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Cat bond come nuova classe di attività finanziaria.

RIASSICURAZIONE FACOLTATIVA

3. Gli Investitori che acquistano tali titoli.

3.4. Cat bond come nuova classe di attività finanziaria.

I catastrophe bonds sono una particolare tipologia di attività che è indipendente dal mercato finanziario. Infatti i pay-off di questo strumento non sono correlati all’economia, ma a particolari eventi catastrofali come terremoti, tempeste o cicloni. Si possono quindi classificare come titolo zero-beta in quanto appunto non dipendono dall’economia. Hoyt e McCullough, esaminando le serie storiche delle perdite catastrofali e del mercato azionario e obbligazionario Usa, relativamente agli anni 1970-1995, hanno verificato che, con un livello di significatività del test del 10%, la correlazione tra tali grandezze non è statisticamente rilevante.47 Questa loro ulteriore caratteristica quindi, cioè

quella di essere titolo zero-beta, rende tali titoli una categoria di investimento molto attraente per gli investitori.

Con il modello CAPM (Capital Asset Pricing Model) di Black e Litterman è possibile valutare i benefici che apporta l’introduzione di un cat-bond in un portafoglio di investimento composto da titoli azionari e obbligazionari. Secondo il CAPM l’acquisto di un nuovo titolo all’interno di un portafoglio

47 I.BASILE, Nuove frontiere dei mercati finanziari e della securities industry modelli di organizzazione dei

mercati e nuovi strumenti finanziari stock options, IPOs, cat bonds, volatility swaps, derivati di credito, Bancaria, Roma, 2001, pp. 227

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apporta benefici se e solo se vi è un contestuale aumento dell’indice di Sharpe48

(Sharp ratio). Questo indice è uguale al rapporto fra l’Excess return49 e la Deviazione standard dei rendimenti. Un portafoglio che ha indice di Sharpe elevato può aumentare il suo profilo rischio-rendimento se combinato con un titolo privo di rischio. Poiché un cat-bond è un titolo zero-beta, cioè che ha una correlazione pressoché nulla con le altre attività finanziarie, migliorerà il profilo rischio rendimento di un portafoglio se e solo se il suo rendimento atteso è maggiore del tasso di interesse privo di rischio. Quindi visto che un cat-bond ha notoriamente un rendimento molto superiore alla maggior parte delle attività finanziarie, avremo che l’introduzione di un cat-bond in un portafoglio migliora il profilo rischio-rendimento del portafoglio. Quanto appena detto si può vedere tramite la figura seguente che raffigura il risultato di uno studio si Swiss Re diretto a verificare l’effettivo beneficio dell’introduzione di un cat bond all’interno di un portafoglio composto da titoli internazionali.

Figura 13 – Effetto sulla frontiera efficiente dell’inserimento di un cat bond in un portafoglio composto da azioni e obbligazioni50

48 L’indice di Sharpe, è un indicatore, elaborato dal Premio Nobel William Sharpe, che misura l'extra-

rendimento, rispetto al tasso risk free, di un portafoglio per unità di rischio complessivo sopportato. Viene calcolato sottraendo il tasso free risk dal tasso di rendimento di un portafoglio e dividendo il risultato per la deviazione standard del rendimento del portafoglio.

49 L’excess return è un termine utilizzato per indicare il differenziale tra il rendimento effettivo di un

portafoglio e il rendimento di un'attività priva di rischio

50 Immagine tratta da I.BASILE, Nuove frontiere dei mercati finanziari e della securities industry modelli di

organizzazione dei mercati e nuovi strumenti finanziari stock options, IPOs, cat bonds, volatility swaps, derivati di credito, Bancaria, Roma, 2001, pp. 229

49

Come si nota dalla figura il beneficio dell’introduzione di un cat-bond si può constatare dal palese spostamento della frontiera efficiente del portafoglio composto da Titoli di Stato Usa, obbligazioni svizzere e azioni francesi e giapponesi. Questo spostamento verso l’alto indica un miglioramento del rendimento medio del portafoglio a parità di rischio ovvero in una riduzione del rischio del portafoglio a parità di rendimento. Ne consegue che la detenzione di una certa quota di cat-bond è sicuramente vantaggiosa per l’investitore.

