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Cassette stradali per alloggiamento erogatori dell’energia elettrica

2 SPECIFICHE TECNICHE E PRESTAZIONALI

2.6. Cassette stradali per alloggiamento erogatori dell’energia elettrica

L'armadio dovrà essere realizzato in vetroresina (SMC), conforme alle prescrizioni del Distributore.

I limiti di temperatura ambiente entro cui dovrà essere garantito il normale funzionamento delle apparecchiature costituenti il quadro saranno quelle di cui al paragrafo 6.1.1.2 della Norma CEI EN 60439-1.

Si precisa, inoltre, che l'armadio dovrà avere un dimensionamento termico congruente con la potenza dissipata dalle apparecchiature installate al suo interno, nelle condizioni nominali di funzionamento e con una temperatura ambiente pari a 40°C.

Le tubazioni interrate entranti nelle carpenterie dovranno essere sigillate mediante schiuma poliuretanica al fine di prevenire la formazione di condensa interna.

Il contenitore dovrà essere completamente chiuso ed essere munito di sportello anteriore cieco con serratura con chiave per ogni vano del tipo con sistema by-passabile a mezzo di chiave a impronta triangolare secondo standard ENEL.

L’armadio contenitore del quadro e le apparecchiature costituenti lo stesso dovranno essere realizzati con materiali atti a resistere alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e termiche, nonché agli effetti di un’umidità relativa del 95%.

L'armadio dovrà essere munito di una porta cieca frontale, dello stesso materiale e caratteristiche meccaniche dell'involucro.

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Pag. 6 La maniglia di chiusura dovrà essere dotata per una serratura a profilo semi-cilindrico standardizzato con blocchetto Yale 21.

La protezione contro i contatti diretti dovrà essere ottenuta mediante idonee barriere e nel rispetto delle ulteriori prescrizioni di cui al p. 7.4.2.2 CEI EN 60439-1.

La protezione contro i contatti indiretti dovrà essere ottenuta con misure diverse dall’impiego di circuiti di protezione, in modo da ottenere un’apparecchiatura complessivamente in classe di isolamento II ad armadio chiuso.

Caratteristiche tecniche

 SMC (Vetroresina) colore Grigio RAL 7001.

 Dimensioni ingombro Base (mm) x Altezza (mm) x Profondità (mm): 230x420x204

 Dimensioni interne Base (mm) x Altezza (mm) x Profondità (mm): 183x373x175

 Conforme alle norme CEI EN 60439-5 (/A1).

 Conforme alla DS4931 secondo prescrizione Enel.

 Resistenza alla fiamma secondo Prescrizioni Enel DS 4974: >80 punti.

 Resistenza alle correnti superficiali secondo norme IEC 60112: PTI 500.

 Resistenza all’impatto 10J secondo CEI EN 60439/5.

 Grado di protezione: IP 34 D secondo CEI EN 60529.

 Riferimento a Specifica Tecnica Enel: DS 4555 (Nazionale).

Caratteristiche del manufatto:

Predisposto per l’installazione di:

- Un gruppo di misura monofase elettronico;

- Un gruppo di misura elettronico trifase fino a 15 KW.

 Sportello di tipo rigato, incernierato con apertura di 90° e possibilità di rimozione totale dello stesso per un più agevole accesso.

 Aerazione interna ottenuta mediante labirinto sul perimetro dello sportello.

 La serratura è di tipo Enel 4541 Unificata Nazionale che consente l’ispezione autonoma di più utenti.

 Il contenitore e adatto per essere montato a muro, su palo o su palina in vetroresina tipo Enel DS 4553.

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Pag. 7 2.7.

Corpi illuminanti

Vedasi doc. 5_SCT_Schede Tecniche Materiali.

Ogni apparecchio illuminante si intende “OD EQUIVALENTE”.

2.8.

