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Risposta di un circuito ad un ingresso impulsivo

L’analisi di un circuito in presenza di un generatore impulsivo si conduce, nel dominio del tempo, allo stesso modo di quanto fatto in precedenza. Si noti che, essendo le variabili di stato meno discontinue dell’ingresso (in assenza di condizioni patologiche), le variabili di stato possono essere discontinue nell’origine. Infatti, dalla conoscenza delle equazioni di stato e dello stato per 𝑑 = 0βˆ’, Γ¨ possibile ricavare lo stato in 𝑑 = 0+ integrando le equazioni di stato tra 𝑑 = 0βˆ’ e 𝑑 = 0+. In assenza di condizioni patologiche e supponendo che l’ingresso sia un impulso di area 𝐸, l’integrale delle variabili di stato Γ¨ nullo, perchΓ© esse avranno al piΓΉ una discontinuitΓ  di prima specie. L’integrale dell’ingresso tra 0βˆ’ e 0+ Γ¨ invece pari all’area dell’impulso, quindi 𝐸.

π‘₯(0+) βˆ’ π‘₯(0βˆ’) = 𝐴 ∫ π‘₯(𝑑)𝑑𝑑 +

0+

0βˆ’

𝐡 ∫ 𝑒(𝑑)𝑑𝑑

0+

0βˆ’

β†’

∫ π‘₯(𝑑)𝑑𝑑 = 0

0+

0βˆ’

∫ 𝑒(𝑑)𝑑𝑑

0+

0βˆ’

= 𝐸

β†’ π‘₯(0+) = π‘₯(0βˆ’) + 𝐸

Inoltre, l’integrale particolare, per t>0, sarΓ  nullo. Infatti il segnale impulsivo esiste solo all’istante zero, ed ha area diversa da zero.

Esempio 7 Circuito con ingresso impulsivo

Calcolare la corrente 𝑖2(𝑑) per 𝑑 > 0 nella rete in Figura 44, con 𝑖6(𝑑) = 𝛿(𝑑). Lo stato in 0βˆ’ Γ¨ nullo.

Figura 44. Circuito con ingresso impulsivo Soluzione

Equazione al nodo 1:

( ) t   V

v

  ΞΌs t

1

1 2 3 4 5

0.5 0.29

1

𝛿(𝑑) +1

2𝑣1+ 𝑖𝐿+ 𝑣1= 0 β†’ 𝑖2= βˆ’π‘£1= +2

3𝛿(𝑑) +2 3𝑖𝐿 Maglia interna:

3𝑑𝑖𝐿 𝑑𝑑 = 𝑣1

Sostituendo nell’equazione al nodo si ottiene la relazione I/O per che Γ¨ anche Equazione di stato:

3𝑑𝑖𝐿 𝑑𝑑 +2

3𝑖𝐿= +2 3𝛿(𝑑) 3πœ† +2

3= 0 β†’ πœ† = βˆ’2

9= 0,222 L’integrale particolare Γ¨ nullo.

𝑖𝐿(𝑑) = 𝐴 βˆ™ π‘’βˆ’0,222𝑑

Integrando l’equazione di stato tra 𝑑 = 0βˆ’ 𝑒 𝑑 = 0+: 3𝑖𝐿(0+) βˆ’ 3𝑖𝐿(0βˆ’) +2

3 ∫ 𝑖𝐿(𝑑)𝑑𝑑 =2 3

0+

0βˆ’

β†’ 𝑖𝐿(0+) =2

9= 0,222 0,222 = 𝐴

𝑖𝐿(𝑑) = 0,222 βˆ™ π‘’βˆ’0,222π‘‘βˆ™ π›Ώβˆ’1(𝑑) 𝑖2(𝑑) = +2

3𝛿(𝑑) +2 3βˆ™2

9βˆ™ π‘’βˆ’0,222𝑑

𝑖2(𝑑) = 0,6667𝛿(𝑑) + 0,148 βˆ™ π‘’βˆ’0,222π‘‘βˆ™ π›Ώβˆ’1(𝑑)

Si noti che, la presenza del generatore di corrente ha disaccoppiato la parte di sinistra del circuito (con il condensatore) dalla parte di destra. Abbiamo infatti trovato, per la 𝑖𝐿(𝑑) un’equazione differenziale del primo ordine.

