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Cereali, Oleaginose e Proteaginose

I risultati medi delle aziende italiane specializzate nella coltivazione di seminativi (cereali, oleaginose e pro- teaginose) si discostano nettamente da quelli delle aziende inglesi, tede- sche e francesi, ma anche dalla media UE, in termini sia di composizione della PL sia di indicatori di produtti- vità del lavoro e della terra.

Per quanto riguarda la ripartizione della PL nelle aziende italiane, rispet- to alla media europea, il peso dei con- sumi intermedi è ben più contenuto mentre risulta lievemente superiore quello degli ammortamenti; di conse-

guenza la quota del prodotto netto aziendale è maggiore. Tra i paesi comunitari emerge la Germania le cui aziende sembrano adottare tecniche produttive più efficienti registrando consumi intermedi e ammortamenti inferiori alla media europea; vicever- sa, nelle aziende inglesi i tre quarti del valore della produzione servono a coprire i consumi intermedi. In termini di produttività del fattore terra e del fattore lavoro, le aziende italiane manifestano, come già accen- nato, performance discordanti e sostanzialmente diverse, sia da quelle medie europee, sia dai tre partner. La produttività per unità di lavoro totale è notevolmente inferiore e la causa principale è da ascriversi alla ridotta dimensione media aziendale: poco più di 15 ettari contro un dato medio comunitario di oltre 51 con punte di 139 nel Regno Unito e 105 in Germania. Inoltre, nelle aziende ita- liane l’apporto di lavoro per unità di superficie è quasi tre volte superiore a quello medio dell’UE e quasi tre volte

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e mezzo quello tedesco. Nettamente positivi, invece, i risultati economici per unità di superficie, consistente- mente superiori alla media europea. Le aziende italiane specializzate in seminativi, tradizionalmente colture estensive, sembrano quindi ancora soffrire dell’eredità strutturale della agricoltura nazionale: una limitata dotazione del fattore terra accompa- gnata da una sovra-dotazione del fat- tore lavoro.

Olivicoltura

L’olivicoltura specializzata europea offre un quadro eterogeneo in termini di risultati aziendali. Ciascun paese sembra caratterizzato da una propria olivicoltura, diversa per uso e produt- tività dei fattori.

Per quanto riguarda la composizione della PL nelle aziende italiane, rispet- to alla media europea, il peso dei con- sumi intermedi e degli ammortamenti è leggermente superiore e, di conse- guenza, la quota che residua come Germania Francia Italia Regno Unito UE , 0,53 0,53 0 53 0 53, 0,21 0 21 0,650 65 22 22 22 0,680 680 68, , 0,16 0,16, 0,510,51,,

Prodotto netto aziendale Ammortamenti Consumi intermedi

Aziende specializzate in seminativi (cereali, oleaginose, proteaginose): risul- tati aziendali medi, in euro (media 1997/98/99)

Nazione PL/UL VA/UL PL/ha VA/ha

Germania 77.482 37.899 1.338 654

Francia 63.278 20.331 882 283

Italia 17.904 8.363 1.071 500

Regno Unito 70.962 19.865 930 260

UE 35.831 12.570 761 267

Fonte: elaborazioni su dati UE-RICA, Commissione Europea, DG-AGRI.

Aziende specializzate in seminativi (cereali, oleaginose, proteaginose): com- posizione percentuale della PL (media 1997/98/99)

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prodotto netto aziendale è inferiore. Il grado di specializzazione produttiva è elevato con la produzione olivicola che rappresenta l’82% della PL aziendale. Interessante il caso di Spagna e Portogallo: le aziende iberiche manife- stano un’alta efficienza nel processo produttivo registrando pesi minimi sia dei consumi intermedi sia degli ammortamenti; viceversa, il peso dei consumi intermedi e degli ammorta- menti è molto consistente nelle azien- de portoghesi. Una causa della vistosa disparità di risultati è il diverso grado di specializzazione produttiva: nelle aziende spagnole la produzione olivi- cola contribuisce per il 97% alla PL totale aziendale, mentre in quelle por- toghesi l’olivo pesa solo per il 51% sul valore totale della produzione azien- dale.

In termini di produttività del fattore terra e del fattore lavoro, le aziende italiane registrano buoni valori di tutti gli indici, anche se si evidenzia l’effet- to dei più alti consumi intermedi che deprimono gli indici basati sul valore Aziende specializzate in olivicoltura: risultati aziendali medi , in euro (media

1997/98/99)

PL/UL VA/UL PL/ha VA/ha

Grecia 7.387 6.101 2.763 2.282

Spagna 18.548 16.040 2.037 1.761

Italia 15.307 11.634 2.495 1.896

Portogallo 6.616 4.305 309 201

UE 12.196 11.031 2.217 2.006

Fonte: elaborazioni su dati UE-RICA, Commissione Europea, DG-AGRI.