Pali di sostegno

Per i termini e le definizioni utilizzati nel presente documento fare riferimento alla norma UNI EN 40. Nel presente documento con il termine accessori si intendono gli sbracci, mensole, attacchi, adattatori, o comunque componenti che possono essere applicati al palo, esclusi i corpi illuminanti. Le dimensioni sono indicate sui relativi elaborati grafici, per quanto riguarda le tolleranze dimensionali ammesse fare riferimento alla norma UNI EN 40.

Il processo di progettazione, produzione, fornitura dei pali deve essere certificato ai sensi della norma UNI EN ISO 9001. I sostegni dovranno essere conformi alle normative tecnico legislative vigenti ed alla presente specifica tecnica, eventuali varianti dovranno essere sottoposte ad approvazione formale preventiva da parte del Committente. I pali dovranno essere dotati di marchio CE.

2.8.1. Caratteristiche dei materiali impiegati

L’acciaio impiegato per la costruzione dei pali e dei bracci deve essere saldabile laminato a caldo. Le caratteristiche minime sono quelle del tipo S235JR (semicalmato G2 o calmato G3) con riferimento alla EN10025 per i pali ed alla EN10219 per i bracci. Lo spessore minimo dell’acciaio sarà di 3,2 mm per i bracci ed i pali di lunghezza fino a 6000 mm e di 4 mm per i pali di lunghezza superiore. Il materiale di provenienza deve essere prodotto da azienda qualificata dall’IGQ, o equivalente, ossia da Ente od istituto accreditato SINCERT.

2.8.2. Caratteristiche costruttive

I pali devono essere ricavati da lamiera di acciaio mediante formatura a freddo e il procedimento di saldatura longitudinale impiegato potrà essere con materiale di apporto (saldatura automatica ad arco sommerso o sotto gas protettore) o con saldatura ad induzione ERW (Electric Resistance Welding). I pali devono essere progettati e costruiti perfettamente rispondenti a tutte le normative tecnico legislative vigenti ed alle indicazioni contenute nella presente specifica tecnica. Devono avere resistenza uniforme in tutte le direzioni.

Nel disegno allegato sono riportate le caratteristiche dimensionali dei pali e delle lavorazioni previste.

I pali dovranno essere dotati di tasca o di dado di messa terra, nel caso di uso del dado questo dovrà esse M12 in acciaio inox, saldato a filo della superficie esterna del palo in maniera tale da non fuoriuscire dal diametro del palo, disposto a 600 mm dalla base del palo. La filettatura deve essere perfettamente libera e pulita, ingrassata e protetta da tappo in materiale plastico stabile anche durante il trasporto ma facilmente estraibile.

I pali dovranno essere dotati di apposita asola per il passaggio dei cavi (zona destinata all’interramento del palo) che dovrà essere posizionata ed avere le dimensioni indicate nei disegni allegati.

Il palo dovrà essere dotato di finestrella di ispezione delle dimensioni indicate neI disegni allegati.

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Pag. 8 I pali devono essere forniti completi delle viti e dei grani necessari.

Gli accessori (mensole, sbracci, manicotti) devono essere forniti completi di 6 viti senza testa con cava esagonale (grani) e punta a coppa M10x10 UNI 5929 – DIN 916 di acciaio inox alloggiati nelle apposite sedi.

In alternativa i grani possono essere forniti a parte in sacchetti di plastica sigillati.

2.8.3. Protezione dalla corrosione

I pali ed i bracci, accessori, ecc. devono essere zincati a caldo (Norme UNI EN 40–5) internamente ed esternamente previo decapaggio con l’eliminazione totale delle scorie dei processi di saldatura e dei residui di lavorazione. La zincatura deve essere eseguita dopo le lavorazioni meccaniche dei pali, deve presentare uniformità di colore. Lo spessore della zincatura, nelle aree A e B del palo, deve essere misurato in conformità alla norma EN ISO 1461. Non saranno accettate zone scure o con diversità di colorazione (chiaro-scuro) di qualsiasi dimensione. A zincatura eseguita i sostegni devono presentare superfici interne ed esterne lisce, prive di: grumi, macchie, punte, colature, distacchi anche di minima entità.

