Al 1° gennaio 2001 sono stati censiti 6.413 supermercati, contro 6.206 del- l’anno precedente (3,3%). L’incre- mento è stato più accentuato nel Mezzogiorno (4,8%). È aumentata la
superficie complessiva di vendita, che ha superato i 5,4 milioni di mq (2,1%), con un totale di oltre 114.000 addetti (2,1%). Si riscontra un sensi- bile incremento degli ipermercati, che hanno raggiunto 349 unità (14,8%), con una superficie complessiva di vendita di oltre 2 milioni di mq (15,2%) e circa 63.000 addetti (20,6%).
Nel 2001 le vendite dei supermercati
Unità operative Sup. di vendita (**) Addetti (**) Numero di unità Sup. di vendita
numero var. % mq var. % numero var. % per 100.000 mq/1.000
2001/00 2001/00 2001/00 abitanti abitanti
Nord 3.644 3,3 4.440.501 5,3 110.300 9,4 15,6 190,3
Centro 1.383 4,2 1.502.854 6,4 37.560 6,9 12,9 140,2
Sud e isole 1.735 4,8 1.562.658 4,6 29.443 4,3 8,6 77,2
TOTALE 6.762 3,9 7.506.013 5,4 177.303 8,0 12,0 133,3
(* ) Supermercati autonomi, reparti alimentari di grandi magazzini ed ipermercati. Dati al 1° gennaio 2001. (**) Superficie e addetti riferiti al complesso dei reparti, alimentare e non alimentare.
Fonte: Osservatorio nazionale del commercio, Ministero delle attività produttive.
Grande distribuzione alimentare per ripartizioni territoriali, 2001(*)
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sono aumentate, in valore, del 4,8% rispetto al 2000, quelle degli ipermer- cati - settore alimentare - del 3,6% e quelle dell’hard discount del 4%, con- tro il più modesto 1,2% degli esercizi alimentari tradizionali. Nelle strutture distributive moderne, il maggiore tasso di sviluppo delle vendite è stato rilevato (Rapporto Università Bocconi) per il pane industriale (29,5%), i formaggi freschi tradizio- nali (25,8%) e gli affettati (22,8%).
Commercio ambulante e forme speciali di vendita alimentare, 2001 (*)
Tipologia Esercizi % % su tipologia
Ambulante fisso 33.277 74,6 37,4 Ambulante mobile 6.073 13,6 18,9 Per corrispondenza 3.851 8,6 57,4 Vendita a domicilio 489 1,1 11,4 Distributori automatici 926 2,1 49,5 TOTALE (1) 44.616 100,0 33,3
(*) Consistenze al 31/12/2001, sedi di impresa ed unità locali iscritte al registro delle imprese. (1) Escluse le attività di vendita non specificate nel registro delle imprese.
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Nel 2001 la spesa delle famiglie ita- liane per generi alimentari e bevande è stata di circa 112.000 milioni di euro, con un incremento in valore del 3,8%. Il livello complessivo dei consu- mi, a prezzi costanti, è rimasto pres-
soché invariato, dopo l’aumento del 1,9% verificatosi nel 2000. Nella let- tura di questa dinamica va comunque tenuta presente la sensibile diminu- zione avutasi per il consumo di carne (-4%) durante l’ultimo anno. Nelle
altre categorie, si sono registrati aumenti per ortaggi e patate (1,2%), pane e prodotti a base di cereali (1%), lattiero-caseari e uova (0,5%), frutta (0,5%), prodotti dietetici ed altri generi alimentari (1,4%), oli e grassi (0,5%). È proseguito l’incremento dei consumi di pesce (2%), di acque minerali, bevande gassate e succhi (6,1%), mentre sono rimasti staziona- ri vino e bevande alcoliche. La quota dei consumi alimentari sulla spesa totale delle famiglie si è ridotta al 15,1%, contro il 19,6% del 1992. La spesa per i servizi di ristorazione (mense, ristoranti e fast-food), secon- do stime ISTAT, è stata nel 2001 di circa 53.500 milioni di euro, con un incremento in valore del 6,4% e del 2,9% in quantità sul 2000. Tra il 1992 ed il 2001 l’incidenza di questa voce, in rapporto al valore dei consu- mi alimentari, è salita dal 33,8% al 47,9%, mostrando una dinamica significativa del cambiamento delle abitudini dei consumatori.
