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CIRA Centro Italiano Ricerche Aerospaziali

6. L’associazione PNICube e il Premio Nazionale per l’Innovazione

7.2. CIRA Centro Italiano Ricerche Aerospaziali

Il CIRA, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali è nato nel 1984 per gestire il Programma di ricerche Aerospaziali (PRORA) e mantenere all’avanguardia il nostro Paese negli ambiti dell’Aeronautica e dello Spazio. È una società pubblico-privata che vede la partecipazione dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Regione Campania, e delle industrie aerospaziali italiana rappresentate dall’AIAD, Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza. La sinergia tra i diversi attori ha consentito la realizzazione di strutture di prova uniche al mondo e di laboratori volanti aeronautici e spaziali. Il CIRA è ubicato in un’area di circa 180 ettari nelle immediate vicinanze di Capua, in provincia di Caserta. Al suo interno lavorano circa 340 persone, la maggior parte delle quali laureati con una buona percentuale di dottorati, impegnati in attività di ricerca, nell’ambito di programmi nazionali ed internazionali.

Alcuni macrodati significativi del CIRA sono i seguenti: - valore della produzione: 51 M€;

- risultato operativo: 12 M€;

- disponibilità finanziaria PRORA: 96 M€;

- contratti di ricerca e di servizi di sperimentazione dal mercato: ca. 28 M€ nel 2012; - patrimonio PRORA realizzato: 410 M€;

- membro attivo delle maggiori organizzazioni aerospaziali europee: EREA (Research Establishments for Aeronautics), GARTEUR (Group for Aeronautic R&T), ACARE (Advisory Committee for Aeronautic Research);

- partner associato delle principali iniziative europee del settore aerospaziale (JTI CLEAN SKY, SESAR, MIDCAS, etc.);

- 343 impiegati e ca. 50 studenti universitari e Ph.D. all’anno.

La storia del CIRA è strettamente intrecciata con quella del PRORA (PROgramma nazionale di Ricerche Aerospaziali), entrambi voluti dallo Stato Italiano con apposite delibere e leggi. Tutto comincia il 20 luglio 1979, quando con delibera CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), venne definito il PRORA, con l'obiettivo di dotarsi di infrastrutture di ricerca e di competenze altamente qualificate per favorire la crescita di competitività del sistema paese in un settore altamente strategico come quello aerospaziale. Nel 1984 nasce il CIRA come società consortile per azioni (tra le maggiori industrie aerospaziali italiane e la Regione Campania, tramite il Consorzio per lo sviluppo delle aree industriali di Caserta). Nel 1989 (Legge 89/184) la realizzazione e gestione del PRORA viene affidata alla società CIRA SCpA. Nel 1991 (Legge 46/91) viene definito il contributo dello Stato alle spese di gestione del programma PRORA, fissato in 40 miliardi di lire annui. Si stabilisce che i risultati di esercizio positivi vengano accantonati per essere reinvestiti in ambito PRORA. Sempre nel 1991 vengono redatte e approvate le convenzioni tra Ministero del Tesoro e CIRA per la corresponsione dei finanziamenti di cui alle leggi 184/89 e 46/91. Nel 2000, con Decreto Interministeriale, viene approvata una proposta che prevede, accanto ai grandi impianti, la realizzazione di “laboratori volanti” (poi battezzati USV e FLARE). Nel 2005, infine, venne introdotta una nuova linea programmatica, quella elicotteristica, che si affianca a quelle già esistenti di aeronautica e spazio (D.I. del 24 marzo 2005). In termini economici, lo Stato Italiano ha investito nel PRORA - dalla nascita ad oggi - circa un miliardo di Euro in infrastrutture di ricerca e in crescita di competenze uniche al mondo, un patrimonio prezioso di proprietà dello Stato gestito e manutenuto dal CIRA stesso con un contributo statale annuo pari a 24,2 milioni di Euro. In particolare, sono stati realizzati tre impianti unici al mondo per prestazioni: il LISA, dedicato alle prove di impatto per migliorare la sopravvivenza in caso di crash di aerei ed elicotteri; il PWT, che permette di simulare le condizioni estreme che si verificano al rientro dei veicoli spaziali nell’atmosfera e l’IWT, che consente di verificare le condizioni di formazione di ghiaccio sulle superfici degli aeromobili per prevenirle, migliorando la sicurezza del volo. Per la loro unicità e le competenze acquisite dal CIRA, giungono ormai da tutto il mondo richieste di utilizzo per effettuazione di test in questi impianti. Da sottolineare che i risultati di esercizio positivi ottenuti anche grazie alle attività svolte al CIRA per conto terzi sono accantonati e reinvestiti, andando ulteriormente ad incrementare il patrimonio dello Stato nel PRORA.