Per i pali d’arredo urbano è prevista l’applicazione alla base di un manicotto cilindrico dell’altezza complessiva di 50 cm, posizionato alla mezzeria della quota d’incastro, in acciaio S235JR dello spessore di 3 mm, fissato mediante saldatura circonferenziale preliminarmente alla zincatura a caldo.

Per i pali funzionali è invece prevista l’applicazione alla base del palo dopo la zincatura a caldo, di un manicotto termo-restringente in poliolefina reticolata applicato a caldo, dotato internamente di un collante che per l’azione del calore conferisce l’adesione completa della guaina al palo zincato.

I pali dovranno essere dotati di marcatura CE in conformità alla legislazione vigente (DPR246/93, 89/106/CEE; 93/68/CEE). La marcatura, apposta su ogni singolo palo, dovrà riportare almeno i seguenti dati:

 Marchio CE;

 Numero identificazione ente notificato certificato autorizzazione marcatura;

 Normativa di riferimento (EN 40-5);

 Codice del prodotto;

 Anno di marcatura;

 Identificazione del costruttore;

2.8.4. Verniciatura del palo

Per eventuali necessità, oltre alla zincatura potrà essere prevista una verniciatura con colore stabilito di volta in volta dalla Direzione Lavori.

In questo caso dopo la zincatura alla superficie del palo si procederà a:

 Pulitura eventuali accumuli di zinco;

 Fosfodecapaggio con lettore di pH e riscaldato a 45° C,

 Risciacquo con acqua di rete;

 Risciacquo con acqua demineralizzata;

 Applicazione di passivante nano-tecnologico in grado di pretrattare superfici ferrose, acciaio, zincati e alluminio;

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 Asciugatura in forno Statico;

 Applicazione della polvere in poliestere in cabina con pistole automatiche fino a raggiungere 80/100 micron di spessore;

 Polimerizzazione in forno a temperatura costante di 200° C con un tempo min. di 40 min.;

 Imballaggio effettuato singolarmente per ogni palo e per ogni accessorio.

Le vernici utilizzate nell’intero procedimento devono essere del medesimo fabbricante e compatibili tra di loro. In alternativa alla verniciatura come sopra descritta, potrà essere proposto dal fornitore alla Direzione Lavori il processo di termolaccatura.

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3 PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE MODALITA’ COSTRUTTIVE

3.1.

Prescrizioni di coordinamento generale

Tutti i lavori devono essere eseguiti a regola d'arte, secondo le prescrizioni scritte o verbali impartite dalla Direzione dei Lavori, in modo che gli impianti rispondano perfettamente a tutte le condizioni stabilite nel presente Capitolato e nelle specifiche tecniche.

L'esecuzione dei lavori deve essere coordinata, secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori, con le esigenze che possono sorgere dalla contemporanea esecuzione di tutte le altre opere affidate ad altre Ditte.

Salve preventive prescrizioni, la Ditta appaltatrice ha facoltà di eseguire lavori nell’ordine che riterrà più opportuno, per consegnarli ultimati a regola d'arte.

È facoltà della Direzione dei Lavori fissare particolari orari di lavoro, comportanti anche limitazioni della durata delle giornate lavorative qualora particolari esigenze lo richiedano.

3.2.

Posa di cavidotti interrati e loro accessori

I cavidotti per le linee di illuminazione pubblica, dovranno essere posate esclusivamente su suolo pubblico, in luogo dei vialetti pedonali, marciapiedi, aree ciclopedonali, comunque al di fuori delle aree verdi al fine di evitare future involontarie manomissioni o piantumazioni sopra le linee. Il percorso deve essere possibilmente rettilineo da pozzetto a pozzetto e gli attraversamenti ridotti al minimo. I cambi di direzione dovranno essere di norma a 90°. Nelle aree verdi le linee devono essere posate alla distanza maggiore possibile dalle piante comunque non inferiore a due metri dalle piante ed il più vicino possibile ai punti luce. In ogni caso, quando il progetto prevederà la posa di pali, pozzetti o basamenti in prossimità di alberature o elementi di verde pubblico presenti o previste per le aree in oggetto, si dovrà provvedere a richiedere il parere all'Ufficio competente per il Verde Pubblico del Comune.

