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INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

6. L’associazione PNICube e il Premio Nazionale per l’Innovazione

7.4. INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

L’INFN è l’ente pubblico nazionale di ricerca che svolge attività di ricerca, teorica e sperimentale, nei campi della fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare. Questa attività di ricerca di base viene svolta in un ambito di collaborazione e competizione internazionale e in stretta cooperazione con il mondo universitario italiano; ad essa si associa una grande e crescente attenzione verso tutte le possibilità applicative di know-how e tecnologie che ne derivano e che producono un significativo impatto sulla società e il territorio, e costituiscono un importante stimolo per l’innovazione tecnologica. La ricerca di base, come quella istituzionale dell’Ente nel campo della Fisica Nucleare e Subnucleare, richiede l’uso di tecnologie e strumenti all’avanguardia che l’INFN sviluppa sia nei propri laboratori sia in collaborazione con il mondo dell’industria. Queste tecnologie spesso non fanno parte del know-how industriale e richiedono soluzioni innovative che vanno oltre lo stato dell’arte della tecnologia: proprio per questo la ricerca di tali soluzioni fornisce continuamente occasioni di trasferimento tecnologico al tessuto industriale e sociale.

L’Istituto si pone pertanto come missione quella di consolidare le relazioni di interscambio con il sistema imprenditoriale attraverso:

- un modello di cooperazione/innovazione, imprescindibile, per natura, dall’attività di ricerca di base, che sia sempre più in grado di offrire un contributo sostanziale alla competitività e sviluppo del sistema produttivo;

- il potenziamento delle attività di protezione e valorizzazione della proprietà intellettuale (licensing brevetti e know-how), di ricerca collaborativa con le imprese e creazione di spin-off. Gli alti livelli d’innovazione e di capacità di realizzazione sono la base della forza tecnologica dell’Ente, attraverso la promozione della ricerca su dispositivi, materiali, tecniche e processi mirati alla sua attività sperimentale. Allo stesso tempo alcuni di questi sviluppi, in origine stimolati dalle necessità di costruzione degli apparati sperimentali, possono successivamente trovare una nuova vita sul fronte delle ricerche interdisciplinari, a volte in modo rivoluzionario. Esempi di queste incarnazioni sono le attività nel settore acceleratori, che partono dalle nuove tecniche per le flavour factories e si muovono verso la realizzazione di fasci radioattivi e dei free electron laser. Gli sviluppi di elettronica a bassa potenza, resistente alle radiazioni, permetteranno di costruire nuovi sensori per le missioni spaziali, mentre nuove tecniche di diagnosi per l'imaging medico sono complementari a iniziative di più ampia portata come l’adroterapia al CNAO o la modellizzazione neurologica.

Molte delle applicazioni delle tecniche sviluppate dall’INFN sono pertanto di grande impatto socio- economico in vari settori:

- Biomedicina, le competenze dell’INFN nell’ambito degli acceleratori, dei rivelatori e dello studio delle interazioni radiazione-materia hanno trovato applicazioni rilevanti nell’imaging medico, nella terapia dei tumori (sviluppo di piani di trattamento in radioterapia con fasci di protoni e ioni), nella dosimetria e nello studio dell’evoluzione cellulare;

- Salvaguardia dell’ambiente e dei beni culturali, le stringenti richieste degli esperimenti di fisica fondamentale applicati allo studio degli eventi rari ha portato allo sviluppo di tecnologie e metodiche di misura estremamente avanzate e di elevatissimo livello di sensibilità. La sensibilità strumentale, le metodiche analitiche e le competenze sviluppate hanno ad oggi già prodotto importanti risultati e ricadute in molti ambiti tecnologici/applicativi o sociali: indagini ambientali, analisi di reperti di interesse artistico, archeologico e storico;

- Servizi innovativi per i cittadini, l’applicazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) a supporto delle interazioni tra cittadini e pubbliche amministrazioni ha reso estremamente interessanti gli sviluppi in ambito INFN del paradigma della GRID e successivamente del Cloud computing. Tali tecnologie si applicano non solo ad e-Government, ma anche alla domotica e più in generale al miglioramento della vivibilità delle città in termini di traffico, risparmio energetico e altro.