Grecia Spagna Italia Portogallo UE , 0,73, 0,78 , 0,64, 0,120,120 120 12,, ,,, , 0,24 0 24 0 24 , 0,72, 0, 00,100 10,, 0, 80,180 18,, , 0,14 0 14 0,14 00

Prodotto netto aziendale Ammortamenti Consumi intermedi

Aziende specializzate in olivicoltura: composizione percentuale della PL (media 1997/98/99)

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aggiunto. Opposto risulta il comporta- mento delle aziende greche e spagnole: le prime recuperano una bassa pro- duttività del lavoro con la più elevata produttività della terra, mentre le seconde, accanto alla più alta produt- tività del lavoro, registrano una più contenuta produttività della terra. La dotazione di fattori contribuisce a spiegare queste performance: le azien- de spagnole hanno una superficie media di circa di 14 ettari mentre quelle greche e italiane sono ben più piccole: 4 ettari le prime e 5 le secon- de. Per quanto riguarda la disponibili- tà di lavoro per unità di superficie, le aziende greche impiegano 0,43 UL/ha contro 0,13 UL/ha delle aziende iberi- che e 0,16 UL/ha di quelle italiane.

Vitivinicoltura

Il panorama europeo delle aziende specializzate in vitivinicoltura, così come descritto dai dati della RICA europea, appare piuttosto variegato e i risultati economici aziendali sugge- riscono l’esistenza di due gruppi:

Aziende specializzate in vitivinicoltura: risultati aziendali medi, in euro (media 1997/98/99)

PL/UL VA/UL PL/ha VA/ha

Germania 38.826 22.513 10.697 6.202

Spagna 20.867 17.232 1.734 1.432

Francia 70.814 49.409 8.240 5.749

Italia 24.372 18.946 5.423 4.216

UE 37.385 26.711 5.896 4.213

Fonte: elaborazioni su dati UE-RICA, Commissione Europea, DG-AGRI.

Germania Spagna Francia Italia UE , 0,43, 0,72 , 0,60, 0,100,100 100 10 0,300,300 300 30 , 0,22 0 22 0 22 , 0,59, ,,,29,29 , 0,10 0 10 0,10 0,170 170,17, , 0,15 0,15, 0,420,42,,

Prodotto netto aziendale Ammortamenti Consumi intermedi

Aziende specializzate in vitivinicoltura: composizione percentuale della PL (media 1997/98/99)

Fonte: elaborazioni su dati UE-RICA, Commissione Europea, DG-AGRI.

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Francia e Germania da un parte, Spagna e Italia dall’altra.

Per quanto riguarda la composizione della PL, le aziende italiane si avvici- nano alla media europea con scosta- menti contenuti, pur registrando il peso maggiore degli ammortamenti. Le aziende francesi riflettono piena- mente la media europea, mentre quelle tedesche e spagnole manifesta- no una sensibile variabilità nel caso dei consumi intermedi, che pesano solo il 17% nelle aziende spagnole e ben il 42% in quelle tedesche. Di con- seguenza il prodotto netto aziendale oscilla tra il 72% della PL in Spagna e il 43% in Germania.

Anche la produttività dei fattori manifesta un alto grado di eteroge- neità, sia fra i paesi, sia fra lavoro e terra. Le aziende francesi hanno il

primato di produttività del lavoro ottenendo risultati pari quasi al dop- pio di quelli raggiunti dalle imprese tedesche e dalla media UE. Le azien- de spagnole e italiane invece sono caratterizzate da performance mode- ste, inferiori anche alla media comu- nitaria.

La produttività del fattore terra, invece, vede il primato delle aziende tedesche che superano quelle france- si. Le aziende italiane colmano in parte il divario con i partner conti- nentali e distaccano nettamente quel- le iberiche i cui risultati ad ettaro sono ben inferiori alla media europea. Appare interessante notare che in ter- mini di dotazione dei fattori produtti- vi, i gruppi si compongono diversa- mente: Francia e Spagna sono infatti molto simili, con una ridotta disponi-

bilità di manodopera per unità di superficie (0,12 UL/ha nelle aziende francesi e 0,10 in quelle spagnole) e una ampia superficie vitata media (14,6 ha e 12,4 ha, rispettivamente). Germania e Italia, viceversa, accom- pagnano una ridotta superficie vitata (5,4 ha nelle aziende tedesche e 4,2 ha in quelle italiane) ad una più ele- vata disponibilità di lavoro per ettaro (0,32 e 0,27 UL/ha, rispettivamen- te). Il livello di dotazione di terra e lavoro non sembra quindi essere la causa principale dei diversi risultati economici delle aziende vitivinicole specializzate contenute nella rete contabile europea. Tali ragioni sono forse da attribuire al diverso apprez- zamento del mercato per le produzio- ni di uva e vino dei quattro paesi pro- duttori.

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AGRICOLTURA E