Nella posa dei cavidotti si dovrà porre la massima attenzione ai raggi di curvatura con cui si poseranno le tubazioni, per permettere l’agile infilaggio e sfilaggio delle linee elettriche, il raggio di curvatura da praticare non dovrà essere mai inferiore a 100cm.

La profondità di posa minima dei cavidotti dovrà essere quella indicata dalle norme CEI di riferimento e comunque di norma non dovrà essere inferiore a:

- cm 60 per la posa su marciapiedi, su banchina stradale e su aree verdi;

- cm 70 per la posa longitudinalmente su strade;

- cm 100 per la posa negli attraversamenti stradali.

Nel caso in cui non si riesca a praticare la profondità d’interramento prescritta dalle norme CEI, i cavidotti dovranno essere protetti meccanicamente da idonea cappa in cls o mediante tubi guaina in acciaio come prescritto dalle norme CEI.

In ogni caso sarà cura del Progettista recepire ulteriori o diverse prescrizioni presso l’Ente proprietario e presso l’Ente gestore delle strade e delle aree di intervento.

Nella posa dei cavidotti dovranno essere:

 rispettate tutte le norme tecnico legislative vigenti in materia ed applicabili soprattutto nei riguardi delle modalità di posa, delle distanze di rispetto da altri sottoservizi e strutture.

 Attuate le prescrizioni dettate dal Regolamento Comunale di Manomissione del Suolo Pubblico.

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 Dovranno essere inoltre tenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché i percorsi, indicati nei disegni di progetto.

Normalmente non viene realizzato impianto di terra, poiché gli impianti sono realizzati con la tecnica del doppio isolamento (classe II).

I cavidotti dovranno essere opportunamente intercettati da pozzetti specifici per l’impianto illuminazione.

Le canalizzazioni dovranno sempre arrivare al limite del comparto ed essere terminate con pozzetti di ispezione. All’interno dei pozzetti, gli accessi delle canalizzazioni devono essere tamponati in modo da riempire completamente l'interstizio tra il manufatto ed il cavidotto.

Si ricorda che si dovrà inoltre posare, all’interno dello stesso scavo, un cavidotto supplementare uguale a quello previsto per l’impianto IP, corredato di guida per il trascinamento dei cavi, in aggiunta a quello destinato al contenimento delle linee elettriche previste per le opere di illuminazione, da lasciare vuoto quale predisposizione per future linee e servizi.

Nella posa delle tubazioni saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni:

 Taglio delle sovrastrutture stradali di qualunque tipo del tappetino e del sottofondo in conglomerato, per la larghezza necessaria con apposite macchine taglia-asfalto.

 Esecuzione dello scavo in trincea a sezione ristretta, con le dimensioni necessarie;

 Costituzione di un letto di sabbia dello spessore di cm 5 per la regolarizzazione del fondo dello scavo;

 posa dei tubi e dell’eventuale corda di terra sul letto precostituito. I tubi dovranno essere giuntati utilizzando appositi accessori, con pasta siliconica e successiva nastratura del giunto

 Se richiesto o indicato negli elaborati eventuale Infissione punta di terra, una in prossimità di ogni basamento per palo con collegamento all’interno del pozzetto;

 Riempimento dello scavo con materiale inerte;

 Fornitura e posa dello strato finale per il ripristino della pavimentazione esistente, eventualmente dello strato di conglomerato bituminoso per strati di collegamento (binder) secondo quanto indicato nei progetti e per il ripristino della pavimentazione.

Per quanto riguarda le operazioni di taglio, disfacimento delle sovrastrutture stradali, di ripristino, delle sottostrutture stradali, dovranno essere considerate le prescrizioni del Regolamento Comunale di Manomissione del suolo pubblico.

