388. 4.2.5 Il caso CFT Il Gruppo CFT è attivo a livello italiano e internazionale nella progettazione, sviluppo e produzione di macchina e impianti chiavi in mano destinati principalmente al settore del Food&Beverage. La società, costituita il 22 maggio 2017, ha redatto il proprio bilancio al 31 dicembre secondo i principi contabili italiani. Tali principi sono stati poi adeguati per allinearli agli IAS/IFRS al fine di renderli comparabili con i saldi al 31 dicembre 2018.
Viene, in appendice, riportato l’effetto della transizione sulla situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2017 e sul conto economico complessivo, sempre al 31 dicembre 2017.
La rettifica apportata alle attività immateriali riguarda l’eliminazione dei costi di impianto e ampliamento, capitalizzati ai sensi degli OIC ma che non soddisfano le condizioni per essere capitalizzati ai sensi degli IAS/IFRS. In particolare, si ha appunto una rettifica negativa, dovuta all’eliminazione delle attività immateriali, pari a 780 e, di conseguenza, a livello reddituale, minori ammortamenti per complessivi 233.
L’unica riclassifica apportata, pari a 5, soltanto a conto economico complessivo, riguarda i compensi corrisposti agli amministratori e ai sindaci, che ai sensi degli OIC vanno classificati nei costi per servizi, mentre vanno riclassificati tra i “costi del personale” in conformità agli IAS/IFRS. 4.2.6 Il caso Comer Industries Comer Industries è player globale nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza. Opera nei settori delle macchine per l’agricoltura, dell’attrezzatura edile e per la selvicoltura, dell’energia e dell’industria.
È stata fondata nel 1970 dalla famiglia Storchi. Negli anni a seguire si espande oltre i confini nazionali, in particolare in Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e, recentemente, anche in India, Cina e Brasile. Il 13 marzo 2019 avviene la quotazione della società alla Borsa Italiana, nel segmento AIM Italia. Per la redazione del bilancio consolidato il Gruppo Comer Industries ha adottato i principi contabili IAS/IFRS a partire dall’esercizio 2007, con data di transizione al 1 gennaio 2006. Il bilancio della capogruppo, Comer Industries SPA, è rimasto redatto secondo i principi contabili nazionali fino all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017. A partire quindi dalla data del 1 gennaio 2019 la società ha applicato, anche per il bilancio separato, i principi contabili internazionali. In appendice, vengono riportate le situazioni patrimoniali-finanziarie redatte al 01/01/2017 ed al 31/12/2017, secondo i principi contabili nazionali ed internazionali. Inoltre, viene riportato il conto economico al 31/12/2017, sempre redatto secondo gli OIC e gli IAS/IFRS. Le principali rettifiche apportate, oltre agli impatti fiscali che esse comportano, sono le seguenti: i) Trattamento fine rapporto (IAS 19): la rettifica in oggetto è relativa alla valutazione delle
passività esistenti a fronte dei benefici ai dipendenti da erogare successivamente all’interruzione del rapporto di lavoro e riguarda il TFR. In accordo con gli OIC i benefici in oggetto sono rappresentati da passività determinate in applicazione alle disposizioni di legge, mentre lo IAS 19 prevede la determinazione delle stesse attraverso l’utilizzo di tecniche attuariali. Tale rettifica, quindi, ha determinato, al 1 gennaio 2017, un incremento della voce “Benefici ai dipendenti” di 625, al lordo del relativo effetto fiscale positivo (imposte differite attive) pari a 174, con un effetto netto positivo sul patrimonio netto pari a 451.
ii) Immobilizzazioni materiali e immateriali: la rettifica è relativa al diverso trattamento contabile di alcuni beni tra principi OIC e principi IAS/IFRS. Tale differenza riguarda principalmente il calcolo dell’ammortamento del periodo e la capitalizzazione di alcune immobilizzazioni immateriali identificate precedentemente alla riforma OIC del 2016. Riguardo al calcolo dell’ammortamento, si evidenzia una differenza non significativa derivante dal fatto che i principi OIC prevedono l’utilizzo di aliquote di ammortamento fiscali mentre i principi IAS/IFRS l’utilizzo dei giorni di vita utile del bene. Per quanto concerne la capitalizzazione, lo IAS 38 prevede il riconoscimento tra le immobilizzazioni immateriali delle spese di sviluppo ovvero i costi sostenuti per progetti interni identificati specificatamente, dai quali ci si attende probabili benefici futuri mentre i principi italiani
non consentono la capitalizzazione di tali costi. La società identifica annualmente quelle commesse interne legate alla customizzazione di prodotti esistenti sulla base di specifiche richieste di varianti e modifiche manifestate direttamente dalla propria clientela. Tali progetti soddisfano i requisiti richiesti dallo IAS 38, in quanto la società ha analizzato la fattibilità tecnica degli stessi, la volontà di concludere il progetto per porre nuovi prodotti sul mercato, la disponibilità di risorse tecniche e finanziarie e la ricognizione attendibile dei costi propri. Pertanto tali rettifiche hanno comportato un incremento delle immobilizzazioni materiali ed immateriali rispettivamente di 254 le prime e 1.100 le seconde. L’effetto negativo sul patrimonio netto ammonta a 979. Per quanto riguarda le riclassifiche apportate, le principali fanno riferimento alle seguenti voci di bilancio: - Attività materiali ed immateriali: in applicazione degli OIC le migliorie su beni di terzi sono rilevate tra le attività immateriali differenziandosi dagli IAS/IFRS, che prevedono la loro classificazione tra le immobilizzazioni materiali, rispettando quindi la natura dell’attività materiale a cui si riferiscono.
- Investimenti: nel bilancio civilistico redatto secondo gli OIC era presente un credito immobilizzato verso terzi relativo ai versamenti effettuati annualmente, all’impresa assicuratrice, a favore degli amministratori, per la quota maturata del trattamento di fine mandato. Lo stesso ammontare di tale credito, 2.571, era presente tra le passività come debito maturato nei confronti degli amministratori. Di conseguenza, per una migliore esposizione, tale credito è stato riclassificato a riduzione del passivo facendo prevalere la sostanza sulla forma. - Crediti e debiti correnti: tutti i crediti finanziari verso controllate, collegate, controllanti