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La giustizia è una missione essenziale in uno stato di diritto che deve garantire il rispetto delle libertà individuali e l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, ponendo particolare attenzione ai più vulnerabili. In Francia, per giudicare le trasgressioni della norma esistono due tribunali competenti: uno giudiziario e uno amministrativo, a seconda della natura della controversia in questione e dell’importanza o della gravità dell’offesa. L’aspetto organizzativo e regolamentare degli Istituti penali francesi è competenza della Direzione dell’Amministrazione Penitenziaria (AP), legata direttamente al Ministero della giustizia dal 1911. Il servizio penitenziario partecipa all’esecuzione delle decisioni e delle sentenze penali, oltre che al mantenimento della pubblica sicurezza. Due sono le sue competenze: la sorveglianza delle persone condannate alla reclusione mediante la presa in carico, prima e dopo la condanna del

giudice, in carcere o con misure alternative al carcere; la preparazione dei detenuti ad un reinserimento sociale attraverso la

collaborazione con strutture pubbliche o associazioni. In tal modo l’Amministrazione penitenziaria offre ai detenuti e alle persone sottoposte a una restrizione della libertà, azioni per la loro reintegrazione sociale. Ne sono esempi, le misure di messa alla prova, in cui i Servizi Penitenziari di Interdizione e Proibizione (SPIP) hanno il ruolo di supervisione, consulenza e orientamento. I 195 Istituti penitenziari francesi sono classificati in due grandi categorie, alle quali per comodità se ne aggiunge una terza:

• Maison d’arrêt: prigioni che ricevono i detenuti prima del loro giudizio e quelli detenuti la cui pena non supera un anno di reclusione. Sono presenti nel territorio 114 Maison d’Arrêt, circa 2/3 degli Istituti Penali.

• Les établissement pour peine: in numero di 60 strutture sono classificati in funzione del tipo di popolazione penale che accolgono: Maison centrale(4),Centre de détention (23), Centre di semi-liberté(13), Centre pour peines aménagées(1).

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• Esistono inoltre, i Centri penitenziari (33), cioè degli istituti misti che comprendono almeno due quartieri differenti (maison d’arrêt, centre de deténtion e/o maison centrale).

I prigionieri a lunghe pene detentive e ad alto rischio sono reclusi nelle Maison centrale, al contrario quelli con periodi brevi di reclusione e i prigionieri che dimostrano concrete possibilità di reinserimento sociale vengono diretti nei centri di detenzione. I prigionieri in regime di semilibertà, che possono esercitare un’attività professionale diurna e/o partecipare a studi di formazione, fuori dalla prigione, devono tornare di

notte al centro di semi-libertà al quale sono legati. Il Centre pour peines aménagées detiene i detenuti in regime di semilibertà

o con pene residuali inferiori ad un anno, i quali sono privilegiati dalla misura giudiziaria della messa alla prova, per il raggiungimento del

progetto di reinserimento. Per quanto riguarda i detenuti minori, è la stessa Amministrazione

penitenziaria ad averne competenza e tali istituti penali presentano la medesima configurazione di quelli per gli adulti. Tra giugno 2007 ed aprile 2008 sei nuovi Istituti Penitenziari per minori sono stati realizzati e aperti.

Direzioni interregionali e istituti penitenziari francesi: l’amministrazione penitenziaria genera 194 istituti penali ripartiti in 9 direzioni regionali e una missione oltre mare.

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Nelle prigioni, in generale, la giornata è sempre dettata da ritmi di impiego del tempo precisi. Anche se gli orari sono fissati, il contenuto della giornata può essere molto differente da un detenuto all’altro: nello stesso orario, certi restano nelle celle, alcuni partecipano ad attività, altri escono per l’ora d’aria.

Esempio di una giornata tipo in una maison d’arrêt, (la stessa può subire piccole variazioni da un istituto ad un altro):

7:00-8:00 Sveglia, colazione,bagno.

