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Città e turismo sostenibile: il caso del waterfront atesino

Nel documento Lingua della scienza" scienza della lingua (pagine 114-118)

Amilcare Corradetti, Maria Rosaria Agrello

Istituto di Istruzione Don Milani – indirizzo tecnico turistico – Rovereto

11.1 Il progetto: basi teoriche e progettazione Amilcare Corradetti

L’esperienza turistica passa dai luoghi urbani, incrementando sia gli arrivi che le pre-senze globali. Infatti, l’ambiente cittadino si individua come “milieu” turistico64, ovvero come luogo dedicato all’attività ricreativa. Gli studenti del quarto anno di corso di un Isti-tuto Tecnico a indirizzo turistico hanno acquisito una conoscenza specifica dei processi globali geoeconomici, con particolare riferimento ai luoghi simbolo della globalizzazione in Europa quali il waterfront65. L’analisi di un waterfront conosciuto, come quello atesi-no, ha permesso agli studenti coinvolti nell’iniziativa del progetto LES di comprendere in termini pratici la realtà concreta del mercato globale, soprattutto in ambito turistico.

I ragazzi hanno acquisito, alla fine del percorso, una competenza di analisi glocale in riferimento ai luoghi urbani ubicati fronte mare, dalla genesi allo sviluppo economico e turistico. L’Udl si è proposta di analizzare i dati di flusso turistico della città di Trento, evidenziandone le potenzialità ricettive. Nell’anno seguente gli stessi allievi, partendo dai risultati scientifici rilevati, hanno confezionato un manifesto didattico e un video promo-zionale sul medesimo argomento.

Il progetto prevedeva di porre l’analisi statistica di dati turistici alla base dell’elabora-zione di realtà scientifiche (in questo caso geografiche), che avessero un minimo impatto ambientale sul territorio della Vallagarina compreso fra due poli museali di grande attra-zione ricettiva. Gli allievi, prendendo in esame i dati statistici disponibili ed elaborandoli matematicamente, si sarebbero resi conto dell’importanza di talune infrastrutture turisti-che a basso impatto ecologico, quali la pista ciclabile e il percorso Kneipp lungo le rive del fiume Adige. Gli studenti hanno verificato in dati assoluti, reperiti da pubblicazioni provinciali, l’importanza del fenomeno turistico estivo sul waterfront atesino, che in taluni casi superava quello montano o lacuale, a dimostrazione della rilevanza del turismo del benessere rispetto al tradizionale turismo sciistico o costiero.

La progettazione è avvenuta in due tempi. La prima stesura dell’UdL è stata sottoposta all’analisi dei revisori, che l’hanno apprezzata da molti punti di vista: l’argomento tecni-co-scientifico è sembrato coerente con gli obiettivi del progetto LES; altrettanto coerenti sono apparsi l’approccio interdisciplinare, le metodologie laboratoriali e l’utilizzo delle TIC. I prodotti previsti come finali sono stati ritenuti adeguati ad offrire una

significati-64 luogo simbolo dedicato all’attività ricreativa di massa

65 area urbana che antropizza un paesaggio costiero

va visione d’insieme; interessante il legame con il vissuto degli allievi e la previsione di un’esposizione alla scuola alla presenza anche di esperti esterni (cosa che effettivamente ha avuto luogo con grande successo e interesse da parte degli altri allievi dell’istituto). I revisori hanno suggerito di:

1. Indicare anche per l’italiano le competenze di riferimento. Alcune abilità risultava-no molto ampie ed erarisultava-no configurabili come competenze. Ad esempio “Produrre testi scritti di diversa tipologia e complessità”, con le corrispondenti conoscenze

“Caratteristiche e strutture di testi scritti e repertori di testi specialistici”, ricalcan-do la definizione della competenza di riferimento.

2. Considerare la possibilità di rivedere la declinazione per abilità e conoscenze, descrivendo la didattica specifica attuata dal docente di italiano per insegnare a produrre i testi richiesti.

3. Considerare la possibilità di superare il pacchetto office per passare a qualche pacchetto GIS e di utilizzare GMaps e GEarth.

L’analisi dei revisori ha portato i docenti a raffinare il prodotto progettuale, giungendo a una seconda stesura che ha esplicitato alcuni elementi, il più significativo dei quali era il fatto che il prodotto finale consistesse nell’indicare agli allievi una metodologia di lavoro, prima ancora di un risultato raggiunto.

11.2 L’UdL: fasi di lavoro e valore aggiunto Maria Rosaria Agrello

Il processo di realizzazione dell’UdL, documentato in tutte le sue fasi, si è svolto come di seguito riportato.

FASE 1: I tre docenti coinvolti nell’attività presentano il progetto alla classe. - TEMPI:

1 ora di lezione frontale

FASE 2: Il docente di Geografia Turistica introduce l’UDL “Città e sviluppo sostenibile nel turismo”.

SottoFase 1: check up delle rappresentazioni degli alunni. Brainstorming per cono-scere immagini e opinioni che gli alunni hanno della globalizzazione. Il brainstorming realizzato in modo interattivo deve fare emergere anche come gli alunni percepiscono i processi globali nella loro vita quotidiana. La fine di questa fase si conclude con la realiz-zazione insieme agli alunni, di una mappa concettuale sulla globalizrealiz-zazione.