Le categorie più rilevanti, in termini
Consumi Alimentari
Struttura dei consumi alimentari, 2001
Prodotti % sulla spesa Tasso % medio annuo di variazione 2001/92
alimentare quantità prezzi
Carne 21,5 -1,9 2,6
Pane e trasformati di cereali 17,1 0,8 2,4
Lattiero-caseari e uova 13,5 -0,4 3,1
Ortaggi e patate 11,1 0,9 2,5
Pesce 7,2 1,2 2,6
Zucchero e dolciari (1) 6,7 1,6 3,4
Frutta 6,5 0,3 1,2
Acque minerali e altre bevande (2) 5,3 2,7 1,9
Vino e bevande alcoliche 4,7 -3,1 3,9
Oli e grassi 4,7 -1,5 2,9
Caffè, tè e cacao 1,5 -1,3 3,0
Altri alimentari (3) 0,3 0,0 2,3
IN COMPLESSO 100 -0,2 2,6
(1) Marmellata, miele, sciroppi, cioccolato e pasticceria. (2) Bevande gassate, succhi, ecc.
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di spesa, sono la carne (24.000 milio- ni di euro), il pane e trasformati di cereali (19.000 milioni), i lattiero- caseari ed uova (15.000 milioni). Rispetto al 1992 (primo anno per i dati disaggregati del SEC95), dimi- nuisce il peso sul consumo complessi- vo della carne, degli oli e grassi, della frutta, del vino e delle altre bevande alcoliche, mentre aumenta l'incidenza del pane e prodotti a base di cereali, del pesce, degli ortaggi, dei prodotti lattiero - caseari, degli zucchero e dol- ciari e delle bevande analcoliche. Consumi alimentari nella UE (Kg pro capite) (*)
Prodotti Italia Francia Spagna Grecia Germania Regno Austria UE Unito Cereali e derivati (1) 123,6 83,6 71,3 154,7 77,7 87,9 76,4 88,7 Riso (1) 4,6 5,0 6,6 6,2 3,0 3,8 2,9 4,6 Patate 43,1 53,4 86,9 93,1 70,6 97,3 55,1 73,5 Ortaggi (2) 202,5 - 172,6 - 90,3 - 98,4 - Frutta e agrumi (2) 126,8 - 107,5 - 108,0 - 91,9 - Latte (3) 69,3 98,8 131,5 65,3 91,2 127,5 93,2 105,0 Formaggi (4) 20,5 24,9 - - 19,3 8,1 16,1 - Uova 11,8 15,5 13,3 10,6 13,9 10,1 13,5 - Burro (4) 2,9 8,7 0,7 0,8 6,7 2,9 4,8 4,9 Carni totale 91,1 108,4 127,6 90,8 94,1 80,5 98,7 96,7 bovina 25,5 26,9 16,3 19,2 15,2 17,2 19,3 19,9 suina 36,1 37,1 66,1 32,3 57,0 23,3 57,8 43,4 Oli e grassi vegetali 26,6 14,8 30,8 - 20,9 - 11,1 - Zucchero (5) 25,4 33,8 29,5 30,2 32,6 36,0 40,3 32,7 Vino (6) 55,3 57,7 37,6 27,4 23,3 14,4 30,6 34,1
(*) I dati sono riferiti alla campagna 1999/00 per i prodotti vegetali, al 2000 per i lattiero - caseari, al 1999 per carne e uova. (1) Cereali e derivati in equivalente farina: Grecia, media UE 1998/99; Riso: Francia, Grecia, media UE 1998/99. (2) Italia, Spagna, 1998/99.
(3) Compresi altri prodotti freschi; Spagna, Grecia, Germania 1999, UE 1998. (4) Formaggi: Germania, 1999; burro: Spagna, Germania, 1999; Grecia, UE 1998. (5) Equivalente zucchero bianco.
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Nel 2001 il deficit commerciale della bilancia agroindustriale è sceso sotto i 9.000 milioni di euro, in lieve miglio- ramento rispetto all’anno precedente. Il risultato è dovuto al differente tasso di crescita fatto registrare dalle vendi- te, (8%), rispetto agli acquisti, (4%). Grazie a questa dinamica è migliorato il grado di copertura commerciale dell’Italia passato dal 63,7% del 2000 al 66,7% dell’ultimo anno; migliora- no, inoltre, anche il grado di autoap- provvigionamento e la propensione ad esportare.
A livello geografico l’UE rimane la nostra principale area di riferimento, anche se la quota sul commercio agroindustriale italiano è in leggero calo sia con riferimento alle importa- zioni che alle esportazioni. Dietro l’Unione Europea emergono l’area Nord America per le vendite, con una quota dell’1,6%, e il centro e sud America per quanto riguarda gli acquisti (8,6%). I nostri principali clienti sono la Germania (23%), la Francia (12%), gli Stati Uniti (10%)
e il Regno Unito (9%), mentre dal lato dei fornitori troviamo la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e la Spagna,
che forniscono quasi la metà dei nostri acquisti agroalimentari all’este- ro. A livello dinamico si segnala la