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8. Dalla mappatura dei progetti alla definizione dei casi di studio

8.1. Caso di studio 1 – “Diritto alla scuola diritto al futuro” (Roma e Napoli)

“Diritto alla Scuola, Diritto al Futuro” è il nome del programma realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio418 per favorire la riuscita scolastica dei bambini rom e sinti. Il programma, finanziato nel 2008/2009 con il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e per gli anni successivi dalla Fondazione Mediolanum - ha permesso l'inserimento a scuola dei bambini rom attraverso il sostegno alle loro famiglie. Secondo i promotori il programma dalla constatazione dell'inutilità di lamentare il ricorso dei bambini rom all'accattonaggio senza creare le condizioni di un loro reale inserimento nella scuola. Per questo, sono state realizzate delle borse di studio a sostegno delle famiglie che si impegnano a far frequentare la scuola con serietà, evitando le assenze ingiustificate.

Il contratto di borsa di studio viene sottoscritto dalla Comunità di Sant’Egidio e la famiglia del bambino. L’inserimento nel progetto prevede un contributo di 100 euro mensili e pone la famiglia di fronte al conseguimento di alcuni obblighi:

1. Non superare 3 assenze mensili non giustificate. La scuola richiede una presenza minima del 75% dei giorni di lezione. Prendendo una media di 21 giorni di giorni effettivi di lezione al mese il bambino dovrebbe frequentare almeno 15 giorni al mese. Secondo il contratto la frequenza richiesta è di almeno 18 giorni.

2. L’obbligo da parte dei genitori del bambino di avere regolari contatti con gli insegnanti.

418 La Comunità di Sant’Egidio nasce a Roma nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano

II. Oggi è un movimento di laici a cui aderiscono più di 60.000 persone, impegnato nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in 73 paesi dei diversi continenti. E' "Associazione pubblica di laici della Chiesa". Le differenti comunità, sparse nel mondo, condividono la stessa spiritualità e i fondamenti che caratterizzano il cammino di Sant’Egidio. Per un approfondimento delle attività condotte dalla Comunità di Sant’Egidio a favore dei rom si rimanda alla pagina istituzionale del loro sito web www.santegidio.org.

Periodo della rilevazione Gennaio 2010 – giugno

2010

Numero delle interviste effettuate 7

3. L’assegnatario si impegna a che suo figlio frequenti regolarmente la scuola ed adempia rigorosamente a tutti i doveri scolastici e alle attività extrascolastiche comprese quelle del periodo estivo.

Negli anni scolatici 2008/09 e 2009/10 nelle scuole elementari interessate dal Progetto sono stati attivati in orario extrascolastico un corso di pallavolo, laboratori di teatro, di arte, un laboratorio interdisciplinare sull’Africa e un laboratorio di “educazione alla pace”. Oltre ai laboratori il progetto ha previsto delle ore di docenza aggiuntiva in orario extrascolastico effettuate da quattro insegnanti della scuola primaria di Stato Iqbal Masih. L’intervento, essenzialmente di carattere cognitivo, è un intervento mirato e tiene conto del livello scolastico di ogni bambino proponendosi di colmare quelle lacune maturate in passato a causa di una scarsa frequenza scolastica. Un ulteriore elemento peculiare di tale progetto è quello delle docenze aggiuntive, vere e proprie ore di lezione, generalmente svolte da personale decente interno oppure esterno al plesso, assegnate su base volontaria ad alcuni bambini rom particolarmente bisognosi di supporto didattico. Nel biennio 2008-2009 sono stati inseriti nelle ore di docenza aggiuntiva 17 bambini che frequentano le scuole Iqbal Masih e Giovanni XXIII.