Per quanto riguarda l’infissione delle punte di terra, si precisa che non è ammesso per tale operazione, l’uso della pala meccanica quale mezzo d’infissione.

3.3.

Costruzione di basamenti per pozzetti, pali e quadri

Nell’esecuzione dei pozzetti dovranno essere mantenute le caratteristiche dimensionali standard previste per gli impianti di illuminazione pubblica di Cremona fornite dai tecnici comunali ed indicate sugli elaborati grafici. Tutti i pozzetti dovranno essere dotati sul fondo di sistema di drenaggio dell’acqua costituito da letto di ghiaia dello spessore minimo di 10 cm e da tubazione disperdente del diametro di 100 mm. Nel caso di impiego di elementi prefabbricati per la costruzione dei pozzetti, questi dovranno nella parte interrata essere perfettamente sigillati tra loro dall’esterno mediante esecuzione rinfianco laterale di cemento di opportuno spessore, internamente sulle giunzioni tra gli elementi costituenti il pozzetto, dovranno essere stuccati e lisciati in modo da non presentare asperità. Nel caso di impiego di elementi

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Pag. 12 prefabbricati per la costruzione di pozzetti posizionati su sede stradale o aree aperte al transito di veicoli, questi dovranno avere caratteristiche idonee a sopportare i carichi indotti dal traffico veicolare pesante.

Per la costruzione dei plinti di sostegno dei pali e dei quadri, sarà responsabilità del Progettista valutare le dimensioni occorrenti a garantire la stabilità del palo, attraverso calcoli specifici e in funzione delle condizioni ambientali specifiche. I plinti potranno essere formati in opera oppure prefabbricati in calcestruzzo RCK 250 minimo, con caratteristiche dimensionali dei pozzetti e degli alloggiamenti palo che si adattino agli standard Comunali.

Su richiesta del Comune, il Progettista dovrà produrre i calcoli dei plinti ed eventualmente anche un’indagine geologica per la determinazione della portanza del terreno. Particolare attenzione deve essere posta per la progettazione dei plinti di fondazione sui bordi inclinati delle strade, sulle rive dei fossi, quando non sono completamente contenuti nel terreno.

La parte superiore dei plinti di fondazione dei pali ubicati su marciapiedi e strade, dovrà essere ricoperta con il tappeto d’usura o con la pavimentazione esistente, mentre nelle aree verdi su terreno naturale, dovrà essere ricoperta da 5 cm di terra. La botola dei pozzetti dovrà comunque essere posta a livello del suolo in modo da risultare scoperta ed accessibile ma senza creare pericolo.

Nel caso dei plinti in opera per pali, il raccordo fra il pozzetto di derivazione esterno al plinto ed il plinto di fondazione stesso, per la posa del cavo di alimentazione dell'apparecchiature di illuminazione, deve essere realizzata con tubo in PVC flessibile del diametro interno di mm 60; la canalizzazione deve avere leggera pendenza verso il pozzetto.

Nella realizzazione dei plinti per i quadri elettrici dovrà essere realizzato uno zoccolo di rialzo del quadro rispetto al piano di calpestio di almeno 15 cm, nel quale dovrà essere anche annegato il telaio di ancoraggio dello stesso. L’armadio non potrà essere tassellato sul basamento. L’accesso all’armadio dovrà sempre essere pavimentato, privo di zone avvallate per evitare possibili ristagni d’acqua e di fango. Si dovrà posare di fronte al basamento, il pozzetto per la partenza delle linee IP delle dimensioni minime di 50x50x60cm. Il contatore sarà normalmente ubicato in contenitore separato alloggiato in fianco al quadro stesso. Il cavo di alimentazione proveniente dal contatore ed entrante nel quadro, dovrà essere identificato all’interno del pozzetto con opportune targhette e segregato in tubazione protettiva sia nel pozzetto che nel quadro.

