Appendice I — Risorse
I.6. CD, DVD e altre risorse
Risorsa Fornitore Commenti
Limits CD Austrian Research
Centers Un sistema di formazione interattiva (inglese e tedesco) sulla sicurezza del laser nell’industria e nella ricerca. Il CD include un video di 30 minuti che sintetizza i 9 capitoli del CD. I capitoli possono essere visionati anche indi-pendentemente dal video. Include una sezione con test (a scelta multipla) e un glossario.
LIA — Mastering Light — Laser Safety
DVD
LIA Discute applicazioni, tipi di laser, rischi del laser, misure di controllo, segnali ed etichette, conservazione delle protezioni per gli occhi ecc. Include i dettagli sulla vecchia classificazione dei laser.
Laser Safety in Higher Education su
DVD Università di Southampton Discute l’interazione tra le radiazioni laser e l’organismo, le misure di sicurezza, i filtri neutri ecc. Include i dettagli sulla vecchia classificazione dei laser.
LIA — CLSOs’ Best Practices in Laser
Safety su CD LIA Libro + CD. Il CD contiene le presentazioni in PowerPoint dei capitoli 5.2.1.1 e 5.2.1.3. Il libro è destinato all’uso come strumento nello sviluppo di un programma per la sicurezza del laser.
Prevention of Labour Risks su CD INSHT Corso di formazione avanzata per lo svolgimento di funzioni di livello superiore. Versione 2.
Guide to Laser Safety Laservision Opuscolo (inglese e tedesco). Questo opuscolo si concentra in particolare sui filtri e sulle protezioni per gli occhi a prova di laser.
Laser-Augenschutz Filter-Select BGETF Banca dati interattiva Access sulle protezioni a prova di laser per gli occhi.
Distanza di rischio
distanza minima dalla sorgente alla quale l’irradianza/ radianza scende al di sotto del valore limite di esposizione (ELV) appropriato
Distanza di rischio cutaneo
distanza alla quale l’irradianza supera il limite di esposi-zione cutanea applicabile per 8 ore di esposiesposi-zione Unità: m
Distanza di rischio oculare (OHD)
distanza alla quale l’irradianza del fascio o l’esposizione radiante è pari ai valori limite di esposizione oculare appropriati
Esposizione radiante
quoziente dell’energia radiante dQ incidente su un elemento della superficie contenente il punto per la durata indicata, per l’area dA di tale elemento
Analogamente, l’integrale dell’irradianza E in corrispon-denza di un dato punto per una data durata Dt
Unità SI: J m-2
Funzione di ponderazione del rischio
da luce blu
funzione di ponderazione spettrale che riflette gli effetti fotochimici delle radiazioni ultraviolette e visibili sulla retina
Simbolo: B(l)
Unità SI: adimensionale
Funzione di ponderazione del rischio
da ultravioletti
funzione di ponderazione spettrale finalizzata alla prote-zione della salute, che riflette gli effetti acuti combinati delle radiazioni ultraviolette sugli occhi e sulla cute
Funzione di ponderazione del rischio termico
per la retina
funzione di ponderazione spettrale che riflette gli effetti termici delle radiazioni visibili e infrarosse sulla retina Simbolo: R(l)
Unità SI: adimensionale
Illuminanza (Ev) (in corrispondenza
di un punto di una superficie)
Quoziente del flusso luminoso dFv incidente su un elemento della superficie contenente il punto, per l’area dA di tale elemento
Unità: lux (lx)
Irradianza (in corrispondenza di un punto
della superficie)
quoziente del flusso radiante dF incidente su un elemento di una superficie contenente il punto, per l’area dA di tale elemento, vale a dire
Unità SI: W m-2
Limite di esposizione (ELV)
livello massimo di esposizione degli occhi o della cute che non causerà presumibilmente effetti biologici negativi
Luminanza
quantità definita dalla formula
dove:
dFv è il flusso luminoso trasmesso da un fascio
elementare che passa attraverso un dato punto e si propaga nell’angolo solido dW contenente la direzione in questione;
dA è l’area di una sezione di tale fascio contenente il punto in questione;
ε è l’angolo tra la normale a tale sezione e la direzione del fascio
Simbolo: Lv Unità: cd·m-2
Radianza
(in una data direzione in corrispondenza di un dato punto di una superficie reale o immaginaria)
quantità definita dalla formula
dove:
dFv è la potenza radiante (flusso) trasmessa da un fascio elementare che passa attraverso un dato punto e si propaga nell’angolo solido dW contenente la direzione in questione;
dA è l’area di una sezione di tale fascio contenente il punto in questione;
q è l’angolo tra la normale a tale sezione e la direzione del fascio
Simbolo: L
Unità SI: W×m-2×sr-1
Radiazioni infrarosse (IR)
radiazioni ottiche le cui lunghezze d’onda sono più lunghe di quelle delle radiazioni visibili
Per le radiazioni infrarosse, il campo compreso tra 780 nm e 106 nm viene suddiviso comunemente in:
IRA (da 780 nm a 1 400 nm) IRB (da 1 400 nm a 3 000 nm) IRC (da 3 000 nm a 106 nm)
Radiazioni non coerenti
qualsiasi radiazione ottica diversa dalle radiazioni laser
Radiazioni ottiche
radiazioni elettromagnetiche a lunghezze d’onda tra la regione di transizione ai raggi X (lunghezza d’onda circa 1 nm) e la regione di transizione alle onde radio (lunghezza d’onda circa 106 nm)
Radiazioni ultraviolette (UV)
radiazioni ottiche le cui lunghezze d’onda sono più corte di quelle delle radiazioni visibili
Per le radiazioni ultraviolette, il campo compreso tra 100 nm e 400 nm viene suddiviso comunemente in:
UVA, da 315 nm a 400 nm UVB, da 280 nm a 315 nm UVC, da 100 nm a 280 nm
Le radiazioni ultraviolette nel campo di lunghezze d’onda al di sotto di 180 nm (UV lontano) sono fortemente assor-bite dall’ossigeno presente nell’aria
Radiazioni visibili
qualsiasi radiazione ottica in grado di causare diretta-mente una sensazione visiva
Nota: non vi sono limiti precisi per il campo spettrale delle radiazioni visibili, in quanto queste dipendono dalla quantità di potenza radiante che raggiunge la retina e dalla sensibilità dell’osservatore. Il limite inferiore si colloca generalmente tra 360 nm e 400 nm, mentre il limite superiore oscilla tra 760 nm e 830 nm.
Schema della definizione di radianza.
Regione di rischio per la retina
regione spettrale da 380 nm a 1 400 nm (radiazioni visibili più IR-A) entro la quale i mezzi oculari normali trasmet-tono le radiazioni ottiche alla retina
Rischio da luce blu
rischio di lesione retinica indotta fotochimicamente a seguito dell’esposizione a radiazioni ottiche nel campo di lunghezze d’onda da 300 nm a 700 nm
Rischio da ultravioletti
rischio di effetti negativi cronici e acuti sulla cute e sugli occhi a causa dell’esposizione alle radiazioni ottiche nel campo di lunghezze d’onda da 180 nm a 400 nm
Rischio termico per la retina
rischio di lesione oculare dovuta all’esposizione alle radia-zioni ottiche nel campo di lunghezze d’onda 380-1 400 nm
Risposta di avversione, volontaria
o involontaria
chiusura della palpebra, movimento dell’occhio, costri-zione pupillare o movimento della testa per evitare l’espo-sizione allo stimolo di una radiazione ottica