8:00-11:15 Lavoro o attività (tranne nel week end), uscita per l’aria, incontri con le famiglie

11:30-12:15 Distribuzione del pranzo

13:00-14:00 Uscita dalla cella per i detenuti lavoranti

14:00-17:00 lavoro, attività, uscita per l’aria, incontri con le famiglie, doccia

17:00-17:15 doccia per i detenuti che lavorano

18:15-18:45 distribuzione cena

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In Francia attualmente la popolazione carceraria è di circa 63000 prigionieri, di cui l’83,5% con un anno o meno di detenzione. Questo dato corrisponde ad un tasso di incarcerazione di 1/1000; cioè un prigioniero su 1000 abitanti. Il numero dei detenuti francesi tende ad aumentare, così come negli altri paesi europei, tanto che le persone incarcerate sono nettamente maggiori rispetto ai posti disponibili. Questa situazione limita le concrete possibilità ricreative e culturale dei detenuti, oltre ad un sovraccarico di lavoro per gli agenti penitenziari, con conseguente riduzione di attività pedagogiche-educative promosse dall’equipe degli insegnanti interni e la partecipazione di relatori esterni. Progetti innovativi che potrebbero rivelarsi altamente formativi per i detenuti trovano difficoltà di implementazione, enormi ostacoli nelle approvazioni e nell’ottenimento delle autorizzazioni. Si evidenzia l’importanza che le azioni di reintegrazione sociale devono essere rivolte a tutti i carcerati, conferendogli uguali occasioni e pari opportunità di riflessione; e la negatività della pratica usale che lambisce sporadicamente una parte minimale dell’intero sistema.

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2.2.1 Alcune prigioni francesi.

Nella ricerca di materiale relativo alle possibilità di educazione nei sistemi carcerali europei si trovano numerosi siti e documenti dedicati all’argomento. Ne è un esempio interessante la pagina web dell’EPEA – European Prison Education Association, il quale dona accesso ad archivi e materiale internazionale della tematica, appuntamenti e conferenze per discutere “sull’education in the prison”. Risulta, invece, difficile trovare informazioni sui percorsi formativi realizzati, soprattutto in riferimento all’astronomia. Il seguente lavoro ripercorre i percorsi formativi di scienze effettuati negli istituti detentivi europei, di cui si è a conoscenza. Sicuramente a livello mondiale molti professionisti, educatori e altri promuoveranno lezioni della scienza astronomica per i detenuti, ma nel nostro continente spicca, con assoluta fermezza, l’esperienza francese. È infatti, da più di un decennio che astronomi si recano nelle carceri per discutere di astronomia con i prigionieri. Dal Nord al Sud della Francia esistono associazioni o gruppi di scienziati, i quali organizzano, sperimentano, discutono delle problematiche scientifiche, con il mondo carcerario. L’esperienze più significative sono fondamentalmente due: la prima rappresentata dal lavoro dell’astronoma dell’osservatorio di Parigi, Danielle Briot, la quale da diversi anni promuove ed organizza in collaborazione con l’equipe pedagogica delle carceri di Fresnes e la Santé, conferenze scientifiche per i detenuti; e quella dell’associazione “L’étoiles brillent pour tuos”, ideata dall’astrofisico Didier Barret. Quest’ultima opera nel sud della Francia, concentrando le loro conferenze nel Centro di detenzione di Muret e nella prigione di Seysses, a Tolosa. Queste esperienze risultano valide per il pubblico è interessanti, da diversi punti di vista, per gli astronomi. Per una maggiore chiarezza esplicativa di seguito vengono riportati le direzioni interregionali di Parigi e Tolosa con i relativi istituti, sede dei seminari. L’attenzione si sofferma su una descrizione della struttura interna ed esterna delle carceri, protagoniste dell’inusuale sperimentazione.

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CARTA DEGLI ISTITUTI PENITENZIARI –