A circuiti e linee elettriche già installate, le tubazioni che collegano il pozzetto al quadro, dovranno essere sigillate nelle testate, con stracci e schiuma poliuretanica in modo da impedire la risalita di umidità e di insetti dal pozzetto verso il quadro. Le chiusure dovranno essere rimuovibili.

Nell’esecuzione dei pozzetti dovranno essere rispettate le seguenti condizioni:

 Esecuzione dello scavo con dimensioni adeguate al pozzetto;

 Formazione di platea in calcestruzzo RcK 250, gettato in opera, con sottostante drenaggio;

 Formazione della muratura laterale di contenimento, in calcestruzzo RcK 250 gettato in opera, con ricavo di fori per passacavi;

 Sigillatura con malta di cemento degli spazi eventualmente esistenti fra muratura e tubazioni;

 Posa, su letto di malta di cemento, di chiusino in ghisa completo di telaio di classe adeguata al sito di installazione;

 Riempimento dell’eventuale vano residuo con ghiaia naturale costipata;

 Trasporto alla discarica del materiale eccedente.

 Ripristino della pavimentazione stradale, di qualsiasi tipo;

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 Nel caso di uso di pozzetti di tipo prefabbricato, questi dovranno essere utilizzati come cassero, rinfiancando quindi esternamente le pareti dello stesso di idoneo spessore.

Nell’esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dei pali, o dei quadri elettrici, con o senza pozzetto, dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

 Esecuzione dello scavo con dimensioni adeguate alle dimensioni del blocco;

 Formazione del blocco in calcestruzzo RcK 25 N/mmq;

 Esecuzione della nicchia per l’incastro del palo e per l’eventuale pozzetto, con l’impiego di cassaforma;

 Fornitura e posa, entro il blocco in calcestruzzo, di spezzoni di tubazione in PVC per il passaggio dei cavi;

 Formazione se necessario dell’impianto di messa a terra, compresa l’infissione dello spandente (puntazza) di terra;

 Riempimento eventuale dello scavo con materiale di risulta o con ghiaia naturale accuratamente costipata; trasporto alla discarica del materiale eccedente;

 Ripristino della pavimentazione stradale, di qualsiasi tipo;

3.4.

Posizionamento dei pozzetti di derivazione

I pozzetti di derivazione dovranno essere posati al di fuori delle carreggiate stradali e di aree soggette a traffico veicolare, per evitare che questi siano soggetti a manomissione in occasione dei regolari lavori di bitumatura, fresatura, modifiche alle pendenze e alle sedi stradali. Dovranno quindi essere adottate soluzioni che permettano la posa degli stessi in banchine, marciapiedi, aree verdi, ecc… comunque al di fuori delle carreggiate stradali, di stalli di parcheggio, di posizioni che non consentono l’agevole manutenzione degli impianti.

3.5.

Distanziamento dei sostegni dalle aree stradali, dai fabbricati, dalle alberature, dai parcheggi, ecc…

La distanza minima dei sostegni e di ogni altra parte dell'impianto dai limiti della carreggiata, fino ad un'altezza di 5 m dal piano della pavimentazione stradale, fermo restando il rispetto di quanto prescritto dal Codice della Strada e dai Regolamenti locali, deve essere:

- Per le strade urbane dotate di marciapiedi con cordonatura: 0,5 m netti. In ogni caso occorre che la posizione del palo sia scelta in modo da assicurare un passaggio della larghezza minima di 0,9 m verso il limite esterno della sede stradale; per i marciapiedi di larghezza insufficiente, il sostegno va installato, per quanto possibile, al limite della sede stradale.

- Per le strade extraurbane e per quelle urbane prive di marciapiedi con cordonatura: 1,4 m netti.

Distanze inferiori possono essere adottate nel caso che la configurazione della banchina non consenta il distanziamento sopra indicato; distanze maggiori devono essere adottate nel caso di banchine adibite

Distanze inferiori possono essere adottate nel caso che la configurazione della banchina non consenta il distanziamento sopra indicato; distanze maggiori devono essere adottate nel caso di banchine adibite

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