• Non ci sono risultati.

4. SIMULAZIONI CON SOFTWARE ECODOMUS

4.3 Casi di studio

4.3.2 Caso 1: Caldaia a Pellet + Valvole Termostatiche

In questo caso, si è deciso di agire sulla porzione destra di bifamiliare, ma semplicemente a livello impiantistico, lasciando cioè l’involucro edilizio tal quale. La caldaia di vecchia generazione è stata quindi sostituita con una caldaia a pellet prodotta dalla ditta Ungaro s.r.l.. La caldaia in questione denominata “FIT E” ha una Potenza di 14kw, è collegabile a qualsiasi tipo di impianto di distribuzione esistente, installabile anche all’esterno se protetta dagli agenti atmosferici e dotata di diversi optional come ad esempio la doppia candeletta di accensione, il doppio cassetto ceneri e il sistema di pulizia facilitato. Tali fattori hanno fatto propendere a questo prodotto dato che si voleva realizzare una sostituzione il meno invasiva impossibile.

1. Sistema di pulizia facilitato brevettato;

2. Cassetto cenere principale; 3. Cassetto cenere secondario.

103

FIT E 24 kW

Potenza nominale Max kW 24,5

Min kW 7,5

Rendimento all'acqua Max % 78,1

Min % 75,7

Rendimento di combustione Max % 91,0

Min % 95,0

Potenza all'acqua Max kW 21,0

Min kW 5,9

Capacità di serbatoio l 50

Consumo orario pellet Max kg 5,6

Min kg 1,6

Autonomia di lavoro Max h 22

Min h 6

Superficie riscaldabile m3 500,0

Uscita scarico fumi pellet ø mm 80,0

Tiraggio Max Pa 12,0

Min Pa 11,0

Entrata aria comburente pellet ø mm 60,0

Prevalenza circolatore m 5,0

Pressione di utilizzo a freddo bar 0,8/1,2

Dimensione vaso di espansione l 6,0

Produzione acqua calda sanitaria lt/min 12,0

Tensione di alimentazione

220V - 50Hz Assorbimento elettrico in fase di

lavoro Watt 150,0

Peso kg 200

Tabella 11: Dati tecnici caldaia FIT E Fonte: Catalogo Ungaro s.r.l.

Alla caldaia sovraesposta è stato abbinato anche un sistema di caricamento automatico composto da un box della ditta GEOplast, denominato nello specifico GEObox G4, con struttura in acciaio zincato e contenitore in tessuto flessibile in materiale plastico resistente ed antistatico. Il fondo del contenitore è anch’esso in acciaio per garantire una maggiore stabilità del silos stesso.

104

Il caricamento del silos avviene tramite bocchettoni di mandata ed aspirazione con possibilità di prolungamento, mentre per quanto riguarda lo svuotamento del silos, o meglio di alimentazione caldaia, è stata utilizzato un sistema a coclea flessibile. Il riempimento può avvenire anche tramite autobotte (pressione di immissione massima 0,2 bar), cosa che, in caso di quantità rilevanti, può portare anche ad un risparmio in termini monetari. Contemporaneamente, durante questa operazione, la polvere viene aspirata da un apposito bocchettone di aspirazione.

È stata scelta questa specifica soluzione, non solo per aumentare l’autonomia di chi procede all’istallazione di una caldaia a pellet ed evitare le inevitabili problematiche legate al caricamento manuale, quali ad esempio polvere, spazio occupato da bancali, tempo sprecato ogni due giorni per caricare la caldaia; ma anche per la grande versatilità di istallazione che fornisce. Il suddetto box infatti, essendo regolabile in altezza, può essere adattato a qualsiasi tipo di locale, inoltre è accoppiabile a qualsiasi tipo di caldaia a pellet, in particolare, in quello scelto, il collegamento con il locale caldaia è realizzato a mezzo di un sistema a coclea montante.

Fig. 4.4 Sinistra: GEObox G4 Destra: Sistema di istallazione a coclea flessibile Fonte: Geoplast

Le caratteristiche tecniche del GEObox G4 sono le seguenti:  Telaio in acciaio regolabile in altezza

 Cono d’acciaio zincato;

 Silo in tessuto plastico antistatico;

 Bocchettone di riempimento e di aspirazione con possibilità di prolungamento (per riempimento al massimo 20m);

 Piastra scorrevole per consentire la manutenzione anche a serbatoio pieno;  Piedini regolabili per poter posizionare correttamente la coclea.

105

GEObox G4

Tipo nr. Volume

Q.tà

Stoccabile Altezza Misure

[m3] [t] [cm] [cm] GEObox 12/G4 1,7 ÷ 2,6 1,1 ÷ 1,7 206 ÷ 278 120 x 120 GEObox 17/G4 3,1 ÷ 5,2 2,1 ÷ 3,2 206 ÷ 278 170 x 170 GEObox 21/G4 4,5 ÷ 7,5 2,8 ÷ 4,7 206 ÷ 278 210 x 210 GEObox 25/G4 6,4 ÷ 11,0 4,2 ÷ 6,7 218 ÷ 278 250 x 250 GEObox 29/G4 9,6 ÷ 14,1 6,0 ÷ 9,0 218 ÷ 278 290 x 290 GEObox 17/29/G4 5,7 ÷ 8,3 3,6 ÷ 5,4 218 ÷ 278 170 x 290 GEObox 21/29/G4 6,6 ÷ 10,2 3,8 ÷ 6,1 218 ÷ 278 210 x 290

Tabella 12: Dati tecnici del GEObox G4 Fonte: GEOplast

Per quanto riguarda i casi di studio in cui è stata installata una stufa a pellet, è sufficiente un GEObox 17/G4 a garantire il fabbisogno di pellet annuale (vedi Calcoli), in questo modo quindi sarà necessario effettuare un solo caricamento all’anno, con conseguente riduzione dei costi di approvvigionamento e delle inevitabili problematiche che si avrebbero con più caricamenti annuali. Il modello scelto inoltre garantisce un ingombro abbastanza limitato, o comunque non superiore a quello che si avrebbe accatastando il pellet in bancali (70 sacchi da 15kg).

Per l’istallazione di tale sistema è necessario che il locale di stoccaggio confini con un muro esterno e sia di facile accesso per eventuali interventi di manutenzione oltre che essere permanentemente arieggiato; proprio per questo motivo, nel caso in esame, l’istallazione è stata prevista nel locale adibito a garage.

I risultati ottenuti con Ecodomus hanno evidenziato il fatto che la casa rimane in classe F ma in compenso si riduce lievemente il fabbisogno termico lordo al generatore.Il fabbisogno di energia per acqua calda sanitaria al contrario è più elevato, ciò è presumibilmente dovuto al fatto che ho perdite per accumulo (punto 2 file risultati), dato che ne è stato inserito uno da 300 litri, (paragrafo 4.2.6) che nella simulazione precedente non era presente. Inoltre, tutti i termosifoni, sono stati dotati di valvole termostatiche. Queste sono dei semplici dispositivi capaci di regolare un flusso grazie alla loro sensibilità alla variazione di temperatura. Se utilizzate, come nel nostro caso, nel circuito di riscaldamento, queste valvole sono in grado di modificare la posizione di apertura, passando ad una posizione di chiusura, all’aumentare della temperatura del fluido sopra una certa soglia, per aprirsi gradualmente con la diminuzione della temperatura sotto tale soglia, fino a permettere il passaggio completo del fluido giunto ad una temperatura ritenuta ottimale per l’impianto specifico. Le valvole termostatiche, che sono state conteggiate pari a 11, sono state integrate in ogni caso di studio.

107

108