Un momento di integrazione tra famiglie rom e gagé promosso dalla Comunità di Sant’Egidio

Promozione dell’integrazione dei genitori dei bambini rom: è quello

dell’integrazione delle famiglie rom con l’istituzione scolastica e con il resto del territorio un punto particolarmente delicato, come sottolineato in letteratura da molti studi, di cui si è già dato conto. Il programma “Diritto alla Scuola, diritto al futuro”, attraverso il sostegno alla scolarizzazione, mira anche a promuovere l’integrazione dei genitori dei bambini rom e la reciproca conoscenza tra questi e i genitori italiani. In particolare il 9 marzo 2009 e l’8 marzo 2010, in occasione della festa della donna e in coincidenza con la tradizione est-europea di festeggiare l’arrivo della primavera, le mamme dei bambini rom che frequentano le scuole Iqbal Masih e Romolo Balzani

hanno donato a tutte le mamme e alle bambine presenti all’uscita di scuola le mimose e i “marti sor” (nastri e ciondoli che nella tradizione di alcuni paesi europei si regalano all’inizio di marzo con l’augurio di una felice primavera). Sono state occasioni di incontro che hanno avvicinato i genitori rom e italiani in un clima di fiducia, vincendo il pregiudizio e la distanza che spesso li separano. Per Boban Trajkovic, mediatore culturale impegnato nel progetto, l’incontro tra rom e gagé nell’ambito scolastico genera naturalmente un arricchimento culturale:

“COME HO DETTO, GLI ASPETTI POSITIVI SONO MOLTI, OLTRE A UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI MINORI E A UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE DEI LORO GENITORI ALLA SCOLARIZZAZIONE DEI FIGLI, VA SICURAMENTE MENZIONATO L’ARRICCHIMENTO CULTURALE GENERATO DAL SEMPRE PIÙ FREQUENTE INCONTRO E DIALOGO TRA I ROM E I NON ROM PROPRIO NEL CONTESTO SCOLASTICO, PENSO ALL’AMICIZIA DI TANTI BAMBINI ROM CON I LORO COMPAGNI DI SCUOLA, MA ANCHE ALL’INCONTRO DEI LORO GENITORI CON I GENITORI ITALIANI DAVANTI ALLE SCUOLE, UN INCONTRO CHE CON IL TEMPO HA PERMESSO DI SUPERARE IL PREGIUDIZIO E LA DIFFIDENZA CHE SPESSO HANNO DIVISO TRA LORO QUESTE PERSONE”419.

Minori e scuole coinvolti: negli anni scolastici 2008/09 e 2009/10 il programma ha

coinvolto direttamente più di 120 bambini italiani e rom che hanno frequentato regolarmente i laboratori, tra questi 52 sono beneficiari della borsa di studio; hanno partecipato al programma 10 scuole elementari e 3 medie.

Alcuni Risultati raggiunti: i grafici di seguito riportati sono relativi alla frequenza

scolastica dei bambini rom ed evidenziano gli ottimi risultati conseguiti dal progetto negli ultimi due anni scolastici.

Tabella 1 – Frequenza scolastica degli alunni rom partecipanti al progetto nelle scuole Iqbal

Masih e Giovanni XXIII (Fonte: Comunità di Sant’Egidio, 2010)

Il grafico si riferisce esclusivamente alla totalità degli alunni delle scuole Iqbal Masih e Giovanni XXIII. Il mese di febbraio 2009 è stato evidenziato in rosso perché è il mese in cui sono stati sottoscritti i primi contratti di borsa di studio. La minore frequenza scolastica nei mesi invernali, in particolare dicembre e gennaio, è dovuta principalmente all’influenza stagionale. Il grafico che segue mostra l’aumento della frequenza scolastica degli alunni rom delle scuole Iqbal Masih e Giovanni XXIII da gennaio 2009 a gennaio 2010. La firma dei primi contratti e l’erogazione delle prime borse di studio hanno contribuito notevolmente all’aumento della frequenza scolastica degli alunni rom.

Tabella 2 – Frequenza scolastica degli alunni rom nelle scuole Iqbal Masih e Giovanni XXIII

(Fonte: Comunità di Sant’Egidio, 2010)

Le borse di studio, erogate inizialmente solo ad alcuni alunni rom, insieme alle attività di laboratorio aperte a tutti i bambini hanno avuto un effetto moltiplicatore che ha profondamente trasformato la frequenza scolastica non solo dei bambini beneficiari della borsa di studio, ma dell’intera popolazione rom della scuola come evidenziato nel grafico successivo che mostra il progressivo aumento della frequenza scolastica di tutta la popolazione rom a partire proprio da febbraio 2009.

Tabella 3 – Frequenza scolastica della totalità degli alunni rom nella scuola Iqbal Masih