Quindi abbiamo visto come un cat-bond permette di migliorare le performance di un portafoglio e ancor prima come riesca a dare una giusta copertura assicurativa contro eventi catastrofali. Ma a fronte di questi aspetti che lo rendono conveniente ha anche dei limiti che invece ne contrastano la rapida diffusione. Il principale problema riguarda la valutazione del profilo rischio- rendimento. Infatti i cat bonds essendo legati a eventi catastrofali risentono delle particolarità di questa tipologia di eventi che sono caratterizzati da una bassa frequenza, da una bassa probabilità di accadimento ma da una elevata gravità in caso di manifestazione evento. Quindi l’analisi del rischio richiede una analisi attenta e dettagliata che vista anche la scarsità di dati storici risulta difficile e dispendiosa. Un parziale rimedio a questo inconveniente è dato dalla nascita di società specializzate, come la RMS, Eqecat e AIR. Finalizzate alla modellizzazione dei rischi catastrofali, che operando in via del tutto autonoma rispetto alle società emittenti, forniscono una valutazione del rischio atteso a un cat bond (sotto forma di rating) che è assolutamente indipendente, attendibile e

immediatamente disponibile al pubblico degli investitori. 51

51 I.BASILE, Nuove frontiere dei mercati finanziari e della securities industry modelli di organizzazione dei

mercati e nuovi strumenti finanziari stock options, IPOs, cat bonds, volatility swaps, derivati di credito, Bancaria, Roma, 2001, pp. 235

50 3.5. Emissione dei catastrophe bond

I bond catastrofali richiedono un lavoro di analisi complesso in fase di emissione. Questa analisi si può suddividere in tre punti:

1. Analisi del rischio;

2. Valutazione economica;

3. Assegnazione di un rating;

Per quanto riguarda il primo punto, l’emissione di questa tipologia di strumento richiede una analisi del rischio più attenta e complessa per tre motivi. Innanzi tutto perché sono destinate ad investitori che non hanno conoscenze specifiche in tema di rischi puri, poi perché i cat bonds costituiscono uno strumento di trasferimento del rischio puro, cioè privo di ogni componente finanziaria ed infine l’analisi risulta complicata proprio in relazione al rischio da analizzare, cioè rischi catastrofali, che è caratterizzato, come detto, da frequenza ridotta e intensità e danni variabili. Per tutte queste motivazioni l’analisi del rischio si basa sulla modellizzazione del rischio. E’ un analisi cioè che si basa sulla costruzione di modelli fisici dell’evento e su simulazioni che vengono effettuare per valutare le possibili perdite derivanti dal sinistro.

Il punto di partenza per realizzare la modellizzazione di un evento catastrofale è

la costruzione di un modello dell’Hazard52 che si fonda su due aspetti

fondamentali: frequenza e intensità dell’evento. La frequenza si basa su registrazioni storiche mentre l’entità viene misurata tramite apposite variabili che misurano le conseguenze fisiche dell’evento (ad esempio magnitudo per i terremoti). Il secondo passo per realizzare la modellizzazione di una catastrofe è effettuare un analisi della vulnerabilità. In questa fase l’intensità di un evento

52 Il modello dell’hazard è una rappresentazione causale del processo che porta al verificarsi dell’evento

e delle sue conseguenze. Generalmente si devono determinare delle variabili che intercorrono fra esse come ad esempio, nel caso di terremoti, possono essere tipo di suolo, locazione geografica, intervallo di ricorrenza etc.…

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viene resa in valori di perdita di un determinato portafoglio di polizze assicurative. Per fare ciò prima di tutto bisogna definire quali sono le unità a rischio, quali sono le caratteristiche delle unità a rischio e l’ammontare del danno da esse subito. Generalmente le unità a rischio sono costituite da abitazioni, edifici industriali o altre costruzioni. In secondo luogo bisogna applicare al modello i dati relativi al portafoglio di polizze di cui si vuole valutare il rischio. Si dovranno indicare nello specifico la distribuzione geografica delle polizze e i valori medi per ogni unità a rischio assicurata. Dati questi input il modello costruito realizza tramite le diverse simulazioni i danni che possono essere subiti dalle unità a rischio tendo presente le diverse variabili che possono influire sulla catastrofe. L’output finale del processo di modellizzazione è la curva dell’esposizione complessiva, l’exceedence curve. Tale curva indica per ogni ammontare di perdita, la probabilità che le perdite complessive siano uguali o maggiori a tale ammontare.

Figura 14 – Exceedence curve53

53 Immagine tratta da N.MISANI, Il risk mamagment fra assicurazione e finanza. Nuove tecniche di

gestione dei rischi puri: catastrophe bonds, derivati assicurativi, capitale contingente, risk fusion, Egea, Milano, 1999, pp.40

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Per capire meglio, guardando la Figura 14, con in ascissa le perdite aggregate in miliardi di dollari e in ordinata la probabilità che tali perdite siano verificate, l’exceedence curve dice che la probabilità che le perdite superino 1 miliardo di dollari è di circa 0,60%. Questo si traduce che per una perdita di un miliardo di dollari corrisponde a un livello di confidenza del 99,4%. L’exceedence curve è utile per valutare la convenienza economica dei cat bonds perché esprime la probabilità che i sottoscrittori subiscano una perdita.

53 CAPITOLO QUARTO: Analisi alluvioni nella regione Toscana.

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