Le principali aree di ricerca e sviluppo del CIRA sono: - Propulsione

- Propulsori aerospaziali - Sistemi di bordo e ATM - Velivoli da trasporto regionale - Elicotteri ecocompatibili

Per sviluppare le proprie attività di ricerca e sperimentazione il CIRA ha progettato e realizzato alcuni importanti facilities:

- IWT (Icing Wind Tunnel), galleria al ghiaccio, operativo dal 2003, unico al mondo per dimensioni e inviluppo operativo. Il suo obiettivo è quello di effettuare simulazioni delle condizioni di volo per la certificazione in ghiaccio;

- PWT (Plasma Wind Tunnel) operativo dal 2002. Unico al mondo per dimensione e potenza che è in grado di effettuare qualifica dei sistemi di protezione termica dei velivoli spaziali nella fase di rientro;

- LISA, operativo dal 2003, unico al mondo per l’inviluppo operativo, impiegato per migliorare le problematiche di Crashworthiness, per migliorare, in caso di impatto, le chances di sopravvivenza dei passeggeri e del carico utile in caso di impatto;

- PT1, operativo dal 1999, che lavora sulla simulazione di fenomeni transonici e supersonici (M<0.4cont. M<1.4int.).

Accanto alle grandi facilities sono presenti alcuni laboratori leggero di un certo livello:

- Laboratorio Materiali e Strutture, (Filament Winding, Robot, Autoclave, RTM) per caratterizzazione termo-fisica e meccanica;

- Laboratorio Acustica e Vibroacustica, certificato dall’ENAC per prove di certificazione acustica di aeromobili (ICAO Annex 16);

- Laboratorio Sistemi di Volo, per la simulazione real time HW-in-the-loop e per lo sviluppo e la validazione di sistemi avionici e GNC;

- Laboratorio di Qualifica Spaziale, standard ESA, ECSS-E-10-03A, MIL-STD-810F per la qualifica spaziale integrata di equipaggiamenti elettronici.

Il CIRA mira alla valorizzazione e allo sviluppo di capacità e competenze incrementando la raccolta di «risorse finanziarie addizionali» rispetto alle fonti disposte dal DM 305/98. Ciò al fine di favorire uno sviluppo tempestivo del PRORA ed in accordo alle indicazioni del DI 674/2005, che auspica che impianti, laboratori di ricerca e competenze del CIRA siano “idonei a favorire spin-off diffusi e ad attuare condizioni operative per stimolare, sia la collaborazione tra le componenti del sistema nazionale, sia la creazione di una cultura orientata all’innovazione e la valorizzazione dei risultati”. Nuove fonti per il PRORA possono essere individuai in cofinanziamenti nazionali, europei ed extra europei; nell’incremento di attività di service (ingegneria e sperimentazione) e nella definizione di partnership e joint venture.

In particolare la Funzione Commerciale del CIRA, (Business Opportunity Unit), creata all’inizio del 2013, ha l’incarico di perseguire alcuni specifici obiettivi così sintetizzabili:

- Sviluppo delle competenze, identificando proposte per la realizzazione di nuovi programmi di ricerca coerenti con le finalità del PRORA e le linee di tendenza internazionali, anche partecipando a gruppi di lavoro/osservatori nazionali ed internazionali;

- Sviluppo delle infrastrutture, con l’elaborazione di proposte per la realizzazione di nuovi impianti/laboratori sulla base di studi di fattibilità tecnico/economica che tengano conto delle specifiche esigenze degli stakeholder del settore;

- Valorizzazione delle competenze con la promozione delle proprie attività con azioni di sistema che favoriscano l’incontro tra domanda ed offerta di tecnologia nel settore aerospaziale mediante strumenti ad hoc;

- Valorizzazione delle infrastrutture con l’analisi e la comparazione del modello di business delle facility europee similari e promozione delle stesse su nuovi mercati.

Per conseguire tali obiettivi la Funzione sin avvarrà di strumenti quali l’internazionalizzazione; la nascita di start-up, spin-off, incubazione d’impresa; un’efficace gestione dell’IPR, Intellectual Property Rights; l’attivazione di partnership e joint venture; lo sviluppo di analisi di mercato e/o piani di business per le nuove facility.

In particolare, nella seconda parte del 2013, sono già stati sviluppati:

- la progettazione e la realizzazione dello spin-off Scandium-for-Aerospace (S4A) finalizzato alla diffusione di nuove tecnologie interamente ideate e sviluppate all'interno CIRA, in collaborazione con la Società Advanced Light Alloys (ALA) orientato a sviluppare e vendere applicazioni pilota grazie a tecnologie di produzione innovative che utilizzano leghe di scandio ed alluminio;

- in collaborazione con Campania Innovazione SpA e con il DAC, Distretto Aerospaziale Campano, il lancio di un percorso finalizzato alla creazione di un incubatore d’impresa. Primi passi in questa direzione sono stati mossi attraverso il lancio di “creative Cluster Aerospace”, concorso di idee innovative nel settore.

Con il supporto della SIMEST, finanziaria di sviluppo pubblico-privata partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, sottoscrizione di un aumento di capitale della Aspen Avionic Inc., società statunitense leader nel settore aerospaziale (produttrice di sistemi elettronici per velivoli dell’Aviazione Generale e di aviazione leggera). L’investimento consente al CIRA di entrare nel Board of Directors e nel Comitato Tecnico della società statunitense. Il piano di investimenti prevede che, attraverso CIRA, le aziende italiane attive nel settore possano accedere a tecnologie hardware e software fortemente avanzate nel momento stesso in cui saranno disponibili per il mercato americano. Inoltre, le attività di ricerca del CIRA nel settore avionico potranno essere orientate verso esigenze già mature negli USA e alla base del futuro Traffic Management europeo.