SottoFase 2: decostruzione/destabilizzazione delle immagini e opinioni degli alunni at-traverso un sapere insegnato geografico elaborato ad hoc per contrastare o meglio fare evolvere il loro pensiero. Adesso inizia la vera lezione dell’insegnante che sarà elaborata nello scopo di aiutare gli alunni a percepire meglio il problema.

SottoFase 3: ricostruzione delle rappresentazioni corrette. L’insegnante ripropone quindi la mappa concettuale utilizzata per il brainstorming, con la quale decostruire i pre-concetti frutto di letture autonome o dei messaggi televisivi o parapolitici, ricostruendo buone prassi di analisi geografica in chiave interculturale, per comprendere da un lato i processi globali e dall’altro il loro impatto sul fenomeno urbano.

SottoFase 4: operatività in un compito significativo. La lezione dell’insegnante viene

completata dall’analisi critica di un caso specifico di sviluppo del waterfront: il porto di Rotterdam e il nuovo Centro direzionale nel centro storico della città olandese. Il docente invita gli allievi a decostruire informazioni sul waterfront di Rotterdam reperite sul web partendo dal sito di riferimento di wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Rotterdam. Quin-di gli alunni eQuin-ditano una propria presentazione multimeQuin-diale dove si evidenzia la struttura dello sviluppo costiero dell’area in esame, applicando il metodo anche a un nuovo conte-sto scelto dagli allievi stessi (vedi nella sezione valutativa dell’unità di lavoro conclusiva).

- TEMPI: 4 ore di lezione frontale.

FASE 3: In questa fase il docente di Matematica introduce gli elementi di Statistica descrittiva necessari all’UDL; avvia quindi la ricerca in rete (attività che sarà realizzata in codocenza con il professore di Geografia) dei dati di flusso turistico della città di Trento e li analizza con gli studenti al fine di validare il materiale trovato per gli elaborati futuri. - TEMPI: 6 ore di lezione delle quali una prima ora di lezione frontale e altre 5 ore di attività in laboratorio.

FASE 4: I docenti di Geografia e Matematica trasferiscono al docente di Italiano quan-to proposquan-to alla classe in modo che si possa cominciare a lavorare con la stesura di relazioni e implementazione della brochure - TEMPI: 12 ore di lezione interattiva

FASE 5: È questa la fase in cui tutti i contenuti proposti, le relazioni prodotte e i dati validati devono confluire in materiale digitale (presentazioni power point) e cartaceo (bro-chure turistica). - TEMPI: 12 ore di attività in laboratorio.

FASE 6: La classe restituisce quanto appreso attraverso un momento di confronto - dibattito alle altre classi quarte dell’indirizzo Tecnico Economico per il Turismo. Questa restituzione avviene alla presenza di esperti locali del turismo trentino. - TEMPI: 2 ore di esposizione e dibattito

FASE 7: Somministrazione agli studenti di un questionario di gradimento. Analisi dei dati raccolti e condivisione dei risultati. - TEMPI: 1 ora per la somministrazione. Lo spo-glio dei dati avviene a cura dei docenti in orario extrascolastico. 1 ora di condivisione dei risultati docenti e classe. L’attività è stata poi implementata con la produzione di un manifesto didattico e di un video promozionale sulle infrastrutture turistiche fronte Adige, tradotto in cinque lingue.

L’incremento professionale che ne hanno ricavato i docenti coinvolti nella sperimenta-zione è da intendersi legato all’integrasperimenta-zione dei contenuti disciplinari trasmessi mediante la realizzazione dell’UdL e all’abilità dapprima ipotizzata e poi direttamente sperimentata del lavoro in team.

La progettazione interdisciplinare ha messo in campo non banalmente la fusione di saperi diversi. La Matematica attraverso la Statistica, e l’Italiano attraverso la stesura di un testo scientifico, si sono messe al servizio della Geografia Turistica; questa interdisci-plinarità ha permesso agli studenti di cogliere le connessioni esistenti tra le varie discipli-ne e guardare al sapere specifico come compodiscipli-nente di un sapere globale.

Tutte le attività svolte (dalla ricerca in rete, all’analisi di dati statistici, alla produzione di un testo scientifico piuttosto che di una brochure) hanno consentito una presa di co-scienza nell’ottica di un lavoro interdisciplinare.

La modalità di lavoro proposta può essere acquisita come modello per progettazioni

future; si è concordi sull’affermare che la stessa dovrebbe essere riproposta anche per le altre classi. L’auspicio è che, in base alle competenze da sviluppare, questo modello operativo sia diffuso in tutti i consigli di classe.

Evidenziamo di seguito un’analisi s.w.o.t. dell’UdL:

Punti di forza:

lavorare in team condividendo un obiettivo lavorare per competenze

abituare i ragazzi al lavoro collaborativo stimolare gli allievi al problem solving rispetto delle consegne e dei tempi Punti di debolezza:

mancanza di esperienza nei docenti e negli studenti

difficoltà a far conciliare i tempi dell’attività proposta con il tempo scuola

per gli studenti l’attenzione al lavoro per competenze è risultato essere faticoso e stressante

difficoltà degli studenti a lavorare in autonomia (non durante le lezioni programmate) per la non disponibilità di opportuni spazi e strumentazioni.

A conclusione dell’analisi, riteniamo comunque che un riscontro oggettivo e validante dell’esperienza potrà essere fornito in tempi successivi e soprattutto a seguito di una ulteriore sperimentazione svincolata da consegne.

Cap. 12

La fotosintesi: osservazione in laboratorio con raccolta

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