L’INFN ha altresì avvertito l’esigenza di migliorare e implementare alcune modalità più tradizionali di collaborazione con il mondo produttivo, senza però perdere la vocazione naturale per la ricerca di base, che è e resta caratteristica propria dell’Ente. A tal fine è stato costituito da alcuni anni il Comitato Nazionale di Trasferimento Tecnologico, organo preposto al coordinamento e alla promozione delle attività di TT. Il collegamento con gli organi direttivi centrali è assicurato da un membro della Giunta Esecutiva che assiste costantemente alle riunioni del CNTT. Il Comitato è affiancato dall’Ufficio di Trasferimento Tecnologico che, in staff, cura aspetti amministrativi e di sostegno operativo ai ricercatori. il fatto che l’Istituto sia presente su tutto il territorio nazionale con 4 Laboratori Nazionali e 20 Sezioni, ha determinato l’esigenza di istituire una rete di referenti del TT coordinata dal CNTT. L’Ufficio TT è stato potenziato con risorse umane qualificate che coprono i diversi profili di competenza (giuridico/brevettuale, economico, tecnologico) propri di un settore con forti caratteristiche di interdisciplinarietà. Attualmente l’ufficio conta 5 unità di personale di cui 2 a tempo pieno.

Infine, a partire dal 2011, l’Istituto si è dotato di un nuovo quadro regolamentare interno sulla materia della proprietà intellettuale e del trasferimento tecnologico. Conseguentemente si è registrato un forte incremento delle iniziative di ricerca collaborativa e in conto terzi condotte con l’impresa, di protezione e valorizzazione della proprietà intellettuale (maggiore sensibilità del ricercatore verso la brevettazione) e delle attività a supporto della creazione delle spin-off company.

il workflow procedurale interno e sono state intraprese azioni di sensibilizzazione nei confronti della rete scientifica; nel 2012 è stata acquisita una risorsa di personale full-time su questo aspetto: questi elementi hanno prodotto un trend positivo che si è consolidato nel 2013 con la presentazione nei primi mesi dell’anno di un numero di proposte di invenzione doppio rispetto all’anno precedente e, fino al primo semestre, un numero di domande i brevetto pari a quelle dei due anni precedenti (2011-2012). A ciò ha contribuito anche la riduzione dei tempi che intercorrono fino alla presentazione della domanda di brevetto, attualmente circa 70 giorni. La riduzione dei tempi si accompagna alla sensibilizzazione dei ricercatori sul tema: tempi brevi annullano i conflitti d’interesse dell’inventore rispetto alla pubblicazione e comportano benefici in termini di bontà della protezione e potenzialmente di valorizzazione. I brevetti finora licenziati sono tre (di cui 1 nel 2013): parallelamente sta crescendo anche l’attività di licensing del know- how (3 accordi totali di cui 2 nel 2013).

Sul tema della ricerca svolta assieme alle imprese, l’Istituto ha avviato alcune importanti collaborazioni e alle quali hanno fatto seguito un contratto di ricerca, una domanda di brevetto nel 2013 e un ulteriore cooperation agreement nel 2013 con contributo finanziario di una importante industria europea. Per quanto riguarda invece la prestazione di attività a favore di terzi, il regolamento è diventato effettivo solo a fine 2011: pertanto i primi contratti partono dal 2012 e vedono due unità operative coinvolte; nel 2013 le unità operative che hanno stipulato o stanno per stipulare contratti sono salite a sei per un totale di dieci contratti di cui uno del valore di circa 1.2 Mil €. L’Istituto si è dotato dal 2010 di un regolamento che disciplina l’autorizzazione e il riconoscimento degli spin-off. Nel dicembre del 2011 è stato riconosciuto il primo Spin-off dell’Istituto (DIXIT). Successivamente, nel 2012, ne sono stati riconosciuti altri due (I-SEE, PIXIRAD). Il regolamento spin-off è stato recentemente sottoposto ad una verifica dalla quale è emersa l’opportunità di apportare modifiche nella direzione di agevolare ulteriormente il ricercatore che voglia cimentarsi nell’attività imprenditoriale.