Inoltre, la 𝑖𝐿, che Γ¨ variabile di stato, non si Γ¨ conservata tra 𝑑 = 0βˆ’ 𝑒 𝑑 = 0+, presentando una discontinuitΓ  a gradino. Questo significa che nella tensione ai suoi capi deve essere presente un impulso:

𝑣𝐿= 𝑣1= βˆ’π‘–2= βˆ’0,6667𝛿(𝑑) βˆ’ 0,148 βˆ™ π‘’βˆ’0,222π‘‘βˆ™ π›Ώβˆ’1(𝑑)

β–‘

Circuiti del secondo ordine

Dopo avere formulato un metodo generale per l’analisi di un circuito di qualunque ordine 𝑛, in questa sezione verranno analizzati dettagliatamente i circuiti del secondo ordine. Essi sono caratterizzati da relazione I/O del secondo ordine e devono quindi contenere due componenti con memoria (induttori e/o condensatori) e non devono contenere condizioni patologiche (di cui si tratterΓ  nel seguito).

Un generico circuito del secondo ordine ha uno stato definito da due variabili di stato π‘₯1(𝑑) e π‘₯1(𝑑). Le equazioni di stato hanno la seguente forma:

{ 𝑑π‘₯1

𝑑𝑑 = π‘Ž11βˆ™ π‘₯1(𝑑) + π‘Ž12βˆ™ π‘₯2(𝑑) + 𝑏1βˆ™ 𝑒(𝑑) 𝑑π‘₯2

𝑑𝑑 = π‘Ž21βˆ™ π‘₯1(𝑑) + π‘Ž22βˆ™ π‘₯2(𝑑) + 𝑏2βˆ™ 𝑒(𝑑)

La generica variabile di uscita, che non sia variabile di stato, puΓ² sempre essere espressa come combinazione lineare delle variabili di stato e dell’ingresso:

𝑦 = 𝑐1βˆ™ π‘₯1(𝑑) + 𝑐2βˆ™ π‘₯2(𝑑) + 𝑑 βˆ™ 𝑒(𝑑)

Dalla soluzione delle precedenti equazioni si perviene alla relazione I/O per la variabile di uscita desiderata che assume la forma:

𝑑2𝑦

𝑑𝑑2+ 2𝛼𝑑𝑦

𝑑𝑑+ πœ”02𝑦 = 𝐹(𝑑) Dove:

2𝛼 = βˆ’(π‘Ž11+ π‘Ž22) πœ”02= π‘Ž11π‘Ž22βˆ’ π‘Ž12π‘Ž21

𝛼 si chiama coefficiente di smorzamento e πœ”0 prende il nome di pulsazione naturale. 𝐹(𝑑) Γ¨ una combinazione dell’uscita e delle sue eventuali derivate.

Le relazioni I/O per le diverse uscite differiscono solo per i termini noti.

Dimostrazione

{ 𝑑π‘₯1

𝑑𝑑 = π‘Ž11βˆ™ π‘₯1(𝑑) + π‘Ž12βˆ™ π‘₯2(𝑑) + 𝑏1βˆ™ 𝑒(𝑑) 𝑑π‘₯2

𝑑𝑑 = π‘Ž21βˆ™ π‘₯1(𝑑) + π‘Ž22βˆ™ π‘₯2(𝑑) + 𝑏2βˆ™ 𝑒(𝑑) Dalla prima si ricava:

π‘₯2(𝑑) = 1 π‘Ž12

𝑑π‘₯1 𝑑𝑑 βˆ’π‘Ž11

π‘Ž12βˆ™ π‘₯1(𝑑) βˆ’ 𝑏1

π‘Ž12βˆ™ 𝑒(𝑑) Derivandola:

𝑑π‘₯2 𝑑𝑑 = 1

π‘Ž12

𝑑2π‘₯1 𝑑𝑑2 βˆ’π‘Ž11

π‘Ž12

βˆ™π‘‘π‘₯1 𝑑𝑑 βˆ’ 𝑏1

π‘Ž12

βˆ™π‘‘π‘’ 𝑑𝑑 Sostituendo nella seconda equazione di stato:

1 π‘Ž12

𝑑2π‘₯1 𝑑𝑑2 βˆ’π‘Ž11

π‘Ž12βˆ™π‘‘π‘₯1 𝑑𝑑 βˆ’ 𝑏1

π‘Ž12βˆ™π‘‘π‘’

