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CARTA DEGLI ISTITUTI PENITENZIARI – DI de PARIS

2.2.1 A Il centro di detenzione di Muret

La Casa Centrale di Muret, a un regime progressista messa in servizio nell’agosto del 1966, costruita su un sito storico. La sua architettura, realizzata da Guillaume Gillet, corrisponde alle quattro tappe del regime progressista: accoglienza e osservazione, miglioramento, regime di fiducia, semilibertà. Essa è divenuta con la riforma del 1975 centro di detenzione nazionale, il cui regime è inspirato a questa progressività. L’istituto penitenziario con i suoi 621 posti è una tra le più importanti prigioni nazionali, che ospita gli imputati già condannati. La sua struttura è su un piano di 15.000 metri quadrati: vasti piazzali sono dedicati ai passeggi, esistono diversi spazi per le attività socio-educative e le infrastrutture sportive. Muret è un istituto penitenziario dedicato all’esecuzione di lunghe pene di reclusione.

Quando arriva al centro di detenzione, il condannato è ricevuto dal responsabile locale per l’insegnamento. Dopo aver passato dei test scolastici si propone un percorso formativo adatto al suo livello. Questo perché l’’ottenimento Certificato di Formazione Generale (C.F.G) e il Certificato Nazionale del Diploma sono necessari alla programmazione di un percorso professionale successivo. In qualsiasi momento dell’anno scolastico i detenuti possono seguire i corsi dispensati, con previa richiesta al responsabile dell’insegnamento. I corsi sono tenuti dalle 16:30 alle 18:30 e riguardano: corsi di alfabetizzazione, di lingua francese o straniera, corsi a livello di scuola primaria in matematica e francese per la CFG, corsi

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di aggiornamento a livello di insegnamento della scuola secondaria (dal sesto al terzo) in francese, matematica, storia e geografia, per accedere al certificato nazionale “Diploma professional Series” o per preparare le prove generali del PAC o B.E.P. Questi test sono un trampolino di lancio ideale per qualificarsi come operatore stage “AFPA trimmer” in tornitura e fresatura, mentre la PAC o MBC, o DAEU consentono l’accesso all’università.

Tutti questi corsi non hanno diritto ad alcuna retribuzione. Tuttavia, essi possono consentire alle persone detenute un miglioramento nella formazione professionale in seno all'istituzione e, in prospettiva futura,

all’esterno. Il lavoro rappresenta una funzione essenziale nel centro di detenzione di

Muret, poiché per i condannati a scontare lunghe pene, esso non ritrae solo una strutturazione del loro tempo, ma una certa autonomia finanziaria e un’acquisizione di competenze per un potenziale reinserimento professionale. Inoltre, la percezione di una remunerazione permette al detenuto di immedesimarsi nella parte civile, cosa importante per l’inclusione nella società. Tre grandi forma di lavoro coesistono nel centro di detenzione:

• Servizio Generale: queste sono le attività generali che si fanno in ogni carcere, riguardanti: il restauro, la pulizia delle aree comuni (corridoi, sale per le attività), la gestione dei rifiuti, la manutenzione tecnica e degli spazi aperti all’interno e all’esterno. Questi lavori sono divisi in tre classi, ognuna corrispondente ad un livello di abilità ed a una diversa remunerazione (quest’ultima viene adeguata ogni anno a partire dal 1 gennaio 2000) a carico dell’Amministrazione penitenziaria.

• Lavoro per conto di imprese private in officine di produzione (regime di concessione “carcere e lavoro”). Diverse aziende private di proprietà di grandi gruppi industriali e a struttura familiare impiegano persone detenute del centro di detenzione nei laboratori di produzione e di stoccaggio riservato all’aeree aerospaziale; e cioè lavorazioni di parti in alluminio, la fabbricazione di mobili, stampaggio materie plastiche e di formazione. Il numero dei detenuti impiegati può variare da un minimo di 15 ad un

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massimo di 40. I prigionieri lavoranti sono tutelati dal contratto di diritto pubblico “contratto di lavoro di concessione in carcere”, raggiunto tra l’Amministrazione penitenziaria e le imprese private. I lavoratori detenuti vengono remunerati percependo un salario dapprima annuale e successivamente mensile, in funzione delle proprie ore di lavoro.

• Regime industriale dell’Istituto Penitenziario (R.I.E.P.): il servizio di competenza nazionale sotto l’autorità del direttore dell’Amministrazione penitenziaria mira ad organizzare la produzione di beni e servizi da parte dei detenuti, assicurandone la commercializzazione, la gestione o l’aiuto nello sviluppo di attività di lavoro e di formazione all’interno dell’istituto penale.

Servizio di Impiego

penitenziario.

Oltre a questi principali sistemi di lavoro, i detenuti possono essere autorizzati ad agire per conto dell’ associazione d’inserzione, cioè organizzazioni che sviluppano azioni per l’inserimento lavorativo dei più svantaggiati. Quest’ultima dona originalità alla permissione, in quanto diviene intermediario tra il lavoratore detenuto e l’impresa esterna.

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In effetti, come citato nell’articolo D 10332 del Codice di procedura penale, non può essere stilato un contratto di lavoro tra una persona detenuta e un

organismo lavorativo esterno all’istituzione detentiva. Sono presenti nella struttura penitenziaria numerosi corsi per attività

motorie e culturali. Per quanto riguarda le attività culturali e ricreative sono disponibili diversi dipartimenti dedicati a vari insegnamenti:bonsai, tecniche di disegno e pittura, biblioteca, un club di dama, insegnamento di scrittura, informatica e musica. Ogni detenuto, inoltre, può adempiere alle sue esigenze di vita religiosa, morale e spirituale. Egli può scegliere di ricevere la visita di un ministro del suo culto e partecipare alle funzioni religiose. Per quanto riguarda la salute dei detenuti, l’ospedale di Tolosa in partenariato con l’Amministrazione penitenziaria, si prende cura dei detenuti del centro detentivo di Muret, nelle sue dimensioni curative, somatiche e preventive. In ultima analisi, si cita il P.E.P (Projet d’Exécutin de Peine) del centro di detenzione, l’equivalente dell’istituzione della messa alla prova dell’autorità giudiziaria italiana. Questo dispositivo, che implica differenti professionalità dell’istituto, permette di seguire regolarmente il recluso durante il percorso carcerale, al fine di aiutarlo a investire meglio il tempo della detenzione e prepararlo alla sua uscita.

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In riferimento all’articoli del codice penale si rimanda al sito internet:

www.studiocelentano.it/codice-penale-dei-reati-in-generale-1/

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