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Il caso legale: la sentenza del tribunale in composizione monocratica

Plachimada Struggle: la guerra dell’acqua

Capitolo 3 Il diritto dell’acqua

2. Implicazioni nel caso di Plachimada

2.2. Il caso legale: la sentenza del tribunale in composizione monocratica

In Perumatty Grama Panchayat v. State of Kerala (16 dicembre 2003) viene esaminata la legittimità sia della decisione della panchāyat di cancellare la licenza e chiedere la chiusura dell’unità industriale, sia del divieto d’estrazione di acqua freatica che essa ha imposto a Coca-Cola. Viene anche discussa la validità dell’ intervento del governo in qualità di corpo d’appello.

Per quando riguarda le posizioni espresse dai convenuti, il Consiglio locale sosterrà di avere l’autorità ad agire per la tutela della risorsa idrica nella sua giurisdizione, secondo quanto stabilito dal Kerala Panchayat Raj Act. Il provvedimento contro Coca-Cola sarebbe stato perciò preso legittimamente per la tutela del pubblico interesse, mentre il Governo del Kerala non avrebbe il diritto di indirizzare il suo operato e cancellarne le decisioni, né richiedere l’istituzione di una commissione speciale che valuti scientificamente gli impatti ambientali dello stabilimento, in quanto la panchāyat è titolare di un potere discrezionale ed esclusivo a norma della Costituzione e del citato Act. Le contro-argomentazioni della compagnia si basano invece sull’incontestabilità dell’autorità del Governo nel decidere della controversia emersa tra la stessa e la panchāyat, e anche sull’assenza di restrizioni statutorie per l’estrazione di acqua sotterranea al momento dell’avvio della sua attività. Per questi motivi, come stabilito dal Local Self-Government Department, lo stabilimento Coca-Cola avrebbe diritto di continuare il suo esercizio.

Veniamo dunque alla sentenza dal single bench. Relativamente alla questione della sospensione della licenza e dell’ordine di chiusura dello stabilimento, la Corte dichiara che la panchāyat non può prendere un simile provvedimento sulla base della constatazione del consumo eccessivo di acqua freatica. Su questo tema perciò conferma l’appropriatezza dell’intervento del Governo64. Nondimeno il giudice riconosce l’autorità del Consiglio locale nel regolare o proibire l’estrazione di acqua freatica da parte di Coca- Cola. Viene quindi bocciata la tesi sostenuta dalla compagnia, secondo cui in assenza di una cornice legale specifica sarebbe permesso un consumo illimitato della risorsa. Per la Corte infatti, tale concezione non si concilierebbe con l’emergente giurisprudenza sviluppatasi attorno all’interpretazione dell’art. 21 della Costituzione:

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The Apex Court has repeatedly held that the right to clean air and unpolluted water forms part of the right to life under Article 21 of the Constitution. So, even in the absence of any law governing ground water, I am of the view that the Panchayat and the State are bound to protect ground water from excessive exploitation. In other words, the ground water, under the land of the 2nd respondent [i.e. the HCCBPL], does not belong to it. Normally, every land owner can draw a reasonable amount of water, which is necessary for his domestic use and also to meet the agricultural requirements. It is a customary right. But, here, 510 kilolitres of water is extracted per day, converted into products and transported away, breaking the natural water cycle... If the 2nd respondent is permitted to drain away this much of water, every land owner in the area can also do that and if all of them start extracting huge quantities of ground water, in no time, the entire Panchayat will turn a desert65.

In quest’occasione quindi anche l’Alta corte del Kerala riconosce un diritto fondamentale all’acqua, che non può essere violato dall’azione di alcuna persona o impresa. Significativamente, con il riferimento alla dottrina del public trust così come delineata dalla Corte Suprema nel caso M.C. Mehta v. Kamal Nath, la Corte riafferma i doveri delle istituzioni nella tutela della risorsa pubblica, che non può appartenere a nessun individuo in particolare. In questo modo viene legittimata l’autorità della panchāyat nel proibire lo sfruttamento eccessivo della falda acquifera:

Ground water is a national wealth and it belongs to the entire society. It is a nectar, sustaining life on earth…The State and its instrumentalities should act as trustees of this great wealth… I feel that the extraction of ground water, even at the admitted amounts by the 2nd respondent is illegal. It has no legal right to extract this much of national wealth. The Panchayat and the State are bound to prevent it. The duty of the Panchatat can be correlated with its mandatory function No. 3 under the third schedule to Panchayat Raj Act… and that of the State of Article 21 of the Constitution of India66.

Per questi motivi la Corte stabilisce che la compagnia potrà fare uso, come concesso a qualsiasi altro proprietario della zona, di una quantità d’acqua freatica pari a quella normalmente utilizzata per l’irrigazione di un terreno delle stesse dimensioni del possedimento Coca-Cola. Inoltre viene riaffermato il diritto della panchāyat di monitorare e ispezionare il consumo di acqua da parte della compagnia.

65

Perumatty Grama Panchayat v. State of Kerala, 2003, paragrafo 13 66 Ibidem

62 In conclusione possiamo quindi osservare che il riconoscimento di un diritto all’acqua e della necessità della sua tutela trova ampio spazio in questa sentenza, che va a rispecchiare gli sviluppi più recenti in materia.

Purtroppo però il division bench dell’Alta Corte del Kerala in un nuovo verdetto rovescerà le conclusioni di questa sentenza significativa.