𝑑𝑑 = π‘Ž21βˆ™ π‘₯1(𝑑) + π‘Ž22βˆ™ ( 1 π‘Ž12

𝑑π‘₯1 𝑑𝑑 βˆ’π‘Ž11

π‘Ž12βˆ™ π‘₯1(𝑑) βˆ’ 𝑏1

π‘Ž12βˆ™ 𝑒(𝑑)) + 𝑏2βˆ™ 𝑒(𝑑) 𝑑2π‘₯1

𝑑𝑑2 βˆ’ (π‘Ž11+π‘Ž22)𝑑π‘₯1

𝑑𝑑 + (π‘Ž11π‘Ž22βˆ’ π‘Ž12π‘Ž21)π‘₯1= 𝑏1𝑑𝑒

𝑑𝑑 βˆ’ (π‘Ž22𝑏1βˆ’ π‘Ž12𝑏2)𝑒(𝑑) Analogamente:

𝑑2π‘₯2

𝑑𝑑2 βˆ’ (π‘Ž11+π‘Ž22)𝑑π‘₯2

𝑑𝑑 + (π‘Ž11π‘Ž22βˆ’ π‘Ž12π‘Ž21)π‘₯21= 𝑏2𝑑𝑒

𝑑𝑑 βˆ’ (π‘Ž11𝑏21βˆ’ π‘Ž21𝑏1)𝑒(𝑑) Da cui, essendo qualunque variabile di uscita una combinazione lineare delle variabili di stato, sarΓ :

𝑑2𝑦

𝑑𝑑2 βˆ’ (π‘Ž11+π‘Ž22)𝑑𝑦

𝑑𝑑+ (π‘Ž11π‘Ž22βˆ’ π‘Ž12π‘Ž21)𝑦 = 𝐹(𝑑)

β–‘

Nota: Il procedimento non Γ¨ applicabile se π‘Ž12= 0 o π‘Ž21= 0

βˆ’ Se π‘Ž12= 0 nella prima equazione di stato non compare π‘₯2 β†’ π‘₯1(𝑑) soddisfa un’equazione differenziale del 1Β° ordine;

βˆ’ Se π‘Ž21= 0 nella seconda equazione di stato non compare π‘₯1 β†’ π‘₯2(𝑑) soddisfa un’equazione differenziale del 1Β° ordine;

βˆ’ Se il circuito Γ¨ reciproco π‘Ž12= 0 ⇔ π‘Ž21= 0 β†’ In questo caso il circuito si riduce a due circuiti del 1Β°

ordine disaccoppiati.

Se non si verificano questi casi si puΓ² procedere all’integrazione della relazione I/O:

πœ†2+ 2π›Όπœ† + πœ”02= 0 β†’ πœ†1,2= βˆ’π›Ό Β± βˆšπ›Ό2βˆ’ πœ”02 = βˆ’π›Ό Β± βˆšΞ” Si distinguono tre casi a seconda del valore di Ξ”:

a) Ξ” > 0 β†’ 𝛼2> πœ”02 si ottengono due radici reali distinte ed il circuito si dice sovrasmorzato;

b) Ξ” = 0 β†’ 𝛼2= πœ”02 si ottengono due radici reali coincidenti ed il circuito si dice a smorzamento critico;

c) Ξ” < 0 β†’ 𝛼2< πœ”02 si ottengono due radici complesse coniugate ed il circuito si dice sottosmorzato.

Studiamo i tre casi.

Caso a) Circuito sovrasmorzato

Se 𝛼2> πœ”02, con 𝛼 > 0, e πœ”02 > 0, πœ†1 e πœ†2 sono reali e negative. Il circuito Γ¨ assolutamente stabile e si dice sovrasmorzato.

𝑦(𝑑) = 𝐴1π‘’πœ†1𝑑+ 𝐴2π‘’πœ†2𝑑+ 𝑦𝑝(𝑑)

Se l’ingresso Γ¨ costante, 𝑦𝑝 sarΓ  costante. Si possono avere due andamenti della 𝑦(𝑑) a seconda dei segni di 𝐴1 e 𝐴2. In Figura 45 sono riportati due possibili andamenti di un circuito del secondo ordine sovrasmorzato con 𝐴1

negativo e 𝐴2 positivo (a sinistra) e con entrambi i coefficienti positivi (a destra) e ingresso costante. In verde Γ¨ riportato l’andamento del termine 𝐴1π‘’πœ†1𝑑, in magenta Γ¨ riportato l’andamento di 𝐴2π‘’πœ†2𝑑, in rosso l’andamento di 𝑦𝑝(𝑑), mentre in blu Γ¨ riportato l’andamento della risposta completa 𝑦(𝑑).

Se l’ingresso Γ¨ sinusoidale, anche 𝑦𝑝 sarΓ  una sinusoide di pari pulsazione. Anche in questo caso si possono avere due andamenti della 𝑦(𝑑) a seconda dei segni di 𝐴1 e 𝐴2. In Figura 46 sono riportati due possibili andamenti della risposta di un circuito del secondo ordine sovrasmorzato con 𝐴1 negativo e 𝐴2 positivo(a sinistra) e con entrambi i coefficienti positivi (a destra) e ingresso sinusoidale. In verde Γ¨ riportato l’andamento del termine 𝐴1π‘’πœ†1𝑑, in magenta Γ¨ riportato l’andamento di 𝐴2π‘’πœ†2𝑑, in rosso l’andamento di 𝑦𝑝(𝑑), mentre in blu Γ¨ riportato l’andamento della risposta completa 𝑦(𝑑).

Figura 45. Possibili andamenti della risposta di un circuito sovrasmorzato con ingresso costante

Figura 46. Possibili andamenti della risposta di un circuito sovrasmorzato con ingresso sinusoidale

Caso b) Circuito a smorzamento critico

Se 𝛼2= πœ”02, πœ†1= πœ†2= βˆ’Ξ± . Se Ξ± > 0 il circuito Γ¨ assolutamente stabile e si dice a smorzamento critico.

[s] [s]

[A] [A]

[s] [s]

[A] [A]

𝑦(𝑑) = π‘’βˆ’Ξ±π‘‘(𝐴1+ 𝐴2𝑑) + 𝑦𝑝(𝑑)

Se l’ingresso Γ¨ costante, 𝑦𝑝 sarΓ  costante. Si possono avere due andamenti della 𝑦(𝑑) a seconda dei segni di 𝐴1 e 𝐴2. In Figura 47 sono riportati due possibili andamenti della risposta di un circuito del secondo ordine a smorzamento critico con 𝐴1 negativo e 𝐴2 positivo (a sinistra) e con entrambi i coefficienti positivi (a destra) e ingresso costante. In verde Γ¨ riportato l’andamento del termine 𝐴1π‘’βˆ’Ξ±π‘‘, in magenta Γ¨ riportato l’andamento di 𝐴2π‘‘π‘’βˆ’π›Όπ‘‘, in rosso l’andamento di 𝑦𝑝(𝑑), mentre in blu Γ¨ riportato l’andamento della risposta completa 𝑦(𝑑).

Se l’ingresso Γ¨ sinusoidale, 𝑦𝑝 sarΓ  sinusoidale. Si possono avere due andamenti della 𝑦(𝑑) a seconda dei segni di 𝐴1 e 𝐴2. In Figura 48 sono riportati due possibili andamenti di un circuito del secondo ordine a smorzamento critico con 𝐴1 negativo e 𝐴2 positivo (a sinistra) e con entrambi i coefficienti positivi (a destra) e ingresso sinusoidale. In verde Γ¨ riportato l’andamento del termine 𝐴1π‘’βˆ’Ξ±π‘‘, in magenta Γ¨ riportato l’andamento di 𝐴2π‘‘π‘’βˆ’π›Όπ‘‘, in rosso l’andamento di 𝑦𝑝(𝑑), mentre in blu Γ¨ riportato l’andamento della risposta completa 𝑦(𝑑).

Figura 47. Possibili andamenti della risposta di un circuito a smorzamento critico con ingresso costante

Figura 48. Possibili andamenti della risposta di un circuito a smorzamento critico con ingresso sinusoidale

Caso c) Circuito sottosmorzato

Se 𝛼2< πœ”02, con 𝛼 > 0, πœ†1 e πœ†2 sono due radici complesse coniugate a parte reale negativa:

πœ†1,2= βˆ’π›Ό Β± π‘—βˆšπœ”02βˆ’ 𝛼2= βˆ’π›Ό Β± π‘—πœ”π‘‘

Se Ξ± > 0 il circuito Γ¨ assolutamente stabile e si dice sottosmorzato. L’integrale della relazione I/O Γ¨:

𝑦(𝑑) = 𝐴 βˆ™ π‘’βˆ’Ξ±π‘‘π‘π‘œπ‘ (π‘—πœ”π‘‘+ πœ‘) + 𝑦𝑝(𝑑)

Se l’ingresso Γ¨ costante, 𝑦𝑝 sarΓ  costante. In Figura 49 Γ¨ riportato l’andamento di un circuito del secondo ordine sottosmorzato con ingresso costante. In verde Γ¨ riportato l’andamento dei termini Β±π΄π‘’βˆ’Ξ±π‘‘+ 𝑦𝑝(𝑑), in rosso l’andamento di 𝑦𝑝(𝑑), mentre in blu Γ¨ riportato l’andamento della risposta completa 𝑦(𝑑).

Se l’ingresso Γ¨ sinusoidale, 𝑦𝑝 sarΓ  sinusoidale. In Figura 50 Γ¨ riportato un possibile andamento della risposta di un circuito del secondo ordine sottosmorzato con ingresso sinusoidale. In verde Γ¨ riportato l’andamento del termine 𝐴 βˆ™ π‘’βˆ’Ξ±π‘‘π‘π‘œπ‘ (π‘—πœ”π‘‘+ πœ‘), in rosso l’andamento di 𝑦𝑝(𝑑), mentre in blu Γ¨ riportato l’andamento della risposta completa 𝑦(𝑑).

Figura 49. Possibile andamento della risposta di un circuito sottosmorzato con ingresso costante

Figura 50. Possibile andamento della risposta di un circuito sottosmorzato con ingresso sinusoidale

Condizioni patologiche

Sin qui abbiamo preso in considerazioni circuiti non affetti dalle cosΓ¬ dette condizioni patologiche. Le condizioni patologiche possono essere di due tipi: maglie di soli generatori di tensione ideali e condensatori (maglie C-E), come nella Figura 51 in alto, oppure co-cicli di soli generatori ideali di corrente e induttori, come ad esempio nella Figura 51 in basso (co-cicli L-A). Si noti che queste configurazioni topologiche possono crearsi nel nostro modello a parametri concentrati in cui abbiamo considerato i modelli ideali del capacitore e dell’induttore. Nella realtΓ , un condensatore avrΓ  comunque un modello dove compaiono componenti dissipativi, cioΓ¨ resistori e cosΓ¬ pure l’induttore. Quindi in circuiti reali non ci troveremo a trattare configurazioni del genere. Tuttavia, introdotto il modello ideale, dobbiamo essere in grado di analizzare anche circuiti che presentano queste configurazioni patologiche.

Figura 51. Circuiti con condizioni patologiche: maglia C-E, in alto e co-ciclo L-A, in basso.

Nel caso dell’esempio in Figura 51 in alto, Γ¨ presente una maglia C-E. Supponiamo di avere un ingresso a gradino.

L’equazione di Kirchhoff alla maglia dice che la tensione 𝑣𝐢 ai capi del capacitore Γ¨ uguale a quella imposta dal generatore. Allora, se l’ingresso Γ¨, ad esempio, un gradino di ampiezza 𝐸 la 𝑣𝐢 avrΓ  lo stesso andamento. Quindi il capacitore si caricherΓ  istantaneamente. Il suo stato tra 𝑑 = 0βˆ’ e 𝑑 = 0+ non si conserva. PerchΓ© ciΓ² avvenga deve essere presente una corrente impulsiva. Infatti, dall’equazione del capacitore la corrente che attraversa la maglia Γ¨:

𝑖(𝑑) = 𝐢𝑑𝑣𝑐

𝑑𝑑 = 𝐢𝐸𝛿(𝑑)

Si noti, inoltre, che l’ordine del circuito Γ¨ inferiore di una unitΓ  al numero di componenti con memoria, quindi il circuito Γ¨ di ordine zero.

Analogamente, per il circuito in basso, Γ¨ presente un co-ciclo L-A, quindi il circuito non Γ¨ di ordine 2 (numero di componenti con memoria) ma di ordine uno. La presenza di una condizione patologica abbassa di uno l’ordine del circuito. Per ogni condizione patologica esiste una relazione algebrica fra variabili di stato e ingresso (o ingressi), dalla quale Γ¨ possibile ricavare una delle variabili di stato in funzione delle altre e dell’ingresso (noto). Il numero di variabili di stato effettive si abbassa di una unitΓ  per ciascuna condizione patologica.

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